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Stanchezza Cronica: Il Giallo Del Virus «nato» In Laboratorio


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10 risposte a questa discussione

#1 Zac

Zac

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Inviato 10 aprile 2011 - 15:50:16

Fonte: http://www.corriere....68f8e57cb.shtml (potete anche lasciare commenti sulla pagina del Corriere)


Stanchezza cronica: il giallo del virus «nato» in laboratorio


Una patologia senza spiegazioni, una scoperta stupefacente, un mix di linee cellulari
MILANO - Sembrava fatta. Sembrava che i ricercatori avessero finalmente scoperto il colpevole della sindrome da stanchezza cronica: un virus chiamato Xmrv, lontano cugino di quello dell'Aids. Non è così e c'è di più: il microrganismo non esiste in natura, ma sarebbe il prodotto accidentale di manipolazioni sulle cellule. Ecco come la storia di un virus, cominciata cinque anni fa, si è rapidamente trasformata in un giallo da laboratorio. Il primo capitolo nasce nel marzo del 2006, quando un ricercatore americano dell’Ohio University, Robert Silverman scrive, sulla rivista PLoS Pathogens , di una scoperta stupefacente: per la prima volta documenta la presenza di un virus, l'Xmrv appunto, nei tessuti di certi tumori alla prostata.

La pubblicazione fa discutere: il virus era conosciuto, ma soltanto perché poteva provocare leucemie nel topo (Xmrv significa appunto: Xenotropic murine leukemia virus- related virus : cioè virus correlato alla leucemia murina virale). Il fatto che possa giocare un ruolo anche nei tumori umani è intrigante e se così fosse davvero, la ricerca sarebbe da Nobel. L'Xmrv andrebbe ad aggiungersi ad altri quattro retrovirus (si chiamano così perché si inseriscono nel Dna delle cellule umane e le sfruttano per la loro moltiplicazione) capaci di infettare l'uomo e cioè: l'Hiv 1 e 2, agenti dell'Aids, e l'Htlv 1 e 2, responsabili di certe forme di leucemia. Il secondo capitolo arriva dopo tre anni. Nell'autunno del 2009, Judy Mikovits, un’immunologa del Whittemore Peterson Institute a Reno, nel Nevada, pubblica uno studio che dimostra uno stretto legame fra il virus Xmrv e la sindrome da stanchezza cronica.

Una notizia che fa scalpore e circola su tutti i mass media, tanto più che il lavoro è stato pubblicato su una delle più autorevoli riviste, Science. La ricercatrice ha trovato il virus nel 67% dei campioni di sangue prelevati da persone malate e solo nel 3-4% di quelle sane. Per spiegare i sintomi sono state fatte varie ipotesi (vedi box in alto accanto al disegno). Ultimo imputato l'Xmrv che ha fatto sperare in nuove soluzioni terapeutiche. La stanchezza cronica interessa, infatti, molte persone: sarebbero 300 mila in Italia, soprattutto giovani. Il terzo capitolo, lo scrivono, nei successivi 24 mesi, gruppi di ricercatori, al di là e al di qua dell'Atlantico, che tentano di riprodurre i risultati della Mikovits. Ed ecco il colpo di scena: i gruppi europei (in Francia, Gran Bretagna, Spagna e Olanda) non riescono a trovare il virus, che sembra presente solo negli Usa. Intanto nasce il sospetto del conflitto di interesse: il Whittemore Peterson Institute ha venduto a un'azienda la licenza per mettere a punto il test per la ricerca del virus e il sito Web indirizza addirittura i navigatori al sito dove possono acquistarlo per 549 dollari. Con il quarto capitolo si arriva ai primi mesi di quest'anno.
In marzo, la rivista Retrovirology pubblica un lavoro di ricercatori dell'University College di Londra e della Oxford University che, confrontando il Dna del virus del topo con quello isolato nei pazienti senza trovare differenze, arrivano alla conclusione che il virus non causa la malattia, ma è il risultato di una contaminazione di laboratorio. I virus, infatti, passando dall'animale all'uomo, si evolvono e mutano le loro caratteristiche. Sempre in marzo a Boston, in occasione della 18ma Conferenza sui retrovirus, l' affaire sembra avviarsi a una conclusione. Vinay Pathak del National Cancer Institute americano dimostra che l'Xmrv non è un vero virus, ma è una chimera accidentalmente creata in laboratorio. Per capire che cosa è avvenuto, occorre fare un passo indietro fino agli anni Novanta. Allora, nei laboratori della Case Western Reserve University a Cleveland, in Ohio, si tentava di creare una linea di cellule cancerose da studiare in laboratorio. Per farlo, i ricercatori avevano più volte trapiantato cellule umane di cancro prostatico nei topi. La linea cellulare (chiamata 22 Rv1), che avevano ottenuto, ha fatto il giro di molti laboratori negli Stati Uniti. Studiando tutti i passaggi che sono serviti per produrre questa linea cellulare, Vinay Pathak scopre, con un collega, due virus, entrambi somiglianti al Xmrv, ma non uguali.

