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Nuova era per ME/CFS-Studio citochine sotto i riflettori dei media

citochine diagnosi media

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4 risposte a questa discussione

#1 brici@

brici@

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Inviato 22 marzo 2015 - 11:42:35

Articolo del 5 Marzo 2015 del Sito Phoenix Rising - Supporto a malati di ME/CFS

 

http://phoenixrising.me/archives/26509

 

 

Spero che qualcuno che ha dimestichezza con l'inglese possa individuare elementi interessanti .

 

Trovo positivo ciò che, intanto, ho estrapolato con traduzione automatica:

 

1) NOTEVOLE RISONANZA SU PRINCIPALI MEDIA, COME Wall StreetJournal e New York Times

 

"Forse la prova più significativa ancora che la sindrome da stanchezza cronica ha una base biologica", ha detto il Wall Street Journal . La firma immune scoperto potrebbe eventualmente essere la "base del primo test diagnostico per la malattia", ha detto il New York Times . Il prestigioso New Yorker magazine cita lo studio troppo.

Questo si sente come una nuova era di ME / CFS di ricerca: grandi, studi rigorosi di migliori ricercatori e clinici, con l'interesse dei media a partita. Molti altri tali studi sono in cantiere, tra cui Dr. Montoya relativi lavori profiling immune s ', la grande Aperto Medicine Institute progetto di sequenziamento del gene immunitario, e le enormi CDC studi multi-clinica .

Se altri ricercatori possono confermare la conclusione che vi è una differenza importante tra i pazienti durata breve e lungo - una qualificazione importante - questo lavoro potrebbe cambiare il modo in cui comprendiamo, lo studio e la ricerca di trattamenti in ME / CFS.

 

2) LE CITOCHINE EVIDENZIANO UNA SERIE DI PROBLEMI REALI E QUESTO STA STIMOLANDO ULTERIORI RICERCHE , ALCUNE GIA' IN ATTO.

 

"Sembra che pazienti ME / CFS sono a filo con citochine fino a circa il marchio di tre anni, a quel punto il sistema immunitario mostra segni di esaurimento e di livelli di citochine goccia ... Questa mostra ci sono fasi distinte della malattia." - Dr. Mady Hornig

...

"Ciò che questo studio sta dicendo è che se si ascolta alla porta del sistema immunitario si può sicuramente sentire alcune trame del crimine dentro, ma non si sa quale delle persone che parlano sta per uscire e commetterlo", ha ha detto.

...

Un'altra possibilità è che ciò che conta soprattutto sono i livelli di citochine nel cervello, e che i livelli di citochine anormali osservati nel sangue in questo studio sono un'eco di un problema più grande lì. Poiché i pazienti possono avere questi problemi cognitivi suggestivi, il cervello è stato a lungo sospettato di ME / CFS. Hornig e colleghi hanno un nuovo documento sulla citochine nel liquido cerebrospinale (che bagna il cervello) che escono presto.

...

Qual è il prossimo?

Questi risultati suggeriscono affascinanti tutta una serie di possibili percorsi di ricerca. La prima cosa che serve è la conferma, come Hornig stessa ha sottolineato. Un modo per controllare la loro è quello di vedere se i livelli di citochine per i singoli pazienti stanno cambiando nel tempo il modo in cui questo studio suggerisce, e la Columbia ha già uno studio in corso guardando alcuni di questi pazienti un anno.

Ma il modo migliore per capire realmente cosa sta accadendo con citochine in questa malattia è quello di arrivare lì all'inizio e vedere cosa succede nel sistema immunitario, come la malattia prima prende il via e poi progredisce. Hornig sta esplorando modi per fare un tale studio accadere.

 

3) Un biomarcatore - e un'opportunità unica per il trattamento?

 

Un biomarcatore - e un'opportunità unica per il trattamento?

"Questo è un passo in avanti entusiasmante in un campo storicamente difficile."

Il professor Julia Newton

Un biomarcatore è stato a lungo un 'Santo Graal' di ME / CFS di ricerca. È la firma di citochine trovato in questo studio per i primi pazienti finalmente 'si', un test che dirà "sì, avete ME / CFS"? E può aiutare i ricercatori a essere sicuri che stanno studiando le persone con la stessa malattia?

Non ancora. In primo luogo, i risultati devono conferma in altri studi. Inoltre, il modello di cambiamenti citochine deve essere confrontato con quelli provenienti da altre malattie affaticanti, come la sclerosi multipla o anche cause sconosciute di affaticamento.

I medici di solito può dire pazienti ME / CFS dalla sana. E 'separare questi pazienti da quelli con altre malattie che è così importante. Hornig è ansioso di fare la ricerca biomarcatore che avrebbe preso lo studio dal laboratorio alla clinica. Tutti hanno bisogno è il finanziamento.

