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Due Articoli Pubblicati Da "the Sun" Che Riguardano La Me/cfs


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6 risposte a questa discussione

#1 Cattleya

Cattleya

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Inviato 01 aprile 2012 - 14:05:38

Ciao a tutti,
ho pensato che potessero interessare due articoli pubblicati da "The Sun" a distanza di due mesi. Il primo è stato scritto da Rod Liddle ed è relativo principalmente al problema dei falsi invalidi, ma fa riferimento anche alla ME/CFS e alla FM definendole "malattie inventate". Immediata la reazione del Dott. Charles Shepherd e della MEA che hanno denunciato Rod Liddle alla Press Complaint Commission. Il secondo è uscito pochi giorni fa e parla di tre casi gravi di ME/CFS e di Fibromialgia. Una bella vittoria per la MEA.
Mi scuso per eventuali errori, sviste o imprecisioni.
Antonia

Articoli tradotti da Antonia Frigo

Articolo scritto da Rod Liddle e pubblicato su “The Sun” il 26 Gennaio 2012, riportato da diversi siti (http://www.meassocia...org.uk/?p=10103 , http://politicalscra...sabled-the-sun/ , http://www.huffingto..._n_1233281.html

I “falsi invalidi” SONO davvero malati

Il mio proposito per l'Anno Nuovo nel 2012 era di diventare invalido.
Niente di troppo serio, diciamo solo un po’ di sfortuna o una di quelle malattie inventate recentemente che ti rendono un po’ malaticcio per qualche decennio – la fibromialgia o la M.E.
C’è un mucchio di soldi che si possono fare come invalidi – i vostri soldi, soldi dei contribuenti, guarda caso.
Ed è molto più facile essere invalidi al giorno d’oggi di quanto non lo sia mai stato.
Inoltre, io non sono altro che una creatura della moda, uno “OK” e al passo con i tempi, un tipo chic, che è sempre aggiornato con le ultime tendenze.
Ed essere disabile è incredibilmente in voga. Il numero di persone che si dichiara invalida è duplicata negli ultimi dieci anni. E chi può biasimarli? Non solo ricevi denaro dal Governo senza dover andare a lavorare – ma se giochi bene le tue carte puoi anche ottenere uno di quei contrassegni che ti permettono di parcheggiare dovunque tu voglia. Proprio di fronte allo sportello del bancomat, per esempio. E puoi usare quelle enormi toilette con leve e maniglie e campanelli di emergenza che ci sono in tutti gli spazi pubblici, senza sentirti troppo in colpa della cosa.
Le ultime stime riguardo ai sussidi di invalidità sono state rese note questa settimana. Si ritiene che attualmente l’80% delle persone che fanno richiesta di una pensione per malattia siano in realtà in condizione di poter lavorare. Per di più, quasi un milione di persone hanno ricevuto una pensione di invalidità per più di dieci anni.
Quando fai notare che questo è uno scandalo pubblico, le organizzazioni di beneficenza per invalidi si irritano molto e ti accusano di vittimizzare il malato.
Ma io non faccio questo, io vittimizzo le persone che fanno finta di essere malate così da richiedere denaro allo stato.
Che in fondo è il nostro, io ci provo: suppongo che non avrà un grande effetto. Solo acqua fresca. Poi gli esponenti della Sinistra diranno – aspetta un minuto, vecchio grassone fascista, si perde più denaro pubblico come risultato dell’evasione fiscale da parte dei ricchi di quello che è sprecato con le pensioni di malattia.
Beh, forse è così. E il Governo dovrebbe far fronte a ciò con un po’ più di vigore rispetto a come stanno facendo ora. Ma ciò ancora non fa sì che vada bene richiedere con una frode le pensioni di invalidità, no?
Questo è come dire che non dovremmo arrabbiarci per crimini come lo stupro perché l’omicidio è peggio.
E’ un ragionemento stupido.
Più di chiunque altro, comunque, le persone che richiedono in modo fraudolento una pensione per malattia stanno rendendo un disservizio a quelli che realmente ne necessitano. Le persone che sono veramente disabili o malate. E’ diventato più facile fare richiesta per queste pensioni, in parte come conseguenza del fatto che le associazioni di beneficenza per disabili, spinte dal loro stesso interesse, insistono che una fetta sempre più grande della popolazione è invalida.
Penso che dovremmo tutti fare finta di essere invalidi per un mese circa, richiedere le pensioni e sperare che ciò persuada le autorità a fare ordine in questo caos.