Per farla breve: l'Xmrv è la somma di questi due virus. Un mélange genetico, insomma, che non esisteva in natura e che ha fatto la sua comparsa fra il 1993 e il 1996. Ma come era finito il virus nel laboratorio dell'esperta di stanchezza cronica a Reno? Lo svela lei stessa, martedì 29 marzo 2011, durante un seminario organizzato dalla New York Academy of Science: alcuni dei suoi campioni di sangue, prelevati da persone affette da stanchezza cronica, sono stati esaminati nel laboratorio di Robert Silverman, protagonista del capitolo numero uno, il ricercatore che aveva isolato il virus dai tumori della prostata umani e che il 17 marzo aveva dichiarato al Chicago Tribune che aveva sempre utilizzato la famosa linea cellulare 22Rv1. Quindi, la contaminazione da parte del virus chimera era proprio partita dal suo laboratorio: ecco spiegato il perché il virus è stato trovato sia in tumori umani della prostata, sia nei casi di stanchezza cronica. Fine della storia? Non ancora. Il quinto capitolo, tutto da scrivere, dovrà chiarire perché i campioni di sangue delle persone con sindrome da stanchezza risultano più "contaminati" dal virus rispetto a quelli di soggetti sani. E dovrà accertare se incidenti di laboratorio di questo tipo potranno succedere di nuovo. La fantascienza ci ha sempre creduto.

Adriana Bazzi
abazzi@corriere.it
10 aprile 2011

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#2 ecob

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Inviato 10 aprile 2011 - 17:13:13

e' lo stesso articolo che avevo citato io.

#3 Zac

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Inviato 10 aprile 2011 - 18:15:45

Oops, scusa, post doppio, ne elimino uno e cancello i nostri commenti.

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#4 Coraggio!

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Inviato 10 aprile 2011 - 20:24:56

Questo articolo del Corriere è molto offensivo verso il WPI che è,a mio parere,quasi l'unica speranza di trovare la causa e la cura della Cfs.La giornalista ha omesso che i fondatori del WPI sono i genitori di una ragazza di 30 anni,Andrea,che fin da adolescente è malata di Cfs e due genitori che hanno una figlia malata da 20 anni,lavorano sul serio per lei e per tutti noi malati.
La speranza è un grande amico in ogni malattia.

#5 Falco

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Inviato 11 aprile 2011 - 15:36:00

io le cose che ha detto ancora non so verificarle.............. ma ditemi una cosa: voi avete mai visto un
giornalista competente in materia?

#6 ecob

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Inviato 11 aprile 2011 - 16:34:38

Il giornalista non necessariamente deve essere competente ,quello che e' importante e' che riporti informazioni corrette.Non e' lui ad aver detto che i campioni di sangue erano contaminati, ma - a quanto pare- e' un'ammissione della stessa ricercatrice.

#7 Coraggio!

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Inviato 11 aprile 2011 - 17:09:15

La giornalista inoltre fa anche l'allusione che il WPI si sarebbe accordato con un laboratorio che chiederebbe circa 500 dollari omettendo che 1)il WPI non è un laboratorio pubblico.2)che i coniugi fondatori del WPI sono ricchissimi di famiglia.3)che la ricerca di Xmrv non è come fare l'analisi di un emocromo.4)che anche il prof.De Merleir a Bruxelles fa il test su Xmrv.5)che anche il prof.Luc Montagnier,scopritore dell'HIV/AIDS è diventato membro onorario,dopo la scoperta di Xmrv,dell'ESME.
La speranza è un grande amico in ogni malattia.

