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Traduzione - CHENEY: Il cuore della faccenda


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4 risposte a questa discussione

#1 Lele63

Lele63

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Inviato 19 febbraio 2007 - 21:52:15

Qui di seguito posterò la traduzione del testo inglese pubblicato al seguente indirizzo web
http://www.dfwcfids....ey/hrt04lng.htm


Per inserire i vostri commenti andate qui
http://www.cfsitalia...?showtopic=1486
è uno spazio nella sezione ESPERIENZE/COMMENTI ecc. che ho aperto apposta.

#2 Lele63

Lele63

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Inviato 19 febbraio 2007 - 22:10:32

Le note della traduttrice sono riportate in corsivo precedute dalla sigla N.d.T.


IL CUORE DELLA FACCENDA: CFS E PROBLEMI CARDACI
(conversazioni col dr. Cheney trascritte da Carol Sieverling – aprile 2005)

Premessa di Carol Sieverling

Quanto segue è la mia interpretazione di trascrizioni e nastri relativi a colloqui avvenuti tra il dr. Paul Cheney e due diversi pazienti (tra cui io stessa) tra settembre e novembre 2004. Qualsiasi terapia menzionata è strettamente individuale e non deve essere generalizzata a tutti i malati di CFS.
L’approccio terapeutico del dr. Cheney si sta evolvendo rapidamente man mano che emergono nuove informazioni e osservazioni.

Certi esaurienti concetti, che sono cruciali per la comprensione della malattia secondo il dr. Cheney, stanno diventando ampiamente più costanti (come la diminuzione della gittata cardiaca, il coinvolgimento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, il ruolo del glutatione, ecc.). E’ essenziale notare che non esiste un “protocollo Cheney” fisso, dato che il suo protocollo terapeutico è estremamente individualizzato e in costante evoluzione.

Tra virgolette trovate le parole del dr. Cheney, o, dove specificato, di un paziente.
Le affermazioni tra parentesi quadre sono state aggiunte da me per chiarire e contestualizzare.
Tutti gli altri commenti sono affermazioni del dr. Cheney che sono state leggermente parafrasate, ma che, al meglio delle mie conoscenze, mantengono il loro significato originale.

Il fulcro di questo articolo e della maggior parte del lavoro attuale del dr. Cheney si basa sulla seguente pubblicazione:
“Un’Impedienza Anormale nella Cardiografia è Predittiva della Gravità dei Sintomi nella Sindrome da Fatica Cronica “ Peckerman, et al; The American Journal of the Medical Sciences. 2003; 326(2):55-60

Una sintesi della pubblicazione con un’intervista al Dr. Peckerman è stata pubblicata sul numero di Autunno 2003 del “CFS Research Review” dalla CFIDS Association of America, ( http://www.cfids.org...2-article01.asp ). La pubblicazione per intero si trova sul web a questo indirizzo: http://www.cfids-cab...man.etal.03.pdf.
Con l’aiuto di Google inserendo “Peckerman” troverete altri articoli, ad esempio questo: http://www.dfwcfids....TrickyHeart.pdf oppure questo http://www.dfwcfids....unctiontext.htm.

L’articolo di Peckerman

Il dr. Cheney ha dichiarato: “Questa è la migliore, la più importante pubblicazione da 20 anni a questa parte” [riguardante la CFS]. “E’ stata pubblicata nel 2003, anno in cui io ho dovuto abbandonare la professione. L’autore anziano è Benjamin Natelson, e l’autore principale è Arnold Peckerman. Questo articolo impressionante dice che, senza eccezioni, tutti i pazienti che riportano disabilità da CFS hanno uno scompenso cardiaco.”

La CFS compensa una Cardiomiopatia Idiopatica

“Prima di tutto definirò lo scompenso cardiaco. Ci sono due tipi di scompenso cardiaco. Il tipo che qualsiasi cardiologo può diagnosticare nel giro di un minuto. E’ il tipo che voi NON avete. Ecco perché i cardiologi non si sono mai accorti di questo problema. Quella che avete voi è una Cardiomiopatia Idiopatica Compensata” [Cardiomiopatia = malattia strutturale o funzionale del muscolo cardiaco; Idiopatica = di cui non si conosce l’origine] “E i vostro principale mezzo di compensazione – adesso viene il bello – siete pronti? Avete allacciato le cinture? Il metodo principale per compensare questa disfunzione è di fatto la CFS stessa.”

Il paziente risponde: “Capisco. E’ il modo in cui il corpo ci salva dalla morte per cardiomiopatia.”

Dr. Cheney: “Sì. Dalla morte per cardiomiopatia. Il lato ironico della faccenda è che io ho sofferto di Cardiomiopatia Idiopatica (ICM), ma non ho mai sofferto di CFS.

Secondo la letteratura medica, almeno il 35% di chi ha una diagnosi di ICM muore entro 5 anni a meno che non riceva un trapianto. [Il dr. Cheney ha ricevuto un trapianto di cuore]
Io ho seguito pazienti di CFS per 20 anni, e non ho mai ne’ visto ne’ sentito di un paziente CFS bisognoso di trapianto.

Ora, se la vostra diagnosi è di ICM, perché non siete ancora morti? Perché nessun paziente in 20 anni ha mai avuto bisogno di trapianto? E’ perché voi avete la CFS, mentre io non ce l’avevo. E sospetto perfino quale sia il meccanismo, tra l’altro è stato anche pubblicato.

La malattia stessa [CFS] vi protegge da un problema più grave che è rimasto completamente nascosto. Perfino a me. Nemmeno io me ne sono accorto. Perchè è proprio ben nascosto.”

La Ricerca

[Osserviamo meglio lo studio, iniziando dai ricercatori]
Questo gruppo fa parte del New Jersey Medical Center, una delle più importanti scuole di medicina. Il Dr. Natelson, neurologo e professore di neurologia, è un ottimo ricercatore; uno scienziato brillante e preparato. Il Dr. Peckerman, l’autore principale, è un fisiocardiologo o fisiologo cardiopolmonare. Circa cinque anni fa, il New Jersey Medical Center ricevette un fondo di molti milioni di dollari dal NIH (Istituti Nazionali per la Salute). Per assicurarsi il fondo, il Dr. Natelson (trovate qui i suoi studi sulla CFS http://www.dfwcfids....ch/natelson.htm ) scrisse una proposta per individuare un parametro fisiologico oggettivamente misurabile e che fosse correlato col grado di disabilità nella CFS.

Trovare un Metro Accurato del Grado di Disabilità

Il loro obiettivo NON era di individuare l’eziologia, la fisiopatologia o la terapia di questo male.
“Il loro obiettivo era di trovare una misura esprimibile con un numero, che servisse a separare con precisione i malati [di CFS] con disabilità da quelli senza disabilità, per poter risolvere alcune delle cause per invalidità [in cui sono coinvolti tanti pazienti CFS], dal momento che la gente non crede che voi siate malati e per voi è difficile fornire una prova oggettiva della vostra disabilità che soddisfi tutte le critiche.

Come medici sappiamo che non tutti i malati di CFS hanno delle disabilità; eppure molte persone con CFS sono disabili. Sappiamo che esistono questi estremi. Ciò che non sappiamo fare bene è tracciare una linea di demarcazione, perché è assai difficile. E il governo ci sta uscendo matto, perché in diversi ambienti si pensa che l’invalidità venga concessa troppo spesso a persone che non ne hanno i titoli, e dal lato opposto ci sono persone che ne avrebbero diritto ma non riescono a ottenerla. Dobbiamo risolvere questo problema in un modo umanamente e legalmente giusto.”

“Questa era la proposta [di Natelson], e fu finanziata interamente. [Il New Jersey Medical Center fu denominato “Centro di Ricerca in Cooperazione per la CFS”] E potete immaginare il perché. Il governo vuole essere sicuro che noi non stiamo depredando i fondi del tesoro disonestamente, ma non vuole nemmeno essere accusato di non garantire l’assistenza a gente che può rivelarsi realmente disabile.

Il problema “Q”

Così il gruppo del New Jersey cominciò ad esaminare i dati sulla CFS, e si accorse di una cosa: il problema “Q”. La lettera “Q” esprime la gittata cardiaca in litri al minuto. La “Q” dei pazienti CFS aveva una correlazione strettissima con il livello di disabilità che emergeva dai questionari riguardanti la vita di ogni giorno. Cosa riesci a fare (lavarmi, vestirmi, cucinare, ecc.) e quanto ti pesa (per niente, poco problematico, moderatamente problematico, estremamente problematico)?

Domanda dopo domanda. Con le risposte del questionario costruirono una tabella, quelli col punteggio massimo erano i più disabili e quelli col punteggio minimo erano i meno disabili. Poi sottoposero lo stesso questionario a normali persone sedentarie per avere un riscontro.”

Il Test: Impedienza tramite Cardiografia

“Poi misurarono “Q”, verificando l’impedienza con una cardiografia. Questa tecnologia permette di misurare accuratamente la gittata cardiaca sfruttando il seguente principio: la resistenza che una corrente incontra nell’attraversare il torace è funzione del flusso di sange che lo percorre. E’ di fatto inversamente proporzionale. Maggiore il flusso di sangue, minore l’impedienza [resistenza]. Minore il flusso di sangue, maggiore l’impedienza. Questo perché il sangue è fatto di acqua, e l’acqua è un buon conduttore per la corrente. E’ un idea semplice. Metti un elettrodo sul davanti e uno sulla schiena e fai passare la corrente. Se passa rapidamente, vuol dire che c’è un sacco di sangue che attraversa il torace. Se invece trova resistenza c’è meno sangue.”

“Utilizzarono un algoritmo toracico, sviluppato all Università del Minnesota circa 30 anni fa. Questo algoritmo tiene conto di molti fattori nella determinazione di “Q”, compresi la misura del torace e del corpo. Usando questo algoritmo si possono confrontare i “Q” di persone grosse con quelli di persone minute, ed è sempre come paragonare mele con mele.

L’algoritmo dell’Università del Minnesota è stato approvato dal FDA come misurazione valida del parametro “Q”. A spese della Sanità Pubblica. L’esame è stato clinicamente convalidato da un’agenzia governativa, e non è considerato sperimentale ne’ ricerca – purchè si usi questo algoritmo. E’ importante, perché ogni volta che questo test spedisce qualcuno dal cardiologo, la prima cosa che molti dicono è: sì, OK, ma queste misurazioni non sono accurate. E certamente possono non essere accurate, a seconda dell’apparecchio e dell’algoritmo che si sono usati.

“Comunque, c’è un altro dettaglio importante. A differenza di molte altre misurazioni della gittata cardiaca, questa è l’unica che può essere eseguita stando in piedi. Che, come scoprirete tra un momento, è un punto decisivo. Assolutamente decisivo. Tutte le altre misurazioni della gittata cardiaca vengono eseguite col paziente supino – steso sul lettino. [Per individuare il problema cardiaco nei malati di CFS, bisogna eseguire l’esame in entrambe le posizioni. L’ideale è prendere quattro misurazioni in quattro posizioni diverse, col paziente affrancato ad un piano inclinabile a diverse angolazioni.]

Ora, i malati di CFS preferiscono stare in piedi o stare stesi? Naturalmente preferiscono stare stesi. Sapete perché? “Sapete cosa succede alla vostra gittata cardiaca quando state in piedi? Crolla del 30%. In tutti gli individui, senza eccezione. Il fattore decisivo di questa tecnologia è la possibilità di eseguire le misurazioni col paziente in posizione eretta [di nuovo: meglio quattro posizioni diverse, ma come minimo almeno posizione eretta e distesa]. E hanno scoperto qualcosa di sorprendente, davvero sorprendente. Quando [i malati di CFS] stanno in piedi, [si trovano] sull’orlo di un crollo degli organi interni, a causa della gittata cardiaca troppo bassa.

