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La fibromialgia: come mai? A causa di cosa? Perché? (Doctor news 20 luglio 2015)


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Inviato 20 luglio 2015 - 18:46:58

La fibromialgia: come mai? A causa di cosa? Perché?

Da Doctor news 20 luglio 2015

 

Seppure negli anni Novanta i medici attribuissero la fibromialgia ancora in gran parte a fattori psicologici, oggi un numero sempre maggiore di studi rileva correlazioni fisiologiche. Resta ancora da chiarire che cosa provochi la controversa malattia.
Correlazioni fisiologiche

La fibromialgia provoca dolori a muscoli, legamenti, ossa e tendini e in tutti e quattro i quadranti del corpo e lungo la spina dorsale. Anche se gli esami del sangue sono normali, si possono determinare variazioni [Paywall], ad es. un aumento della concentrazione della sostanza P nelle terminazioni nervose libere dei muscoli, una riduzione delle concentrazioni di carnitina nella muscolatura e un metabolismo della serotonina alterato. Gli scienziati guidati da Nurcan Üçeyler, dell’Università di Würzburg (Germania), in uno studio del 2013 hanno riferito che nella fibromialgia si rilevano danni alle piccole fibre nervose.
Criteri ACR

La fibromialgia è diagnosticata, tra l’altro, utilizzando i criteri dell’American College of Rheumatology (ACR). I criteri ACR del 1990 dicono che 11 “punti dolenti” su 18 nel corpo devono essere dolorosi alla pressione, al fine di porre la diagnosi di “fibromialgia”. Secondo i criteri ACR del 2010 si elimina questo aspetto. Oggi vale quanto segue: se l’indice WPI (Widespread Pain Index) riporta un valore ≥ 7 e il punteggio di gravità dei sintomi (Symptom Severity Score, SS) è ≥ 5, oppure se il WPI è pari a 3-6 e l’SS è ≥ 9, si soddisfano i criteri diagnostici per la fibromialgia. Inoltre, il dolore deve persistere da almeno tre mesi ed essere altrimenti medicalmente inspiegabile. La fibromialgia è caratterizzata non solo dal dolore, ma anche da vari sintomi vegetativi, il cui rapporto fino ad oggi è difficile da spiegare.
La sindrome da sensibilizzazione centrale e la fibromialgia

Affaticamento cronico, sindrome del colon irritabile, emicrania cronica, prurito, dolori vescicali e pelvici sono solo alcuni dei molti sintomi che si intrecciano con la fibromialgia. Presso il Dipartimento di Fibromialgia e Affaticamento Cronico della Mayo Clinic di Rochester, nel Minnesota (USA), i ricercatori studiano la “sindrome da sensibilizzazione centrale”, di cui a quanto pare soffrono molte persone affette da fibromialgia.

Questo si riferisce a una serie di sintomi vaghi ma sgradevoli che si verificano contemporaneamente, come secchezza delle fauci, dolori alla mandibola, disturbi del sonno, sindrome di Ménière o Sick Building Syndrome. Gli scienziati ipotizzano che, in caso di sindrome da sensibilizzazione centrale, il sistema nervoso viscerale e centrale reagisca in modo ipersensibile, per cui già gli stimoli più piccoli comportino sensazioni forti.

Kevin C. Fleming e Mary M. Volchek descrivono in un articolo del mese di aprile 2015 ciò che il medico deve osservare per prestare attenzione alla sindrome da sensibilizzazione centrale ed evitare esami inutili e odissee diagnostiche. Infatti, sono soprattutto i numerosi esami che rendono costosa la fibromialgia: ogni anno per un paziente, a seconda della gravità della malattia, si hanno costi da 5.000 a 9000 dollari, scrivono Fleming e Volchek.
Il dolore cronico diffuso (CWP) e la fibromialgia

Si discute anche in merito al fatto che la sindrome CWP e la fibromialgia siano due contesti assolutamente diversi. Arzu Yagiz On e i colleghi della Ege University di Izmir (Turchia) ritengono che la distinzione tra sindrome fibromialgica (FMS) e CWP non sia utile. Nel loro attuale studio [Paywall] di 284 pazienti, hanno affrontato i criteri diagnostici ACR del 1990 e del 2010. Il 65% dei pazienti ha soddisfatto in questo contesto i criteri del 1990 e il 94% i criteri del 2010. Secondo i risultati la FMS rappresenta un fascio di continuità della sindrome CWP. Gli autori ritengono che la FMS non costituisca un’entità diagnostica separata. La delimitazione rispetto alla sindrome CWP non sarebbe quindi neppure utile, perché il trattamento multimodale di FMS e CWP è in gran parte identico.

Sia i pazienti affetti da CWP, sia quelli colpiti da FMS soffrono di insonnia e di sonnolenza diurna, lasciando intravedere spesso un legame tra la sindrome da stanchezza cronica e la FMS. John McBeth e colleghi (gennaio 2015) [Paywall] della Keele University nello Staffordshire (Regno Unito) si sono chiesti se la mancanza di sonno comporti lo sviluppo di CWP, o se il paziente resti sveglio a causa del dolore. Sono pervenuti a un evidente risultato “sia-sia”: la carenza di sonno può favorire l’insorgenza di CWP e la sindrome CWP interrompe il sonno.
Aumento di BMI e ansia in chi soffre di FMS

Edgar Adams e colleghi (Covance Market Access Services Inc., Gaithersburg, Maryland, USA) hanno rilevato nel loro studio [Paywall] che la FMS potrebbe essere un limite estremo della sindrome CWP. Hanno potuto valutare i dati di 125 pazienti senza CWP, 176 pazienti con CWP e 171 pazienti con FMS. Si è constatato che l’indice di massa corporea (BMI) aumenta progressivamente passando dai partecipanti CWP-negativi con un BMI pari a 28,8 ai partecipanti CWP-positivi (BMI 30,7) fino ai pazienti affetti da FMS, che manifestano un BMI pari a 32,1.

Sulla scala di continuità da sindrome CWP negativa a FMS, si rilevano aumenti nell’intensità di emicrania e altre cefalee, dolori articolari e sindrome dell’intestino irritabile (p <0,003 per tutti i confronti). Anche i disturbi psicologici, come disturbi d’ansia e depressione, sono risultati in misura crescente (p <0,0001). Analogamente, i pazienti affetti da FMS soffrono dolori più intensi e maggiore limitazione funzionale rispetto ai pazienti colpiti da CWP. Mentre solo il 32,8% dei pazienti CWP-negativi assumeva farmaci, il 52,8% dei pazienti CWP-positivi assumeva medicine. Nei pazienti affetti da fibromialgia, la percentuale era pari al 62,6% (ogni volta p < 0,0001). Più comunemente si citavano oppioidi.

Una cosa è chiara: per quanto riguarda l’ambito sintomatologico della fibromialgia c’è ancora molto da esplorare. La stessa complessità di dolore, sintomi vegetativi e psicologici rappresenta una sfida. Sono coinvolti tra l’altro gli ormoni, il sistema immunitario, il tessuto nervoso e muscolare, il sonno e la psiche. Le persone colpite attendono con impazienza risposte più semplici, collegamenti illuminanti o lo studio che finalmente potrebbe spiegare tutto – forse per sempre.


Zac
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