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La sensibilità al glutine si manifesta con sintomi psichiatrici. Nuovo studio avverte: la Neuropsichiatria non faccia confusione!


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7 risposte a questa discussione

#1 Zac

Zac

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Inviato 18 marzo 2015 - 00:15:01

Fonte:  http://www.emergenza...nt/view/959/48/

 

 

La sensibilità al glutine si manifesta con sintomi psichiatrici
 

Nuovo studio avverte:  la Neuropsichiatria non faccia confusione!  
 

Recentemente un team di ricerca internazionale composto da studiosi della Facoltà di Medicina dell'Università di Baltimora guidati dal dr. Alessio Fasano e della Seconda Università degli Studi di Napoli, coordinati dalla dr. Anna Sapone, ha individuato una nuova malattia, denominata Sensibilità al Glutine, ovvero una ipersensibilità a questa proteina ma con marcate differenze biologiche rispetto alla celiachia. Un nuovo studio, pubblicato il 30 Agosto su PubMed, ha ora dimostrato che questa Sensibilità al Glutine si manifesta, associata a disturbi neurologici e/o psichiatrici nella sua fase iniziale, come atassia, neuropatia, emicrania, schizofrenia, depressione, deficit dell'attenzione e autismo. 

La celiachia è un disordine autoimmune completamente dipendente dall'ingestione del glutine, una proteina presente in grano, segale od orzo. La sensibilità al glutine è considerata lo stadio iniziale della celiachia ma può esistere anche come malattia indipendente (Sapone et al. 2011). Fino a oggi i medici si erano limitati a collegare a queste malattie solo un piccolo sottogruppo di sintomi intestinali tra cui malassorbimento, diarrea, perdita di peso e ritardo nella crescita, considerandoli sintomi classici della celiachia come il danno dei villi dell'intestino tenue. La sensibilità al glutine invece si manifesta raramente in questo modo (solo 1/3 dei pazienti per esempio soffre di diarrea), presentandosi invece con sintomi neuropsichiatrici, cosa che purtroppo rende la diagnosi molto difficile e pone i pazienti a rischio di ulteriori malattie autoimmuni nonché a pericolose complicazioni.

Si sa oggi con certezza che la sensibilità al glutine non porta cambiamenti istologici, cosa che rende inaffidabile l'endoscopia, finora ritenuta l'esame cardine per una corretta diagnosi, mentre si riportano invece disfunzioni neurologiche relative. Conseguentemente a queste nuove conoscenze, molti medici stanno iniziando a fare meno affidamento sulle biopsie e a basarsi di più su esami del sangue e a provare direttamente una dieta ristretta senza glutine. Conoscere la complessità dei problemi delle persone sensibili al glutine può aiutare il medico all'atto della formulazione della diagnosi a prendere in considerazione, oltre ai vecchi schemi, anche l'ipotesi di tante diverse possibili malattie causate dalla ingestione del glutine, che si possono manifestare in vari modi e che richiedono tutte lo stesso trattamento, ovvero una dieta priva di glutine.

A proposito dell'autismo nello studio si riferisce:

“Nei disordini dello spettro autistico (ASD), una dieta priva di glutine continua ad essere centro di prove discordanti: un piccolo studio (Pavalone et al. 1997) non ha trovato alcuna relazione tra ASD e celiachia in contrasto però con uno studio più ampio, eseguito nel 2008, che ha riportato una diffusione del 3,3% della celiachia nei disordini pervasivi dello sviluppo. Mentre aumentano le prove di una connessione tra ASD e diffusione della celiachia, non è ancora chiaro se una dieta priva di glutine potrebbe alleviare i sintomi (Hill et al. 2004) anche se Genuis e Bouchard (2010) riportano che una dieta priva di glutine favorirebbe la regressione dei sintomi autistici. Inoltre, la recente scoperta di una componente immunologica nell'autismo, permette una nuova comprensione dei problemi associati: alcuni report indicano una reazione immunitaria nell'intestino di un sottogruppo di pazienti con autismo. Questi pazienti hanno mostrato una maggiore infiltrazione linfocitaria dei villi con danno lieve/moderato (Ashwood et al. 2003, Ashwood et al. 2004). Vojdani e colleghi, hanno trovato un aumento degli anticorpi anti-gliadina così come reazioni autoanticorpali in peptidi cerebrali relativi al glutine usando i sieri da paziente ASD (Vojdani et al. 2004a, Vojdani et al. 2004b). Questo suggerisce un'associazione immunitaria mediata tra l'ingestione del glutine e i sintomi dell'autismo”.

