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NADH (nicotinammide adenina dinucleotide) - esperienze?


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#1 sniper

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Posted 28 May 2015 - 06:53:02

Avete esperienza con questo coenzima? Scrivete se vi ha dato benefici e a che dose giornaliera l'avete assunto, e nel caso vi siano stati benefici, dopo quanto tempo dall'inizio dell'integrazione si sono manifestati.

 

Alcuni link:

 

http://www.albanesi....azione/nadh.htm

 

http://en.wikipedia....ne_dinucleotide

 

 

 

 



#2 sniper

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Posted 28 May 2015 - 06:58:24

I due articoli che seguono non dipingono bene lo sfruttamento commerciale che è stato fatto del NADH.

 

Articolo del 2001 tratto da: http://www.informazi...CF?OpenDocument

 

"NADH nella sindrome da stanchezza cronica

 

Su alcune riviste è in corso una campagna pubblicitaria su un integratore a base di NADH, in grado, si dice, di aumentare l'energia dell'organismo ('per una ricarica totale"!). Come agisce questa sostanza e su quali prove si basano le affermazioni della sua efficacia nella sindrome da stanchezza cronica?

 

A questo quesito si potrebbe rispondere semplicemente: il NADH è l'ennesimo esempio di come, a prescindere da qualsiasi conferma clinica, sfruttando l'idea di un meccanismo biochimico plausibile, si possa dare vita ad iniziative commerciali il cui successo si fonda esclusivamente su campagne promozionali ben orchestrate. Tuttavia, visto l'interesse suscitato da questa sostanza, può essere utile un breve approfondimento a partire dal suo ruolo nell'organismo. Il NADH, noto anche come coenzima 1, è la forma ridotta del NAD (nicotinamide adenin dinucleotide). Il NAD e il NAD fosfato (NADP) costituiscono le forme fisiologicamente attive dell'acido nicotinico, conosciuto anche come niacina o vitamina PP. Sia l'acido nicotinico che la nicotinamide sono largamente presenti in natura: lievito, fegato, pesce, pollame e carni rosse, frutta secca e legumi forniscono la maggior parte della niacina alimentare. Oltre all'apporto dietetico di acido nicotinico e nicotinamide, il fabbisogno dell'organismo viene in parte soddisfatto a partire dal triptofano, un aminoacido precursore della niacina. Importanti fonti alimentari di triptofano sono la carne, il latte e le uova. In genere, l'assorbimento intestinale di acido nicotinico è molto buono. Nell'uomo, la carenza di questa vitamina è responsabile della pellagra (da cui il nome di vitamina PP, preventiva per la pellagra), una malattia che in passato colpiva soprattutto le persone che si nutrivano prevalentemente di mais, ora limitata a condizioni di denutrizione proteico-calorica, alcolismo cronico o carenze multiple. NAD e NADP hanno un ruolo fondamentale nel metabolismo1: si tratta infatti di coenzimi per un'ampia varietà di proteine che catalizzano le reazioni di ossido-riduzione essenziali per i processi respiratori cellulari. I coenzimi, uniti ad appropriate deidrogenasi, funzionano da ossidanti accettori di elettroni e idrogeno dai substrati nelle reazioni di ossidazione (divenendo in questo modo dei composti ridotti come appunto il NADH) e da donatori di elettroni e di idrogeno nelle reazioni di riduzione. Il NADH così prodotto trasferisce i suoi elettroni nella catena di fosforilazione ossidativa mitocondriale, nella quale il NAD viene riossidato, si genera ATP (adenosintrifosfato) e l'ossigeno, acquisendo ioni idrogeno, viene ridotto ad acqua. Il NADH quindi è essenziale per la produzione di ATP, la principale fonte energetica dell'organismo ed è su questo presupposto fisiologico che si fonda il messaggio promozionale dei prodotti a base di NADH: più NADH = più energia. Grazie all'azione antiossidante che combatte i radicali liberi, un apporto supplementare di NADH produrrebbe benefici innumerevoli che spaziano dal rafforzamento del sistema immunitario, al miglioramento delle capacità cognitive, decisionali e mnemoniche, alla protezione dai danni cellulari indotti da agenti tossici (inquinamento, smog, composti chimici, luce ultravioletta). Inoltre, "poiché le alterazioni cellulari sono la causa