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Un aggiornamento sulla ricerca ME/CFS (del Dr. Ronald Davis)


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#1 TroppoStancoPer

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Inviato 04 aprile 2017 - 19:27:49

Quella che segue è la traduzione di un video (link) del 21/02/2017 che aggiorna sulla ricerca condotta dal dottor Ronald W. Davis

 

(Ho provato a incorporare il video, ma in questa sezione non si può usare l'HTML)

 


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Ciao, sono Ron Davis. Vorrei parlarvi delle recenti ricerche che sono state fatte alla Stanford University sulla ME/CFS. Una parte di questo lavoro è stata finanziata dalla Open Medicine Foundation, che per noi è assolutamente vitale.

 

Facciamo questa ricerca (che riguarda quello che chiamiamo rilevamento-veloce) per trovare una cura per questa malattia. Il nostro obiettivo è trovare una cura, non stiamo solo raccogliendo dati per fare delle pubblicazioni. Ma per raggiungere questo obiettivo dobbiamo raccogliere tantissimi dati, analizzare questi dati, etc. Noi non facciamo solamente test di verifica d’ipotesi. Per mantenere bassi i costi evitiamo di usare un grande campione di pazienti, ma crediamo di poter capire questa malattia usando solamente un piccolo campione.

 

Quello che stiamo cercando sono i segni distintivi della malattia, la sua firma. Alcuni di questi segni diventaranno biomarcatori e ci stiamo concentrando solo nel raccogliere dati di alta qualità e nel valutarne l’andamento nel corso del tempo. Una delle cose in cui siamo veramente bravi è lo sviluppare nuove tecnologie diagnostiche; in questo video vi parlerò proprio di questo.

 

Stiamo anche provando a sviluppare una tecnologia che ci permetterà di fare uno screening per i farmaci. Al momento possiamo solo testare i farmaci sui pazienti, un procedimento lento e costoso, che richiede lungo tempo. Quello che vi mostrerò è una tecnologia che crediamo di poter usare per fare screening ad alto rendimento [un metodo tecnologico che permette di testare parecchie sostanze in tempi molto brevi]. È anche probabile che la stessa tecnologia sarà applicabile ad altre malttie come il Lyme, la fibromialgia e altro ancora.

 

Adesso l’obiettivo dello Stanford Genome Technology Centre è sviluppare tecnologie innovative per diminuire la spesa sanitaria. Faccio notare che per l’NIH [National Insitute of Health] questo non è un obiettivo prioritario, cosa che mi sorprende. Comunque, le donazioni private ci stanno aiutando molto in questo settore.

 

Una delle cose su cui ci stiamo concentrando è lo sviluppo di biosensori e altre apparecchiature. Disponiamo anche di un gruppo specializzato in biologia sintetica; si occupano di sviluppare nuovi farmaci e nuovi metodi di produzione degli stessi. Insomma, stiamo cercando di guardare il sistema nella sua interezza per capire la malattia e trovare un trattamento.

 

Stiamo mettendo insieme un comitato consultivo per supportarci in questo percorso, collegare medicina e altre tecnologie è un compito complesso e vogliamo disporre di specialisti in una varietà di campi per farci aiutare. Questo sarà un comitato consultivo decisamente notevole, ci hanno già aiutato molto nella formulazione di nuove idee e approcci.

 

Ora lasciatemi fare una digressione per parlare del nostro studio di big data [disciplina che si occupa di trovare metodi informatici per analizzare una quantità masssiccia di dati]. È iniziato un po’ di tempo fa e stiamo facendo dei progressi. È un compito difficile perchè possiamo prendere solo piccole quantità di sangue da questi pazienti, che ci permettono di fare ogni test una sola volta, non abbiamo duplicati. E abbiamo anche promesso loro di non tornare per raccogliere nuovi campioni. Non è raro che le apparecchiature non funzionino e ci sia bisogno di duplicati, perciò stiamo cercando di fare molta attenzione per essere sicuri che ogni cosa funzioni prima di usare i campioni dei pazienti gravemente malati. Abbiamo moltissimi dati raccolti da questi pazienti e continueremo a lavorarci.

 

Vi dirò una cosa, nella sperimentazione abbiamo usato un paziente, mio figlio, il quale ha acconsentito al prelievo di un secondo campione di sangue. Questo campione è stato usato per testare moltissime cose.

 

Uno dei problemi che ho incontrato è stato quando ho chiesto due finanziamenti all’NIH. Entrambi sono stati respinti perchè stavamo cercando di fare delle scoperte, e loro volevano che facessimo solo test di verifica d’ipotesi. Ho detto loro: il metodo scientifico è prima osservazione, e dopo ipotesi. E se non hai virtualmente alcuna osservazione non puoi produrre una buona ipotesi. Penso che uno dei grandi problemi che abbiamo è che non ne sappiamo abbastanza a livello molecolare per formulare delle ipotesi.

