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COMMENTI sulle TERAPIE postate nella


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17 risposte a questa discussione

#1 Visitatore_VITo_*

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Inviato 24 febbraio 2006 - 19:35:11

Le cure

Da "SAPERE E SALUTE" 20/07/2004
di Mariangela Masino


Purtroppo non c'è un farmaco in grado di guarire definitivamente la malattia, anche se spesso i pazienti possono trarre benefici utilizzando antivirali, cortisonici, modulatori del sistema immunitario, integratori.
Discreti risultati si osservano quando il paziente riesce a modificare il suo stile di vita cercando di evitare gli stress 'cattivi' come i cambiamenti di casa, di lavoro, le attività professionali poco gratificanti. Spontaneamente o con l'intervento farmacologico, la sindrome tende a migliorare nel tempo e addirittura a regredire completamente. A volte si assiste a una guarigione definitiva e un discreto numero di persone va incontro a miglioramenti significativi grazie ad una pronta terapia agli inizi della malattia. Con un relax adeguato ci può essere un miglioramento della sintomatologia del tutto spontaneo.
Come consiglio preventivo, va ricordato che in presenza di infezioni, anche banali (influenza, raffreddore) il riposo assoluto è la prima regola da seguire. Oggi, invece, soprattutto le donne troppo impegnate su più fronti lavorativi, a casa e fuori, sono costrette a venir meno ai consigli del medico.



molto ottimista la ricetta, ma peccato che non è sempre così.

#2 Luminosa

Luminosa

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Inviato 27 febbraio 2006 - 16:42:09

Osteopatia e sindrome da fatica cronica


"....PERCHE’ L’OSTEOPATIA ?


Cara Vittoria la mia esperienza cnl'Osteoptia risale a 4 anni fa, quando ancora di cfs non ce n'era nemmeno l'ombra.

A me è stata molto utile per lo squilibrio che ho al volto, che si riperquote sull'intera struttura fisica. Ho trovato giovamento dalle sedute che ho fatto prima della mononucleosi, i trattamenti fatti dopo sono stati inutili.

Il doc è anche bravo, ha provato a stimolare tutti i punti in cui avrei dovuto avere una risposta ma nulla di nulla. Ma non avendo risposta, anzi alle mie lamentele sulla stanchezza disperante, non dando nessun peso alla cfs, mi consigliava di non pensarci, di fare passeggiate e usare lo ionizzatore.
Secondo lui la mia stanchezza era un problema di volontà, mi ricordo che davanti a mio marito mi fece passare per una che non ha voglia di guarire, che si adagiava sulla mononucleosi.
Per fortuna che poi alla visita di Parma ci pensò il dottor Di Fede a mettere le cose in chiaro e dirgli la gravità della mia situazione, altrimenti sarei passata per una bugiarda. A volte basta nulla per mettere il sospetto nelle persone che amiamo di più, forse perchè è più facile credere che la nostra sia una malattia di comodo e daltronde chi non l'ha mai provato, difficeilmente si rende conto a fondo di come si possa stare male.
Invece la mi amica Veronica ha trovato molto giovamento nelle sedute di trauma Healing, anche quella una terapia cranio sacrale, ma molto diversa dall'osteopatia.

cari saluti

Luminosa

#3 admin

admin

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Inviato 27 febbraio 2006 - 19:33:40

Luce scrive in data 23 Febbraio:

Sindrome da fatica cronica, fanno bene i grassi del pesce?



Io ho una diagnosi di cfs fatta a Pisa dalla dott.ssa Bazzichi e la mia cura
, visto che il mio sistema immunitario fa i capricci, è quella immunomodulante, cortisone a periodi alterni, vitamine, sali minerali, olio di pesce, ecc, ecc

#4 Luminosa

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Inviato 28 febbraio 2006 - 17:13:37

:tn_046[1]: A gli omega 3 e omega 6 hanno provocato un danno al fegato enorme, sovraccaricandolo in modo spropositato. Mi hanno fatto prendere gli omega tre più l'olio di fegato di merluzzo(tre cucchiai al giorno).

Ho avuto acne per mesi. Per poi scoprire che ero intollerante al merluzzo e del di lui olio, la mia digestione già difficile fu complicata di molto, e tutt'ra ne risente, aumentarono le cefalee, il mio intestino si bloccò in una stips atonica bestiale e presi 5 chili, tre dei quali li porto ancora a spasso con me.
Esperienza negativissima, e pensare che ci speravo tanto ed ho insistito per due mesi, ma alla fine ho ceduto perhcè stavo molto peggio di prima.

Luminosa

#5 Andrea

Andrea

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Inviato 07 marzo 2006 - 18:42:15

mi permetto di aggiungere questo :


http://www.progettot.../mycoplasma.htm

TROVARE IL VALORE NEL MYCOPLASMA,

LA SORGENTE DELLA FIBROMIALGIA E DELLA FATICA CRONICA


e...attenzione a questo passo ..leggetelo bene :


"Nel 2002, come parte della mia ricerca pensai di aver trovato la cura per la Fatica Cronica e la Fibromialgia: una Terapia naturale sostitutiva a base di ormoni, come scrissi nell’articolo “Soluzione per i sintomi dell’ascensione”. Ma ora, a due anni di distanza, nel proseguire il mio lavoro sul chiarimento emotivo, ho realizzato che quella non era la cura e che avevo solo scoperto un modo per alleviare i miei sintomi. Fu come se le mie guide mi accompagnassero passo dopo passo lungo questo sentiero di guarigione affinché potessi sperimentare per me stessa quello che funzionava e quello che non funzionava per scoprire la soluzione finale.-----> Esse mi stavano mostrando che il mio stato mentale era la sorgente del mio dolore fisico e che l’unico modo per alleviare il dolore era di cambiare le mie convinzioni. <-------


signori...io dopo aver letto sto articolo..sono senza parole....senza parole.....
..e perdonatemelo...mi fa troppo piacere , aver visto che c'ho preso....
quando dico....che le paure e i traumi passati..sono scatenanti dell'alterazione...
...e tutto cio serve solo per cambiare il modo di vedere la vita.....basta negativita'....
...quindi... positivi, positivi, positivi e positivi ancora.....