Questo è il secondo articolo:


Articolo pubblicato su “The Sun” nella rubrica Salute (Health), scritto da Emma Morton e Lynsey Haywood

http://www.thesun.co...bromyalgia.html

Sofia era una ragazzina vivace, ora è così debole che non riesce nemmeno a mandare un sms.
Derubati della vita: testimonianze strazianti di vittime di ME e Fibromialgia

Si sa poco riguardo alla ME - e persino i medici sono stati accusati di non trattarla in modo serio.
Ma la realtà è che l’Encefalomielite Mialgica – a volte chiamata Sindrome da Stanchezza Cronica – è una malattia gravemente debilitante che affligge circa 250.000 persone nel Regno Unito.

I sintomi includono una spossatezza estrema, dolori muscolari, mal di testa e problemi di concentrazione. Capita che molti malati siano allettati per anni. La Fibromialgia è una condizione cronica dove si soffre di dolore diffuso e di stanchezza.
Si pensa che una persona su 25 soffra di una di queste due patologie in Gran Bretagna.

In questo articolo, LYNSEY HAYWOOD parla di tre persone che ci raccontano perché queste due malattie sono molto più gravi di quanto la maggior parte delle persone si immagini.

Sophie, 17 anni
Sophie Ellis soffre di ME da quando aveva nove anni. Non può neanche guardare la televisione o mandare un sms ed è alimentata con un sondino.
Non si reca al piano di sotto della sua casa di Banbury, nell’Oxfordshire (Oxon), da più di un anno.
Vive con il papà Mark Ellis, 52 anni, un consulente finanziario, e la mamma Karen, 52 anni, che si occupa di lei a tempo pieno.
Mark dice: “Quando Sophie aveva nove anni, si ammalò di un’infezione per un virus abbastanza comune che durò circa due o tre settimane.
Ma non è mai guarita del tutto. Ha sofferto di dolori paralizzanti allo stomaco, bruciore e reflusso acido, così come di una mancanza generale di energia. Il medico di base da cui ci recammo cercò di tamponare i sintomi invece che cercare la causa di base. Come genitori non avevamo conoscenza della ME, quindi, quando ci siamo recati da un numero sterminato di specialisti, non abbiamo mai pensato di chiedere al riguardo. Pensavamo semplicemente che fosse qualcosa di cui le persone si erano ammalate negli anni ’80 e che desse sintomi simil-influenzali. Non sapevamo certo che fosse qualcosa per cui si potessero provare delle terapie.
Sophie peggiorava sempre di più, al punto che non poteva mangiare ed era costretta a passare sempre più tempo a letto.
Poi, circa due anni fa, uno specialista suggerì la ME e, dopo aver fatto delle ricerche per conto nostro, tutto finalmente trovò un senso.
Ci sono voluti sei anni per avere una diagnosi accurata ma purtroppo, ormai, essendosi sforzata così duramente per sei anni, le batterie di Sophie erano completamente esaurite.
Avevamo la percezione di aver perso il nostro spiraglio di opportunità quando avremmo ancora potuto fare qualcosa. Adesso, Karen ha lasciato il suo lavoro di commessa al supermercato al Sainsbury’s per assisterla a tempo pieno.
La minima attività sfinisce Sophie e, essendo una malattia neurologica, ciò ha ripercussioni in ogni parte del suo corpo. Non può guardare la televisione, né usare un computer portatile perché non tollera la luce. Le procura vertigini o la fa stare male.
Non può leggere (N.d.T. per più di pochi minuti) due volte nella giornata e non si reca al piano inferiore dell’abitazione da più di un anno. Non possiamo parlarle per più di pochi minuti per volta perché ciò sfinisce le sue energie. La sua stanza deve essere al buio e ha bisogno di aiuto per raggiungere il bagno perché le sue gambe da sole non la reggono. Può leggere gli sms ma non può inviarli da sola perché il suo cervello non riesce a coordinare le dita.
Mangiare e masticare sono un’impresa ormai quasi impossibile per lei, quindi ha un sondino che la alimenta, attraverso il naso, con cibi liquidi, ma riesce a bere da sola.
Stiamo cercando di incrementare sempre di più i piccoli miglioramenti che riesce a compiere ogni giorno – esponendola un po’ di più alla luce, cercando di farle mangiare un po’ di cibo da sola.
Ma se la sforziamo troppo, ha delle brutte ricadute e dobbiamo ripartire da zero.
Non possiamo assolutamente ricevere ospiti in casa per non rischiare di disturbarla. Il massimo in cui Karen ed io possiamo sperare per noi stessi sono una passeggiata e un caffè quando il fratello di Sophia, Matt, che ha 29 anni, viene a trovarci.
Questo fa sì che Sophie si senta anche terribilmente in colpa – la ME ha un impatto enorme sulla vita di ognuno di noi.
Ma, in tutto questo, Sophie è sempre stata piena di spirito e coraggio, sempre col sorriso sul volto.
Incontrare altre persone, attraverso l’Associazione per i giovani malati di ME (AYME-Association of Young People with ME) ci ha aiutati a realizzare che non siamo soli e che spesso le persone migliorano. Abbiamo incontrato persone di vent’anni che un tempo erano nelle condizioni in cui Sophie si trova ora e che adesso in gran parte conducono una vita normale e felice.
Sono la nostra fonte di ispirazione per andare avanti.”