In conclusione, possiamo dire che celiachia e sensibilità al glutine non dovrebbero essere più considerate malattie dell'intestino bensì un disordine neurologico. E' vero infatti che possono originarsi nell'intestino, ma i danni non si limitano certamente a quest'area del nostro corpo e si manifestano con disturbi per i quali i pazienti vengono erroneamente presi in carica dal neuropsichiatra. E' necessario quindi che questi medici abbiano almeno una conoscenza di base sia della celiachia che della sensibilità al glutine per individuarla e diagnosticarne la presenza. E' importantissimo che imparino a riconoscerne meglio i primi sintomi, valutando come tali non solo i sintomi intestinali (a volte addirittura assenti), ma anche quelli neuropsichiatrici che finora li hanno purtroppo deviati verso altre diagnosi.


Abstract

Manifestazioni neurologiche e psichiatriche di celiachia e sensibilità al glutine
Jackson JR, Eaton WW, Cascella NG, Fasano A, Kelly DL.
Psychiatr Q. 2011 Aug 30. 

La celiachia (MC) è una malattia immunomediata dipendente dal glutine (una proteina presente in frumento, segale od orzo) che si manifesta nel 1% della popolazione ed è generalmente caratterizzata da problemi gastrointestinali. Più recentemente la comprensione e la conoscenza della sensibilità al glutine (GS) l'ha fatta emergere come malattia distinta dalla celiachia con una diffusione stimata pari a 6 volte quella della MC. Le persone che soffrono di sensibilità al glutine non hanno atrofia dei villi o anticorpi come nella celiachia, ma risultano invece positivi agli anticorpi della gliadina. Entrambe le malattie possono presentarsi con una varietà di co-morbidità neurologiche e psichiatriche, ma i sintomi extraintestinali possono essere il primo segnale negli affetti da sensibilità al glutine. In ogni caso, questa resta poco curata e poco riconosciuta quale fattore che contribuisce alle manifestazioni psichiatriche e neurologiche. Questa revisione si focalizza sulle manifestazioni neurologiche e psichiatriche implicate nella sensibilità al glutine, sottolineando la distinzione della sensibilità al glutine dalla celiachia e riassume i meccanismi potenziali collegati a questa reazione immunitaria.

 

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#2 gabry

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Inviato 19 marzo 2015 - 06:54:45

effettivamente è un alimento.. particolarmente pericoloso!!!!

bisogna considerare che con la tecnologia moderna la farina di frumento è stata manipolata molto anche geneticamente ... infatti il consiglio dei dietologi è quello 

cambiare e alimentarsi con le farine di farro e kamut che per ora non sono stati alterati (spero, cosi ci raccontano)

 

forse lavora in questo modo su soggetti che non sono in grado di disintossicarsi bene geneticamente... sto parlando anche di me stessa.. 



#3 vivolenta

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Inviato 19 marzo 2015 - 09:43:15

avevo una ex collega( quando ancora sigh lavoravo)  che dopo il parto del secondo figlio ha cominciato a avere crisi epilettiche e fare le relative terapie.Ad anni di distanza ha scoperti di essere ciliaca , smesso di mangaiare glutine sono scomparsi gli attacchi epilettici.