scusatemi se mi rivolgo cosi.... ma ultimamente pian piano mi stanno succedendo delle cose molto belle.... e son sicuro , strasicuro.....che la cfs è solo 1 esperienza di vita che ci permettera di affrontare il mondo con occhi diversi.....
...nel mio caso, non è colpa mia, se non ho avuto affetto da mamma o dal babbo da piccolo.... ma non è neppur vero...che qualsiasi persona che incontrero' , fara la stessa cosa.....
ma soprattutto......per uscire da sto casino , cioè risolvere le paure , secondo me l'unico modo è affrontarle faccia a faccia....solo cosi....riusciremo
la mia parola conta poco..quanto il 2 di briscola...ma sono davvero convinto che presto finira'....

buona giornata a tutti

#6 icci

icci

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Inviato 08 marzo 2006 - 09:38:43

Daniela,14 Dicembre 2005, 23:06
Trovato da ROMY:

A Napoli una sperimentazione con fitoterapico su cfs
Primi risultati dell’impiego

del Ginpent® nella Sindrome

da affaticamento cronico
Ottavio Iommelli
Responsabile Ambulatorio di Agopuntura e Fitoterapia - ASL 5 - Ospedale San Paolo Napoli

--------------------------------------------------------------------------------

Cari amici da sperimentazioni effettuate con persone che hanno veramente la cfs è emerso che il ginpent funziona come l'acqua fresca.....
Visto che la sperimentazione è stata effettuata guarda caso dalla stessa ditta che lo produce e lo vende e che guarda caso risiede nella citta delle bufale (non c'è l'ho con i campani ma le statistiche lo confermano) penso sia tutta una montatura per vendere un prodotto ed intascare soldi.
Naturalmente questa è la mia esperienza personale.

#7 admin

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Inviato 08 marzo 2006 - 12:25:12

Se è vero che la CFS si cura con la fisioterapia e la terapia cognitiva comportamentale, ne guariscono ben il 2 % dei pazienti ?!?!? anche il Gin Pen fa bene, come fa bene bere 2 litri d' acqua al giorno..
Non ho letto che il prodotto sia stato provato su persone affette da CFS diagnosticata, ma ho letto che avevano alcuni dei sintomi.
Quando siamo un po' stanchi e debilitati tanti prodotti fanno bene, ma quandoo siamo in certe condizioni.. beh, indirizzerei le nostre forze in altra direzione, sempre parere personalissimo.
Se cercate in internet troverete tantissime cose che fanno bene, a detta loro, alla CFS, dalle terme ai massaggi, da certi materassi a tecniche di respirazione.
Cerchiamo di non cadere in certe trappole da bufali e di cambiare stile di vita concedendoci piu' tempo per noi.

Buona vita.



#8 Marialuisa

Marialuisa

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Inviato 08 marzo 2006 - 16:55:16



"LA" medicina per eccellenza per curare la CFS o la FMS , lo sappiamo bene, NON esiste perchè alla multifattorialità della sindrome, corrisponde la multifattorialità degli interventi terapeutici quindi,come dice bene il nostro Zac, DEDICARE piu' tempo a SE STESSI è fondamentale e, aggiungo io, è anche la BASE su cui iniziare un percorso terapeutico efficace :huh:

E' molto improbabile, per esempio, assumere medicinali e sperare di migliorare/guarire se, a monte, esiste una situazione personale psicologica e/o affettiva stressante......:angry:

Ora, è vero che la vita non riserva percorsi facili a nessuno ma, è anche vero che, prima o poi, è necessario "tirare le somme" della propria esistenza e , magari, "cambiare rotta" con DETERMINAZIONE cominciando, appunto, da SE stessi.... :)

Buon percorso e BUON CIELO a TUTTI!

Luisa <_<

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#9 Zac

Zac

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Inviato 09 marzo 2006 - 18:41:17

e...attenzione a questo passo  ..leggetelo bene :
"Nel 2002, come parte della mia ricerca pensai di aver trovato la cura per la Fatica Cronica e la Fibromialgia: una Terapia naturale sostitutiva a base di ormoni, come scrissi nell’articolo “Soluzione per i sintomi dell’ascensione”. Ma ora, a due anni di distanza, nel proseguire il mio lavoro sul chiarimento emotivo, ho realizzato che quella non era la cura e che avevo solo scoperto un modo per alleviare i miei sintomi. Fu come se le mie guide mi accompagnassero passo dopo passo lungo questo sentiero di guarigione affinché potessi sperimentare per me stessa quello che funzionava e quello che non funzionava per scoprire la soluzione finale.-----> Esse mi stavano mostrando che il mio stato mentale era la sorgente del mio dolore fisico e che l’unico modo per alleviare il dolore era di cambiare le mie convinzioni. <-------


signori...io dopo aver letto sto articolo..sono senza parole....senza parole.....
..e perdonatemelo...mi fa troppo piacere , aver visto che c'ho preso....
quando dico....che le paure e i traumi passati..sono scatenanti dell'alterazione...
...e tutto cio serve solo per cambiare il modo di vedere la vita.....basta negativita'....
...quindi... positivi, positivi, positivi e positivi ancora.....