Jamie, 23 anni
JAMIE STRONG, di Kingston upon Thames, è determinato a porre fine allo stigma che circonda la ME. Parla così:
“Cinque anni fa regolarmente percorrevo più volte le circa otto miglia intorno a Richmond Park con la bicicletta. Come qualsiasi ragazzo sano e attivo di 17 anni, mi divertivo nel tempo libero a uscire con i miei amici, a correre e a fare pesi in palestra. Poi nel Gennaio del 2007 tutto il mio mondo è crollato.
Di punto in bianco ho iniziato ad avere un forte dolore allo stomaco con sanguinamento. Mi fu diagnosticata una probabile gastroenterite e, dopo una colonscopia, una colite ulcerosa. Iniziai ad accusare dolori alle giunture e brain fog.
Sforzandomi molto riuscii ad arrivare alla maturità e ad essere promosso, ma a Settembre non mi reggevo in piedi. Mi capitava di collassarmi ovunque e dovetti rimandare la mia iscrizione all’università. In seguito mi fu diagnosticato il disturbo di Addison, che consiste in una mancanza nel corpo di ormoni pituitari .
Mi furono aumentati i farmaci, cosa che mi aiutò ad iniziare a frequentare la University of East Anglia, ma la mia memoria a breve termine non mi sosteneva più e mi sentivo esausto.
Dopo sei settimane dall’inizio (dell’università), i miei genitori dovettero venire a prendermi e portarmi a casa. Fu allora che ricevetti la diagnosi di ME.
La ME è talvolta chiamata Sindrome da Stanchezza Cronica. Ma il termine “stanchezza” non si avvicina lontanamente a ciò che provo. La maggior parte dei giorni mi sveglio – nei casi in cui sia riuscito a dormire- sentendomi più sfinito di quando sono andato a letto.
Spesso le mie gambe sono quasi paralizzate. Se riesco a fare un bagno, dopo devo distendermi sul tappetino per venti minuti, prima di potermi reggere in piedi.
Salire le scale è come scalare l’Everest.
Al momento persino leggere o sostenere una conversazione possono essere uno sforzo eccessivo.
Quando provo a sforzarmi, lo sfinimento può diventare così forte che mi sembra quasi di morire. E’ come se il mio cervello andasse a fuoco.
Ho un dolore bruciante ai muscoli e gli antidolorifici recano poco sollievo. Quando ciò accade, l’unico modo per sopravvivere è stare disteso in una stanza buia e silenziosa.
Mi mancano disperatamente gli amici della mia età. Non li vedo più dal momento che non capiscono perché io possa fare così poco o perché i medici non possano aiutarmi.
Ho preso contatto con altre persone giovani che soffrono di ME ma la maggior parte di loro sono troppo stanchi per incontrarsi. Posso uscire di casa una o due volte alla settimana se qualcuno mi accompagna e se non devo camminare per un lungo tratto. A volte uso una sedia a rotelle.
Ho provato di tutto per guarire – terapie alternative, agopuntura, dieta, integratori, terapia cognitivo-comportamentale, esercizio graduale, tecniche di rilassamento, meditazione, riposo, pacing e farmaci.
Vivere questa vita senza vedere uno sbocco è come essere morti viventi. Se solo le persone potessero capire che tutto ciò è reale, una malattia fisica dagli effetti devastanti, allora i malati di ME non si sentirebbero così abbandonati, messi da parte e sminuiti.
Abbiamo bisogno che il Governo inizi a trattare la ME come la patologia seria che è, che educhi i medici e che promuova la ricerca così che i trattamenti adeguati – possibilmente una cura – possano essere trovati.”


