Cari amici,
guardando dalla mia finestra la neve che scende copiosa da un cielo plumbeo e minaccioso ( con tanto di tuoni e lampi...!!!!) e che ha già imbiancato tetti, alberi e prati, il mio pensiero ritorna alle GARE olimpiche non già perchè sono in Piemonte ma perchè , per ME, sono un ulteriore OPPORTUNITA' per "riflettere" con SERENITA' su che cosa significa "essere malati" come noi....

Avevo già espresso a Memole, il mio pensiero in tal senso ma credo sia opportuno riproporlo nuovamente.
Ciascuno di noi, giornalmente, GAREGGIA le proprie OLIMPIADI,( se ben ci pensiamo ) e NON sono da meno di quelle che sono presentate attraverso i media in questi giorni e cerco di spiegarmi meglio:
come METEOROPATICA , oggi è la classica giornata in cui faccio prima ad elencare i disturbi che NON ho perchè la lista di quelli che avverto sarebbe molto piu' lunga ma sono qui al calduccio, davanti allo schermo, che dialogo con voi mentre, in mezzo alla tormenta e alla nebbia delle nostre montagne ( che oggi non si vedono , tanta è la foschia che le copre , nuvoloni compresi di tormenta....) gli ATLETI cercano di portare avanti il loro tanto sospirato traguardo ( che è poi la loro VITA) con una VOLONTA' e una DETERMINAZIONE che , certe volte, "rasenta" l'incredibile .....

Dal canto mio, mi piace pensare al loro sforzo e PARAGONARLO al mio quotidiano, non tanto per le situazioni contingenti che mi circondano ( che sono COMUNI a tutti, piu' o meno ...) quanto per la FATICA e la SOFFERENZA FISICA e MORALE che lo accompagna ....

Ecco perchè , credo, DOBBIAMO ritenerci ATLETI nella NOSTRA specialità che è rappresentata dalla malattia che richiede , per poter essere "conosciuta", "accettata" ed "affrontata", le medesime qualità di coloro che stanno aspirando, in questo periodo, alle Medaglie .

UTOPIA ? Forse......
Tuttavia sono CONVINTA che , prima "entriamo" in quest'ordine di idee e piu' facilmente potremo uscirne VITTORIOSI quindi:
W TUTTI NOI e FORZA e ONORE, ciononostante ...

