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4 risposte a questa discussione

#1 vivolenta

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Inviato 15 febbraio 2007 - 17:09:07

NESSUNA pretesa, la sola certezza è quella di non sapere nulla, o quasi.
Il mio discorso ha un filo che spero non sia privo di una sua logica e vorrei esporlo facendo un po di ordine, tutto qua.
Sono partita dalla fatica e dalla febbricola cosa la provoca ecc.., ho letto delle carenze e degli eccessi, le T1 le T2 le citokine ecc..sono passata alla carenza di vitamine e minerali, Romy e la teoria delle vitamine mi hanno portato alla relazione fra vitC e glutatione dell’ intervista fatta a cheney e tradotta nel forum, il glutatione basso nelle persone affette da cfs ( cheney) mi ha portato al forum di genitoricontroautiosmo.org dove ho trovato parecchio materiale su cui riflettere ( ringrazio ancora ) ….
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- relazione glutatione: ( mia personale copia incolla estratti da documenti vari)
Una carenza protratta di glutatione fa sì che, nel trasporto attraverso la cellula, l’ossigeno non possa più essere gradualmente ridotto, altera la produzione di energia nelle cellule tramite i mitocondri e provoca l’autodistruzione tramite l’NO delle cellule killer quando attaccano cellule infette da funghi, virus e micobatteri. Una carenza protratta di glutatione favorisce la diffusione di funghi (ad es. Candida Albicans) a livello intestinale e nelle mucose con conseguente rilascio di metaboliti tossici (acetaldeide) che, a livello epatico, compromettono la produzione di glutatione, mentre i metabolici stessi possono essere metabolizzati solamente con il glutatione e l’acido glucoronico.

la ricerca di Witschy, Reddy, Stofer, Lauterburg (Eur. J. Clin. Pharmacol.1992; 43(6):667-9) che ha dimostrato che, a causa dell'idrolisi del glutatione della gamma-glutamiltransferasi intestinale ed epatica, l'assunzione di glutatione per bocca (anche fino a 3 grammi al giorno) non aumenta significativamente i livelli di glutatione dell'organismo.

IL GLUTATHIONE ORALE PUO' AGGRAVARE CANDIDA E SBILANCIAMENTI INTESTINALI.
TEST PER MANCANZA DI GLUTATHIONE?
Non esiste un test che dimostri la deficienza di glutathione con il 100% di precisione. Ma ci sono buoni test che il vostro dottore puo' prescrivere che forniscono importanti indizi per capire se c'e' una deficienza, una disfunzione nella metilazione o inabilita' a detossificarsi. Alcuni test oggi disponibili sono:

Lab: Great Smokies Diagnostic Labs: www.gsdl.com / Test: Plasma Sulfate &
Plasma Cysteine. Test Type: Blood

Lab: Integrative Genomics http://www.integrativeinc.com / Test: "Enhanced Cardio Panel" test Test type: Swab of the mouth

Si puo' aumentare la produzione di Glutathione nel corpo prendendo supplementi di N-acetylcysteine o L-cysteine plus L-methionine. Diversi studi suggeriscono che questa possa essere una via migliore o aumentare i livelli di glutathione piuttosto che prendere la glutathione stessa. Il Glutathione non e' tecnicamente un aminoacido, comunque, a causa della sua stretta relazione con esso, viene raggruppato con gli aminoacidi.
alcuni agenti esogeni come i nitriti, nitrati, clorati, derivati del benzolo, derivati del toluolo, anilina etc. danneggiano l'organismo con un meccanismo insidioso: producono un'ossidazione del ferro trasformandolo dalla sua naturale forma ferrica (Fe3+) nella forma ferrosa (Fe2+) rendendo così il sangue incapace di trasportare l'ossigeno, causando inoltre un'aumento della metaemoglobina (dal 1/2% fino ad un livello a volte mortale del 20/30%). Il processo di compromissione dell'emoglobina porta ad una sindrome ipossica che causa la morte di tutte le cellule per asfissia, compresi i linfociti T4 (vedi sindromi da immuno deficenza, AIDS, ect.). Inoltre, il glutatione migliora l'utilizzo degli aminoacidi cisteina e cistina, ed infine inibisce in tutto o in parte i dannosi effetti collaterali dovuti ad un'esposizione ad alte dosi di radiazioni, chemioterapia e raggi X.I linfociti, in particolare quelli appartenenti ai sottotipi T, hanno un'elevata domanda di glutatione per poter espletare regolarmente la loro attività e per replicarsi. La deplezione di glutatione durante un processo infiammatorio acuto o cronico o ad un infezione condurrà ad una risposta immunitaria meno efficace. Infatti l’accumulo di radicali liberi all’interno dei linfociti durante una risposta infiammatoria fa sì che questi siano meno efficaci….…