#8 Falco

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Inviato 11 aprile 2011 - 17:52:58

la ricercatrice non ha detto che i campioni erano contaminati , ma che
sono stati analizzati da Silverman , è la giornalista che ci teorizza.....
poi ha un dubbio , la scienza ci dovrà dire perchè il 70% dei cfsini ha il virus
e solo il 4% dei"sani" lo ha;appunto bisognerà verificare questo.
Io non conosco lo studio che ha fatto l'istituto della salute
USA pubblicato il 23/ago/2010, su quale campione di malati lo ha fatto, cioè su quelli analizzati al WPI o
su un campione autonomo, se fosse stato fatto su un campione autonomo la teoria della giornalista
si smonta subito.

#9 Zac

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Inviato 02 giugno 2011 - 23:03:51

Fonte: http://daily.wired.i...nica-virus.html


La stanchezza cronica non è causata da un virus


Uno studio del 2009 aveva creato grandi speranze per la terapia della sindrome da fatica cronica: un virus sarebbe stato il responsabile. E i virus si possono combattere. Ora invece su Science arriva la smentita, i risultati erano sbagliati. E infuria la polemica

02 giugno 2011 di Valentina Arcovio

* virus XMRV
virus XMRV

virus XMRV

Potrebbe non esserci nessun virus dietro la sindrome da fatica cronica, una patologia che crea stanchezza e spossatezza grave per periodi di tempo molto lunghi. Gli scienziati che nel 2009 hanno annunciato sulla prestigiosa rivista Science di aver scoperto un legame tra il retrovirus XMRV e i pazienti affetti da questa patologia potrebbero essersi sbagliati e non di poco. Il virus che Judy A. Mikovits del Whittemore Peterson Institute di Reno (Nevada) e i suoi colleghi hanno riferito di aver trovato in alcuni pazienti sarebbe solo frutto di una contaminazione avvenuta in laboratorio. Un brutto colpo questo sia per gli scienziati americani che hanno firmato la ricerca e sia alla reputazione della rivista Science che ha deciso di pubblicare questa settimana due studi e un editoriale per fare chiarezza sulla questione.

Quando due anni fa l'articolo firmato dagli scienziati del laboratorio di Reno ha riportato l'identificazione del virus XMRV, quale possibile responsabile di questa patologia, i pazienti hanno cominciato ad alimentare nuove speranze sull'eventualità di curarsi con terapie specifiche. Infatti, XMRV appartiene alla famiglia dei retrovirus, che comprende anche Hiv-1 e una vasta serie di virus in grado di causare alcuni tipi di tumori negli animali. La replicazione di tutti questi virus è inibita da alcuni dei farmaci che si usano di routine nella terapia dei pazienti con Aids. Alcuni medici, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, hanno cominciato a prescrivere trattamenti antiretrovirali ai pazienti affetti dalla sindrome da fatica cronica. Non solo. Le autorità sanitarie americane hanno effettuato un notevole sforzo nel valutare se le forniture di sangue di tutto il paese fossero sicure o meno. Il timore era quello di aver infettato o di poter ancora infettare persone sane. Questo dubbio ha spinto anche le banche del sangue a non utilizzare le provette donate dai pazienti che hanno ricevuto questa diagnosi, così come aveva raccomandato un comitato consultivo della Food and Drug Administration (Fda).

In seguito, però alcuni studi, tra cui uno pubblicato sulla rivista Retrovirology, hanno iniziato a mettere in dubbio questo collegamento tra XMRV e la sindrome da fatica cronica. Nessuna ricerca che ha seguito quella del 2009 ha trovato traccia del virus nei pazienti, sia negli Stati Uniti che in Europa. Gli stessi redattori della rivista Science hanno cominciato ad avere qualche perplessità. Forse lo studio che loro avevano pubblicato solo qualche anno fa con tanto scalpore era soltanto una bufala.

In una lettera datata il 26 maggio a Mikovits e ai suoi coautori, l'editor in chief Bruce Alberts e l'executive editor Monica Bradford, hanno ammesso di avere qualche preoccupazione circa la validità dei risultati, scrivendo che nessun altro scienziato dopo di loro è riuscito fino ad oggi a replicare il risultato.

Alcuni studi hanno concluso che dietro la scoperta del collegamento tra XMRV e la sindrome ci possa esser stata una contaminazione. Così hanno chiesto agli scienziati del laboratorio di Reno di ritrattare volontariamente il paper. Mikovits però ha risposto che rimangiarsi tutto " è prematuro".

Nello studio del 2009 i ricercatori hanno riferito di aver trovato il retrovirus XMRV nella maggior parte dei 101 pazienti con fatica cronica. Gli autori hanno trovato il virus anche in quasi il 4 per cento dei 218 soggetti sani utilizzati come gruppo di controllo.