scusatemi se mi rivolgo cosi.... ma ultimamente pian piano mi stanno succedendo delle cose molto belle.... e son sicuro , strasicuro.....che la cfs è solo 1 esperienza di vita che ci permettera di affrontare il mondo con occhi diversi.....
...nel mio caso, non è colpa mia, se non ho avuto affetto da mamma o dal babbo da piccolo.... ma non è neppur vero...che qualsiasi persona che incontrero' , fara la stessa cosa.....
ma soprattutto......per uscire da sto casino , cioè risolvere le paure , secondo me l'unico modo è affrontarle faccia a faccia....solo cosi....riusciremo
la mia parola conta poco..quanto il 2 di briscola...ma sono davvero convinto che presto finira'....

buona giornata a tutti

 



Posso solo darti ragione Andrea,
mi spiego o cerco di farlo; Come detto in più occasioni, la mia convinzione è che
la CFS dovrebbe essere classificata per gruppi, faccio un elenco molto spartano:
- la CFS "pura", cioè quella derivante da un’infezione virale, tipo EBV ecc.
- la CFS "allergica/ambientale", cioè quella scatenata da un'allergia o intossicazione.
- la CFS "neuropsicologica/psichiatrica", quella derivante da anni di sofferenza psichica, anni di attacchi di panico, o disagio psicologico, traumi ecc.
e ce ne sarebbero ancora di gruppi e sottogruppi.
In 20 anni di star male ne ho viste di tutti i colori, persone che stavano bene dalla CFS con terapia cognitiva comportamentale, oppure fisioterapia, oppure smettendo di mangiare un alimento perchè aveva scoperto di essere allergico/intollerante. altre persone sono state meglio divorziando oppure trovando un nuovo amore...
Dobbiamo riflettere su queste cose, sono davvero casi di CFS ?
La CFS è subentrata dopo che ci siamo distrutti fisicamente o psicologicamente ?
se si, ci siamo beccati un virus perchè eravamo con le difese immunitarie abbassate o il nostro cervello "ci ha fatto" ammalare per costringerci a fermarci e a vedere quello che non volevamo.
Oppure per il semplice fatto che siamo stati creati per andare ai 70 all'ora e andando per troppo tempo ai 100 abbiamo sbandato e ci siamo schiantati...
Nei casi di CFS "pura", diagnosticata in un centro riconosciuto, ripeto DIAGNOSTICATA, visto che molti dicono di avere la CFS per il "semplice fatto" che ne hanno tutti i sintomi, ci sono casi di guarigioni sopra elencati, ma sono al massimo il 3.. 4 %, ne guariscono di più di tumore, 4,7%, quindi riflettiamo anche su questo.
Io per 18 anni sono stato classificato come ansioso con attacchi di panico, ed era vero, l’ipotesi CFS era stata scartata 7/8 anni fa perché non avevo febbre e i linfonodi erano poco ingrossati, poi sono cambiati i parametri. La mia vita è cambiata dopo un surmenage psicofisico, stavo costruendo, mentalmente e fisicamente, la mia casa, l’infanzia è stata “terribile” e gli anni a seguire anche, parlo dal punto di vista psicologico. In un attimo sono crollato, ma sono crollato per l’ EBV (ho scoperto in seguito di averlo avuto) oppure sono crollato per i 27 anni precedenti ? è la solita intricata storia dell’ uovo e della gallina, chi è nato prima ? e nemmeno gli psic hanno mai saputo dirmi nulla. La verità è che per 18 anni mi hanno detto tutti di correre, di tener duro, di andare avanti stringendo i denti perché era colpa della mancanza di forza di volontà, solo alla fine mi hanno detto che avevo sbagliato TUTTO, era mancanza di forza fisica e avrei dovuto rallentare molti anni prima.
Come vedi ogni persona ha una storia a se, però, quando parlo di CFS, di star male o di miglioramenti e guarigioni, cerco di inquadrare che tipo di CFS possa avere quella persona, per trarne suggerimenti o per, nel mio piccolo, darne e per vedere se può essere tutto tranne CFS, perché la CFS è un grande calderone, fino a che ci facciamo noi la diagnosi o ce la fanno persone incompetenti.
Vedo che una parte di noi hanno avuto problemi nella vita che possono aver aiutato l’insorgere della CFS o di altre patologie, ma vedo anche persone che stavano bene, che non avevano mai avuto problemi, persone positivissime ma che sono state prese di mira. Guardiamo a che “gruppo” apparteniamo e diamoci dentro ! 

Ciao

Zac

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"In medicina tutto quello che è sconosciuto è malattia mentale" (...)
"Una delle malattie più diffuse è la diagnosi." (Karl Kraus)
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Le foto di Zac qui: PhotoZac


#10 svarupa

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Inviato 10 marzo 2006 - 14:15:08

[quote name='Zac' date='9 Marzo 2006, 17:41']


mmmmazza hai studiato allora...

mi ricordo nell'infanzia quando si leggevano quei librini di favole, colorati e di cartoncino plastificato, di un topino che stava male, era ammalato e il medico non sapendo piu che fare gli disse queste parole..." AIUTATI CHE IL CIEL TI AIUTA" ..solo ora mi sovviene cosa volessero dire quelle parole..peccato fossi stato condizionato in maniera opposta.