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Dunque sono arrivata alla conclusione che chiederò della N-acetilcisteina ad un medico appena mi sarà possibile, comunque non prima di essermi informata ancora un poco in merito.
TENGO IN SOSPESO IL DISCORSO N-ACETILCISTEINA

POI il post trovata causa della fibromialgia , neve ha spostato la mia attenzione sull’intestino .
Ed ecco alcuni estratti da copia incolla di documenti che mi paiono interessanti:
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- L’INTESTINO -LA SEROTONINA
i neuroni nella parete intestinale sentono dove si trova un boccone di cibo (bolo) perché vengono stiracchiati dalla massa in transito.
In seguito a questa "percezione", le cellule "enterocromaffini" secernono serotonina, proteina che stimola le cellule nervose nel "plesso sottomucoso". Queste , a loro volta inviano segnali alle cellule muscolari che si attivano, dilatando e contraendo l'intestino.
Se il riflesso peristaltico viene inibito, per esempio per poca serotonina, si ha la stitichezza, al contrario un'eccessiva stimolazione dovuta a troppa serotonina, provoca diarrea.

Gershon si innamorò del cervello addominale quando era studente, apprendendo che la serotonina, un neuromediatore, influiva sugli stati d'animo e Scoprendo poi che il 95 % della serotonina è prodotta dalle cellule nervose dell'intestino ed è responsabile anche del riflesso peristaltico.

Ogni volta che l'intestino si contrae ed emette serotonina o altri neuromediatori le informazioni viaggiano lungo il nervo vago fimo al cervello della testa. Dove vengono tradotte in malessere o allegria, stanchezza o vitalità, umore buono o cattivo.
Ma è altrettanto noto che lo stato di salute dell’intestino influenza altamente la vita emozionale e comportamentale dell’individuo, per cui è certo che l’encefalo e l’intestino sono strettamente legati fra loro e che ciò che li accomuna va ben oltre la presenza di migliaia di fibre nervose che li connettono.
Il primo fattore di questa unione è forse proprio la serotonina, mediatore chimico presente sia nell’encefalo che nei neuroni intestinali, che viene usata nella cura di malattie neuropsichiche, ma che prodotta per il 95% nell’intestino, non può non rappresentare per il futuro anche una certezza per la risoluzione di malattie gastrointestinali; lo studio estremamente avanzato sui suoi recettori, sette tipi di recettori 5-HT a tutt’oggi sono stati individuati, danno molte speranze nella comprensione dei collegamenti fra il Sistema Nervoso Centrale e l’intestino.
L’idea che l’intestino sia perciò non solo così legato all’encefalo da un’infinità di fibre nervose o da uno o più neurotrasmettitori, ma addirittura rappresenti un “piccolo cervello” autonomo dal “grande” in molte sue attività, è ormai affermata a livello scientifico: più di 300 scienziati in tutto il mondo stanno portando avanti questa rivoluzione.