 

Abbiamo quindi analizzato il sangue di mio figlio e fatto un gran numero di misurazioni. Abbiamo fatto fare analisi metabolomiche presso i laboratori di Metabolon, che hanno analizzato i dati e me li hanno rispediti. Guardando la loro lista di metaboliti ci ho messo circa quindici secondi per realizzare e dire: “Ora capisco questa malattia abbastanza bene.” Questi risultati ci hanno spinti in una direzione che penso ci stia facendo fare diversi progressi. Per concludere, quella era una scoperta, e quella scoperta è stata cruciale per tutto quello che stiamo facendo adesso, tutto grazie a quell’analisi dei metaboliti.

 

Noi siamo specialisti in diverse discipline, perlopiù riguardo a DNA ed RNA. Ricercheremo queste cose nello studio di big data. Ma voglio mostrarvi qualcosa che riguarda nello specifico il metabolismo. Qui c’è un grafico che ci ha mandato Metabolon. Mostra tutti i percorsi metabolici dell’essere umano. Non potete leggerlo direttamente, perchè ci sono tantissimi dati sopra, ma l’ho esemplificato evidenziando con diversi colori. Ci sono due colori, blu e rosso. Il blu indica una carenza di un metabolita, il rosso un eccesso. I risultati evidenziati si allontano di ben due deviazioni standard dai gruppi di controllo sani, e indicano un problema molto serio. Potete vedere una quantità esorbitante di punti blu e rossi. E da questo è lampante che ci siano dei problemi metabolici in atto.

 


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Potete anche osservare come ci siano molti più punti blu che rossi, cosa che suggerisce la natura ipometabolica del disturbo. Questo è ciò che ho potuto vedere in quei primi quindici secondi. Potete guardare dentro tutti i cicli metabolici e apprendere un gran numero di dettagli su un particolare paziente, ma di particolare interesse è il ciclo di Krebs, che produce tutta l’energia di una persona. Se osservate quello realizzerete che c’è una quantità enorme di blu, il che significa che i metaboliti intermedi di tale ciclo sono molto, molto bassi. Questo suggerisce che questo paziente non è in grado di generare abbastanza energia o ATP.

 

Se guardiamo il grafico di un paziente che ha un difetto mitocondriale, vediamo tutti punti rossi. Questo significa che accumula metaboliti del ciclo di Krebs, perchè non è in grado di consumarli; è il caso in cui una persona non riesce a metabolizzare il glucosio che assume. Nell’ME/CFS il fatto che i metaboliti del ciclo di Krebs siano in qualche modo fermi, indica che probabilmente la glicolosi è sorprendentemente ferma. 

 

Fluge e Mella pensano che probabilmente il piruvato deidrogenasi sia bloccato. Non abbiamo investigato questa cosa, ma è coerente con una glicolisi ferma. Pensiamo che potrebbe essere bloccato anche il piruvato chinasi. Le due ipotesi non sono incoerenti ed è possibile che ci siano blocchi in entrambe. Potrebbe essere questo il cuore della malattia.

 

Adesso abbiamo sviluppato un dispositivo, un dispositivo prodotto con la nanofabbricazione. Infatti ne ho uno qui nella mia tasca. Questo è il nostro nuovo strumento. Qui è lo strumento. È in sostanza come un chip di un computer. Dentro ha dei piccoli canali, nei quali possiamo mettere circa un decimo di goccia di sangue e questo è tutto quello di cui abbiamo bisogno per l’analisi. Ha 2500 elettrodi e ogni elettrodo invia 100 segnali al secondo, generando un quantità massiccia di dati.

 


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Quello che abbiamo capito da questo dispositivo è che se ci mettiamo delle popolazioni batteriche otteniamo uno certo segnale di impedenza elettrica. Se poi aggiungiamo un antibiotico che uccide i batteri, allora l’impendenza elettrica cresce rapidamente. Se invece i batteri sono resistenti all’antibiotico non vediamo alcun cambiamento. Questo dispositivo è quindi adatto per dei test metabolici, e abbiamo pensato che le cellule dei pazienti avrebbero potuto rispondere in modo simile. Questo è quello che finora abbiamo cercato di verificare, e sembra proprio che l’intuizione sia corretta.

 

Se mettiamo cellule umane sane nel dispositivo, l’impendenza rimane stabile e non cambia. Se mettiamo cellule di malati di ME/CFS, l’impendenza rimane comunque stabile. Se però aggiungiamo una richiesta a queste cellule, se chiediamo loro di consumare energia, allora notiamo una notevole differenza. Guardando il grafico sottostante, le cellule sane mostrano una leggera diminuzione dell’impendenza, ma successivamente sono capaci di gestire la richiesta abbastanza bene e non si presenta un ulteriore cambiamento. Invece le cellule con ME/CFS mostrano un rapido incremento nell’impendenza. Tutti i pazienti che abbiamo analizzato mostrano questa caratteristica, mentre tutti i soggetti sani non la presentano.