un saluto ai guerrieri


#11 Marita

Marita

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Inviato 31 maggio 2006 - 18:14:07

mi permetto di aggiungere questo :
http://www.progettot.../mycoplasma.htm

TROVARE IL VALORE NEL MYCOPLASMA,

LA SORGENTE DELLA FIBROMIALGIA E DELLA FATICA CRONICA
e...attenzione a questo passo  ..leggetelo bene :
"Nel 2002, come parte della mia ricerca pensai di aver trovato la cura per la Fatica Cronica e la Fibromialgia: una Terapia naturale sostitutiva a base di ormoni, come scrissi nell’articolo “Soluzione per i sintomi dell’ascensione”. Ma ora, a due anni di distanza, nel proseguire il mio lavoro sul chiarimento emotivo, ho realizzato che quella non era la cura e che avevo solo scoperto un modo per alleviare i miei sintomi. Fu come se le mie guide mi accompagnassero passo dopo passo lungo questo sentiero di guarigione affinché potessi sperimentare per me stessa quello che funzionava e quello che non funzionava per scoprire la soluzione finale.-----> Esse mi stavano mostrando che il mio stato mentale era la sorgente del mio dolore fisico e che l’unico modo per alleviare il dolore era di cambiare le mie convinzioni. <-------
signori...io dopo aver letto sto articolo..sono senza parole....senza parole.....
..e perdonatemelo...mi fa troppo piacere , aver visto che c'ho preso....
quando dico....che le paure e i traumi passati..sono scatenanti dell'alterazione...
...e tutto cio serve solo per cambiare il modo di vedere la vita.....basta negativita'....
...quindi... positivi, positivi, positivi e positivi ancora.....

scusatemi se mi rivolgo cosi.... ma ultimamente pian piano mi stanno succedendo delle cose molto belle.... e son sicuro , strasicuro.....che la cfs è solo 1 esperienza di vita che ci permettera di affrontare il mondo con occhi diversi.....
...nel mio caso, non è colpa mia, se non ho avuto affetto da mamma o dal babbo da piccolo.... ma non è neppur vero...che qualsiasi persona che incontrero' , fara la stessa cosa.....
ma soprattutto......per uscire da sto casino , cioè risolvere le paure , secondo me l'unico modo è affrontarle faccia a faccia....solo cosi....riusciremo
la mia parola conta poco..quanto il 2 di briscola...ma sono davvero convinto che presto finira'....

buona giornata a tutti

 


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#12 Marita

Marita

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Inviato 31 maggio 2006 - 18:23:49

 

Caro Andrea,
sono contenta di sentire che hai trasformato le negatività del passato...Certo un grande aiuto lo avrai sicuramente ottenuto.
Ho sempre sostenuto il potere del pensiero positivo....e sempre considerato lo stesso come pura fonte di energia!!!...
Beh certo almeno questa non ce la può togliere nessuno!
Solo che come in tutte le cose mai troppo di niente in eccesso...
Ciao, un abbraccio grandissimo
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#13 Marialuisa

Marialuisa

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Inviato 18 luglio 2006 - 11:30:14

"...Lo Stress Ossidativo viene esasperato principalmente da:
• Dieta, scarsa di vegetali e frutta cruda e fresca
• Tossine ambientali, come il biossido d’azoto etc..
• Alcolici
• Traumi e ferite
• Malattie
• Cure farmacologiche
• Eccessivo esercizio fisico
* Eccessiva esposizione al sole
• Fattori genetici..."


Oggi mi è capitato di rileggere con ancora piu' attenzione quanto avete scritto piu' sopra e anche quanto il nostro Admin/Zac aveva "regalato" in altro post e quindi, una volta ancora mi pare di capire che tenere presente quali sono gli stressors dai quali siamo aggrediti sia basilare per un corretto approccio di conoscenza/valutazione/gestione di CFS e Fibro.

Saluti a tutti da Luisa :D


ps. pero', mi sorge un dubbio : ho forse scoperto "l'acqua calda "? ? ? ? :huh:
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#14 Visitatore_VITo_*

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Inviato 18 luglio 2006 - 19:22:45

l'acqua calda non proprio ma ci sei andata vicino:-) ..... quelle regole valgono per tutti e tutti le sanno dare. gli stress che ci fanno venire le cfs sono ben altri, più profondi. ben radicati e difficili da estirpare. stress legati all'ambiente dove si è cresciuti, alla famiglia, all'ambiente dove si lavora. no ha caso molti migliorano cambiando vita e ambiente di vita. oppure molti peggiorano cambiando ambiente di vita. è un labirinto di fattori incrociati che si intrecciano a ogni novi stress conscio e incoscio. è un autentico casino che fa andare in tilt il nostro cervello. che sfortuna ragazzi. abbiamo un cervello che lavora troppo e inutilmente.

#15 Ex Doc

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Inviato 18 luglio 2006 - 20:55:33

Omega-3 Fatty Acids Evaluated for Bipolar Disorder
by Arline Kaplan

December 1999, Vol. XVI, Issue 12


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(This is the first of two articles exploring the possible adjunctive uses for omega-3 fatty acids in treating psychiatric disorders-Ed.)

Intrigued by preliminary research indicating that omega-3 polyunsaturated fatty acids found in fish, fish oil and flaxseed may ameliorate symptoms in bipolar disorder (BD), schizophrenia and other psychiatric disorders, investigators have launched a series of double-blind trials evaluating fatty acids as adjunctive treatment. This article will discuss studies on bipolar disorder.

Mid-year, a four-month, double-blind, placebo-controlled study comparing omega-3 fatty acids (9.6 g/day) versus placebo (olive oil) in 30 patients with bipolar disorder was described in Archives of General Psychiatry (Stoll et al., 1999). The eight co-authors concluded, "Omega-3 fatty acids were well-tolerated and improved the short-term course of illness in this preliminary study of patients with bipolar disorder."