Lo studio ha coinvolto 38 pazienti CFS e 27 controlli sedentari – un campione ragionevole per ottenere statistiche convincenti. I malati di CFS erano così divisi: 18 casi gravi e 20 casi meno gravi. Controllando le statistiche dei risultati dei test, la disabilità era in correlazione con “Q”!

Valore P: “Q” è correlato al Grado di Disabilità

[Il valore P serve a stabilire se la corrispondenza riscontrata tra un fattore (es. invalidità) e un tipo di misurazione (es. gittata cardiaca) possa derivare da una coincidenza casuale.
Se P= 0,05 allora si ha il 5% di possibilità che la corrispondenza sia solo una coincidenza casuale. Se P=0,03 la possibilità è del 3% e così via. I risultati del test di Peckerman hanno un valore P=0,0002
Significa che ci sono solo due possibilità su 10.000 che le corrispondenze tra “Q” e la disabilità siano frutto del caso.]
“E qui c’è il numero fondamentale [dice Cheney indicando lo studio di Peckerman], il coefficiente di correlazione di 0,46 con un valore P=0,0002 suggeriscono che il livello di disabilità dei malati CFS era esattamente proporzionale alla severità del loro difetto del valore “Q”. Senza eccezioni, e con precisione scentifica. WOW. WOW!

Le statine vengono prescritte contro il colesterolo sulla base di uno studio con P=0,05 [ovvero con un valore P molto più debole].

Il Dr. Cheney continua “E dico che è importante perché, per quanto ne so, in 20 anni non è stato pubblicato nient’altro che offrisse un numero in grado di correlare in modo così preciso la CFS con la disabilità. Non c’è assolutamente niente. Credetemi, non esiste niente. Non il Rnasel, non i livelli di attivazione del sistema immunitario, non i test di sedimentazione del sangue. NIENTE ha questa corrispondenza con la disabilità, per quanto ne so.

La Fatica a seguito di Esercizio è Indice di Valore “Q” alterato

Successivamente, il gruppo del New Jersey cercò qualche sintomo che fosse osservabile nel 100% delle persone CFS riportanti disabilità, ma non negli altri. Scoprirono che c’era solo un sintomo (nella lunghiiiiiissima lista di sintomi CFS) che era osservabile nel 100% dei pazienti col problema “Q”. Solo uno. La fatica conseguente ad esercizio. Ovvero, se spingi le tue prestazioni fisiche hai un peggioramento.

Cosa distingue la CFS dalla FM? La fatica a seguito di esercizio. I pazienti che soffrono di FM ma non di CFS possono fare esercizio – li aiuta. I pazienti con la sola FM non hanno un problema “Q”.
Sicuramente hanno altri sintomi che si sovrappongono alla CFS. La descrizione teorica fatta da Martin Pall ci permette di riunire insieme tutte queste persone (FM, CFS, Sensibilità Chimica Multipla, Sindrome del Golfo). Tuttavia, “Q” è il fattore che le separa. I pazienti CFS hanno un grosso problema “Q”, e la fatica a seguito di esercizio è il sintomo correlato con “Q”.

La fatica a seguito di esercizio è il sintomo numero uno riportato dai malati di ICM (Cardiomiopatia Idiopatica). Tra i pazienti CFS con disabilità [il gruppo più grave], l’80% riportava dolori muscolari, il 75% aveva dolori articolari, il 72% problemi di memoria e concentrazione, il 70% sonno non ristoratore, il 62% debolezza generalizzata, il 60% mal di testa, il 60% linfonodi ingrossati, il 68% febbre e brividi, e il 50% aveva la gola infiamata. Anche se tra i pazienti con disabilità alcuni sintomi risultavano certamente più comuni, la distribuzione dei sintomi tra i pazienti variava – ad eccezione della fatica conseguente ad esercizio. Quella ce l’avevano tutti.

Ciò suggerisce che non siano tanto i sintomi a creare la disabilità. Piuttosto, “i sintomi riflettono un’interazione (o un nesso) tra “Q” e quanto state compensando per “Q”. A seconda della natura della compensazione, che è individualmente distinta, otterrete una casistica di sintomi che è determinata individualmente. Proprio così: dieci pazienti con la Sclerosi Multipla non avranno mai sintomi identici. Lo stesso con dieci pazienti di AIDS o di cancro, o dieci di qualunque cosa.” Perché? Perché il procedere della malattia – di cui tutti loro soffrono – si manifesterà diversamente in ogni persona. I sintomi specifici insorgeranno da fattori che sono unici per ogni persona; questi fattori determineranno il modo in cui la malattia si manifesta in ciascuno.

“All’interno del gruppo CFS senza disabilità le cose sono andate nello stesso modo – solo che le percentuali erano molto più basse. Per esempio febbre e brividi erano presenti solo nel 5% dei non-disabili. La percentuale piu elevata riguardava la fatica a seguito di esercizio, osservata nel 60%. Ma il 40% dei pazienti CFS non disabili non aveva la fatica post-esercizio eppure aveva la CFS”.

“Il motivo è che, naturalmente, se guardiamo alla definizione tradizionale della CFS, l’affaticamento post-esercizio- cioè quando l’esercizio peggiora la sindrome, i sintomi sono esacerbati dagli sforzi compiuti, il fenomeno push-crash (spingi e crolla) – non è considerato un criterio fondamentale, è solo uno degli otto criteri minori. E’ possibile non averlo e soddisfare ugualmente la definizione per la diagnosi. Ma tutti i pazienti con disabilità riportano questo sintomo, e il 60% dei pazienti non disabili lo riportano” [E’ possibile avere la CFS anche se non si riporta fatica post-esercizio. Tuttavia, tutti i pazienti CFS con disabilità riportano questo sintomo, così come il 60% di quelli senza disabilità.]

“La cosa più importante è che tutti i pazienti CFS con disabilità, tutti quelli che riportano fatica post-esercizio, hanno un “Q” basso e soffrono di scompenso cardiaco.”

Priorità principale: la Pressione del Sangue

“Ora c’è un fattore che desidero menzionare prima di mostrarvi i dati. Natelson ha una regola: tutti coloro che si sottopongono a studi nel suo istituto (sia lo studio sulla CFS sia qualunque altro), devono interrompere qualsiasi terapia (farmacologica, fitoterapica, a base di integratori o qualsiasi altro tipo di terapia) altrimenti potrebbe perfino rifiutarsi di incontrarli. Inoltre, il suo gruppo non svolge ricerche orientate alla messa a punto di una terapia.”

Il paziente risponde: “Beh, certamente io non potrei acconsentire. Starei malissimo”

Il Dr. Ceney continua:”Naturalmente non acconsentiresti. Dunque, i dati che sto per mostrarti non sono nemmeno lontanamente relativi a persone che stanno male così tanto come te.” Tu sei affetto dalla CFS in modo molto più severo di chiunque si sia sottoposto a questo studio. Io non sono sicuro che Natelson abbia analizzato pazienti che si trovano nella fascia più grave della CFS. Questi pazienti non partecipano a studi. Rifletti su questo mentre ti spiego il seguito.

In questo studio, le persone normali e i CFS non disabili pompano 7 litri di sangue al minuto attraverso il cuore, con piccole variazioni: 7 litri +/- 0,5. Quando stanno in piedi, il valore scende a 5 litri al minuto, un bel 30% in meno di gittata cardiaca. Questo è normale.

Prima di tutto, perché la gittata diminuisce stando in piedi? Perché il cuore può pompare solo il sangue che gli ritorna indietro. Se gli tornano indietro due litri al minuto in meno, necessariamente deve emettere due litri al minuto in meno. Il sangue deve combattere contro la forza di gravità durante la risalita, quindi c’è un’automatica diminuzione di due litri al minuto della quantità di sangue che riesce a raggiungere nuovamente il cuore, che a sua volta si ritrova due litri al minuto in meno da buttare fuori. Perfino se il cuore è perfettamente normale. Dove vanno a finire questi due litri di sangue? Viene accumulato nelle estremità inferiori, all’interno dei vasi di accumulo. Succede velocemente, tra l’altro” [I vasi di accumulo sono le vene più larghe del corpo: contengono la maggior parte del volume sanguigno e regolano il volume sanguigno regionale. Per una spiegazione esauriente del sistema circolatorio andate qui http://www.cvphysiol...ssure/BP019.htm ]

Perché la gente normale non si accorge di quel 30% in meno nella gittata cardiaca? Presumendo una diminuzione di pressione del 30%, dovrebbero accorgersene, eccome. Tuttavia la loro pressione sanguigna resta identica oppure sale, quando stanno in piedi. La pressione sanguigna ha un’importanza talmente vitale che l’organismo opera una compensazione, in modo da evitare la caduta di pressione.

Pensate all’importanza della pressione. Un medico è autorizzato dalla legge a decretare la morte di una persona. E’ un grosso potere. E come ci regoliamo? Pensate ai film. I medici per prima cosa cercano le pulsazioni – pressione sanguigna. Niente pulsazioni significano che sei morto. E naturalmente controllano se stai respirando. Tuttavia se dopo un certo numero di minuti non hai pulsazioni e non stai respirando verrai dichiarato morto. Non serve nemmeno controllare l’attività cerebrale.

Perché la legge concede ai medici tutto questo potere? Perché non si è mai vista un’eccezione a questa regola. Niente respiro, niente pulsazioni, sei morto. Nessuna eccezione, a meno che tu non sia in condizioni di assideramento. “Questo sottolinea l’importanza della pressione per l’organismo, perché la pressione sanguigna è in realtà la vita stessa. Quindi l’organismo difenderà la pressione sanguigna a costo di qualsiasi altra cosa. Per dirla in un altro modo, sacrificherà qualsiasi cosa - perfino il cervello - per mantenere in moto le pulsazioni.”

Le Bocchette di Erogazione

“Ora, quando “Q” cala del 30%, la pressione non crolla, perché l’organismo difende la pressione perfino a discapito del cervello. Questo è fondamentale per capire cosa succede ai pazienti CFS” [Usiamo un’analogia col giardinaggio] “Qui c’è la canna dell’acqua attaccata al rubinetto fuori casa. Il rubinetto è aperto al massimo, e la sua massima portata d’acqua “Q” è di 7 litri al minuto. Siccome la quantità è sufficiente, c’è abbastanza pressione per far schizzare l’acqua dalla canna fino a raggiungere le piante più lontane, ad esempio fino alla quarta fila di pomodori, a due metri da dove finisce la canna. Quindi posso starmene lì tranquillo per tutto il giorno a bagnare le piante fornendo loro tutti i nutrienti di cui hanno bisogno, perché la mia canna ha un “Q” adeguato.

Ora giriamo il rubinetto, chiudiamolo parzialmente fino a diminuire la portata da 7 litri a 5. E’ ciò che succede a una persona che si alza in piedi. La pressione dovrebbe calare del 30% o più, ma non succede. Perché?” Ecco perché: se diminuisco l’afflusso alla canna, l’acqua non mi arriva più fino alle piante di pomodoro. Non c’è sufficiente pressione, invece di schizzare fuori l’acqua cade ai miei piedi, e allora cosa faccio? Prendo il pollice e lo schiaccio alla fine della canna, in modo da chiudere parzialmente il punto da cui esce l’acqua. Così facendo creo pressione in tutta la canna, e di nuovo ottengo il getto potente in grado di raggiungere i pomodori della quarta fila. Perfino con una diminuzione del 30% della portata dell’acqua. Siccome il pollice mi si stanca, inserisco una bocchetta di erogazione in fondo alla canna, e la stringo quel tanto che mi serve ad ottenere un getto forte nonostante il “Q” sia basso. Ecco a cosa serve una bocchetta di erogazione.