Riguardo la sensibilità al glutine io penso che forse piu che il frumento a fare non benissimo sia quello che ci fanno , col frumento di grano tenero . Si puo ad esempio evitare la farina 00 senza problemi , usare la farina di grano tenero di tipo 2 ma ancora di piu si puo usare il grano duro ad esempio. Che poi di cereali ce ne sono diversi , il farro contiene lo stesso glutine anche se meno , ma forse è come per tutti gli alimenti , si possono usare a rotazione mais farro riso miglio grano ...e invece negli scaffali si è trovato per 50 anni solo farina 00 e cibi fatti con farina00 . Ora si trovano anche altri cereali piu facilmente , ma sino a venti anni fà non era cosi . Credo che per chi non ha una accertata sensibilità al glutine sia comunque meglio variare , fare attenzione a cio che si mangia è sempre saggio ma variare il piu possibile lo è altrettanto. Credo


Meglio cinghiale che pecora

#4 invisibile

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Inviato 31 marzo 2015 - 12:48:47

Il problema del glutine è complesso. Non è solo il fatto della farina 00, ma anche che il grano è stato irradiato con raggi gamma negli anni '50 e quindi ha subito una modifica genetica. Il farro invece è un grano antico e come tale dovrebbe contenere una qualità di glutine meno dannosa.



#5 romy

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Inviato 31 marzo 2015 - 22:01:16

Fosse vero che se l'agricoltura venisse irrorata dall'alto,come si legge spesso sulla Rete,allora ci sarebbe solo da dire.........non c'è via di scampo per nessuno,se fosse vero che noi siamo quello che mangiamo,che mi sembra sia proprio vero.Romy


grafico2.jpg

 

 

Iosto'conChiara

 

Quando le voci in te parlano di fine;

quando la mente dice che hai perduto;

quando credi che sia impossibile;

eppure prosegui,ti sollevi sulla tua Spada;

e fai ancora un altro passo;

Lì è dove termina l'Uomo;

Lì è dove comincia Dio.

 

Mentre si aspettano future ricerche è importante per prima cosa non
nuocere.

Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti, sono gli unici in cui puoi camminare a testa alta anche se stai piangendo.

 

"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.
Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.
Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere,
per la quale Dio non abbia una cura corrispondente
".
                                                                                              Paracelso

 

“Questa realtà è solo un sogno di cui siamo convinti!”

YungRalphPooter.jpg


Mio collegamento

Per quanto riguarda l'ipotesi che la CFS possa essere una forma di Depressione Mentale,tutti gli studi hanno contraddetto tale approccio.Per citare un solo ma importante rilievo clinico:i livelli di Cortisolo sono molto bassi nella CFS,al contrario di quelli alterati verso l'alto della Sindrome Depressiva.


Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.

 

Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.

Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......

 

https://www.youtube....h?v=ICjFAa2ZbIY

 

 

 

 

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#6 ManuCFS

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Inviato 20 aprile 2015 - 10:31:16

Il glutine, come anche tante altre porcherie che si trovano nei cibi, è un elemento intossicante per tutto l'organismo indipendentemente dal fatto che uno sia celiaco/intollerante o meno e come tale va ad inibire i naturali cicli funzionali del nostro organismo che rimane in perenne lotta (cioè infiammazione) contro un elemento che non può assimilare ed espellere a causa della cronicità creatasi attraverso anni di assunzione tramite l'alimentazione classica, questo lo fa a livello proprio cellulare quindi interessa tutto il corpo, dall'intestino/stomaco all'apparato neurologico e così via.