Linda, 52 anni
La terapista occupazionale Linda Horncastle è stata bloccata dal dolore causato dalla fibromyalgia per circa vent’anni. Ha anche preso in considerazione il suicidio per risparmiare alla sua famiglia il peso di doverla assistere. Linda, di Seer Green della contea di Bucks (Buckinghamshire), racconta:
“Mi sono ammalata all’età di 27 anni, dopo la nascita di mio figlio Matthew. Mi sono recata da uno specialista che mi diagnosticò un nervo intrappolato e che mi prescrisse antidolorifici, che non ebbero però alcun effetto positivo. Il dolore si diffuse all’altra spalla, giù lungo la schiena e mi sentivo totalmente esausata tutto il tempo. Quattro anni dopo che nacque mio figlio Matthew, ho avuto il mio secondo figlio, Steven. A quel tempo stavo così male da non riuscire a sollevare nessuno dei due. Se desideravano un abbraccio, dovevano arrampicarsi sulle mie ginocchia. Dipendevo completamente da mio marito David, che ora ha 52 anni, e dagli amici che mi aiutavano con i bambini. Finalmente scoprii che cosa non andava quando avevo 33 anni.
Vivevamo in Francia e un medico di base mi indirizzò ad un reumatologo che disse che soffrivo di fibromialgia. Mi consigliò di recarmi alle terme e di modificare la mia dieta. Ma in seguito David fu di nuovo trasferito per lavoro in Gran Bretagna e lo stress del trasloco peggiorò i miei sintomi.
Ero costretta in casa per giorni di seguito. Non avevo l’energia per andare a prendere i bambini a scuola ed avevo un dolore cronico e agonizzante.
La mia famiglia stava soffrendo così tanto per causa mia. David doveva cucinare e fare i lavori domestici. Le cose normali come le vacanze in famiglia e le attività extra-scolastiche non erano una possibilità da prendersi in considerazione per Matthew e Steven. Mi sentivo così in colpa che ho contemplato l’idea del suicidio per due volte, pensando che sarebbero tutti stati meglio senza di me.
Ho perso quasi tutti i miei amici per il fatto che non potevo uscire di casa. Avevo attacchi di panico ogni volta che prendevo i mezzi pubblici.
Il punto di svolta fu leggere un articolo scritto da una fisioterapista che era stata afflitta in modo analogo dalla fibromialgia. Ella spiegava come era ritornata ad una vita normale e persino come aveva iniziato di nuovo a lavorare grazie ad esercizi di stretching combinati con una dieta priva di zuccheri, caffeina e glutine.
Attuai tutti questi cambiamenti e andai in una clinica del dolore dove imparai tecniche di rilassamento così da non logorarmi. I miei sintomi migliorarono di circa il 40%, ma ero ancora lontana dallo stare bene. Un medico mi suggerì di provare un apparecchio chiamato Alpha-Stim. Questo dispositivo usa una bassa corrente elettrica per produrre onde alfa che impediscono al cervello di ricevere un numero di segnali del dolore maggiore della norma.
Alla fine della seconda settimana di utilizzo mi sentivo molto meglio. Ho dormito bene per la prima volta in più di dieci anni e la mia energia e i miei livelli di dolore erano migliorati. Ho persino iniziato di nuovo a lavorare nel 2010, cosa che avevo pensato impossibile anche in un milione di anni.