Andrew Stoll, M.D., director of the Pharmacology Research Laboratory at McLean Hospital in Belmont, Mass., assistant professor of psychiatry at Harvard Medical School and lead researcher for the pilot study, said he and colleagues are ready to conduct a longer study, under a four-year grant from the National Institutes of Health. It involves two sites: Harvard Medical School, with Stoll as lead researcher, and Baylor College of Medicine with Lauren B. Marangell, M.D., director of the psychiatry department's clinical psychopharmacology and mood disorders research, as lead researcher.

"It will be a larger-scale study involving 120 patients, with a similar design, but we are going to control for concomitant medications much more tightly, we are going to control for baseline mood states, and we are going to mask the placebo with a fish taste," he said, adding that these were the main criticisms of the original study.

In the published preliminary study, the subjects-all outpatients-were men and women ages 18 to 65 who met DSM-IV criteria for bipolar disorder types I and II. Forty percent of the study cohort had rapid-cycling symptoms. To enter the study, patients had to have experienced at least one manic or hypomanic episode within the past year. However, they also had to be free of notable medical or psychiatric comorbidity. Patients who were on other medications at the beginning of the study were allowed to continue on them. Subjects received seven capsules bid for a total daily omega-3 fatty acid dosage of 6.2 g of eicosapentanoic acid (EPA) and 3.4 g of docosahexaenoic acid (DHA). Patients randomized to placebo also received seven capsules bid.

The primary outcome measure related to the emergence or continuation of mood symptoms. Patients ended their participation in the study and treatment was considered to have failed if the mood symptoms emerged or continued beyond 30 days in patients who were not euthymic at baseline. Secondary outcome measures were the results of the Young Mania Rating Scale, Hamilton Rating Scale for Depression, Clinical Global Impression Scale and Global Assessment Scale ratings, taken before and after treatment.

Overall, nine of the 14 patients who received omega-3 fatty acids had symptom-relief, while only three out of 16 patients who received the placebo showed relief, according to Stoll (McLean Hospital, 1999).

"Our study results indicate fish oil does possess elements to stabilize mood," he said.

More specifically, a Kaplan-Meier survival analysis of the cohort found that the omega-3 fatty acid patient group had "a significantly longer period of remission than the placebo group (p=0.002; Mantel-Cox). In addition, for nearly every other outcome measure, the omega-3 fatty acid group performed better than the placebo group."

While most patients in the study were on mood stabilizers, eight patients received no concomitant medications. Of those eight, the four patients who received omega-3 monotherapy remained in remission for a significantly longer time than did the four patients who received placebo monotherapy. However, Stoll cautioned against using omega-3 as first-line monotherapy.

"I wouldn't recommend it first for people. The patients in the study had failed other [medications]. The only way I would use omega-3s by themselves is in someone with an extremely mild form of the illness where treatment is almost optional. Otherwise, we use omega-3s as an adjunct," he said.

The most common adverse effect in both the omega-3 and olive oil groups was mild gastrointestinal distress, generally characterized by loose stools. In an accompanying commentary to the published study, Stoll and co-author Marangell noted the high patient interest and acceptance of omega-3 fatty acids as mood stabilizers (Stoll and Marangell, 1999).

"This interest was based mainly on the recognition that omega-3 fatty acids are endogenous, 'natural' compounds with few side effects and little, if any, toxic effects," they said, adding that several patients have remained on open-label omega-3 monotherapy for longer than two years with continued efficacy.

Stoll told Psychiatric Times he uses omega-3 fatty acids as adjunctive medication in his clinical practice.

"You don't usually use new medicines based on one small study, but the fact that these [omega-3s] are so nontoxic and appear to be beneficial drives the equation toward using them," he said. "In fact, there are more data on fatty acids than on Neurontin [gabapentin], which is being widely used."

To help answer his patients' questions, Stoll has developed a user's guide. For example, he advises patients to find dietary supplement brands with high concentrations of omega-3 fatty acids to minimize the number of capsules to be taken daily.

Asked about the importance of the preliminary study, Stoll said there were three areas of impact: dietary, clinical and theoretical.

The study, Stoll said, pointed out how deficient Americans and people in other developed countries are in omega-3 fatty acids. "We evolved eating these omega-3s, and we are not getting them anymore. They are crucial for brain function," he said.

Clinically, the study results provided early evidence of the efficacy of omega-3 fatty acids for adjunctive treatment of BD, Stoll added. If other studies confirm the efficacy, it means that omega-3 fatty acids can be considered to be "a nice mood stabilizer that has antidepressant properties and is nontoxic."

On the theoretical front, Stoll said he and fellow investigators were searching for an agent with a specific mechanism-sort of a designer mood stabilizer. "This mechanism may apply to other compounds, and we may find a whole new class of mood stabilizers that have this membrane activity," he said, adding that this mechanism was more definitively described in the published article (Stoll et al., 1999).

"Biochemical studies of human white blood cells show that high-dose therapy with omega-3 fatty acids leads to the incorporation of these polyunsaturated compounds into the membrane phospholipids crucial for cell signaling," said Stoll and colleagues (1999). "Increased concentrations of omega-3 fatty acids in membrane phospholipids appear to suppress

phosphatidylinositol-associated signal transduction pathways [Medini et al.,1990; Sperling et al., 1993].