I risultati sollevano anche la possibilità che mira la disregolazione immunitaria precoce può prevenire la malattia di stabilirsi in un modello a lungo termine. Il primo e fondamentale passo è quello di individuare ciò che sta guidando le anomalie citochine. Poi, Hornig sottolinea, terapie potrebbero essere in grado di indirizzare tali anomalie nei pazienti di breve durata per fermare la malattia prima che si sviluppi nella sua forma di lunga durata.

Qualche anno di ME / CFS sono già abbastanza grave, ma per molti di noi che sarebbe stato un risultato da sogno. E se questi risultati sono a destra, allora è probabile che i pazienti di nuova malati avranno bisogno di trattamenti diversi da pazienti malati a lungo.

Chiaramente c'è una lunga strada da percorrere prima che i pazienti possono aspettarsi un test diagnostico o, meglio ancora, un trattamento efficace. Ma questo nuovo studio, e altri in corso, mi fa sperare che siamo entrati in una nuova era di ricerca più grande e migliore che è finalmente in grado di fessurazione ME / CFS.

 



#2 brici@

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Inviato 22 marzo 2015 - 12:37:50

Aggiungo articolo sulla stessa ricerca,  da sito italiano

 

http://www.quotidian...ticolo_id=26305

 

Sindrome da stanchezza cronica. “Non è una malattia psicologica”. L'origine è biologica e potrebbe essere colpa di alcuni virus Sono state rintracciate alterazioni immunitarie ben definite, che rappresentano la ‘firma’ propria di questa sindrome. Sotto accusa di contribuire alla malattia vi sono alcuni virus, tra cui quello della mononucleosi. Lo studio*, su più di 600 persone, è su Science Advances 

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01 MAR - La firma biologica della Sindrome da Stanchezza Cronica (ME-CFS) si trova all’interno del sistema immunitario. Ad affermarlo, oggi, è un gruppo di ricercatori della Mailman School of Public Health della Columbia University, negli Stati Uniti, che sottolineano come questo risultato rappresenti la prima solida evidenza scientifica della natura biologica della malattia, finora spesso associata ad un disturbo di natura psicologica  - a tal proposito sono stati recentemente pubblicati i nuovi criteri diagnostici dall'Institute of Medicine. Lo studio* odierno è stato pubblicato su Science Advances del gruppo Science, la nuova rivista dell’American Association for the Advancement of Science.
“Ora abbiamo una prova che conferma quello che milioni di persone con questa malattia già sanno, ovvero che ME/CFS non è un disturbo psicologico”, ha dichiarato Mady Hornig, MD, direttore della ricerca traslazionale al Center for Infection and Immunity e professore associato di epidemiologia alla Mailman School della Columbia.

 

 
Grazie al supporto della Hutchins Family Foundation, i ricercatori hanno misurato i livelli di 51 biomarcatori immunitari in campioni di plasma provenienti da 298 pazienti con la sindrome da stanchezza cronica e 348 individui sani di controllo, raccolti in due studi multicentrici. I ricercatori hanno distinto i pazienti con la sindrome da quelli che non l’avevano mediante uno screening accurato. Sono stati presi in considerazione i livelli di stress dei pazienti, insieme a parametri quali l’ora del giorno in cui veniva effettuato il prelievo di sangue, la stagione, il luogo geografico, nonché l’età, il sesso e l’etnia dei partecipanti.
 
La sorpresa, per i ricercatori, è stata quella di scoprirepattern specifici nel sistema immunitario dei pazienti con la sindrome da stanchezza cronica diagnosticata da tre anni o meno, assenti invece nei pazienti con una diagnosi da più di tre anni. In particolare, nei ‘nuovi’ pazienti la quantità di alcune specifiche molecole immunitarie, chiamate citochine, risultava aumentata. "Sembra che i pazienti con Me-Cfs siano pieni di queste molecole fino al terzo anno circa [dall’inizio della patologia], momento in cui il sistema immunitario mostra una saturazione e i livelli delle citochine calano”, ha spiegato il dottor Hornig. “La diagnosi precoce potrebbe fornire uno strumento unico per il trattamento, che sia differente da quello dei pazienti per i quali è appropriato intervenire nelle fasi più tardive della malattia”.
 
I ricercatori hanno trovato un forte legame tra la citochina interferone gamma e la stanchezza conseguente ad alcune infezioni virali, tra cui il virus di Epstein-Barr, causa della mononucleosi. Molti pazienti con questo virus non hanno un recupero completo e i risultati suggeriscono che proprio queste infezioni mettono i bastoni tra le ruote alla capacità del sistema immunitario di ritornare allo stato di quiete di partenza; i ricercatori paragonano la risposta immunitaria ad una macchina bloccata in una marcia elevata, incapace di fermarsi.
 