biologica di un certo numero di malattie come il cancro, l'artrite reumatoide, l'arteriosclerosi", ne deriva che "più NADH abbiamo e più siamo protetti dal rischio che insorgano malattie degenerative". Tuttavia, anche se si afferma che "per determinare i benefici del NADH sono stati condotti studi clinici pubblicati nelle maggiori riviste scientifiche" la documentazione clinica è in realtà praticamente assente. La sindrome da stanchezza cronica è una condizione poco conosciuta e dall'eziologia ignota, che si caratterizza soprattutto per il deficit energetico: non stupisce perciò che si sia pensato al NADH come possibile trattamento per il suo ruolo nella produzione di energia. Oltre alla stanchezza, i pazienti manifestano una sintomatologia similinfluenzale, mialgia, un lieve rialzo febbrile, linfoadenopatia e lievi disfunzioni cognitive (es. difficoltà di concentrazione). Non esistendo parametri di laboratorio indicativi, la diagnosi viene fatta sulla base della sola sintomatologia. I pazienti con sindrome da stanchezza cronica sembrano presentare una deplezione di ATP cellulare: questo costituirebbe il razionale biochimico per l'impiego del NADH, il coenzima indispensabile nella produzione dell'ATP. Uno studio in doppio cieco, cross-over ha valutato l'efficacia del NADH in 26 pazienti affetti da sindrome da stanchezza cronica2. I pazienti sono stati randomizzati al trattamento con NADH 10 mg o al placebo per 4 settimane, seguite da 4 settimane di sospensione e altre 4 settimane di trattamento invertito. Al termine delle 12 settimane, 8 pazienti su 26 (31%) hanno risposto favorevolmente al NADH, mentre 2 su 26 (8%) hanno risposto al placebo. I benefici sono stati valutati in base al punteggio di un questionario di valutazione soggettiva dei sintomi. Alcune lettere che hanno fatto seguito alla pubblicazione dello studio mettono però fortemente in discussione le conclusioni ottimistiche degli autori. Fra le numerose obiezioni avanzate, quella più significativa riguarda l'elaborazione dei risultati, che ha indotto a richiedere agli autori (senza successo!) i dati originali per una valutazione esterna indipendente3. Nonostante i dubbi sulla corretta interpretazione dei dati, e quindi sugli stessi risultati, lo studio, realizzato con il sostegno della ditta produttrice, viene ampiamente utilizzato per una promozione commerciale che va ben oltre la sindrome da stanchezza cronica. Come per i "ricostituenti" di un recente passato, il NADH migliorerebbe la concentrazione, l'attenzione, le prestazioni atletiche; i benefici si estenderebbero alla depressione, alla demenza di Alzheimer e a tutti i possibili ambiti in cui si sostiene siano utili gli antiossidanti (prevenzione dei danni epatici da alcool, protezione delle cellule dall'invecchiamento, ecc.). Che i Birkmayer, autori o coautori degli studi sui possibili impieghi del NADH nella sindrome da stanchezza cronica, nel Parkinson4, nel morbo di Alzheimer5, siano completamente estranei alle vicende commerciali che riguardano questo nuovo antiossidante è difficile da credere: Georg (figlio di Walter), oltre ad essere direttore medico del Birkmayer Institute for Parkinson's Therapy, è il fondatore (proprietario?) della Birkmayer Pharmaceuticals e Birkmayer Laboratories (a Vienna) e, negli Stati Uniti, della Menuco Corporation, la ditta che produce uno degli integratori più noti a base di NADH. Una ulteriore occasione questa per riflettere sull'importanza del conflitto di interessi (anche in ambito medico!).
 
Bibliografia
1. Goodman & Gilman. Le basi farmacologiche della terapia. 8a ed. pag. 1432-3.
2. Forsyth L, Preuss HG, MacDowell A, Chiazze L, Birkmayer GD, Bellanti JA. Therapeutic effect on the symptoms of patients with chronic fatigue sindrome. Ann Allergy Asthma Immunol 1999; 82:185-191.
3. Colquhoun D, Senn S. Letter to the Editor. Ann Allergy Asthma Immunol 2000; 84: 639-70.
4. Birkmayer W, Birkmayer GJ. Nicotinamideadenindinucleotide (NADH): the new approach in the therapy of Parkinson's disease. Ann Clin Lab Sci 1989; 19: 38-43.
5. Birkmayer GJ. Coenzyme nicotinamide adenin dinucleotide: new therapeutic approach for improving dementia of the Alzheimer type. Ann Clin Lab Sci 1996; 26: 1-9.
 