 

30/40 anni fa l'aria, il terreno, l'acqua e il cibo erano diversi non si sentiva quasi mai parlare di allergie e intolleranze, al cambiamento dell'ambiente poi si è aggiunto anche l'uomo che ha deteriorato la qualità del cibo e lo ha impoverito con una produzione industriale discutibile e parlando di grani con gli OGM, che servono a fare più produzione con meno materia prima (quindi più soldi) ai quali però coincide un aumento del glutine e dei pesticidi usati perchè risultano più fragili agli attacchi esterni, ha fatto ulteriori danni, perchè l'organismo dell'uomo non è riuscito ad adattarsi a tutti questi elementi tossici inseriti nei cibi e infatti negli ultimi anni sono saltati fuori aumenti a dismisura di intolleranze e allergie, questo si intente solo parlando del grano perchè poi su tutto il resto ce ne sarebbe da dire per pagine e pagine.

 

Nessun organismo è in grado di adattarsi a tutto ciò, molti pensano alimentandosi normalmente con una classica dieta mediterranea, cioè mangiando un po' di tutto, di star bene, perchè semplicemente non si rendono conto che il discorso alimentazione non va visto nell'ottica "se mangio qualcosa che non va mi fa stare male nell'immediato quindi ora sto bene" ma piuttosto va interpretato nel modo corretto "assumere alcuni cibi non ti fanno stare male, non c'è una manifestazione eclatante ma la saturazione delle tossicità lavorano sul lungo periodo senza che necessariamente un individuo se ne accorga nell'immediato"; va visto più come un'assunzione di piccoli cucchiaini di veleno tutti i giorni per anni.

 

In Italia abbiamo il paradosso per eccellenza, sia gli italiani che gli stranieri sono convinti che la nostra dieta sia una delle migliori al mondo e delle più salutari, peccato che se si esaminano i cibi che mangiamo scopriamo che la maggior parte di essi sono proprio quelli che andrebbero o eliminati o ridotti in una dieta priva o quasi di tossicità, poi su questo si può aprire un altro grosso argomento riguardo gli interessi economici di stati e multinazionali, questo tipo di alimentazione corretta è molto di nicchia viene nascosta al pubblico e per conoscerla deve essere proprio il soggetto ad interessarsi e a fare ricerche perchè il denaro comanda e se la massa virasse verso una dieta sana, intere aziende, case produttrici, multinazionali abituate a venderci m....a (scusate il termine ma solo così si può chiamare la maggior parte di cose che troviamo al supermercato) andrebbero in fallimento, quindi capite anche voi di quale portata sono gli interessi di cui stiamo parlando.

 

 

 

Ho letto i post in cui si parlava di alcuni grani e del Kamut, ecco se volete un consiglio andrebbero eliminati, grano duro e grano tenero e quindi tutto ciò che si fa con queste farine contengono glutine e sono molto lavorate, idem Kamut, viene consigliata in alcune diete ma più che altro per un discorso di minor apporto di zuccheri rispetto alla pasta tradizionale ma resta un tipo di pasta sconsigliato se ci si riferisce al discorso glutine e manipolazione, diffidare anche di tutte le marche classiche da supermercato anche di quelle dove c'è scritto integrale o pseudo-bio perchè sono ancor più manipolate delle altre.

 

Vi consiglio invece quelle prive di glutine come pasta di riso anche pasta di riso integrale e semintegrale, pasta di grano saraceno, pasta di soia, amaranto, quinoa, miglio, sesamo, a volte fanno anche la pasta con vari mix tra questi elementi citati, l'importante è imparare a leggere bene le etichette prima di comprare, perchè se comprate pasta DI grano saraceno è diverso da comprare pasta CON grano saraceno, la prima è corretta 100% grano saraceno, la seconda magari se leggete dietro scoprirete che c'è solo una piccola percentuale di grano saraceno e il resto è grano duro e allora tanto vale non va bene perchè sennò assumete sempre glutine.

 

Altro grosso alleato in cucina è il riso, riso integrale e semintegrale, qui ovviamente sapete che il glutine non c'è.

 

Poi senza esagerare si possono inserire e alternare prodotti fatti con farro, avena, orzo e mais, dico senza esagerare perchè tendono ad infiammare l'intestino.