E ciascuno di noi ha delle bocchette di erogazione nel proprio corpo. Si chiamano arteriole.
(N.d.T. - le arteriole sono le arterie più piccole, prima dei capillari. Sono fornite di una parete muscolare che può dilatarsi o chiudersi completamente, sotto il controllo di fibre nervose).
Le arteriole regolano la resistenza incontrata dal flusso di sangue, in modo da mantenere la pressione a livelli normali nonostante le ampie variazioni de valore “Q” tra la posizione eretta e quella distesa. Dal momento che posso mantenere la pressione che voglio, riesco a bagnare tutte le piante, anche quelle di pomodoro della quarta fila, indipendentemente dal valore di “Q”.

Ora proviamo a chiudere ulteriormente il rubinetto, diminuiamo la portata del 50%. Da 7 litri al minuto a 3,5 litri al minuto. Ho sempre la mia bocchetta di erogazione inserita, ma quando la portata scende a 3,5 litri, non riesco a raggiungere i pomodori, a meno che io stringa la bocchetta veramente tantissimo. Inoltre, anche quando stringo al massimo, mi esce uno spruzzo di entità veramente modesta. Forse solo una goccia o due raggiungeranno i pomodori. Sto sacrificando la perfusione d’acqua alle piante con lo scopo di mantenere la pressione nella canna. Perché senza pressione sanguigna siete morti. [Perfusione: l’invio di sangue in un vaso sanguigno con lo scopo di raggiungere un dato organo o tessuto, solitamente per fornire nutrienti e ossigeno].

Quando l’organismo si trova a fronteggiare un “Q” basso, sacrifica la perfusione allo scopo di mantenere la pressione sanguigna. E’ quello che c’è da sapere per capire questa situazione.
La microcircolazione ai tessuti del corpo viene sacrificata per mantenere la pressione sanguigna e non farvi morire a causa di un “Q” troppo basso. Ecco cosa succede ai pazienti CFS con disabilità.

Lo studio di Peckerman rivela questi dati: quando i pazienti CFS con disabilità stanno distesi il loro “Q” è di 5 litri al minuto. Quindi rimanendo distesi possono perfondere anche le parti più estreme. Naturalmente non saranno perfuse così bene come se disponesse di 7 litri al minuto [7 è il valore riscontrato sui controlli sani e sui pazienti con CFS leggera da sdraiati], ma il volume di sangue è sufficiente e quindi non ci sono grossi problemi.

Vediamo cosa succede al paziente CFS che si alza in piedi. Crolla a 3,7 litri al minuto, circa il 50% in meno rispetto a 7, e questo significa che non riesce a bagnare le piante di pomodori! Le piante di pomodori cominciano a raggrinzirsi, e si trovano nei guai. Grossi guai! A 3,7 litri al minuto non hanno un “Q” sufficiente per funzionare. Ci sarà una diminuzione funzionale [diminuzione di ciò che si riesce a fare] determinata dal crollo di “Q”. Più il valore “Q” scende da questa soglia più tempo passerete a letto, perché stare distesi è l’unico modo per raggiungere un “Q” vicino alla sufficienza.

Il paziente domanda: “Quindi fondamentalmente, le piante di pomodoro sono gli organi e i tessuti all’interno del corpo?

Il Dr. Cheney risponde: “Sì!”

E quei pazienti “gravi” dello studio che hanno raggiunto i 3,7 litri al minuto sarebbero pazienti medi o leggeri nella mia esperienza quotidiana. Come faccio a saperlo? Lo vedo dalle loro variazioni nella pressione e nel battito cardiaco. Osserva in particolar modo il MAP (Pressione Arteriosa Media) – il MAP è la media tra la pressione sistolica e quella diastolica. Se hai la pressione a 80/120, il tuo MAP è di 100. Tutti i gruppi nello studio avevano all’incirca lo stesso MAP quando stavano in piedi. Non ci sono differenze reali tra il MAP dei malati e quello dei controlli, in questo studio. Nella mia esperienza questo non si verifica. I miei pazienti sono virtualmente sempre più bassi del normale. Ci sono anomalie anche riguardo la loro frequenza cardiaca.

Dare delle Priorità e Sacrificare

Ora arriva un’idea importante, cruciale. L’organismo non sacrifica la perfusione ai tessuti in modo omogeneo attraverso tutti i sistemi di organi. Ha delle priorità riguardo all’ordine dei sacrifici, e attraverso queste priorità si può seguire la progressione della malattia.

Il cuore pompa sangue al sistema arterioso, e il sistema arterioso produce la pressione sanguigna. Pompa il sangue giù fino alla più minuscola arteriola, che noi chiameremo “bocchetta erogatrice” La bocchetta erogatrice a sua volta si sminuzza in un letto di capillari, inviando una certa pressione capillare ai tessuti. Nel corpo umano ogni cellula si trova alla distanza massima di un millimetro da un capillare (a parte le cartilagini, le ossa e la cornea). Poi il sangue torna al cuore a mezzo delle vene, il ritorno venoso.

Ci sono due sistemi di organi che hanno una super bocchetta erogatrice in aggiunta a quella principale. Hanno una super-bocchetta incorporata – si chiama Sistema Renina-Angiotensina (RAS). Si trova in due organi: i polmoni e i reni. Hanno le bocchette più gigantesche dell’organismo. Riescono ad inviare l’acqua fino ai pomodori con un “Q” praticamente inesistente; glie ne serve soltanto un pochettino. Possono fronteggiare i peggiori problemi legati a “Q” grazie a questa particolare bocchetta extra, il Sistema Renina-Angiotensina”.

Inoltre anche il cuore e il cervello hanno bocchette secondarie. Non potenti come il RAS, ma in grado di offrire protezione anche in caso di “Q” estremamente basso. Dunque, in caso di crollo del “Q”, polmoni, reni, cervello e cuore sono un po’ più protetti rispetto a fegato, intestino, muscoli e pelle.

#3 Lele63

Lele63

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Inviato 22 febbraio 2007 - 17:50:16

Prime Compromissioni: Pelle e Ipotiroidismo Compensatorio

Ciò detto, in che ordine avvengono i sacrifici, e quali sono le conseguenze? Il primo sacrificio riguarda la pelle. Viene sacrificata la microcircolazione della pelle, e possono derivarne diversi problemi. Ad esempio senza una adeguata microcircolazione alla pelle, il corpo non riesce più ad eseguire la termoregolazione [regolare la temperatura del corpo].

Non sopporterete più ne’ il caldo ne’il freddo, anche se all’inizio il caldo sembra dare maggiori difficoltà – in parte perché chi ha freddo può coprirsi di più, ma chi ha caldo non può certo togliersi uno strato di pelle. Se la vostra temperatura interna sale a sufficienza, non riuscirete a dormire, e inoltre il vostro organismo attiverà il sistema immunitario. Per regolare il problema, verrà chiamata in causa la tiroide, e l’attività tiroidea verrà ridotta per evitare che la temperatura corporea salga troppo. Potreste sviluppare un Ipotiroidismo Compensatorio! Ora avrete problemi col freddo.

Il secondo problema incontrato dall’organismo sarà quello di sbarazzarsi dei Composti Volatili Organici (VOCs), che normalmente vengono espulsi attraverso i dotti sebacei della pelle.
I VOCs si accumuleranno nei tessuti adiposi dell’organismo, e subirete un progressivo avvelenamento chimico da parte di qualsiasi sostanza inquinante sia presente nel vostro ambiente, o di qualsiasi sostanza alla quale siate geneticamente più sensibili – può variare da persona a persona. Nei casi in cui questo processo diventa significativo lo chiamiamo Sensibilità Chimica Multipla (MCS). Se l’UNICO problema scatenante è un’insufficiente microcircolazione della pelle, allora parliamo di MCS e la terapia consiste in una bella sauna per detossificare; questa è infatti la terapia primaria per la MCS. Un altro trattamento per la MCS è l’esercizio fisico.

Avanti il Prossimo: Muscoli

Se le cose si mettono peggio, il prossimo organo che sacrificherete saranno i muscoli. Svilupperete un’intolleranza all’esercizio – salire le scale o ad arrampicarvi per le montagne non è più così semplice come prima. Quando muovete i muscoli vi sembra di essere stati investiti da un camion di dieci tonnellate. Attività leggere nel giorno uno producono un giorno due nel quale direte: “Cos’ho mai fatto, che mi sembra di aver corso una maratona”.

Se poi va ancora peggio iniziate ad avere dolore fibromialgico. Se prende le articolazioni può far precipitare in cristalli l’acido pirofosforico e l’acido urico, e iniziate ad avere artralgie e mialgie legate a questo difetto della microcircolazione. Una ricerca di Toronto ha proposto come causa per la Fibromialgia proprio i problemi di microcircolazione. Moldofsky ha cercato di indurre i sintomi della fibro interrompendo il sonno ai partecipanti allo studio. Ha avuto successo con un numero significativo di donne. E’ stato più difficile indurre una FM clinica negli uomini, e quasi impossibile negli atleti maschi. Ciò è stato ricollegato alla microcircolazione. Gli uomini avevano un’area di sezione trasversa dei capillari più estesa [più capillari] rispetto alle donne. Gli atleti ce l’hanno più estesa rispetto ai non atleti. Gli atleti maschi possono dunque opporre maggior resistenza ai problemi di microcircolazione legati ai muscoli, mentre le donne sedentarie sono le più vulnerabili. I problemi legati alla microcircolazione saranno peggiori per le donne sedentarie perché tali problemi sono modificati dall’area di sezione trasversa dei capillari. La gittata cardiaca bassa finisce con l’esacerbare ulteriormente i problemi di microcircolazione.

Terzo Sistema Fuori Uso: Fegato/Intestino

I problemi successivi riguardano fegato/intestino. Probabilmente la primissima cosa che noterete è che riuscite a tollerare sempre meno cibi. Se le cose si mettono veramente male, vi rimarrà solo una manciata di cibi a disposizione - per un sacco di motivi diversi. In parte perché la microcircolazione è necessaria per una digestione corretta. Inoltre l’organismo non secernerà i succhi gastrici, e così non digerirete il cibo. Se non digerite il cibo ottenete peptidi solo parzialmente digeriti, e altamente reattivi al sistema immunitario. Questi passeranno attraverso la membrana intestinale [finendo nel sangue], e provocheranno allergie al cibo e/o intolleranze.

L’organismo non riuscirà a sbarazzarsi dalle tossine prodotte dalla flora batterica intestinale, per cui l’intestino inizierà a intossicarvi. Il risultato è di stare da schifo, con un senso di malessere da intossicazione. Avrete diarrea, costipazione, flatulenza, e tutti i problemi collegabili all’intestino, compresa l’eccessiva proliferazione batterica, la proliferazione di lieviti, la proliferazione di parassiti.

Tutto ciò costituisce un problema, a causa della vostra microcircolazione insufficiente. Se peggiora, arriveranno le sindromi da malassorbimento perché i nutrienti che miracolosamente vengono digeriti non vengono assorbiti a causa della scarsa microcircolazione. A questo punto sarete sempre più intossicati, e ciò si manifesterà attraverso problemi dermatologici di ogni genere, non vi sentirete bene, e altre cose interessanti – in particolare nel cervello.

La Quarta Vittima: il Cervello

Le disfunzioni di fegato/intestino hanno un effetto devastante sul cervello – possono intossicarlo assai velocemente. All’inizio viene percepito come “Ho problemi unicamente quando uso la testa”. In seguito il problema sussiste anche quando la testa non viene usata granchè. Cominciate a lamentarvi per i problemi cognitivi, come disturbi di memoria e velocità di ragionamento. Poi vengono coinvolte le strutture centrali del cervello, e questo può destabilizzare psichiatricamente. L’assetto ipotalamico può destabilizzarvi dal punto di vista del sistema nervoso autonomico, e/o creare difetti nelle risposte neuroendocrine [neuroendocrino: l’interazione tra il sistema nervoso e gli ormoni delle ghiandole endocrine]. Qualsiasi cosa faccia il cervello, non la fa più bene come prima.