 


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Dunque questo dispositivo può essere utile per scovare il problema, qualunque esso sia. Il primo esperimento è stato quello di fare uno scambio di siero. Se prendiamo del siero sano e lo mettiamo nelle cellule con ME/CFS, queste appaiono sane. Se prendiamo del siero con ME/CFS e lo mettiamo sulle cellule sane, queste appaiono malate. In altre parole, l’informazione che causa questo rapido incremento dell’impendenza è il siero, non le cellule. Questo è stato abbastanza sorprendente. Ma è anche una buona notizia, perchè c’è qualcosa che viene rilasciato nel sangue e che causa tutti questi effetti. Se è nel siero, possiamo probabilmente trovarlo. Ed è questo che stiamo cercando di fare adesso, trovare la sostanza o le sostanze (più probabilmente sono più di una) che stanno causando questo effetto. È su questo che stiamo concentrando i nostri sforzi. Finalmente abbiamo una buona ipotesi, e adesso la siamo verificando.

 

Ma, cosa più importante, questo ci fornisce una base per la ricerca di un farmaco. Se prendiamo cellule e siero con ME/CFS, o anche solo cellule sane e siero con CFS, possiamo provare diverse sostanze fino a trovarne una che blocchi questo processo. Possiamo probabilmente potenziare questo test trasformandolo in uno screening ad alto rendimento.

Al momento abbiamo già trovato un paio di sostanze che possono bloccare questo fenomeno. Sfortunatamente non potranno essere usate come farmaci. Una di queste è il piruvato. Se mettiamo del piruvato in un esperimento che mostrerebbe la crescita dell’impendenza, questa non avviene, sembrerebbe che il piruvato stesso possa curare il problema. La ragione potrebbe essere che il piruvato blocchi  direttamente qualcosa, o potrebbe essere che il piruvato agisca indirettamente mettendo in moto qualcos’altro, non lo sappiamo.

 

Abbiamo anche scoperto che aggiungendo ATP le cellule appaiono normali. Beh questa potrebbe non essere una sorpresa, visto che probabilmente uno dei problemi è la mancanza di ATP. Quindi questo è un buon test iniziale che indica la bontà dell’approccio. Il prossimo passo potrebbe essere quello di trovare un certo numero di farmaci che potrebbero risolvere il problema.

 

Adesso stiamo pianificando di testare tutte le sostanze che i pazienti hanno trovato efficaci in passato. Per esempio Valganciclovir, che è un antivirale, ma forse agisce anche in un altro modo. Rituximab ha mostrato di avere un effetto, forse gli anticorpi reagiscono con qualcosa.

 

Questo sistema è veramente economico, ed è un’analisi in tempo reale. Stiamo anche provando a incrementare il volume di produzione dello strumento, in modo da fare screening massicci di parecchi farmaci.

 

A questo stadio, con questo sistema, non penso che sia vitale per i pazienti conoscere quale sia la loro risposta. Certamente non finché non consolideremo queste scoperte. Quello che stiamo cercando sono pazienti che sono stati diagnosticati con una CFS conclamata, sui quali faremo dei test su questo fenomeno. Non penso che a questo stadio sarebbe utile per i pazienti conoscere quale sia la risposta. Se risulterà essere un buon test diagnostico, e potrebbe esserlo, allora troveremo un modo per disseminarlo nello studio dei medici. Come potete vedere il chip potrebbe essere inserito in un dispositivo portatile.

Abbiamo sviluppato anche un altro dispositivo, che è chiamato levitazione magnetica. Separa le cellule in base alle loro proprietà magnetiche. È attualmente utilizzato nei pazienti oncologici per contare le cellule tumorali e farne un profilo. Abbiamo usato il dispositivo per ottenere anche alcuni profili dai pazienti con ME/CFS. Stiamo cercando di combinare entrambe queste tecnologie.

 

La levitazione magnetica è un piccolo dispositivo della grandezza di un iPhone. È veramente semplice. Ogni analisi costa circa 5 centesimi. Abbiamo anche un’altra nuova tecnologia che usa una stampante a getto di inchiostro per creare i dispositivi. Questi dispositivi possono essere fatti per circa 1 centesimo. Ci stiamo concentrando molto su come ridurre il costo, la semplicità e la portabilità dei test.

 

Siamo perciò molto ottimisti e pensiamo di poter trovare qualche inibitore, e continuiamo ad accumulare una lista di sostanze da provare, sperando di trovare qualcosa che blocchi i segnali che vediamo nel serio, e in sostanza far stare meglio i pazienti. Questa ricerca potrebbe anche permetterci di trovare una cura.

 

Vi ringrazio.

 

(Seguono appelli per i finanziamenti, in modo che possano assumere più ricercatori e far muovere la ricerca più velocemente)

 

 

 

Questa è la traduzione della trascrizione fatta da un utente di phoenixrising.me in questo thread. L'ho un po' modificata per adattarla alla lettura in italiano, spero di averne conservato il significato originale, fatemi sapere se ci sono errori.

 

In allegato la trascrizione originale e una versione pdf della traduzione.

Allega File(s)


Messaggio modificato da Zac, 05 aprile 2017 - 00:13:04

Per aspera ad astra!


#2 Tina.B

Tina.B

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Inviato 05 aprile 2017 - 18:31:16

Qualche buona notizia! grazie!






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