"The precise mechanism of this effect remains unclear. However, the incorporation of the polyunsaturated omega-3 fatty acids into the lipid bilayer of the cell membrane alters the physical and chemical properties of the membrane [Barton and Gunstone, 1975], possibly producing a local environment in which the membrane phospholipids are more resistant to hydrolysis by phospholipases. This could result in reduced generation of the second messenger molecules diacylglycerol and inositol triphosphate, thereby producing less activation of 'downstream' intracellular signaling molecules, such as protein kinase C and calcium ionýIt is possible that the omega-3 fatty acids also inhibit signal transduction mechanisms in the human central nervous system. Recent work by several investigators [Berridge et al., 1982; Chen et al., 1994; Manji et al., 1996; Stoll and Severus, 1996] strongly suggests that the mechanism of action of typical mood stabilizers, such as lithium and valproate [Depakote], involves a similar inhibition of postsynaptic signal transduction processes."

In addition to the Harvard/Baylor study, a double-blind, placebo-controlled trial will examine the efficacy of omega-3 fatty acids in the form of EPA for treatment of BD. Five NIMH-Stanley Foundation Bipolar Network sites are participating in the project. Subjects will be randomly assigned in a double-blind manner to 6 g/day of EPA or placebo as an add-on to ongoing treatment with mood-stabilizing medications that have proven unsatisfactorily effective within therapeutic range(s) or at maximum tolerated doses. At the end of the four-month double-blind trial, patients can enter an eight-month, open-label trial of omega-3 fatty acid (National Institute of Mental Health, 1999).

Research is occurring on the effect of omega-3 fatty acids on several psychiatric disorders, including major depression (Edwards et al., 1998; Hibbeln et al., 1998a, 1998b), schizophrenia and attention-deficit/hyperactivity disorder (ADHD).

References
Barton PG, Gunstone FD (1975), Hydrocarbon chain packing and molecular motion in phospholipid bilayers formed from unsaturated lecithins. Synthesis and properties of sixteen positional isomers of 1,2-dioctadecenolyl-sn-glycero-3-phosphorylcholine. J Biol Chem 250(12):4470-4476.

Berridge MJ, Downes CP, Hanley MR (1982), Lithium amplifies agonist-dependent phosphatidylinositol responses in brain and salivary glands. Biochem J 206(3):587-595.

Chen G, Manji HK, Hawver DB et al. (1994), Chronic sodium valproate selectively decreases protein kinase C alpha and epsilon in vitro. J Neurochem 63(6):2361-2364.

Edwards R, Peet M, Shay J, Horrobin D (1998), Omega-3 polyunsaturated fatty acid levels in the diet and in red blood cell membranes of depressed patients. J Affect Disord 48(2-3):149-155.

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Inviato 18 luglio 2006 - 22:11:59

col traduttore di Altavista:


Acidi grassi Omega-3 valutati per disordine bipolare
da Arline Kaplan

Dicembre Del 1999, Volume XVI, Edizione 12





(questo è il primo di due articoli che esplorano gli ulteriori possibili usi per gli acidi grassi omega-3 nel disordine-Disorders-Ed psichiatrico trattante.)

Incuriositi da una ricerca preliminare che indica che gli acidi grassi poli-insaturi omega-3 che si trovano in pesci, nell’olio di pesce e nei semi di lino, può migliorare i sintomi nel disordine bipolare (BD), la schizofrenia ed altri disordini psichiatrici, dei ricercatori hanno fatto una serie di prove (double-blind) che valutano gli acidi grassi come trattamento aggiuntivo. Questo articolo discuterà gli studi sul disordine bipolare.

A metà anno è stato descritto in archivi della psichiatria generale (Stoll ed altri, 1999). , uno studio di quattro mesi, double-blind, placebo-controllato che paragona omega-3 agli acidi grassi (9.6 g/al giorno) contro placebo (olio di oliva) in 30 pazienti affetti da disordine bipolare Gli otto co-autori hanno concluso, "gli acidi grassi Omega-3 bene-sono stati tollerati e sembra accorciata la durata della malattia in questo studio preliminare dei pazienti con disordine bipolare."

Il prof. Andrew Stoll, M.D., direttore del laboratorio di ricerca in farmacologia all'ospedale in Belmont, iMassachusetts, assistente di psichiatria presso la scuola medica de Harvard e ricercatore capo per lo studio pilota, Ha affermato che lui ed i colleghe sono pronti per intraprendere studi più lunghi, grazie ad una concessione quadriennale degli istituti nazionali di salute. Coinvolge due luoghi: Scuola medica de Harvard, con Stoll come ricercatore capo ed università di Baylor di medicina con Lauren B. Marangell, M.D., direttore di psicofarmacologia del reparto di psichiatria e della ricerca cliniche dei disordinidell’lumore, come ricercatore capo.

"sarà uno studio su larga scala che coinvolgerà 120 pazienti, con un profilo simile, ma controlleremo molto più strettamente i farmaci concomitanti, controlleremo gli stati dell'umore della linea di base e camufferemo il placebo con un gusto dei pesci," ha detto, aggiungendo che queste erano le critiche principali dello studio originale.

Nello studio preliminare pubblicato, i pazienti erano tutti uomini di età 18 - 65 chi hanno risposto ai test di verifica di DSM-IV per disordine bipolare scrive la I ed II delle donne. Quaranta per cento del gruppo di studio hanno avuti sintomi veloce-ciclanti. Per entrare nello studio, i pazienti hanno dovuto avvertire almeno un episodio manic o hypomanic nell'anno scorso. Tuttavia, anche hanno dovuto essere esenti dal comorbidity medico o psichiatrico notevole. Ai pazienti che erano su altri farmaci all'inizio dello studio sono stati permessi continuare su loro. Gli oggetti hanno ricevuto sette capsule fatte un'offerta per un dosaggio quotidiano dell'acido grasso omega-3 di totale di 6.2 g di acido eicosapentanoic (EPA) e di 3.4 g di acido docosaexanoico (DHA). I pazienti hanno ripartito le probabilità su a placebo inoltre hanno ricevuto un'offerta delle sette capsule.