Il cervello e il cuore vengono colpiti più o meno insieme, ma i pazienti di solito notano le variazioni al cervello molto prima. Questo perché le cellule muscolari cardiache contengono il maggior numero di mitocondri rispetto a qualsiasi altro tessuto umano. Dunque quando i mitocondri sono colpiti, il cuore ne ha la riserva maggiore ed è il meno vulnerabile. I neuroni hanno molti meno mitocondri, e se ne vanno molto più alla svelta del cuore, specie nei soggetti sedentari. Chi è sedentario non richiede grandi sforzi al cuore, ma può chiedere ugualmente grandi sforzi al cervello.
L’energia è energia, sia che uno la usi fisicamente che mentalmente. L’effetto sul cervello si nota prima perché ha meno riserve, specie se pensate molto, a meno che non facciate meditazione. I pazienti che sono sia sedentari che praticanti meditazione potrebbero in realtà conservare il cervello più a lungo di quelli sedentari che usano tanto il cervello.

Quinto: il Cuore – in due parti

Parte A: Manifestazione di Deficit Microcircolatorio


L’effetto sul cuore ha una parte A e una parteB. “La manifestazione iniziale del deficit cardiocircolatorio al cuore è l’aritmia. Quale tipo? Se la conosci vuol dire che ce l’hai.
Di nuovo, noterete l’intolleranza all’esercizio, perché certamente il cuore è un muscolo così come quelli delle gambe. Se salite piani e piani di scale, o lungo una montagna, necessitate di una gittata cardiaca maggiore e non siete in grado di sostenerla. Perciò siete nei guai. Man mano che peggiora assisterete al prolasso della valvola mitralica (MVP) perché la funzione capillare inadeguata colpisce il muscolo papillare e ne risulta un prolasso della valvola mitralica. Infine, quando i problemi di microcircolazione diventano più severi, iniziano i dolori al torace, perché cominciate ad perdere le cellule del miocardio [cellule muscolari cardiache] in quanto non ricevono sufficiente ossigeno.”

Parte B: “L’Orizzonte degli Eventi”

E finalmente arriviamo alla parte B del cuore, e disegnerò qui una linea che chiamerò “L’Orizzonte degli Eventi” . E’ il titolo di un film. Un gruppo di esploratori spaziali scopre un buco nero. Parcheggiano la loro astronave al di fuori dell’Orizzonte degli Eventi perché se superano questa linea non potranno più tornare indietro, finiranno in un vortice dentro al buco nero e spariranno da questo universo”.

“L’Orizzonte degli Eventi per il cuore è questo: quando il difetto di microcircolazione all’interno del cuore stesso (prodotto da un basso “Q”) inizia ad avere effetti negativi sul “Q” stesso, si entra in un circolo vizioso. Il deficit nella microcircolazione riduce “Q”, che produce ulteriore deficit di microcircolazione, che produce ulteriori problemi a “Q” e così avanti e indietro zigzagando come in un vortice, giù per l’Orizzonte degli Eventi, fino alla fase successiva dello scompenso cardiaco che coinvolge i polmoni.”

Sistema numero Sei: Polmoni e Reni

Lo scompenso cardiaco colpisce i polmoni e si crea uno Scompenso Cardiaco Congestivo (CHF) con Edema Polmonare. Ora arrivano i reni – perché ricordate, reni e polmoni sono protetti dal super difensore, il sistema RAS. Quindi scopriamo che gli ultimi ad andarsene sono i reni, perché hanno il sistema RAS più grande di tutti nascosto tra le loro cellule, il Sistema Renina-Angiotensina. Quando i reni se ne vanno, avviene il crollo renale, che in combinazione col fegato si può spesso raddoppiare nel crollo epatorenale, che è un requisito necessario alla morte per Cardiomiopatia Idiopatica.” [Dopo aver superato l’Orizzonte degli Eventi ed essere finiti nello Scompenso Cardiaco Congestivo]. Io ci sono stato, mi è successo. Sono un esperto di quel viaggio particolare. E questa è l’esatta sequenza di eventi che mi sono capitati nell’arco di due-tre anni.”

La Buona Notizia: la CFS ci risparmia dall’attaversare l’Orizzonte degli Eventi

“Avrete notato che gli ultimi organi colpiti sono polmoni e reni, perché sono protetti dal RAS, e per arrivare a colpirli è necessario oltrepassare l’Orizzonte degli Eventi. Io l’ho oltrepassato. Un terzo di tutti coloro che soffrono di Cardiomiopatia Idiopatica lo oltrepassa, e una volta oltrepassato non c’è ritorno.O si muore o si riceve un trapianto. Non c’è ritorno.”

“Ora, per qualche strano motivo, i pazienti CFS non oltrepassano l’Orizzonte degli Eventi, almeno non in maniera significativa. Ai CFS non viene l’Edema Polmonare; non hanno il crollo delle funzioni renali; e certamente non li vediamo bisognosi di trapianto. Dunque c’è qualcosa nella CFS che li trattiene dal passare attraverso l’Orizzonte degli Eventi, anche se subiscono implicazioni cardiache nel senso più moderato del termine.”

Nessun paziente CFS del quale io abbia notizia ha mai oltrepassato l’Orizzonte degli Eventi; ciò significa, secondo me, che la CFS impedisce fin dal principio che una simile cosa possa accadere. Io ho attraversato l’Orizzonte degli Eventi e sono precipitato nella spirale perché non avevo la CFS.
Voi avete la CFS, dunque è veramente improbabile che attraversiate l’Orizzonte degli Eventi, il che non significa che non vi capiterà. Secondo Peckerman una certa percentuale di pazienti CFS sono sulla buona strada per arrivarci. Tuttavia ci vorrà molto, molto tempo, oppure moriranno di qualcos’altro prima che ciò possa accadere.

Quasi tutti i malati di CFS hanno una Cardiomiopatia Idiopatica Compensata [secondo i risultati dello studio di Peckerman]. E’ il grado di compensazione che varia. Alcuni compensano assai bene, altri meno. Se per caso doveste perdere la capacità di compensare e attraversaste l’Orizzonte degli Eventi, come potreste accorgervene? Ve ne accorgereste, perché anche da sdraiati vi mancherebbe il fiato. Vi sdraiereste e non riuscireste a respirare comunque. Invece di sdraiarvi e sentirvi meglio, vi sdraiereste e continuereste a rantolare. Allora sapreste di aver oltrepassato la linea.

La Guarigione Richiede Tempo

Quando mi hanno rimpiazzato il cuore, una delle prime cose che sono tornate a regime sono stati i reni. La testa ha ricominciato a funzionare, ma lentamente. A seguito dell’intervento la mia gittata cardiaca ha raggiunto la grande potenza di 10 litri al minuto, eppure la testa ha ricominciato a funzionare bene solo sei/sette mesi dopo. E in seguito ha continuato a migliorare per altri quattro mesi circa, prima di raggiungere il 100% o più. Infatti, la cosa interessante è che mi sembra che la mia testa ora stia funzionando molto meglio di prima, a un livello che non ricordo di aver mai avuto se non a vent’anni. E’ interessante, perché a vent’anni è normale avere una gittata cardiaca di 10 litri al minuto. Il punto interessante è che la funzionalità del cervello dipende dalla microcircolazione, e con una microcircolazione adeguata si ottiene una funzionalità cerebrale eccellente.

Successivamente è tornato a funzionare anche l’insieme di fegato/intestino; non potevo smettere di mangiare, e l’intestino funzionava stupendamente. Poi hanno iniziato a tornare i muscoli, e ci sono voluti 8 mesi. E’ interessante notare che la pelle ci ha messo un sacco di tempo a recuperare.
Dunque il mio corpo è resuscitato nell’ordine inverso. “Mi ci è voluto più di un anno per tornare completamente normale, nonostante il mio “Q” sia stato ripristinato in modo quasi istantaneo.
E il mio problema iniziale era unicamente “Q”.

“Ciò sottolinea un fattore importante: la terapia non si traduce in un risultato istantaneo. E’ un dato di fatto: qualsiasi cosa vi faccia stare bene nel giro di minuti, ore o giorni, in realtà non è una terapia. E’ solo palliazione – soppressione dei sintomi - che di fatto potrebbe esservi tutt’altro che di aiuto.

#4 Lele63

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Inviato 25 febbraio 2007 - 17:52:00

Piccola Parentesi: Il Protocollo Marshall e “Q”

Faccio tanto di cappello a Trevor Marshall per aver identificato il Sistema Renina-Angiotensina (RAS) come elemento chiave nello studio di questa malattia, e per aver sottolineato che agisce sia localmente che sistemicamente. Prima non ne ero a conoscenza. Ma sono preoccupato circa l’utilizzo dei farmaci Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina (ARB) nei malati CFS, senza che ci sia consapevolezza del loro effetto su “Q”.

Conosciamo due recettori dell’Angiotensina II, e comprendiamo il funzionamento solo di uno dei due, AT1. Quando l’Angiotensina II si lega all’AT1 fa aumentare l’ormone Aldosterone, che fa crescere il volume del sangue. Grossa faccenda! Se si blocca AT1 con un farmaco ARB [ad esempio il Benicar - nome italiano = Olmesartan], l’Aldosterone scende, il volume del sangue scende, e vi potreste trovare in un mare di guai. I farmaci ARB che si legano ad AT1 faranno diminuire il volume del sangue.

Mi preoccupa anche che l’altro recettore [AT2] venga ignorato. Nessuno ne conosce la funzione. Nemmeno il Merck (“testo sacro” della medicina moderna)! Io sospetto che abbia ricadute sul sistema immunitario. Un farmaco ARB come il Benicar si lega selettivamente e strettamente ad AT1, e il risultato è che l’Angiotensina II libera aumenta da due a tre volte, e naturalmente va tutta a legarsi al recettore AT2 che è completamente libero. E chissà che tipo di risposte immunitarie possono scaturirne. Queste sono solo ipotesi ma mi preoccupano.

“Non penso che sia corretto bloccare strettamente un sistema di regolazione, provocando una quantità doppia o tripla di Angiotensina II, se si lascia aperto un suo recettore sconosciuto delle cui conseguenze non si ha la più pallida idea, e poi sperare che lungo la strada tutto diventi rosa.”

Eziologia (Causa)

Torniamo al problema della gittata cardiaca. Qual è l’eziologia, la causa, di questo problema? La versione breve è che i muscoli cardiaci hanno perso potenza perché i loro mitocondri sono disfunzionali. Non funzionano bene per via di un problema collegato all’ossidoriduzione [ossidoriduzione: una reazione chimica reversibile, composta da una reazione di ossidazione e dalla sua reazione inversa, la riduzione. Prepareremo in futuro un articolo che spiega i problemi di ossidoriduzione.] Ma: che cosa causa il problema di ossidoriduzione? Non lo so. So solo che qui, come con la Sensibilità Chimica Multipla e con la Sindrome del Golfo e molte altre malattie, stiamo osservando un problema di ossidoriduzione. Ma c’è qualcosa di unico nella CFS perché a quanto pare il problema di ossidoriduzione sembra incentrato sul cuore. In queste altre malattie invece, almeno per quanto ne sappiamo, il problema non è incentrato sul cuore. Ma c’è un grosso, grosso indizio. E’ legato alle nostre conoscenze della Cardiomiopatia Idiopatica (ICM), quindi è necessario cercare innanzittutto lì. Potrebbe gettare un po’ di luce sulla cardiomiopatia nella CFS.

I Virus

Sui testi di medicina, l’elenco delle cause associate alla cardiomiopatia è lungo come un braccio e copre tre pagine. Ma la maggior parte delle cause elencate consiste in malattie infettive, e i virus sono in cima alla lista. A quanto pare l’ ICM sarebbe causata, secondo la maggior parte dei medici, da un disordine infettivo post-virale, che si evolve a seguito di un’infezione virale, a volte anche in età relativamente giovane. Non vi ricorda un poco la CFS?