Informazioni sui Farmaci Anno 2001, n.2-3
Daniela Zanfi"
 
-
 
 
"Il NADH (nicotinamideadenindinucleotide, scritto anche nicotinammide adenina dinucleotide) è un coenzima (è noto anche come coenzima 1) che interviene nel ciclo di produzione aerobica dell’energia (catena di trasporto degli elettroni e fosforilazione ossidativa).
 
Il coenzima esiste in due forme, una ossidata (NAD, più correttamente NAD+) e l’altra ridotta (NADH, ha accettato un elettrone; più correttamente NADH+H+; in alcuni casi la si indica con la sigla NADH2); è presente in tutte le cellule con funzione di trasportatore degli elettroni.
 
Il NADH è stato scoperto nel 1904 da Harden e Young, in una miscela di composti ottenuta da estratti deproteinizzati di lievito, fu successivamente isolato nel 1936 da von Euler, Walburg e Christian.
 
Il NAD ha un ruolo essenziale in moltissime reazioni chimiche, fra le quali vanno ricordate alcune tappe della glicolisi* (la scissione del glucosio) e del ciclo di Krebs (un ciclo metabolico che è di fondamentale importanza in tutte le cellule che utilizzano ossigeno nel processo di respirazione cellulare).
 
NADH e integrazione: il trucco della sostanza fondamentale
 
Il NADH è un integratore sfortunatamente piuttosto gettonato; prima di spiegare il perché dell’uso dell’avverbio sfortunatamente, una premessa.
 
Il NAD e il NAD fosfato costituiscono le due forme attive della niacina (nota anche come vitamina PP o vitamina antipellagra –la sigla PP sta per Pellagra Preventing); sia la vitamina P che il NAD sono presenti in natura in diversi alimenti (carni rosse, fegato, frutta secca, legumi, pesce, pollame ecc.) e un’alimentazione equilibrata assicura un giusto apporto di questi micronutrienti (la pellagra è una patologia che nei tempi passati colpiva soprattutto coloro che si nutrivano prevalentemente di mais; adesso si verifica soltanto in casi particolari quali denutrizione o alcolismo cronico).
 
Come detto, il NADH interviene in vari processi metabolici fra cui il ciclo di produzione aerobica dell’energia; è proprio su questo presupposto che si basano le raccomandazioni relative all’integrazione alimentare con NADH (in soldoni: più NADH, maggiore energia!); dal momento che il NADH è anche una sostanza antiossidante, un’integrazione porterebbe a notevoli benefici come, tanto per fare alcuni esempi, rafforzamento del sistema immunitario, protezione dai danni cellulari prodotti da radicali liberi e via discorrendo; dal momento che varie malattie degenerative sono legate ad alterazioni cellulari, si arriva alla frettolosa conclusione che se integriamo con NADH, si riducono i rischi di contrarre pericolose malattie. In realtà le cose non stanno proprio cosi… E ora passiamo a spiegare lo sfortunatamente.
 
Il NADH, infatti, è il classico esempio di come una sostanza potenzialmente utile come farmaco (cioè per soggetti malati) venga proposto a tutti come integratore, con l’illogica deduzione “se fa bene a un malato, figuriamoci a uno sano”.
 
Ma l’integrazione con NADH è veramente interessante? Può veramente combattere la fatica e la depressione, debellare la stanchezza di una persona sana, proteggere dal rischio di malattie degenerative o migliorare la prestazione di un atleta?
 
La risposta è purtroppo: no. I motivi sono sostanzialmente due:
 
nella produzione di energia entrano in gioco un centinaio di sostanze principali.
Le quantità coinvolte spesso sono decisamente superiori a quelle offerte (per motivi di costo) dall’integrazione.
È abbastanza facile creare un prodotto partendo da una qualunque di queste sostanze e poi costruire una campagna pubblicitaria sul concetto. Esempio: “Speedy è una sostanza naturale che interviene nella produzione di energia ed è quindi fondamentale per il mantenimento del benessere. Innumerevoli studi clinici ecc. ecc.”
 
Speedy è una delle decine di sostanze (principali) coinvolte nei processi energetici, per esempio il coenzima Q10 (già sfruttato), la creatina (nel meccanismo CP, già sfruttata), la niacina (già sfruttata, è la vitamina B3).
 
Un altro importante coenzima è il FAD (flavin adenin dinucleotide, che si origina dalla riboflavina, la vitamina B2). Insomma chi vuole lanciare un prodotto cosa fa?
 