La misura primaria di risultato si è riferita all'emersione o alla continuazione dei sintomi di umore. I pazienti hanno concluso la loro partecipazione allo studio ed il trattamento è stato considerato venire a mancare se i sintomi di umore emergessero o continuassero oltre 30 giorni in pazienti che non erano euthymic alla linea di base. Le misure secondarie di risultato erano i risultati della scala di valutazione giovane di mania, della scala di valutazione de Hamilton per la depressione, della scala globale clinica dell'impressione e delle valutazioni globali della scala di valutazione, prese prima e dopo il trattamento.

In generale, nove dei 14 pazienti che hanno ricevuto gli acidi grassi omega-3 hanno avuti sintomo-rilievo, mentre soltanto tre su 16 pazienti che hanno ricevuto il placebo hanno mostrato il rilievo, secondo Stoll (McLean Hospital, 1999).

"i nostri risultati di studio indicano che olio del pesce possiede gli elementi per stabilizzare l'umore," ha detto.

Più specificamente, un'analisi di sopravvivenza del Kaplan-Meier-Meier del gruppo ha trovato che il gruppo paziente dell'acido grasso omega-3 ha avuto "un periodo significativamente più lungo della remissione che il gruppo del placebo (p=0.002; Mensola del camino-Cox). In più, per quasi ogni altra misura di risultato, il gruppo dell'acido grasso omega-3 ha effettuato meglio del gruppo del placebo."

Mentre la maggior parte dei pazienti nello studio erano sugli stabilizzatori di umore, otto pazienti non hanno ricevuto farmaci concomitanti. Di quegli otto, i quattro pazienti che hanno ricevuto monotherapy omega-3 sono rimasto nella remissione per un tempo significativamente maggiore dei quattro pazienti che hanno ricevuto il monotherapy del placebo. Tuttavia, Stoll avvertenza contro usando omega-3 come monotherapy first-line.

"non lo suggerirei in primo luogo per la gente. I pazienti nello studio avevano venuto a mancare altro [ farmaci ]. L'unico senso che userei omega-3s da soli è in qualcuno con una forma estremamente delicata della malattia dove il trattamento è quasi facoltativo. Altrimenti, usiamo omega-3s come aggiunta, "ha detto.

L'effetto contrario più comune sia nel omega-3 che nei gruppi dell'olio di oliva era afflizione gastrointestinale delicata, caratterizzata generalmente dagli sgabelli allentati. In un commento accompagnante allo studio pubblicato, Stoll ed il co-author Marangell hanno notato l'alti interesse ed accettazione pazienti degli acidi grassi omega-3 come stabilizzatori di umore (Stoll e Marangell, 1999).

"questo interesse era basato pricipalmente su riconoscimento che gli acidi grassi omega-3 sono endogeni, 'naturale 'residuo con poco effetto secondario e poco, all'occorrenza, effetti tossici," hanno detto, aggiungenti che parecchi pazienti sono rimasto sul monotherapy open-label omega-3 per più lungamente di due anni con efficacia continuata.

Stoll ha detto ai periodi che psichiatrici usa omega-3 acidi grassi come farmaco adjunctive nella sua pratica clinica.

"non usate solitamente le nuove medicine basate su uno piccolo studio, ma il fatto che questi [ omega-3s ] sono così non tossico e sembrano essere azionamenti favorevoli l'equazione verso usando," ha detto. "infatti, ci sono più dati sugli acidi grassi che su Neurontin [ gabapentin ], che ampiamente sta usando."

Per contribuire a rispondere alle domande dei suoi pazienti, Stoll ha sviluppato la guida dell'utente. Per esempio, raccomanda i pazienti di trovare le marche dietetiche di supplemento con le alte concentrazioni degli acidi grassi omega-3 per minimizzare il numero di capsule da prendere giornalmente.

Chiesto notizie sull'importanza dello studio preliminare, Stoll detto là era tre zone di effetto: dietetico, clinico e teorico.

Lo studio, Stoll ha detto, precisato come gli Americani e la gente carenti in altri paesi sviluppati sono in acidi grassi omega-3. "ci siamo evoluti mangiando questi omega-3s e non stiamo ottenendoli più. Sono cruciali per la funzione del cervello, "ha detto.

Clinicamente, i risultati di studio hanno fornito la prova iniziale dell'efficacia degli acidi grassi omega-3 per il trattamento adjunctive di BD, Stoll aggiunto. Se altri studi confermano l'efficacia, significa che gli acidi grassi omega-3 possono essere considerati per come "uno stabilizzatore piacevole di umore che ha proprietà dell'antideprimente ed è non tossico."

Sulla parte anteriore teorica, Stoll ha detto che ricercatori del collega e lui stavano cercando un agente con una meccanismo-specie specifica di uno stabilizzatore di umore del progettista. "questo meccanismo può applicarsi ad altri residui e possiamo trovare un nuovo codice categoria intero degli stabilizzatori di umore che hanno questa attività della membrana," lui abbiamo detto, aggiungendo che questo meccanismo più definitivo è stato descritto nell'articolo pubblicato (Stoll ed altri, 1999).