Metalli Pesanti

La seconda causa menzionata, a supporto della quale esistono attualmente grandi quantità di evidenze nella letteratura cardiologica, comprese recenti pubblicazioni nel “Journal of American Cardiology”, è data dai metalli pesanti. Questo è il grosso grosso indizio al quale mi riferivo prima. C’è un articolo italiano pubblicato su una rivista cardiologica che collega la Cardiomiopatia Idiopatica (ICM) al mercurio http://www.dfwcfids....enyref.htm#2000 . Gli autori hanno studiato circa 13 casi di ICM, 24 casi di malattie cardiache di altro tipo, e 4 controlli sani. Hanno eseguito una biopsia sul muscolo cardiaco di tutti i partecipanti e hanno colpito i tessuti con un flusso di neutroni per rendere radioattivi i metalli pesanti. Poi hanno inserito i tessuti in un cromatografo per determinare con precisione estrema il numero di molecole di mercurio presenti in ciascun tessuto. Hanno trovato una cosa sorprendente. Tutti e 13 i casi di ICM avevano 23.000 volte più mercurio dei controlli sani, e 18.000 volte più mercurio rispetto agli altri tipi di malattie cardiache. Il 100% di chi aveva la ICM era intossicato da mercurio a livello dei tessuti cardiaci. Significa forse che la causa dell’ICM sia il mercurio? Oppure, il mercurio è collegato a qualche altro fenomeno?

Un professore dell’università del Kentucky che io ammiro assai ha analizzato questi dati. Ha determinato che in un muscolo cardiaco normale i siti ai quali il mercurio può legarsi non sono in numero tale da giustificare una così grande quantità di mercurio. Ha affermato che per accumulare così tanto mercurio nel muscolo cardiaco è necessario che ci sia un altro agente che lo lega e lo trasporta. Per accumulare tutto quel mercurio nel cuore, potrebbe essere necessario l’intervento di un patogeno cardiotropico [cardio= cuore; tropico= che ha affinità con, o che influenza] e/o di una disregolazione del sistema immunitario associata con un patogeno cardiotropico.

Io dunque dubito che il solo agente patogeno cardiotropico possa produrre l’ICM. Penso che ci voglia la combinazione di un patogeno più la presenza di metalli pesanti come il mercurio.

Il Nesso: Virus/Batteri/Tossine/Allergie e Metalli Pesanti.

Credo che l’eziologia più probabile della cardiomiopatia sia la connessione tra un’esperienza infettiva, allergica o tossica e i metalli pesanti. Vi spiegherò il perché, ma non sto proclamando di aver trovato la causa esatta. Sto solo dicendo che, basandomi sulla letteratura medica relativa alla cardiomiopatia così come su ciò che conosciamo della CFS, io sono pronto a scommettere su questi due fattori, e sono convinto che ci vogliano entrambi, uno solo non basta. E’ per questo che parlo di connessione tra i due. Ecco il perché: i problemi sottostanti all’eziologia di una perdita di “Q” hanno bisogno di entrambi questi fattori per mettersi in movimento.

Pall: Ossido Nitrico + Anione Superossido = Perossinitrito

La fisiopatologia a livello cellulare che sta alla base di questo stato fisiopatologico è ben descritta da Martin Pall [molti suoi articoli sono riportati su immunesupport.com].

Una molecola di Ossido Nitrico più una molecola di Anione Superossido creano una molecola di Perossinitrito. Il Perossinitrito è un tipo di ossigeno reattivo, è funesto e altamente dannoso. A livello cellulare, è la causa più prossima della mortalità umana. Perfino se sei sano e il tuo corpo gestisce il Perossinitrito al meglio, morirai lo stesso di vecchiaia a causa sua.

“Queste molecole [Ossido Nitrico e Anione Superossido] devono per forza essere generate perché sono essenziali per la vita. Sono il prodotto finale di un complesso schema di reazioni di ossidazione che avvengono all’interno del corpo; necessarie per, tra le altre cose, la produzione di energia, e la loro generazione è inevitabile. Ovvero, se non venissero generate non saremmo vivi. Ma dal momento che vengono generate, moriremo a causa dell’ossidazione. Se vivi grazie alla spada morirai a causa della spada. Se vivi grazie all’ossidazione quindi come qualsiasi pezzo di ferro che si trovi in presenza di ossigeno, finirai con l’arrugginire, ciò viene definito morte per vecchiaia. Questa è la “Teoria dell’invecchiamento a causa dei radicali liberi”.

Di cosa muoiono gli esseri umani di solito? Il killer numero uno sono le malattie coronariche (CAD), e il numero due è il cancro. Salta fuori che anche le malattie coronariche e il cancro derivano in parte dalla formazione di Perossinitrito.
Si sospetta che anche le malattie neurodegenerative come il Parkinson o l’Alzheimer siano causate dalla formazione di radicali liberi. Sempre più ricercatori pensano che perfino il suicidio sia scatenato dallo stress ossidativo all’interno del sistema nervoso centrale. E naturalmente la Sclerosi Multipla e le malattie autoimmuni. E infine anche la Cardiomiopatia Idiopatica (ICM), il sentiero che avete imboccato, anche se interrotto dalla CFS stessa.

Ma il vostro sentiero ha iniziato a deviare proprio qui, appena prima dell’Orizzonte degli Eventi e in direzione della CFS, e avete preso la strada della CFS per un motivo assai interessante. Come mai non avete imboccato la strada del cancro o del Parkinson? Per qualche ragione avete scelto il cammino della CFS invece di questi? Penso che la strada particolare da me percorsa fino alla ICM sia il risultato di influenze genetiche e ambientali sottostanti, che si sono combinate in maniera unica verso quella direzione. Ma io non ho potuto deviare [dal sentiero della ICM] perché non ho mai sviluppato la CFS e sono finito dritto verso un’esperienza quasi mortale, poi sono tornato indietro.

Vorrei parlare un po’ di questi due tizi [Ossido Nitrico e Anione Superossido], mostrarvi perché sono necessari e perchè dovete per forza produrli, e come modulano il processo della vostra malattia. Specialmente vi mostrerò come si correlano alla sua eziologia [provocano molti, se non tutti, i suoi sintomi – direttamente o indirettamente].

L’Ossido Nitrico viene prodotto a partire da iNOS, eNOS e nNOS, finora abbiamo identificato questi. [Ossido Nitrico Sintasi, la lettera minuscola all’inizio indica la sorgente.]
L’iNOS è particolarmente interessante perché è originato dal sistema immunitario. Quando un qualsiasi virus, batterio, muffa, tossina, microbo o allergene attiva il sistema immunitario, questo produce iNOS, il quale crea grandi quantità di Ossido Nitrico. L’iNOS produce molto più Ossido Nitrico di quanto non facciano l’eNOS e il nNOS.

L’eNOS è prodotto dalle cellule endoteliali all’interno dei vasi sanguigni, e regola principalmente la microcircolazione.

Il nNOS viene prodotto dai neuroni ed è responsabile della memoria e dell’apprendimento. Se viene attivato in quantità eccessiva, diventa responsabile anche della MCS (Sensibilità Chimica Multipla), della EMR (Sensibilità ai Campi Elettromagnetici) , della sensibilità alla luce e al rumore, e può creare problemi di sonno. L’iperattivazione di nNOS amplifica anche il dolore.

L’organismo deve produrre Ossido Nitrico. Se non lo produce, restiamo senza sistema immunitario, senza circolazione sanguigna, senza cervello. Il punto non è se lo produci; il punto è quanto ne produci. Se ne produci troppo ci possono essere ripercussioni a valle. Il tipo di ripercussioni dipende da come l’organismo gestisce l'Anione Superossido.

Ora, l'Anione Superossido viene creato all’interno della catena di produzione dell’energia [ATP]. Ciò avviene nei mitocondri, e per ogni molecola di ATP generata, si genera anche una molecola di Anione Superossido – una per ognuna. Più energia produci, più Anione Superossido crei. Tuttavia di solito l'Anione Superossido rimane dentro i mitocondri. Di solito. L’Ossido Nitrico si trova fuori dai mitocondri. Finchè l'Anione Superossido resta nei mitocondri e non riesce a scappare fuori, non c’è modo di creare Perossinitrito, perché ci vuole un Ossido Nitrico più un Anione Superossido per fare una molecola di Perossinitrito.

Un po’ di Matematica

Ora, fermiamoci un momento a pensare all’effetto dell’accoppiamento. Se ho 50 molecole di Ossido Nitrico, e cinque molecole di Anione Superossido sono fuggite dai mitocondri, quante molecole di Periossinitrito posso generare? Cinque. Se producuo 10.000 molecole di Ossido Nitrico e solo 5 di Anione Superossido, quante molecole di Perossinitrito ottengo? Di nuovo, solo 5. Capite cosa succede? La quantità finale di Perossinitrito non dipende dalla molecola presente in maggior numero, ma da quella presente in minor numero.

Anione Superossido – Fuori Controllo

Dunque, ciò che crea Perossinitrito è essenzialmente la produzione di Anione Superossido. Tuttavia, se l'Anione Superossido resta sotto controllo, la formazione del Perossinitrito è limitata. Ma se l'Anione Superossido va fuori controllo, ci sono poche possibilità di bloccare la formazione di Perossinitrito. L'Anione Superossido è semplicemente una funzione della della produzione di energia. Quindi più energia si produce più può salire anche la quantità di Perossinitrito, specie se anche l’Ossido Nitrico è fuori controllo.

Se tutto funzionasse nel modo corretto, i mitocondri assorbirebbero ossigeno e nutrimento,ed emetterebbero Biossido di Carbonio, acqua e ATP (energia). I mitocondri contengono sistemi enzimatici che spezzano l'Anione Superossido in modo da ottenere acqua, per evitare che l'Anione Superossido esca dai mitocondri. Uno di questi sistemi enzimatici si chiama Superossido Dismutasi (SOD). Questo enzima cambia l'Anione Superossido in Perossido di Idrogeno e successivamente in acqua, per mezzo della Glutatione Perossidasi, che dipende da Selenio e Glutatione. [Senza quantità adeguate di Selenio e Glutatione l’enzima non può svolgere il suo lavoro]

Affinchè l’enzima [SOD] smonti l'Anione Superossido in modo corretto, il Selenio si deve legare alla Glutatione Perossidasi. Tuttavia, sé è presente una qualsiasi quantità di mercurio e l’organismo si trova sprovvisto di difese contro di esso [e tali difese esistono], il mercurio entra in competizione col selenio per riempire il posto libero nel Glutatione, e lo blocca. Quando il mercurio prende il posto del Selenio e si lega al Glutatione, la funzione dell’enzima è fuori uso. A quel punto non c’è modo di smontare l'Anione Superossido per ottenere acqua, e l'Anione Superossido comincia a fuoriuscire dal mitocondrio contribuendo alla formazione del nocivo Perossinitrito. La quantità di Anione Superossido che fuoriesce dipende dalla quantità di energia che l’organismo sta generando, così come dai meccanismi di difesa che possono essere presenti. Uno è il Coenzima Q10, un altro è l’Acido Alfa Lipoico.

Il CoQ10 all’interno dei mitocondri e l’Acido Lipoico nel citoplasma si legano all'Anione Superossido in eccesso, rendendolo indisponibile ad accoppiarsi con l’Ossido Nitrico per produrre Perossinitrito. Una sufficiente assunzione di CoQ10 all’interno di un contesto appropriato di ossidoriduzione vi permetterebbe di creare più energia senza saturarvi di Perossinitrito [Parleremo di ossidoriduzione in un altro articolo]. Ma se continuate ad incrementare il CoQ10 all’interno di un contesto di ossidoriduzione inappropriato in realtà potete facilitare la produzione dell'Anione Superossido, e in questo caso il CoQ10 vi morde. [Alcuni pazienti che non riescono a tollerare il CoQ10 trovano che il suo analogo, l’Idebenone, funzioni meglio].

