Come ormai molti sanno, in questo recente studio giapponese:
http://www.ncbi.nlm....ubmed/24665088#
si dimostra per la prima volta -in modo diretto- uno stato di infiammazione encefalica in persone affette da CFS/ME. In particolare è stata rilevata l’attivazione di astrociti e microglia in diverse regioni del cervello e si discute la possibilità che queste anomalie siano la causa dei vari sintomi che ci tormentano. Si suggerisce poi un approccio terapeutico orientato al contenimento della infiammazione.
Esaminando varie molecole antinfiammatorie mi sono imbattuto nella Palmitoylethanolamide (PEA) per la quale è stata provata la capacità di ridurre l’attivazione di microglia e astrociti, nonché la sua attitudine modulatoria nei confronti di alcune popolazioni di citochine. In particolare nel seguente studio
http://www.hindawi.c...ji/2013/151028/
si legge che: "Vista la capacità della PEA di ridurre diverse citochine pro-infiammatorie, questo può essere il motivo per cui si nota una riduzione dei sintomi influenzali negli individui trattati con PEA”.
Si consideri poi che questa sostanza è naturalmente presente nel corpo, dove pare svolga una funzione modulatoria e di riparazione nei tessuti interessati da fenomeni infiammatori. E’ inoltre presente in alcuni alimenti (come le uova) e risulta priva di effetti collaterali o interazioni farmacologiche. Può essere assunta oralmente in dosaggi compresi fra i 10 mg e i 30 mg per kg di peso.
Sarebbe interessante e utile confrontarsi con dei medici sulla opportunità di una terapia con PEA nei pazienti affetta da CFS/ME.