Un numero crescente di persone “elettrosensibili” in tutto il mondo riportano di avere sintomi non specifici quando si espongono a basse dosi di radiazioni elettromagnetiche, spesso associate a sintomi della Sensibilità Chimica Multipla (MCS) e/o ad altre ipersensibilità correlate all’ambiente. Per questo gruppo di patologie di carattere cronico-infiammatorio mancano ancora un meccanismo patogenetico validato, dei marker diagnostici e delle linee guida di gestione della patologia.La Dott.ssa Chiara De Luca, già autrice di altre ricerche importanti sulla Sensibilità Chimica Multipla, e alcuni suoi colleghi hanno pubblicato un nuovo studio dal titolo “Analisi metaboliche e genetiche nei soggetti elettrosensibili come possibili strumenti per la diagnosi e la cura” Sulla rivista “Mediators Inflamm. I ricercatori hanno ipotizzato che queste ipersensibilità correlate all’ambiente non siano mere patologie di origine psicologica, ma che possano condividere alcuni aspetti determinanti di tipo organico relativi alla riduzione dei meccanismi di detossificazione delle più comuni sostanze chimiche.
Sulla base dei loro studi precedenti sulla MCS, i ricercatori hanno testato un gruppo di 12 metabolic parametri ematici legati all’ossido riduzione e alcuni polimorfismi genetici che metabolizzano i farmaci su 153 pazienti elettrosensibili, su 147 pazienti con MCS, e su 132 controlli italiani, confermando un’alterazione nei casi di MCS del glutatione GSH (P < 0.05-0.0001), del GSH-perossidasi/S-transferasi, e delle attività eritrocitarie della catalasi.
I ricercatori hanno descritto delle alterazioni metaboliche simili -sebbene minori – pro-ossidanti/pro-infiammatorie negli elettrosensibili con un aumento significativo nel sangue della percentuale di ossidazione del coenzima-Q10. Dalle loro osservazioni, inoltre, è stata confermata una grave carenza degli acidi grassi polinsaturi della membrana eritrocitaria con un aumento della percentuale ω 6/ ω 3 nei pazienti con MCS, ma non negli elettrosensibili.
I ricercatori hanno anche identificato un’alterazione significativa (P = 0.003) della distribuzione casi-controlli delle variabili del citocromo CYP2C19∗1/∗2 SNP negli elettrosensibili, e un rischio maggiore di 9.7- (OR: 95% C.I. = 1.3-74.5) di sviluppare l’elettrosensibilità nelle varianti dell’aplotipo (null)GSTT1 + (null)GSTM1.
Messi insieme, i risultati sulla MCS e sulla Elettrosensibilità rafforzano l’ipotesi proposta dai ricercatori di adottare questo gruppo di analisi del sangue come biomarker per una diagnosi delle patologie da ipersensibilità ambientale.
Autori: De Luca C1, Chung Sheun Thai J2, Raskovic D3, Cesareo E3, Caccamo D4, Trukhanov A5, Korkina L1.
Titolo originale: Metabolic and genetic screening of electromagnetic hypersensitive subjects as a feasible tool for diagnostics and intervention
Pubblicato su Mediators Inflamm 2014;2014:924184. doi: 10.1155/2014/924184. Epub 2014 Apr 9.
Fonte: http://www.ncbi.nlm..../?term=24812443
Per scaricare lo studio originale: http://www.hindawi.c...mi/2014/924184/
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