#2 vivolenta

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Inviato 02 aprile 2012 - 13:44:02

Il fulcro di tutto. E’ questo il motivo per cui pochi si occupano della ME e della CFS, lo scherno è sempre dietro l’angolo, culturalmente la società attuale colpevolizza chi si stanca facilmente marchiandoli e indicando con disprezzo chi non sopporta le fatiche , ammirando invece coloro che tollerano fatiche immense il disporre di piu o meno energie è una importante qualità per la nostra società, si guarda difatti con ammirazione chi lavora instancabilmente e si addita chi non sostiene la fatica , giustificando questa condizione esclusivamente se è innegabilmente causa di malattia, ora, siccome anche una persona anziana viene considerata “in gamba” se riesce a essere “ attiva” va da sé che chi pur in giovane età non lo è venga considerata con disprezzo . Già questo è assurdo di per sé. Il senso della vita quale sarebbe ? Ognuno potrebbe contribuire alla società in modo diverso, esiste chi rende bene con lavori di fatica, ma esiste anche altro che serve alla collettività, a meno che non si voglia vivere per mangiare e lavorare e basta, e allora tutto perderebbe di senso, la cultura, la bellezza del mondo e della Vita va contemplata e i poeti ( ad esempio sanno contemplare e sono utili alla società quanto lo sono i contadini e di certo piu degli architetti o degli stilisti di moda) . Oggi dire lavora come un mulo è un complimento, ancora. Partendo da questo fatto si comprende quanto sia vergognoso essere sempre stanchi, ecco, da qui parte il nostro drammatico problema discriminatorio.
La disabilità è di per sé una condizione difficile, esistono persone che pensano che i disabili siano un peso per le società ( l’evoluzione umana è lunga da divenire purtroppo) e si tende a giudicare utili le persone che servono a qualcosa, a differenza delle cose che hanno un grande valore quando non servono venendo elevate a “lussi”. Per chi non lo avesse visto consiglio di vedere Ausmerzen di Paolini. Leliminazione dei disabili durante l’epoca nazista è stata preceduta dal costo della società per sostenere i piu sfortunati, che sono finiti nelle camere a gas, tutto ha cominciato a scricchiolare quando i militari eroi delle SS tornavano dalle guerre invalidi, per logica dovevano eliminare anche loro. I primi scricchiolii di una insensata follia sono cominciati cosi. Assurdo, ma la storia è questa.
Colpevolizzare i disabili di essere un peso è criminale, perché con l’anzianità lo si diventa molti. Questa è una società malata che usa tutto, usa la natura usa il pianeta e usa gli esseri viventi, animali o umani che siano, e se non servono li distrugge. Fortunatamente non è cosi, o non dovrebbe esserlo, e di certo non lo è per tutti. Le persone piu evolute sanno quanto sia fondamentale potere godere della bellezza della Vita e sanno che le Vite , tutte, sono importanti e sanno che ognuno ha un suo posto e un suo inderogabile diritto di esistere e di vivere, le persone evolute sanno che il senso della vita è vivere, e non servire qualcuno o qualcosa. E’ aberrante pensare a un mondo senza solidarietà coi piu deboli ed è un mondo squallido in cui non vale la pena viverci se non per cambiare le cose.C’è una grande differenza tra ESSERI umani e ESSERE umani.
Ora tornando al discorso invalidi, è indubbio che ci siano persone che chiedono assistenza economica senza che ne abbiano diritto, ma esistono anche altri modi , e ben piu proficui per vivere a sbafo ( ad esempio facendo gli onorevoli). E mi fermo qui. Almeno i falsi invalidi danneggiano meno.
E, a meno che non si decida che la vita di un essere umano vale solo fin quando produce, e vale solo in quanto produce, si deve trovare il modo per farsi risarcire i mal tolti ( falsi invalidi ma anche falsi onorevoli o falsi idraulici o falsi medici ecc..) magari facendoli lavorare a contatto con i veri danneggiati , nel caso di falsi invalidi con invalidi, nel caso di falsi onorevoli con servizio sociale in genere, nel caso di falsi idraulici come operai per comunità e strutture pubbliche con tubature danneggiate ecc..
TORNANDO all’articolo e alla nostra situazione disperata, il problema è identificare i diversi gradi di disabilità della malattia chiamata e diagnosticata cfs. I casi lievi difatti sono di difficile individuazione, e chissà quanti sono. Sempre a proposito dell’articolo, chi lo ha scritto evidentemente è un essere involuto e poco empatico , poco intelligente e davvero molto, molto infido. Difatti dice; “Ed essere disabile è incredibilmente in voga. Il numero di persone che si dichiara invalida è duplicata negli ultimi dieci anni. E chi può biasimarli? Non solo ricevi denaro dal Governo senza dover andare a lavorare – ma se giochi bene le tue carte puoi anche ottenere uno di quei contrassegni che ti permettono di parcheggiare dovunque tu voglia. Proprio di fronte allo sportello del bancomat, per esempio. E puoi usare quelle enormi toilette con leve e maniglie e campanelli di emergenza che ci sono in tutti gli spazi pubblici, senza sentirti troppo in colpa della cosa.” ……..mi pare si commenti da sé-----