La produzione di Glutatione è collegata alla produzione di ATP, perché più ATP (energia) produciamo, più abbiamo bisogno di Glutatione per smontare l'Anione Superossido risultante e renderlo acqua. Se ciò non avviene, la mancanza di Glutatione si trasformerà di fatto in un danno della membrana mitocondriale, e in un crollo di ATP. Questa è l’Equazione di Gibbs dell’Energia Libera, secondo la quale la concentrazione di Glutatione e la produzione di ATP sono strettamente collegate.

Ciò mi porta all’affermazione più importante riguardo questo diagramma del Perossinitrito. Se avete in corso un’attivazione del sistema immunitario dovuta a virus, batteri, muffe e/o esposizione a tossine, allora state generando Ossido Nitrico in eccesso. E se inoltre state generando una quantità significativa di ATP, questa può tradursi in Anione Superossido, che si lega con l’Ossido Nitrico per produrre grandi quantità di Perossinitrito. A questo punto siete pronti per problemi gravi [trasporto di Ossigeno, insufficienza microcircolatoria, mancanza di perfusione ai tessuti, ecc.]

Protezione dalla Spirale della Morte

Quindi per proteggervi dalla caduta nella spirale della morte, il vostro corpo smette di produrre energia – almeno fino a un certo punto. Il risultato è una significativa riduzione di Anione Superossido, e ciò toglie di mezzo il Perossinitrito. In questo modo non procederete [verso l’Orizzonte degli Eventi], o se lo farete sarà molto molto lentamente. Io non ho potuto farlo, e dunque ho attraversato l’Orizzonte degli Eventi e sono quasi morto.

Comunque, tutto questo è il modello del dott. Pall. L’unica cosa che io aggiungo è l’importanza del recettore dell’ NMDA, che sta su un neurone e che una volta attivato accende la produzione di Ossido Nitrico. Quindi bloccando i recettori del NMDA si riduce l’Ossido Nitrico.

(N.d.T. - per saperne di più su NMDA, GABA Cheney e i farmaci che verranno in seguito citati, vedere la seguente traduzione in italiano di un altro testo di Cheney:
http://www.cfsitalia...02&st=0&p=8513 )


#5 Lele63

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Inviato 17 marzo 2007 - 22:46:33

Klonopin/Neurontin
(N.d.T. - Klonopin: principio attivo clonazepam, in Italia si chiama Rivotril
Neurontin: principio attivo gabapentin )


Il Paziente domanda: “Il Klonopin induce soltanto la sovraregolazione dei recettori del GABA, non è così?

Il Dr. Cheney risponde: “Sì. Ma ciò si ripercuote indirettamente sui recettori del NMDA, attraverso i recettori del GABA. [Sovraregolare = aumentare la risposta a uno stimolo] Sovraregolando i recettori del GABA, si ottiene la sottoregolazione dei recettori del NMDA e si riduce l’Ossido Nitrico.” [Dunque il Klonopin e il Neurontin possono aiutare a ridurre l’Ossido Nitrico].

Evitate il Provigil: Stimola l’Ossido Nitrico

Il Provigil (N.d.T. - principio attivo Modafinil) fa l’esatto contrario. Il Provigil ha diversi effetti, ma essenzialmente è un attivatore del NMDA. E’una sostanza stimolante, simile alla cocaina – di fatto stimola la produzione di Ossido Nitrico. Può anche stimolare la produzione di ATP, e probabilmente questo è il suo beneficio apparente. L’aumento di Ossido Nitrico ci permette di pensare meglio, aumenta la memoria, migliora la concentrazione, e crea maggior energia. Ma il problema sottostante è che genera quantità maggiori di Perossinitrito. Per un po’ di tempo questo fatto può restare nascosto, ma in ultima analisi probabilmente ce ne accorgeremo tra una decina d’anni, a livello cerebrale almeno, sotto forma di malattie come l’Alzheimer o il Parkinson, o peggio.

Come Bloccare il Perossinitrito.

1) Aumentare il CO2


Osserviamo il Perossinitrito. Secondo il “Textbook of Medicine”, e secondo lo stesso dott. Pall, qual è il principale inattivatore (scavenger) del Perossinitrito? La risposta è il CO2. Il Biossido di Carbonio. Quando il mitocondrio genera ATP, produce anche CO2 come sottoprodotto. Quindi ogni volta che si produce energia [ATP], si genera anche la sostanza che serve ad inattivare il Perossinitrito. E’ un ottimo sistema! Se tutto funziona al meglio potrete generare un sacco di ATP perché l’Anione Superossido viene spezzato fino a diventare acqua. E inoltre si crea il CO2, che si sbarazzerà di qualunque molecola di Perossinitrito che dovesse accidentalmente formarsi.

Che sistema meraviglioso! Se si potesse mantenerlo nello stesso stato in cui si trova alla nascita, vivremmo dai 120 ai 140 anni. Solo che alcuni fattori si insinuano nel sistema e lo danneggiano, e ce ne andiamo più alla svelta di quanto dovremmo.

Ora, se si continua ad abbassare la produzione di ATP, ne conseguirà una riduzione dell’Anione Superossido, ma anche una riduzione della produzione di CO2. “Il risultato è che vi ritrovate con quantità sempre minori della difesa primaria contro il Perossinitrito. E’ un circolo vizioso. E questo problema diventa pesante soprattutto negli stati in cui l’energia è ai suoi livelli più bassi.

Come si può aumentare il CO2? Per prima cosa domandiamoci come far diminuire il CO2, ovvero ciò che noi NON vogliamo. Con l’iperventilazione. Se andate in iperventilazione diminuite dtrasticamente il CO2, e ciò vi danneggia assai. In alcuni pazienti si producono spasmi ai polsi e alle caviglie. Tuttavia il danno maggiore è a carico del cervello.

Rebreathing (respirare nuovamente il fiato emesso): Si può aumentare il CO2 – e interrompere l’iperventilazione - col rebreathing. Inalando il CO2 che avete appena espirato, inattivate il Perossinitrito. [Si può eseguire il Rebreathing mettendo le mani a coppa intorno a bocca e naso; in questo modo quando espirate il CO2 resta intrappolato lì e successivamente lo inalate. Fatelo per un minuto alla volta, ogni quattro/cinque minuti per un periodo di mezzo’ora, una o due volte al giorno. Potete farlo anche mentre respirate ossigeno da una cannula nasale. Il Rebreathing può essere di aiuto per correggere l’alcalosi respiratoria, estremamente comune nella CFS; in questo modo migliorerete la microcircolazione spostando il pH sanguigno – permettendo all’emoglobina di rilasciare più ossigeno.]

Klonopin: L’assunzione di Klonopin mette fuori gioco l’Ossido Nitrico Sintasi (NOS) e ciò ci difende dal Perossinitrito. Il Klonopin può anche rallentare la respirazione, e ciò aumenterà il CO2.

Pressione Barometrica: Un altro metodo è camminare in zone al di sotto del livello del mare, come la “Death Valley”. Al di sotto del livello del mare, con tutto quell’ossigeno extra, andrete in ipoventilazione, e ciò aumenterà il vostro CO2 [ipoventilare: respirare in modo assai lento e poco profondo]. La situazione opposta è trovarsi su un aereo a 10.000 piedi di altezza. Ciò causa iperventilazione, dunque andare in aereo non fa bene. I pazienti CFS spesso peggiorano quando la loro regione è attraversata da basse pressioni, e tra le altre cose hanno dolori. La bassa pressione si trova anche in montagna ad altitutini elevate, e anche questo non vi fa bene, perche tendete ad iperventilare di più.

2) Acido Urico

L’Acido Urico è un potente inattivatore del Perossinitrito. I livelli di Acido Urico nei pazienti CFS sono tra i più bassi che io abbia mai misurato, in tutti i rami della medicina [Tenete presente che prima di specializzarsi in CFS, il dr. Cheney fu dapprima Maggiore nel Corpo Medico dell’Aviazione, e per diversi anni fu il Responsabile Medico presso l’ospedale della base “Mt. Home Air Force” nell’Idaho; poi intraprese la professione privata nel ramo della Medicina Interna, nella città di Incline Village nel Nevada. Fu anche Responsabile Medico presso il “Lakeside Community Hospital” ad Incline Village, Nevada. A Charlotte, prima di aprire la Clinica per la CFS, è stato Medico Anziano dello Staff nel reparto di Medicina Interna alla “The Nalle Clinic”.]
Solo nei pazienti CFS si trovano valori bassi come 1 o 2. Gli altri hanno valori di 4, 5 e 6. La maggior parte dei pazienti CFS ha valori bassi. Come gruppo, i valori più bassi da me mai visti. [Il dr. Cheney attualmente controlla l’acido urico nei livelli ematici e in quelli delle urine di 24 ore].

Da dove viene l’Acido Urico? Viene prodotto dal metabolismo di RNA e DNA, e lo otteniamo sia per via endogena [dall’interno dell’organismo] che esogena [da fonti esterne all’organismo]. La produzione endogena deriva dall’apoptosi [morte normale, programmata delle cellule] “Oppure dal digiuno, durante il quale si perde massa muscolare, o perfino dall’esercizio, che può produrre perdita di massa muscolare. In ogni caso, ciascuno può utilizzare il proprio RNA e DNA endogeno per la produzione di Acido Urico, che a sua volta inattiva il Perossinitrito.”

Sushi: A livello esogeno alcuni cibi aiutano. [Nel considerare i cibi seguenti ricordate di tenere conto delle vostre specifiche allergie e intolleranze!] I cibi che meglio favoriscono la produzione di RNA e DNA sono carni e verdure. Tra le carni, la migliore per RNA e DNA è il Sushi. Il Sushi contiene quantità molto elevate di RNA e DNA digeribili.

Il Paziente domanda: “Cosa intendi con Sushi? Si tratta di carne cruda?”

Il dr. Cheney risponde: “Sì, carne cruda. Carne cruda di ogni genere è meglio che carne cotta. [Premettendo che deve essere di origine sicura e non contaminata]. La cottura distrugge RNA e DNA , proporzionalmente ai tempi di cottura. Se stracuoci i cibi, distruggi definitivamente queste sostanze. Ma il metodo più efficiente per distruggerle è il microonde.

Uova e Latte non Pastorizzato (Formaggi): In secondo luogo il cibo giovane è più ricco del cibo anziano, perché contiente più RNA e DNA. Qual è la forma di carne così giovane che più indietro di così non si può andare? L’uovo. Le uova sono assai ricche di RNA e DNA. E il latte, se non è pastorizzato. Deve essere latte non pastorizzato. Il latte non pastorizzato ha un alto contenuto di RNA e DNA. E’ interessante notare che ha anche un alto contenuto di proteine del siero di latte (whey protein).

E queste proteine, se non vengono denaturate, contengono molto RNA e DNA. Quindi ho la vaga senzazione che parte della potenza delle proteine del siero di latte non denaturate possa provenire proprio dal DNA e RNA. E alzando il livello di Acido Urico, si potrebbe creare più energia, che a sua volta innalzerebbe il Glutatione. Questo potrebbe essere il meccanismo [alla base dell’efficacia delle proteine del siero di latte non denaturate]

Ovviamente ottenere latte non pastorizzato è difficile. Ci sono leggi che lo vietano.
(N.d.T. - in Italia da qualche anno è possibile commercializzare latte non pastorizzato sotto forme ben precise e controllate. In Lombardia e mi sembra Trentino ci sono punti vendita in alcune città e paesi, gestiti direttamente dalle Aziende Agricole sotto il controllo delle Asl. Nelle altre regioni non so. Alcuni punti vendita danno anche le istruzioni per fare il formaggio in casa).
Come si fa ad ottenere latte non pastorizzato senza violare la legge? Basta produrre formaggio! Il formaggio prodotto con latte non pastorizzato e immagazzinato in grotte e cantine – questo è il processo tradizionale europeo – salva il latte non pastorizzato sotto una forma che si può conservare per lunghi periodi, ed è ricco nei contenuti di RNA e DNA. Presso quasi tutti i negozi di cibi naturali potrete trovare formaggi ottenuti da latte non pastorizzato – è ciò che volete – e potete cercare il burro importato dalla Francia o dall’Europa, che a sua volta è fatto partendo da latte non pastorizzato, è migliore ed è meno manipolato artificialmente.