 

 

Con questi tipi di pasta bisogna farci l'abitudine perchè sono gusti nuovi e poi siamo onesti il glutine è proprio quello che da il gusto buono tipico della pasta classica ma purtroppo bene non fa, quindi bisogna cercare di accompagnare il tutto con dei buoni sughi, vi assicuro che non fanno schifo sono molto migliorate rispetto anni fa poi oggi c'è più scelta grazie alla diffusione dei vari negozi bio.



#7 sniper

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Inviato 09 giugno 2015 - 07:42:19

La sensibilità al glutine, come il favismo e altre allergie alimentari, sono la dimostrazione che anche la natura a volte fa male e che non è esente da poter essere dannosa, come invece sembra da quello che dicono alcuni sostenitori delle cose "naturali" a discapito delle nuove conoscenze mediche, della nutraceutica ecc... Oltre agli alimenti vegetali che provocano allergie, ci sono pure numerosi veleni in natura.


Messaggio modificato da sniper, 09 giugno 2015 - 07:44:06


#8 ManuCFS

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Inviato 09 giugno 2015 - 17:11:32

Perfettamente d'accordo con sniper, qualsiasi dieta si faccia bisogna tener conto che i prodotti non possono essere totalmente privi di tossicità perchè crescono, respirano e prendono acqua tutti dal medesimo pianeta che ormai è in uno stato pietoso grazie, manco a dirlo, all'intervento dell'uomo che è l'unico essere vivente in natura che ama tirarsi la zappa sui piedi in continuazione.

 

Infatti lo scopo di sperimentare una dieta ipotossica non è di eliminare completamente le tossicità dagli alimenti mangiandone altri perchè, per il discorso fatto in precedenza, è utopia; sperare di trovare un cibo senza un minimo di tossicità non è possibile compresi i vari prodotti da negozio biologico (quello vero!), lo scopo di tali nutrizioni è quello di ridurre al minimo l'ingresso di sostanze che vanno a inibire i normali meccanismi dell'organismo, poche tossicità significa che il corpo è in grado di espellerle senza grosse difficoltà e non risentire di affaticamenti, infiammazioni etc al contrario di quanto accade in un organismo carico di "veleni" che invece fatica ed entra in un circolo vizioso dal quale senza un'adeguata disintossicazione non ne esce,

 

La chimica non fa altro che imitare la natura ed è per questo che in entrambi i campi ci sono cose buone e cose dannose, quelli che dicono che il naturale fa sempre bene o, ad esempio, i vegetariani / vegani che fanno un ragionamento del tipo mangiare carne non è naturale etc sono il risultato di pubblicità e cattiva informazione e conseguenti scelte "fai da te" molto pericolose, scelte che sia chiaro ognuno è libero di fare e ne ha il pieno diritto, che però si basano su informazioni non sempre chiare e corrette.

 

Per lo stesso discorso chimica/natura, anche la nutrizione segue le stesse regole, gli estremismi non pagano mai, chi mangia grigliata tutti i giorni avrà gli stessi problemi di chi invece va avanti solo a vegetali, la nutrizione deve essere equilibrata e la via di mezzo è sempre la scelta più saggia secondo me.

 

Io stesso ho sperimentato la dieta ipotossica "estrema" con l'aiuto di un naturopata e devo dire che ho risolto molti problemi digestivi, dall'altro lato però ero nervosissimo e più stanco dopo alcuni mesi con questo tipo di nutrizione, nel frattempo mi sono fatto seguire da un nutrizionista classico e ho studiato un po' anche questa alimentazione, giungendo alla conclusione che per me la dieta/nutrizione corretta doveva essere una via di mezzo, prendendo il meglio della ipotossica che si basa sulla qualità del cibo e il meglio della nutrizione classica che si basa sulle quantità.

 

Tutto ciò per dire che la nutrizione è un abito che va fatto su misura, non una fede assoluta nella quale si crede a questo o a quel tipo di dieta o informazione letta.






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