Studia i trasferimenti energetici dell’organismo.
Identifica una sostanza (anche i carboidrati andavano bene quando si è partiti con questa filosofia: oggi ci vogliono nomi e sostanze sempre più sofisticate) che può essere somministrata come integratore e che partecipa ai processi energetici.
Trova ricerche scientifiche che coinvolgono positivamente questa sostanza.
Confeziona la campagna pubblicitaria.
Praticamente l’approccio poi non funziona perché:
 
i processi energetici sono come una sinfonia suonata da un’orchestra: cambiare un orchestrale (e sono centinaia), anche se importante (per esempio, il primo violino), non modifica più di tanto la qualità dell’orchestra. Se è un’orchestra di serie C è inutile inserire un orchestrale di serie A, la cui bravura e talento sono tarpati dalle inefficienze dei compagni. Nel caso del NADH basta ricordare che gli elettroni trasportati dal NADH sono passati in enormi quantità al coenzima Q: già sapendo questo, tutti capiscono che se manca il coenzima Q è inutile avere vagonate di NADH. L’approccio fuorviante delle campagne pubblicitarie è proprio questo: si vuol far credere che i processi energetici dipendano da una sola sostanza e non si ha il coraggio di dire che in realtà dipendono da decine di sostanze TUTTE importanti e fondamentali e che nessuna può sostituirsi a quelle che mancano.
I risultati della ricerca scientifica devono essere attentamente considerati. Molto spesso si usano nella ricerca quantità che poi nell’integrazione non sono sostenibili per problemi di costo. Si legga l’articolo sui limiti della ricerca.
Ritornando alla campagna sul NADH, vediamo in dettaglio cosa non va.
 
Il NADH viene presentato come una nuova scoperta. In realtà ciò che c’è di nuovo è il brevetto della procedura che ottiene una forma stabilizzata della sostanza.
Si vuol far credere che più NADH si ha a disposizione più la cellula è in grado di produrre energia. Se ciò fosse vero, anziché 5 mg di NADH, basterebbe prenderne 50 mg e si avrebbe l’energia decuplicata.
Si fa riferimento a studi clinici senza quantificare i risultati. Rimando sempre all’articolo sui limiti della ricerca.
Si cita l’azione positiva sulla depressione. Non auguro a chi afferma una cosa del genere di essere depresso o di avere vicino a sé persone che soffrono realmente di depressione (per poi provare a curarsi o a curare con il NADH). La ricerca scientifica è ancora abbastanza impotente di fronte a questa malattia ed è triste illudere le persone che ne soffrono di migliorare la loro situazione prendendo un energetico.
Anche altre affermazioni, come il rafforzamento del sistema immunitario, fanno parte di ricerche cliniche i cui risultati sono stati amplificati, una volta fuori dall’ambito scientifico per motivi commerciali. A tale proposito, nel paragrafo successivo, ricordo l’aneddoto dell’oncologo.
L’aneddoto dell’oncologo
 
Anni fa un mio amico oncologo mi si presentò raggiante: finalmente la sua ricerca aveva dato buoni frutti e gli avrebbero pubblicato su una prestigiosa rivista un articolo riguardante un suo protocollo anticancro che “rallentava la malattia”. Era talmente euforico che mi mostrò un grafico e me lo commentò: “Vedi, prima del mio protocollo la vita media dei pazienti terminali del mio reparto era di 18 giorni, dopo era di BEN 32 giorni!”.
 
Morale: un “commerciale” o un “giornalista” avrebbero  titolato “Scoperta nuova cura che rallenta il cancro!”.
 
 * Durante la quinta tappa della glicolisi (nota come isomerizzazione del diidrossiacetone fosfato in gliceraldeide 3-fosfato) il NAD+ lega a sé due elettroni da parte della gliceraldeide fosfato; tale acquisizione trasforma il NAD+ in NADH; quest’ultimo verrà poi riconvertito in NAD+ tramite la cessione di elettroni e del protone al piruvato che diventerà poi acido lattico."

Edited by sniper, 28 May 2015 - 07:05:43.