Isoprinosine/Imunovir

(N.d.T. - ATTENZIONE
Il farmaco che viene venduto in Italia col nome Immunovir con due emme, - principio attivo aciclovir - è un chemioterapico antivirale;
il farmaco cui si riferisce Cheney invece si chiama Imunovir con una emme sola, oppure Isoprinosine - il suo principio attivo è inosine pranobex, ed è un immunomodulatore.
Purtroppo alcuni testi si riferiscono all’inosine pranobex chiamandolo Immunovir con due emme, il che ingenera una certa confusione – controllare sempre il nome del principio attivo.
Imunovir con una emme sola, il farmaco di cui parla Cheney, non è approvato ne’ negli USA ne’ in Italia; è approvato invece in Canada, Belgio e altri paesi.)


C’è un farmaco che innalza l’Acido Urico, e si chiama Isoprinosine o Imunovir. E’ un ottimo immunomodulatore; l’unico effetto collaterale è che innalza i livelli di Acido Urico. Ma questo non è certo un problema per i pazienti CFS! Questo “effetto collaterale” avrebbe una grande efficacia nella regolazione della CFS al suo livello più essenziale.

Soia: Tra i vegetali, uno dei cibi a maggior contenuto di RNAe DNA è la soia. Quindi la soia potrebbe essere di grande aiuto. Tenete presente però che la soia nell’intestino si lega alla Tiroxina [T4] e può creare problemi se soffrite di ipotiroidismo [Io acquisto fagioli di soia sgusciati e surgelati, li lascio scongelare in frigo e li mangio crudi. Veloce, facile e, con o senza sale, ottimo].

Noci e Semi: Quali sono i vegetali più giovani di tutti? Noci e semi!

Il Paziente domanda: “Quindi germogli di lattuga e cose simili?”

Il dr. Cheney risponde: “Sì, esattamente queste cose. I cibi giovani sono migliori di quelli anziani. I cibi non trattati sono migliori di quelli trattati. La verdura cruda è migliore di quella cotta. Qual è il modo migliore per preparare verdure crude? Fatene dei succhi, specie se avete problemi di digestione. I succhi di verdura cruda, specie se verdura da coltivazione biologica, hanno alti contenuti di RNA e DNA e sono abbastanza semplici da digerire. Assolutamente niente microonde. Cuocete le verdure al vapore o fatene succhi.

3) Utilizzare il Colesterolo Ridotto

Il colesterolo HDL si lega al Perossinitrito. A seguito di questo legame, il colesterolo HDL produce colesterolo LDL ossidato. Quindi il colesterolo LDL è ciò che resta dopo aver legato il Perossinitrito, e l’HDL è ciò che serve per legarlo. “Quindi guardando il rapporto tra i due colesteroli in realtà riuscite a capire quanto Perossinitrito state inattivando, o quanto siete in grado di inattivarne.”

Può darsi che stiate generando maggiori quantità di colesterolo per proteggervi. Quanto Anthony Komaroff esaminò il colesterolo dei pazienti CFS, lo trovò elevato in modo caratteristico. Ciò significa, secondo me, che i pazienti CFS potrebbero avere una capacità accentuata di inattivare il Perossinitrito attraverso il metabolismo del colesterolo, rispetto ad una persona normale.

[Osservando gli esami del paziente] Bene, il tuo HDL è alto – 77,6. Il colesterolo totale non è altissimo, a 141. Ma il tuo HDL è alto, quindi qui c’è un quadro misto.

Il paziente domanda: “Che significa? Cosa devo fare?”

Il Dr. Cheney risponde: “Devi mangiare colesterolo ridotto. Cos’è il colesterolo ridotto? Lo si trova nei formaggi non trattati, nel burro e latte non pastorizzati. Quando questi cibi subiscono un trattamento di qualsiasi tipo, il colesterolo in essi contenuto si ossida [non è più “ridotto”]. Se non hai una fonte di colesterolo esogeno [es. formaggi non trattati o burro fatto da latte non pastorizzato, come detto], finisci con l’ossidare eccessivamente il tuo colesterolo endogeno (quello prodotto dall’organismo). Sono entrambi processi dannosi – mangiare colesterolo trattato e ossidare eccessivamente il colesterolo da te prodotto.

L’aumento di colesterolo associato alla Malattia delle Arterie Coronariche (CAD) non è la causa della CAD; è un suo effetto. Per questo motivo, intervenire sul colesterolo rappresenta l’applicazione sbagliata di una terapia [statine] alla cosa sbagliata [il colesterolo]. Si interviene sul meccanismo di difesa [il colesterolo], e in seguito ci si ritrova in guai seri lungo la strada. Perché? Perché le statine abbassano i livelli di CoQ10. Questo genera ulteriore Perossinitrito; proprio mentre si sta abbassando una difesa naturale contro di esso [il colesterolo].

Questa è la ricetta per un disastro. E immaginate un po’, questo disastro è già stato pubblicato nella letteratura medica. Di fatto pazienti che assumono statine muoiono a causa di diversi tipi di cancro più velocemente rispetto ai pazienti sotto placebo. Lo studio di Harvard lo ha dichiarato sul “New England Journal of Medicine” nel 1996. E’ stato verificato anche nella sperimentazione delle statine sugli animali. Ecco perché, nonostante il calo del 3% della morte per CAD nel gruppo sotto trattamento, il bilancio netto delle morti fu identico a quello del gruppo sotto placebo, perché quelli che assumevano statine erano morti di cancro in percentuale più alta rispetto a quelli del gruppo placebo. Quindi non c’era nessun guadagno in termini di vita. Morivano lo stesso, ma di una cosa diversa. E se avessero continuato lo studio su un arco di 10 anni avrebbero visto una maggior incidenza di malattie di Parkinson. In ogni caso conclusero lo studio dopo 5 anni.

Osservarono anche casi di rabdomiolisi [distruzione o degenerazione dei tessuti del muscolo scheletrico con il rilascio nel sangue dei contenuti delle cellule muscolari; ciò causa ipovolemia (diminuzione della parte liquida del sangue), iperkalemia (aumento abnorme di potassio nel sangue), e a volte crollo renale acuto] con l’uso di tutte le statine che stavano sviluppando, e una venne ritirata dal mercato. Ho il sospetto che la rabdomiolisi sia collegata alla carenza di CoQ10 generata dalle statine.

Tre Modi di Bloccare l’Ossido Nitrico

1) Emoglobina


Il miglor inattivatore endogeno dell’Ossido Nitrico è l’emoglobina. [Emoglobina: la parte “rossa” dei globuli rossi – una proteina che trasporta ossigeno dai polmoni ai tessuti.] “Quando l’emoglobina inattiva l’Ossido Nitrico, questo incurva l’emoglobina, e i globuli rossi si deformano. Il dr. Les Simpson in Nuova Zelanda ha scoperto che i globuli rossi dei pazienti CFS sono deformate, e che quando sono deformate non riescono ad attraversare bene il letto di capillari e possono provocare dolore.”

“La deformazione dei globuli rossi abbassa anche la loro velocità di sedimentazione [ESR]. I pazienti CFS hanno i tassi di ESR più bassi da me mai visti, e quelli con la ESR più bassa facilmente riportano anche i livelli più alti di dolori.”

“Vuoi sapere quali sono i tuoi livelli di ESR? Il valore normale per te sarebbe 15 più o meno 5, secondo la letteratura medica Inglese. Una donna della tua età ha una ESR maggiore rispetto agli uomini e ai bambini. E i tuoi valori sono probabilmente tra 0 e 3, il che significa che l’Ossido Nitrico si sta legando all’emoglobina, e ti procura una emoglobinopatia indotta, [un problema con l’emoglobina] e una deformazione dei globuli rossi, e questa è la causa della tua ESR così bassa.”

Nel “Laboratory Textbook of Medicine” sono elencate solo tre malattie che abbassano l’ESR a questi livelli. Una è l’Anemia Falciforme – una emoglobinopatia genetica. La seconda è la CFS – una emoglobinopatia acquisita (acquisita dal legame con l’Ossido Nitrico). E indovinate qual è la terza malattia con una ESR bassa? La Cardiomiopatia Idiopatica!

Più globuli rossi deformati avete, più dolore potreste sentire. E già abbastanza brutto quando la perfusione ai muscoli e alle articolazioni è insufficiente [a causa della scarsa microcircolazione], ma è perfino peggio quando i vostri globuli rossi sono così deformati da passare a stento attraverso i capillari, o da restare bloccati. Da questo punto di vista alcuni pazienti CFS hanno un problema simile ai malati di Anemia Falciforme, i quali in alcune occasioni soffrono di dolori così terribili da rendere necessaria una flebo a base di morfina. E’ previsto dalla loro terapia.

2) Iniezioni di Idrossicobalamina (B12)

Un altro importante inattivatore dell’Ossido Nitrico è la vitamina B12 – si lega all’Ossido Nitrico assai vigorosamente. [La seguente formulazione di B12 si può far preparare dal farmacista dietro ricetta medica: la prescrizione è di 1 cc al giorno ad una concentrazione di 10.000mcg/ml. L’iniezione può essere intramuscolare o subcutanea. Alcuni pazienti hanno bisogno di abituarsi a questa dose gradualmente, perché la B12 è anche un disintossicante. I pazienti riportano più energia, meno annebbiamento cerebrale, sonno migliore. Alcuni pazienti riportano un beneficio significativo con una dose maggiore, circa 2 cc. Io normalmente prendo un cc al giorno, ma se ho spinto troppo e sto crollando prendo 2 cc. Mi aiuta!]

3) Iniezioni di Solfato di Magnesio

Il Magnesio blocca la produzione di Ossido Nitrico chiudendo i canali del Calcio. [Molti pazienti traggono beneficio dalle iniezioni di Magnesio, che sono praticamente indolori grazie all’aggiunta di Taurina. Il Magnesio maggiormente usato è quello Solfato – soluzione standard 50% - prima se ne aspira nella siringa ½ cc, poi ½ cc di Taurina. La Taurina viene preparata a 50 mg/cc. La Taurina rende l’iniezione virtualmente indolore, e la proporzione elimina quei grumi che molti di noi conoscono. L’iniezione è intramuscolare, da somministrare nel quadrante superiore esterno di una delle due natiche. Entrambe le preparazioni, Magnesio e Taurina, richiedono ricetta medica.].

Altre Terapie

Il Dr. Cheney adotta numerose altre terapie, a seconda del quadro clinico di ciascun paziente. Tra le più comuni ci sono integratori di Selenio e Zinco, che aiutano a bloccare il mercurio. [Zinco Picolinato: 50 mg una volta al giorno; Selenio Liquido della Allergy Research Group: 5 ml al giorno.]

CoQ10 e/o Idebenone. L’Idebenone si trova in capsule da 40 o 45 mg, e una capsula equivale all’incirca a 200 mg di CoQ10. [600 mg di CoQ10, o un’equivalente combinazione dei due, è vivamente raccomandata. Sul mercato esiste CoQ10 di qualità scadente – i prodotti più economici potrebbero non valere i vostri soldi. Il “CoQMelt” della Douglas Lab’s è un buon prodotto, e si può trovare da http://www.needs.com . Kirkman Labs vende Idebenone, http://www.kirkmanlabs.com (N.d.T. – il distributore in Europa è http://www.nutricentre.com/home.aspx , il dispensario del famoso Centro di Medicine Complementari aperto dal principe Carlo d’Inghilterra per favorire l'utilizzo delle medicine alternative). Lo si trova anche in diversi negozi di cibi naturali – a Fort Worth e Colleyville lo scontano del 20% il primo martedì di tutti i mesi nei negozi Sunflower Shoppe e Healthy Approach.]

