Riceviamo da CFS Associazione italiana - Aviano, e giriamo:
Traduzione di quanto segnala #MEAction. E' la notizia più signficativa di questi giorni.
I Ricercatori del Center for Infection and Immunity (CII) alla Columbia University hanno pubblicato oggi un articolo che mostra anormali livelli di alcuni specifici batteri intestinali nei pazienti con la Encefalomielite Mialgica / Sindrome da Fatica Cronica (ME/CFS).
I ricercatori hanno seguito 50 pazienti e 50 controlli sani accoppiati reclutati in quattro siti clinici per la ME/CFS. Hanno fatto test per specie batteriche nei campioni fecali, e per molecole immunitarie nei campioni di sangue.
Riportano:
1. I livelli di distinti specie di batteri intestinali -- Faecalibacterious, Roseburia, Dorea, Coprococcus, Clostridium, Ruminococcus, Coprobacillus – erano fortemente associati alla ME/CFS; la loro combinata relativa abbondanza è parsa essere predittiva della diagnosi.
2. Maggiore abbondanza di Alistipes non classificati e diminuito Faecalibacterium erano i principali biomarcatori per la ME/CFS con IBS (Sindrome dell’Intestino Irritabile); mentre maggiore abbondanza di batteroidi non classificati e dimunuito batteroide vulgatus erano i principali biomarcatori della ME/CFS senza IBS.
3. Un’analisi dei pathway matabolici batterici associati con i disturbi nei batteri intestinali ha rivelato differenze distintive fra ME/CFS e sottogruppi di ME/CFS rispetto ai controlli sani.
4. In sottogruppi della ME/CFS, le misurazioni della severità dei sintomi, inclusi il dolore e la fatica, si correlavano alla abbondanza di distinti tipi batterici e pathway metabolici.
5. Nessun cambiamento è stato osservato nei marcatori immunitari – una scoperta che potrebbe riflettere la penuria di partecipanti che erano ammalati da poco tempo; ricerche precedenti suggeriscono che cambiamenti immunitari potrebbero essere evidenti solo comparando casi di breve e lunga durata.
“Come nella IBS, la ME/CFS potrebbe coinvolgere una interruzione nella comunicazione bidirezionale fra il cervello e l’intestino mediata dai batteri, i loro metaboliti, e le molecole che influenzano,” ha detto l’autore senior W. Ian Lipkin, direttore del CII e Professore John Snow di Epidemiologia alla Mailman School della Columbia. “Nell’identificare gli specifici batteri coinvolti, siamo un passo più vicini ad una diagnosi più accurata e a terapie mirate.”
Qui il comunicato stampa: https://eurekalert.org/pub_relea…/2017-04/cums-cfs042117.php
Qui l’articolo: https://microbiomejournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40168-017-0261-y