#3 sniper

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Posted 28 May 2015 - 07:04:45

Sono di diverso avviso su questo sito di bodybuilding: http://www.discobolo...dy_building.htm

 

"Il NADH è un prodotto che si adatta alle esigenze del bodybuilding e del fitness

 

Il NADH è la forma ridotta del Nicotinamide Adenine Dinucleotide. Il NADH gioca un ruolo cruciale nella produzione dell’Adenosina Trifosfato (ATP), il principale trasportatore di energie nelle cellule. Il NADH è indispensabile per la creazione di diverse reazioni biochimiche e si trova nello stato naturale in tutte le cellule dell’organismo. La sua presenza è particolarmente cruciale nel cervello, il sistema nervoso centrale, i muscoli e il cuore. Il principio è : più NADH una cellula contiene più energia può produrre.

Studi dimostrano che:

Il NADH è particolarmente utile per chi soffre di astenia cronica, di depressione, d’ipertensione e per combattere malattie come l’Alzheimer e il morbo di Parkinson.

Il NADH stimola la produzione dei neurotrasmettitori noradrenaline, dopamine serotonine, migliorando lo stato d’animo, la concentrazione e la rapidità di riflessione.

Il NADH è un antiossidante potentissimo che rigenera il coenzima Q 10 e l’acido lipoico

Il NADH aumenta la resistenza fisica.

Il NADH è un integratore alimentare che consiglio per migliorare le proprie capacità fisiche e di concentrazione a tutti i bodybuilders

Pietro Amato Ciciretti"

 

-

 

Anche qui ne parlano bene: http://www.mydoctorf...5/nadh-e-sport/

 

"Ogni molecola di Nadh produce tre molecole di ATP

 

La nostra alimentazione quotidiana, soprattutto se comprende cibi come carne, pesce, pollo, è teoricamente un’ottima fonte di approvvigionamento di NADH, che purtroppo in realtà viene quasi tutto distrutto con la luce, la cottura o scomposto dai succhi gastrici. La difficoltà di produrre una sostanza stabile molecolarmente, anche se sono circa 20 anni che si sperimenta sull’uomo, spiega perché non sia stato utilizzato in precedenza come integratore alimentare. Il primo che utilizzò il NADH come integratore fu il dr. W. Birkmayer, che…

dopo anni di studi sui trasmettitori biochimici nel cervello umano, utilizzò negli anni ‘80 il NADH in infusione endovenosa su pazienti affetti dal morbo di Parkinson al fine di stimolare l’organismo a produrre naturalmente Dopamina.

Il NADH era però così instabile che bisognava somministrarlo sotto stretto controllo medico. Solo recentemente si è realizzata una forma stabilizzata di NADH facilmente assorbibile (tanto che numerosi soggetti affetti da Sindrome da Affaticamento Cronico e depressione sono stati trattati con successo con circa 10 mg. di NADH al giorno). Inoltre il mercato della supplementazione ha nel frattempo portato a sviluppare e proporre altri integratori peraltro validi come Creatina, Ribosio ecc. (il Ribosio deriva comunque dal NADH stesso e la Creatina contribuisce a ricaricare l’ATP che, ricordiamo viene a sua volta prodotto dal NADH). 

Per quanto riguarda una sua integrazione nello sport diversi studi hanno dimostrato che su atleti già ben allenati di diverse discipline sia aerobiche che anaerobiche, dopo due mesi di trattamento con 10 mg. di NADH al giorno la performance aumentava di circa il 13%. Altri studi hanno evidenziato una significativa diminuzione dei tempi di recupero ed un aumento della capacità di ossigenazione e dei tempi di reazione su ciclisti dopo circa 30 giorni di integrazione con appena 5 mg. di NADH al giorno. Un altro studio è stato eseguito su una squadra di calcio europea. Tutti i giocatori sono stati sottoposti ad una dose di NADH di 5 mg. al giorno per un mese, raccogliendo i loro campioni di sangue prima e dopo il periodo di trattamento. Misurando il livello di L-Dopa nel sangue ne sono stati rilevati degli aumenti in tutti gli atleti fra il 30% ed il 100%. La L-Dopa viene immediatamente convertita in Dopamina, responsabile della resistenza muscolare. 

Tutti gli atleti tranne tre hanno manifestato aumenti di concentrazione, vigilanza e capacità di resistere allo sforzo. Recentemente prove empiriche fatte in Italia su 20 atleti di potenza (body building, sollevamento pesi , rugbisti) con dosi giornaliere di 20 mg. al giorno, se  hanno evidenziato in realtà un aumento modesto della prestazione pura, hanno altresì stupito tecnici ed atleti per una drastica diminuzione dei tempi di recupero (il che equivale ad un aumento della prestazione globale). Per quanto riguarda eventuali effetti collaterali derivanti dall’uso del NADH, studi clinici approvati dalla FDA americana non ne hanno rilevati evidenziando una tolleranza al prodotto addirittura di oltre settemila volte superiore a quella raccomandata. Inoltre non è stata osservata alcuna interferenza con i più comuni farmaci."