Ma ora Science ha deciso di prendere una posizione pubblicando questa settimana due nuovi studi che confutano il paper del 2009 e un editoriale per esprimere la profonda preoccupazione su quanto è accaduto.

Il primo studio firmato da Tobias Paprotka e colleghi del National Cancer Institute a Frederick, nel Maryland, sostiene la teoria della contaminazione. Secondo questi scienziati XMRV sarebbe risultato dalla ricombinazione di due virus della leucemia del topo in laboratorio durante il passaggio di un tumore alla prostata umano nei topi. I ricercatori hanno confrontato il dna del virus trovato nel topo e quello trovato nei pazienti e dai risultati delle analisi i due virus sono risultati identici. Per cui XMRV, secondo gli scienziati, è quasi sicuramente venuto fuori dalla stessa fonte. Questo dimostrebbe l'ipotesi di una contaminazione dei campioni umani.

Nell' altro studio pubblicato da Science, coordinato da Konstance Knox del Wisconsin Viral Research Group, sono stati esaminati campioni di sangue di 61 pazienti con sindrome da stanchezza cronica che hanno la stessa provenienza di quelli utilizzati nello studio del 2009 incriminato, inclusi 43 che nella ricerca di Mikovits sono risultati positivi al virus XMRV. Eppure. dalle analisi di Knox non è risultato nulla. I test sensibili al materiale genetico virale, al virus infettivo e agli anticorpi specifici del virus hanno dato esito negativo anche con i campioni che nello studio originario sono risultati positivi.

L' editoriale di accompagnamento riferisce che il National Institutes of Health sta ora sponsorizzando ulteriori studi sull'argomento. Notizia, questa, confermata da Mikovits che per il momento si è rifiutata di ritrattare il paper del 2009. Secondo la scienziata, è ancora troppo presto per conoscere il perché laboratori diversi hanno dato risultati contrari rispetto a quelli del suo studio. Il laboratorio del Reno è stato chiamato a partecipare a un importante studio proprio per chiarire la situazione.

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#10 romy

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Inviato 03 giugno 2011 - 00:33:44

Per me e lo ribadisco da sempre non c'è alcun virus dietro la CFS,non puo' esserci,al massimo puo' essere una concausa in alcuni soggetti,mentre in altri,già cfssini puo'peggiorare la sintomatologia a livello di tossine in più e mancanza di energie,cio' per il lavoro del S.I.producente inondazione di citokine in circolo.Tali pazienti di solito soffrono di sonnolenza forte durante il giorno,in assenza certa di apnee notturne,s'intende.

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Iosto'conChiara

 

Quando le voci in te parlano di fine;

quando la mente dice che hai perduto;

quando credi che sia impossibile;

eppure prosegui,ti sollevi sulla tua Spada;

e fai ancora un altro passo;

Lì è dove termina l'Uomo;

Lì è dove comincia Dio.

 

Mentre si aspettano future ricerche è importante per prima cosa non
nuocere.

Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti, sono gli unici in cui puoi camminare a testa alta anche se stai piangendo.

 

"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.
Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.
Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere,
per la quale Dio non abbia una cura corrispondente
".
                                                                                              Paracelso

 

“Questa realtà è solo un sogno di cui siamo convinti!”

YungRalphPooter.jpg


Mio collegamento

Per quanto riguarda l'ipotesi che la CFS possa essere una forma di Depressione Mentale,tutti gli studi hanno contraddetto tale approccio.Per citare un solo ma importante rilievo clinico:i livelli di Cortisolo sono molto bassi nella CFS,al contrario di quelli alterati verso l'alto della Sindrome Depressiva.


Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.

 

Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.

Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......

 

https://www.youtube....h?v=ICjFAa2ZbIY

 

 

 

 

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#11 Coraggio!

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Inviato 03 giugno 2011 - 03:34:06

Ci sono grandi interessi economici in questo violento attacco al Wpi.In Inghilterra la nuova linea sulla Cfs è quella di Pace trials,alcuni malati migliorano con graduale esercizi(GET)e psicoterapia,altri no ed è inutile cercare la causa.Invece il Wpi vuole trovare la causa fisica della Cfs.Anche se alcuni laboratori non hanno saputo replicare l'esperimento non butterei via l'ipotesi di xmrv che ha suscitato interesse anche in De Merleir e Montagnier.La ricercatrice Judy Mikovits ha lavorato prima che al Wpi vent'anni ad importante istituto di ricerca sui tumori.Insomma non sono "i primi che passano"-come si dice a Roma.
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