il neuroscienziato M.D. Gershon definisce la scoperta di un secondo cervello presente nell’intestino umano.
Al momento attuale la neuro-immuno-endocrinologia costituisce la disciplina che meglio descrive questa molteplice e integrata rete di comando. Il secondo cervello –scrive Gershon- «è più intellettuale del cuore e potrebbe avere una capacità emozionale superiore. L’intestino diviene così “l’unico organo” a contenere un sistema nervoso intrinseco di integrazione ed elaborazione neurale in grado di agire “in modo autonomo” senza cioè ricevere “istruzioni” dal cervello.
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E ANCORA SU RELAZIONE INTESTINO E SISTEMA IMMUNITARIO:( da documenti genitoricontroautismo.org)
Mi chiamo Aristo Vojdani, e sono un immunologo, lavoro all’ ImmunoSciences Laboratory, un laboratorio che opera nel campo dei disordini immunitari a Beverly Hills, Los Angeles, e sono anche Assistente Ricercatore nel Dipartimento di Neurobiologia alla UCLA.
Quando mangiamo proteine, abbiamo una serie di enzimi detti proteasi, ad esempio pepsina, tripsina e chimotripsina. Quindi, immaginiamo che quella proteina sia una lunga catena di perline legate tra loro, dette aminoacidi, è lunghissima, diciamo da qui all’altro lato della stanza. Queste proteasi sono composte di pezzi più piccoli, una ventina di perline legate tra loro, quindi 20 aminoacidi, detti peptidi. Abbiamo quindi bisogno di peptidasi, come il DPP4 (Dipeptidyl-peptidase IV), per scomporre questi 20 aminoacidi in 1 o 2 aminoacidi; quando diventano molecole minuscole, vengono assorbiti attraverso l’intestino e diventano parte del sistema energetico insieme al glucosio ed altro. Se agenti infettivi quali i batteri, e le proteine alimentari quali il glutine, la caseina , e il mercurio o altre sostanze chimiche nell’ambiente, una volta arrivate nel nostro apparato digerente si legano a questi enzimi, e quegli enzimi incominciano ad avere un cattivo funzionamento, succederà che avremo tanti peptidi non digeriti, quelle 20 perline legate tra loro, che resteranno nel tratto digerente e interferiranno con la parte di sistema nervoso che si trova nell’intestino. Lo sa che nell’intestino si trova lo stesso numero di neuroni che abbiamo nel cervello? C’è un articolo del Dottor Gershon, che ho citato ieri nella mia presentazione, che sostiene che l’intestino è il secondo cervello, perchè non solo nell’intestino si trovano molti neuroni, ma anche molti neurotrasmettitori. In effetti, il 95% della serotonina è prodotta nell’intestino, non nel cervello. Quindi possiamo vedere il legame tra intestino e cervello. Allora, se qualcosa interferisce con la digestione di questi peptidi, avremo un’interferenza anche nel sistema immunitario dell’intestino, perché accadrà che ci saranno molti linfociti, cellule T, cellule B, che reagiranno a questi peptidi non digeriti. Nel reagire a questi, producono citochine pro-infiammatorie, sarebbe a dire citochine che causano una infiammazione, e il risultato di ciò sarà qualcosa di simile alla malattia infiammatoria dell’intestino (IBD), comune nei bambini affetti da autismo. Quindi, abbiamo un’accumulazione di questi peptidi, o molecole simili, che da una parte interferiscono con il sistema immunitario, e con la produzione di citochine, e dall’altra interferiscono con la comunicazione a livello neuroimmunitario, attraverso l’interferenza sui neurotrasmettitori e sui ricettori dei neurotrasmettitori.
Quando si ha un’accumulazione di questi peptidi che interferiscono con il sistema immunitario, l’intestino manda al cervello un messaggio sbagliato, certe sostanze chimiche vengono secrete e ritornano all’intestino e possono causare vomito, diarrea, gonfiori e altro. Quindi esiste un’assoluta comunicazione tra questi due sistemi, non sono separati. Sfortunatamente, la medicina tradizionale vede ogni sistema come un’entità separata, l’approccio olistico, quello che considera l’organismo come un insieme di organi che lavorano in concerto tra loro, è quello che dovremmo utilizzare nei bambini autistici e in presenza di ogni malattia. La seconda parte di questo processo è quando si ha accumulazione di peptidi nell’intestino e il sistema immunitario produce citochine ed altri mediatori, portando ad un cattivo funzionamento dell’intestino e alla sindrome dell’intestino permeabile. Questi peptidi passeranno dall’intestino al sangue, dove avremo quindi una risposta immunitaria contro di loro, e possono anche arrivare fino all’area del cervello, dove si trovano i recettori per le endorfine, le encefalite e tutti quei mediatori che si legano ai recettori, che si trovano per lo più sotto i neuroni; prendono ora il nome di esorfine, caseomorfine dal latte, gluteomorfine dal grano. Vengono chiamate gluteomorfine e caseomorfine perché agiscono come morfine, si legano a specifici recettori nelle cellule del cervello e ovviamente interferiscono con il funzionamento del cervello da un lato e con il sistema immunitario dall’altro. Gli stessi recettori che si trovano sui neuroni, nel sistema nervoso, si trovano pressoché identici nei linfociti. Generalmente questi due sistemi, quello immunitario e quello nervoso, comunicano tra loro attraverso questi recettori. Dunque, questi peptidi derivanti dall’alimentazione arrivano nel sangue e nel cervello, interferiscono con la comunicazione tra il sistema immunitario e il sistema nervoso
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Dunque per ora sono arrivata alla conclusione che ho in sospeso l’N-acetilcisteina e che devo approfondire il trattamento DAN per la cura dei bimbi con autismo, che hanno un intossicazione da mercurio, e le metodologie di disintossicazione che tale trattamento prevede, inoltre voglio approfondire la dieta che elimina grano e derivati del latte, anche se gia da tempo non ne mangio che raramente e proprio perché ho notato che l’averli nettamente ridotti mi fa stare meglio. Vorrei poter parlare con un medico che si occupa di terapia dan per bimbi affetti da autismo.
Meglio cinghiale che pecora

#2 romy

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Inviato 15 febbraio 2007 - 22:36:29

Cara Vivo,ottimo lavoro,la NAC,è sicuramente uno dei pochi farmaci da prendere senza problemi,il famoso flumicil,600mg al giorno,lo danno anche come mucolitico,ma serve a molto di piu'.Prova col Acetilcisteina-ratiopharm 600 mg compresse effervescenti.vecchi prezzo 7,90,è un generico.Ciao.Romy

P.S.
A me questo link non mi si apre piu',trattava del problema autistico e mercurio,ecc.ecc.non so'se l'hai trovato.

http://www.autismweb...ercurymetal.pdf

grafico2.jpg

 

 

Iosto'conChiara

 

Quando le voci in te parlano di fine;

quando la mente dice che hai perduto;

quando credi che sia impossibile;

eppure prosegui,ti sollevi sulla tua Spada;

e fai ancora un altro passo;

Lì è dove termina l'Uomo;

Lì è dove comincia Dio.