Edited by sniper, 28 May 2015 - 07:05:12.


#4 Filippo d.

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Posted 28 May 2015 - 07:34:02

Non ho avuto benefici.
Ho letto che molte sostanze non vengono assimilate dall' intestino se non all' interno di alimenti.
Per essere sicuri è meglio fare iniezioni ...se è possibile ovviamente.
Se un integratore potesse davvero migliorare una malattia grave come la cfs....sarebbe classificato come farmaco.
Questa è la mia esperienza con gli integratori.

#5 Filippo d.

Filippo d.

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Posted 28 May 2015 - 07:44:52

Tra farmaci e integratori ho provato molte sostanze. Ma l' unica cosa di cui ho notato un sicuro cambiamento è la dieta che esclude latticini e cereali. Il problema era un eccessivo nervosismo. Son passato a dieta senza glutine con miglioramenti rispetto al mal di testa. E si è limitato molto : reflusso.gonfiore.digestione lenta.coliche sparite.
Non risulto ne celiaco.ne intollerante al frumento.
Comunque l' affaticamento. L' incapacità di recupero...diciamo il sintomo più importante della cfs rimane quasi invariato.

#6 sniper

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Posted 28 May 2015 - 11:42:58

Mi pare che in tanti hanno provato il NADH qui, quindi più testimonianze ci sono e più è possibile stilare una sorta di ministatistica non rappresentativa ma indicativa. Sono interessanti anche le esperienze che si leggono nei forum di bodybuilding, perché anche non essendo persone che soffrono di stanchezza cronica o fibromialgia, sono persone che portano il loro fisico al massimo dispendio di energie e quindi si accorgono se una sostanza sta facendo effetto oppure no, infatti molti di questi studi oltre che su persone che hanno condizioni patologiche, vengono anche fatti su atleti professionisti o semiprofessionisti, per verificare cambiamenti significativi di forza o resistenza.


Edited by sniper, 28 May 2015 - 11:44:34.


#7 grazia73

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Posted 28 May 2015 - 21:29:23

Ciao a  tutti, io l'ho provato per più di un anno il nadh , ma non ho trovato benefici così ecaltanti come mi aspettavo...così ho provato a sospenderlo e non ho visto grossi cambiamenti per quanto riguarda la mia astenia...insomma non mi ha giovato un gran che purtroppo....



#8 sniper

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Posted 29 May 2015 - 04:55:54

Un gruppo di ricerca di Barcellona, ha fatto un esperimento nel 2010 somministrando 20 mg giornalieri di NADH ai suoi pazienti affetti da CFS, non riscontrando benefici "funzionali" rispetto al placebo:

 

http://www.ncbi.nlm....pubmed/20447621

 

Gli unici benefici significativi hanno riguardato una migliore risposta all'ansia.

 

Quest'altro gruppo di ricerca, sempre di Barcellona, nel 2015 ha riscontrato un miglioramento significativo dei sintomi di pazienti affetti da CFS, nell'ottava settimana di somministrazione di NADH assieme al coenzima Q10: http://www.ncbi.nlm....pubmed/25386668    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4346380/

 

Le dosi utilizzate erano però elevate, 200 mg di Q10 e 20 mg di NADH al giorno. 

 

Questa è una ricerca americana del 1999 fatta su un piccolo campione di pazienti con diagnosi di CFS: http://www.ncbi.nlm....pubmed/10071523

 

Solo 2 persone su 26 avevano benefici dal placebo contro le 8 su 26 tra chi prendeva 10 mg giornalieri di NADH. Non è specificata però l'entità di questi benefici. 

 

Questa è una ricerca finlandese del 2008 fatta su un piccolo campione di uomini, di cui non è specificato se sono affetti da qualche patologia o sono atleti o comuni persone in stato di buona salute: http://www.ncbi.nlm....pubmed/18074300

 

Dopo un mese di supplementazione con 30 mg di NADH Enachi al giorno, nessuna differenza significativa è stata riscontrata rispetto al placebo, in termini di performance mentale e fisica.


Edited by sniper, 29 May 2015 - 05:14:03.





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