Proantocianidini o bioflavonoidi. I più potenti di questi antiossidanti si trovano nella buccia d’uva o nel Pycnogenol (estratto di corteccia del pino marittimo). Sembrerebbe sensato assumerli.

Acidi Grassi Essenziali, come Olio di Pesce, Olio di Rapunzia (detta anche Enotera, in inglese “Evening Primrose”) e Olio di Borragine. “Io tendo a raccomandare soltanto Olio di Pesce, ha determinati vantaggi rispetto agli altri” [Tyler’s Eskimo-3 liquid, 5 ml al giorno, prodotto da Cardinova in Svezia].
(N.d.T. - a questa categoria di prodotti appartiene anche l’Efamarine che prescrivono a Chieti, infatti è composto da Olio di Rapunzia, Olio di Pesce Marino e Vitamina E).

Fisiologia: Precarico e Postcarico

Dal punto di vista fisiologico, un cardiologo come affronta il problema cardiaco? Utilizzando la curva Frank-Starling [non ho a disposizione la curva disegnata da Cheney per l’altro paziente. Vedere qui per i modelli di curve http://www.nda.ox.ac...10/u1002_02.htm ].

[ Le seguenti definizioni semplificate possono essere di aiuto per comprendere il diagramma sotto riportato e il resto della sezione:
Volume di eiezione ventricolare o gittata sistolica (SV): il volume di sangue espulso dal cuore ad ogni contrazione.
Gittata cardiaca o portata cardiaca: il volume di sangue espulso dal cuore in un minuto (SV x frequenza cardiaca).
Ventricolo: una delle camere inferiori del cuore. Il sangue ossigenato viene espulso dal ventricolo sinistro verso il corpo; il sangue senza ossigeno viene inviato dal ventricolo destro ai polmoni.

Il precarico è la quantità di sangue che sta nel ventricolo sinistro in attesa di essere pompato nell’organismo, o – come nel disegno – il volume nel ventricolo al termine della diastole. Dipende principalmente dal ritorno del sangue venoso dall’organismo.
La diastole avviene quando i muscoli si rilassano e una camera cardiaca si espande e si riempie di sangue; all’opposto della sistole, quando i muscoli si contraggono ed espellono il sangue dalle camere.
Il postcarico è la resistenza che il sangue incontra quando viene espulso dal cuore – vi ricordate di come le arteriole possono restringersi, similmente alle bocchette di erogazione del giardinaggio?]

Immagine inserita

[Il diagramma mette in relazione la quantità di sangue che si trova nel ventricolo in attesa di essere inviata nell’organismo (asse orizzontale) con la quantità di sangue che viene di fatto espulsa dal ventricolo (asse verticale). Appaiono quattro curve: le due più in alto (A e B ) rappresentano cuori sani con una buona gittata sistolica, sotto sforzo e a riposo. Le due curve più basse (C e D) indicano cuori malati che non riescono a generare una gittata sistolica sufficiente. Da un lato hanno una gittata sistolica minore, e dall’altro hanno anche un volume ventricolare superiore – c’è più sangue nel cuore, ma il muscolo cardiaco non riesce a buttarlo fuori tutto. Ci sono anche tre linee orizzontali tratteggiate, ad altezze crescenti: indicano la gittata sistolica necessaria a riposo, mentre si cammina e sotto massimo sforzo.]

Dice il dr. Cheney: “Questa è una curva di Starling normale” [Sul nostro diagramma le curve A e B]
I pazienti CFS invece si trovano in gran parte su questa curva [non presente sul nostro diagramma; probabilmente situata tra la curva B e la curva C]. Il punto in cima alla curva è il posto migliore. Quello che vi darebbe la gittata cardiaca massima e dunque la migliore perfusione ai tessuti, e sarebbe la cosa migliore. Da entrambi i lati di questo picco, la gittata cardiaca diminuisce. La maggior parte dei pazienti CFS si trovano proprio qui [probabilmente da qualche parte sul lato sinistro della curva].

Ora, qui c’è la curva dello Scompenso Cardiaco Congestivo [curva C]. Questi pazienti vengono curati con il Lasix per eliminare il volume in eccesso, e successivamente riescono a spostare verso l'alto la curva e migliorare la loro gittata cardiaca. “Molti di voi, al contrario, hanno bisogno di maggior volume, e se vi diamo più volume riuscite a risalire fino al picco e a massimizzare la vostra gittata cardiaca. Ma se esageriamo, scenderete la china dall’altro lato e la gittata cardiaca diminuirà. E se continuerete a scendere giungerete allo scompenso cardiaco”. E’ fondamentale capire la Curva di Frank-Starling della Gittata Cardiaca, capire dove voi CFS vi situate e come potete influenzarla. [Notate sul diagramma che i cuori sani (curve A e B ) dopo il loro picco presentano una discesa piccolissima o nulla!]

Precarico: Stare Distesi

Come si può aumentare il precarico – che è il volume del sangue nel ventricolo – per migliorare la gittata cardiaca? Basta stendersi. Quando vi stendete, aumentate la gittata cardiaca di 2 bei litri al minuto. Non sedetevi, non reclinatevi – stendetevi. Alcuni pazienti hanno necessità di sdraiarsi ed aumentare il volume in ogni momento, sempre.

Ma: cosa succede se siete tra coloro che si trovano già quasi in cima alla curva, e stendendovi aumentate il volume (precarico) di due litri? In realtà potreste superare il picco e scendere dall’altra parte, verso destra. Sapete cosa significa clinicamente? Alcuni pazienti non possono stare stesi! Alcuni mi dicono “Quando mi stendo non riesco a riposare o a dormire.” Distendendosi, sono risaliti fino in cima alla curva e scesi dall’altra parte, e hanno diminuito la gittata cardiaca!

Ritmo Circadiano del Precarico: alternanza Giorno/Notte

Questa curva segue un ritmo circadiano: l’orario della giornata la influenza. Durante il giorno i pazienti devono aumentare il volume sanguigno ingerendo liquidi. In questo modo riescono a stare in piedi più a lungo. Alcuni però possono esagerare col bere liquidi e con lo stare stesi durante il giorno.[Coloro che lamentano questo problema possono trovare sollievo in una posizione semi-sdraiata. Usate dei cuscini per alzare il torso].

Tuttavia, di notte succede il contrario. Il ritmo circadiano fa scendere Cortisolo e Aldosterone e i liquidi non vengono trattenuti così bene, e la combinazione di questi fattori permette a questo tipo di paziente di stare disteso senza problemi. I pazienti che peggiorano stando distesi dovrebbero espandere il volume del sangue soltanto nelle prime sei o sette ore della loro giornata, per mezzo di apposite bevande; poi dovrebbero passare all’acqua. E se si stendono mentre espandono il volume sanguigno per mezzo di bevande, medicine o integratori, allora si sentiranno proprio a terra. Questi pazienti non dovrebbero usare le apposite bevande durante le sei o sette ore prima di andare a letto. Se lo fanno, potrebbero non riuscire a dormire.
Le bevande sono: Hydralate/Gookinaid (N.d.T. - usata dagli sportivi per la reintegrazione idrico-salina), oppure la Ricetta Casalinga che riportiamo più sotto.

Precarico: Hydalate(Gookinaid) – Ricetta Casalinga

“Aumentare il volume del sangue con mezzi appropriati può risultare di aiuto. Lo si può fare in diversi modi, ma il più indicato è l’espansione isotonica del volume [isotonico = avente la stessa concentrazione di sali delle normali cellule sanguigne]
Hydralate/Gookinaid è una bevanda isotonica ben documentata e viene usata durante eventi sportivi come le maratone. Presenta il vantaggio di un assorbimento rapido e il liquido rimane nel sistema intravascolare più a lungo di altre bevande ipotoniche [a minor concentrazione salina] come l’acqua stessa. Lo svantaggio di Hydralate/Gookinaid è che contiene zucchero sotto forma di glucosio.”

(N.d.T. - una bevanda simile, ma senza zucchero, era il Recuperat-ion di cui si era discusso su Salutemed. Viene venduto in tutte le farmacie spagnole o su questo sito http://www.recuperat...alvio/index.htm. Informazioni in italiano sul sito personale di Alfred Blasi http://www.alfredbla...ia/italiano.HTM ).

“Un’alternativa potrebbe essere una mistura casalinga di sale marino e “No Salt” (sostituto del sale a base di Cloruro di Potassio).

[Ricetta Casalinga:
(N. d. T: ho lasciato in inglese “cup” che significa tazza e “teaspoon” che significa cucchiaino da tè, perché nelle ricette di cucina diventano unità di misura ben precise – tutte le massaie hanno gli appositi misurini corrispondenti. Ho messo tra parentesi la capacità dei misurini in millilitri.)
una “cup” (240 ml) di acqua filtrata o di sorgente,
1/8 di “teaspoon” (1 teaspoon = 5 ml) di Sale Marino
1/8 di “teaspoon” di “No Salt”.
Per insaporire si può aggiungere succo di limetta, oppure una bustina di erbe per tisana, oppure stevia (N.d.T. erba dolcificante non ammessa alla vendita in Italia), oppure qualsiasi cosa che non alteri l’equilibrio degli elettroliti, come menta piperita, pesca, lampone, zenzero ecc.]
Si consigliano da quattro a otto bicchieri di Hydralate/Gookinaid o di Ricetta Casalinga.

Perché c’è Potassio in queste bevande? Il Potassio induce l’Aldosterone, un ormone che fa aumentare significativamente il volume del sangue.

Precarico: Cortisolo da Radice di Liquerizia

Per chi ha la pressione bassa – come la maggior parte dei pazienti CFS – il Cortisolo può essere di aiuto e si può incrementare adattogenicamente assumendo Estratto di Radice di Liquirizia, da 1 a 2 “teaspoon” a giorni alterni. [Le sostanze adattogeniche agiscono in risposta alle necessità dell’organismo. Io assumo radice di liquirizia in capsule. Solo il tipo contenente glicirrizina funziona per questo scopo].

Riduzione del Postcarico: il Magnesio

Il secondo passo da fare, dopo aver incrementato il Precarico, è ridurre il Postcarico. Questo significa ridurre la resistenza che il sangue incontra. La sostanza migliore che io conosca per ridurre il Postcarico è il Magnesio, un vasodilatatore adattogeno [apre/rilassa i vasi sanguigni a seconda della necessità]. Le iniezioni di Magnesio e Taurina si sono dimostrate efficaci per molti pazienti [per i dettagli sulle iniezioni vedere la sezione più sopra]. Potete anche usare Magnesio Glicinato per via orale, capsule di Magnesium Glycinate Forte da 300 a 500 mg prima di andare a letto. [Io uso sia la forma orale che le iniezioni].

Queste forme di trattamento vi faranno guarire? Assolutamente no, perché nessuna di esse si rivolge alla causa primaria della CFS. Sono tutti trattamenti rivolti alle manifestazioni più disfunzionali di questa malattia. Se cerchiamo di ripristinare un poco di funzionalità, questo è già un primo passo.

[Qui si concludono le informazioni su CFS e implicazioni cardiache. Prossimamente scriveremo articoli su altri argomenti. Il dr. Cheney ha parlato di questo argomento durante una conferenza il 18 giugno a Irving, Texas. La sua presentazione includeva nuove informazioni su CFS e Cardiomiopatia Diastolica. Per i dettagli sul seminario vedere qui http://www.dfwcfids....espring2005.htm.]




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