"gli studi biochimici sulle cellule di anima bianche umane indicano che la terapia della alto-dose con gli acidi grassi omega-3 conduce all'incorporazione di questi residui poli-insaturi nei fosfolipidi della membrana cruciali per la cellula che segnala," hanno detto Stoll ed i colleghe (1999). "le concentrazioni aumentate degli acidi grassi omega-3 in fosfolipidi della membrana sembrano sopprimere

vie fosfatidilinositolo-collegate di transduction del segnale [ Medini ed altri, 1990; Sperling ed altri, 1993].

"il meccanismo preciso di questo effetto rimane poco chiaro. Tuttavia, l'incorporazione degli acidi grassi poli-insaturi omega-3 nel bilayer del lipido della membrana delle cellule altera le proprietà fisiche e chimiche della membrana [ Barton e Gunstone, 1975 ], possibilmente producenti un ambiente locale in cui i fosfolipidi della membrana sono più resistenti ad idrolisi dalle fosfolipasi. Ciò potrebbe provocare la generazione ridotta del secondo diacylglycerol delle molecole del messaggero ed il trifosfato dell'inositolo, quindi producente meno attivazione delle molecole di segnalazione intracellulari 'downstream ', quali la chinasi di proteina C ed il calcio ionýIt è possibile che gli acidi grassi omega-3 inoltre inibiscono i meccanismi di transduction del segnale nel sistema nervoso centrale umano. Lavoro recente da parecchi ricercatori [ Berridge ed altri, 1982; Chen ed altri, 1994; Manji ed altri, 1996; Stoll e Severus, 1996] suggerisce fortemente che il meccanismo di azione degli stabilizzatori tipici di umore, quali litio e valproate [ Depakote ], coinvolge un'inibizione simile di processi postsynaptic di transduction del segnale."

Oltre che lo studio di Harvard/Baylor, una prova double-blind e placebo-controllata esaminerà l'efficacia degli acidi grassi omega-3 sotto forma d'epa per il trattamento di BD. Cinque luoghi di rete bipolari del fondamento di NIMH-Stanley stanno partecipando al progetto. Gli oggetti saranno assegnati a caso in un modo double-blind a 6 g/day di EPA o di placebo come adjunta al trattamento continuo con i farmaci distabilizzazione che hanno dimostrato insufficientemente efficace all'interno di range(s) terapeutico o alle dosi tollerate massimo. Alla conclusione della prova double-blind di quattro mesi, i pazienti possono fornire una prova di otto mesi e open-label omega-3 di acido grasso (istituto nazionale di Health mentale, 1999).

La ricerca sta presentandosi sull'effetto degli acidi grassi omega-3 su parecchi disordini psichiatrici, compreso la depressione principale (Edwards ed altri, 1998; Hibbeln ed altri, 1998a, 1998b), schizofrenia e disordine di attention-deficit/hyperactivity (ADHD).

#17 Marialuisa

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Inviato 21 luglio 2006 - 16:52:00

per VITO:

mi viene in mente l'esempio di Miki che, nel racconto forense della sua "storia cfsina", precisa di avere un fratello-gemello, ottimista e positivo, al quale la vita non ha affatto risparmiato prove alquanto difficili e NON ha sviluppato la cfs come invece è capitato a lui, meno positivo ed ottimista e con meno prove difficili da affrontare ..... :huh:


Siamo UNICI E IRRIPETIBILI quindi..... ;)

:153: da Luisa

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#18 Marialuisa

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Inviato 30 agosto 2006 - 07:45:05

riporto dal post "fisioterapia" :

"SHIATSU

STRETCHING

GINNASTICA mirata , con movimenti lenti ma profondi, accompagnati dalla RESPIRAZIONE ( anche piu' volte al giorno, a casa )

MASSAGGI DETOSSINANTI, in total body ( a partire dal cuoio capelluto per favorire la decontrattura anche dei piccoli muscoli "pellicciai" )

PASSEGGIATE ( da brevissime - un tempo- a sempre piu' lunghe ma rigorosamente "in piano " , per ora.....)

IPERTERMIA SEGMENTARIA ( Tecar therapy) in total- body, per stimolare il tessuto connettivo profondo ( cicli di 3/5 sedute 1 volta all'anno)

OSTEOPATIA/CRANIO SACRALE , 3 sedute lo scorso anno ed esercizi a casa, consigliati dall'osteopata

RILASSAMENTO PROFONDO/MEDITAZIONE/MANTRA

e, dulcis in fundo, la mia amatissima RESPIRAZIONE ( addominale/diaframmatica/ toracica/completa e , per equilibrare il sistema "simpatico" e "parasimpatico", a "narici alternate")


Chiaramente il TUTTO a periodi , anche in base alla "risposta" fisica del momento ...

Tra l'altro , gli esercizi che vengono consigliati da fare a casa propria, sono sempre di pochi minuti: solo il rilassamento profondo dura circa 25 ' , mentre la respirazione , la ginnastica, lo stretching, ecc. ecc. da 5 a 10 minuti alla volta .


A tutto cio' si aggiunge:

3 volte l'anno un integratore che a me funziona anche perchè è formulato in maniera particolarmente equilibrata nei suoi componenti ( 20 fiale da bere 1 al giorno)

2 volte l'anno magnesio in combinata con altri elementi omeopatici

1 serotoninergico, con dosaggio mirato al mio caso e del quale, fortunatamente, non ho alcun effetto collaterale di nessun tipo


Ho pensato di "conchiudere" il mio quadro personale della miriade di approcci che ho adottato ( e adotto.....) per gestire cfs/fibro , sindromi multifattoriali "loro" :23: e allora multifattoriale sia la cura .... :52:

Bye-bye :huh:


Luisa
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