 

Mentre si aspettano future ricerche è importante per prima cosa non
nuocere.

Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti, sono gli unici in cui puoi camminare a testa alta anche se stai piangendo.

 

"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.
Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.
Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere,
per la quale Dio non abbia una cura corrispondente
".
                                                                                              Paracelso

 

“Questa realtà è solo un sogno di cui siamo convinti!”

YungRalphPooter.jpg


Mio collegamento

Per quanto riguarda l'ipotesi che la CFS possa essere una forma di Depressione Mentale,tutti gli studi hanno contraddetto tale approccio.Per citare un solo ma importante rilievo clinico:i livelli di Cortisolo sono molto bassi nella CFS,al contrario di quelli alterati verso l'alto della Sindrome Depressiva.


Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.

 

Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.

Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......

 

https://www.youtube....h?v=ICjFAa2ZbIY

 

 

 

 

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#3 Cocci

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Inviato 16 febbraio 2007 - 01:42:41

ciao vivo
mi interesserebbe conoscere i links da cui hai tratto le cose sopra,prova a veder se riesci a ritrovarli così li metto nell'apparato gastrointestinale restano tutti insieme .

magari poi li mettiamo nelle cose da fare vedere ai medici.
(vorei darli anche alla mia dottoressa)
ciao NEVE
"una carta del mondo che non contiene il Paese dell'Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo ,perchè non contempla il solo Paese al quale l'umanità approda di continuo.E quando vi getta l'ancora ,la vedetta scorge un Paese migliore e l'Umanità di nuovo fa vela"
Oscar Wilde

#4 vivolenta

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Inviato 16 febbraio 2007 - 12:56:51

è stata una lunga ricerca questi sono gli estratti, ti farò avere il materiale, vedo di cercarlo e mi organizzo.
Meglio cinghiale che pecora

#5 vivolenta

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Inviato 22 febbraio 2007 - 17:00:50

Il mio cruccio è quello espresso da Romy tempo fa
- come distinguere tra le risposte reattive di difesa agli squilibri implicati nella cfs e le disfunzioni da correggere?

Romy è diventato tanto cauto per esperienza diretta, e come lui tanti di noi.
I medici che prendono sottogamba la cfs sono per questo motivo temuti da chi soffre di cfs, sappiamo troppo bene cosa vuole dire fare un passo indietro.
Personalmente basta uno stress per i piu sopportabilissimo a incollarmi al divano per giorni, con in testa la nebbia e le giornate vissute come avessi 90 anni portati male.
Continua la mia ricerca di approfondimento del glutatione.La ricerca tradotta da danis (Suggestions for Treatment of Chronic Fatigue Syndrome (CFS) based on the Glutathione Depletion—Methylation Cycle Block Hypothesis for the Pathogenesis of CFS Richard A. Van Konynenburg, Ph.D.) è stata un incoraggiante conferma a ipotesi che avevo trovato in giro e abbracciato.
Ma mi rimane da chiarire :
-il perché sia suggerita l’integrazione di glutatione piuttosto che quella degli aminoacidi che lo compongono (cisteina-acido glutammico-glicina).
- se e come si determini il bisogno di integrazone di glutatione o precursori, credo individuale in base alla carenza personale.
- se e in che misura va associato ad altri elementi ( es selenio glutatione+selenio=glutatione perossidasi- enzima antiossidante intrracellulare).
Insomma le caratteristiche del glutatione mi paiono perfette per i guai che la cfs crea, resta da capire se qualche medico stia valutando la cosa e studiando un approccio terapeutico, dosi analisi tempi e modi di somministrazione.
L’indifferenza nei confronti del nostro malessere degli anni passati (?) ci ha portato a cercare personalmente risposte su cause e rimedi possibili, tutti i dati che, con sforzo enorme , ci siamo analizzati ci hanno portato, assieme alla decisiva impossibilità di rischiare un peggioramento della già bassa qualità di vita, a un’ approccio piu critico nei confronti delle cure proposte dai medici. Facciamo perdere loro del tempo perché vogliamo capire quali ricerche hanno letto, quale teoria di causa abbracciano e di conseguenza quale cura intendono propinarci, alcuni si scocciano. Personalmente se non mi spiegano non riesco a fidarmi.
Quando posso applico sempre la zacteoria ( minimo sforzo massimo risultato possibile) anche perché non è che abbiamo molta scelta.
Meglio cinghiale che pecora




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