La sindrome da stanchezza cronica è dunque dovuta ad una disfunzione immunologica, come spiega ancheW. Ian Lipkin, MD, autore senior e John Snow Professor di Epidemiologia alla Mailman School della Columbia. “La questione che stiamo provando ad investigare in un progetto parallelo sul microbioma è qual è l’interruttore di questa disfunzione”.
Nel 2012, Il Professor Lipkin e i suoi colleghi hanno assolto definitivamente due virus dall’accusa di essere implicati nella Me-Cfs: si tratta di XMRV  (virus della leucemia murina [MLV]) e le sequenze murine retrovirus-like (pMLV: polytropic MLV). Nelle prossime settimane, i due esperti Hornig e Lipkin presenteranno i risultati di un secondo studio sul fluido cerebrospinale nei pazienti con sindrome da stanchezza cronica: in questi studi durati un anno, gli scienziati hanno cercato le impronte molecolari di agenti specifici alla base della malattia, quali virus, batteri o funghi; inoltre hanno indagato le variazioni dei livelli delle citochine, per capire in che modo cambiano durante le diverse fasi della sindrome.
 
Viola Rita
 
*Mady Hornig, José G. Montoya, Nancy G. Klimas, Susan Levine, Donna Felsenstein, Lucinda Bateman, Daniel L. Peterson, C. Gunnar Gottschalk, Andrew F. Schultz, Xiaoyu Che, Meredith L. Eddy, Anthony L. Komaroff, W. Ian Lipkin, Distinct plasma immune signatures in ME/CFS are present early in the course of illness,Science Advances, vol. 1 no. 1 DOI http://dx.doi.org/10.../sciadv.1400121

01 marzo 2015


Messaggio modificato da brici@, 22 marzo 2015 - 12:41:37


#3 Falco

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Inviato 22 marzo 2015 - 16:47:54

Grazie Brici, molto interessante....
Fosse veramente l'inizio di qualcosa di buono....

#4 brici@

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Inviato 22 marzo 2015 - 19:10:56

Speriamo davvero Falco!
Mi sembra ci sia maggiore fermento tra i ricercatori di tutto il mondo , rispetto a quindici o anche cinque anni fa .
Un passo enorme è che , grazie anche alle proteste di tantissimi malati e di molti medici che li hanno presi a cuore, sta diminuendo la tendenza a considerare i malati psicotici, svogliati, incapaci di amare la vita ...cosa che rende ancora più pesante il carico da portare.

Tutto questo mi rende già contenta e positiva ..

inoltre ora abbiamo in mano ricerche autorevoli da mostrare a medici ancora scettici sulla realtà dei nostri sintomi .

Infine..tante ricerche nuove e provenienti da centri di eccellenza nel mondo stimolano sicuramente la classe degli studiosi a fare uno meglio dell' altro..
Insomma...fa proprio bene l' idea che i nostri limiti non sono solo una percezione della nostra testa ....e fa bene al cuore e alla salute anche la speranza che trovino una cura ...o almeno degli indizi per vivere al meglio, nel frattempo :)

#5 Falco

Falco

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Inviato 22 marzo 2015 - 23:54:51

Speriamo davvero Falco!
Mi sembra ci sia maggiore fermento tra i ricercatori di tutto il mondo , rispetto a quindici o anche cinque anni fa .
Un passo enorme è che , grazie anche alle proteste di tantissimi malati e di molti medici che li hanno presi a cuore, sta diminuendo la tendenza a considerare i malati psicotici, svogliati, incapaci di amare la vita ...cosa che rende ancora più pesante il carico da portare.

Tutto questo mi rende già contenta e positiva ..

inoltre ora abbiamo in mano ricerche autorevoli da mostrare a medici ancora scettici sulla realtà dei nostri sintomi .

Infine..tante ricerche nuove e provenienti da centri di eccellenza nel mondo stimolano sicuramente la classe degli studiosi a fare uno meglio dell' altro..
Insomma...fa proprio bene l' idea che i nostri limiti non sono solo una percezione della nostra testa ....e fa bene al cuore e alla salute anche la speranza che trovino una cura ...o almeno degli indizi per vivere al meglio, nel frattempo :)

 

condivido pienamente Brici......anche se ancora mi sembra lunga la strada della conversione dei medici....però se questo tipo di ricerche si susseguono

il loro scetticismo  svanirà......

tifiamo per la Columbia per adesso.

ciao







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