A proposito del secondo articolo invece, non ho che da dire che lo strazio è tanto nel leggere dei giovanissimi con una grave condizione di ME. Io personalmente conosco purtroppo la condizione che accompagna il fastidio alla luce e ai rumori, non l’ho vissuta ininterrottamente per mesi , o anni, ma l’ho vissuta per giorni, e per due anni quando esageravo nel voler fare, che era un voler fare minimo, tipo spazzare pavimento della piccola casa in cui vivo, e lavare almeno il pavimento della piccola piccolissima cucina. E mi ritrovavo sempre cosi, il crollo arrivava e il buoi e il silenzio erano una necessità che accompagnava altri inquietanti sintomi, che ti facevano sentire come se stessi per morire, ma ci vuole tempo e molta saggezza per accettare una condizione simile, e non avevo 17 anni , ma il doppio circa. Fortunatamente i miei 17 li ho potuti vivere.
Continuare a negare la condizione ME è criminale, è disumano ed è difficile da spiegare a chi non conosce questa condizione. Ma questo lo sappiamo bene, purtroppo.


Scusate eventuali errori ortografici e di battitura.....
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#3 Zac

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Inviato 02 aprile 2012 - 14:47:44

Non solo ricevi denaro dal Governo senza dover andare a lavorare – ma se giochi bene le tue carte puoi anche ottenere uno di quei contrassegni che ti permettono di parcheggiare dovunque tu voglia. Proprio di fronte allo sportello del bancomat, per esempio. E puoi usare quelle enormi toilette con leve e maniglie e campanelli di emergenza che ci sono in tutti gli spazi pubblici, senza sentirti troppo in colpa della cosa



Se uno non si sente in colpa a rubare nella propria casa vuol dire che non ha capito nulla dello Stato, spero solo possa conoscere cosa voglia dire essere invalidi (scusate ma mi sono stancato di augurare del bene a ch non se lo merita).
Il "non sentirsi in colpa" spiega anche la situazione economica italiana, ed è anche ora che i giornalisti inizino a chiamare le cose con il loro nome, queste persone sono LADRI e NON FURBETTI.

Grazie Antonia per le traduzioni :)

Zac
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"In medicina tutto quello che è sconosciuto è malattia mentale" (...)
"Una delle malattie più diffuse è la diagnosi." (Karl Kraus)
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#4 vivolenta

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Inviato 02 aprile 2012 - 15:13:58

non è essere cattivi ma per il loro karma, per evolversi che si puo augurargli di avere una invalidante patologia cronica ...
Meglio cinghiale che pecora

#5 Zac

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Inviato 02 aprile 2012 - 15:25:53

Ottima attenuante allora, anzi è un Augurio evolutivo, ora mi sento meglio, grazie Patrizia ;)

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#6 invisibile

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Inviato 03 aprile 2012 - 20:57:55

non è essere cattivi ma per il loro karma, per evolversi che si puo augurargli di avere una invalidante patologia cronica ...

Sempre per la loro crescita personale, si può augurare che la invalidante patologia cronica sia invisibile, così che non gli creda nessuno? ;) :D

#7 Falco

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Inviato 04 aprile 2012 - 00:01:34

:o casp... però raga come siete cattivi..................................... :( .
ummh voglio essere solidale con....................
però un piccolo contributo lo voglio dare anch'io sempre per la loro crescita personale........
così gli si Karmano i bollori....................
io gli auguro ,oltre a quello che già gli avete augurato voi , che sianoconvinti che sia
contagiosa , così imparano vedrai . :wacko:
perchè quando ce vo' ce vo', :ph34r:




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