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ONU - Nasce il Consiglio per i diritti Umani


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Posted 16 March 2006 - 14:30:11

16.03.2006
Nasce il Consiglio per i diritti Umani, con il no di Bushdi Bruno Marolo

Il nuovo consiglio dell'Onu per i diritti umani è nato, malgrado il voto contrario degli Stati Uniti che lo avevano proposto per primi. L'assemblea generale a New York lo ha approvato ieri con 170 voti favorevoli, 4 contrari e tre astensioni. Oltre all'America di George Bush hanno votato contro Israele, le isole Marshall e Palau. Si sono astenuti Bielorussia, Iran e Venezuela. Cuba ha votato in favore, sebbene quattro sue proposte di emendamenti siano state respinte.

L'ambasciatore americano John Bolton aveva annunciato il 27 febbraio la sua opposizione, con la speranza che l'intero progetto sarebbe stato rinegoziato. Le maggiori organizzazioni per i diritti umani, da Amnesty a Human Rights Watch, avevano allora lanciato una campagna per convincere l'amministrazione Bush a dare il suo consenso, e l'Unione Europea aveva promesso che i paesi membri si sarebbero impegnati a fondo per tenere le dittature fuori dal nuovo organismo. «Le promesse non ci bastano - ha dichiarato ieri l'ambasciatore americano - e non siamo sicuri che questo organismo sarà meglio del suo predecessore. Detto questo collaboreremo con gli altri paesi dell'Onu per renderlo il più forte ed efficace possibile».

Il nuovo consiglio avrà 47 paesi membri eletti dall'assemblea generale invece dei 53 dell'attuale commissione per i diritti umani, che si riunisce sei settimane l'anno a Ginevra. Ha regole di accesso più severe, e sarà in grado di prendere tempestivamente posizione sulle crisi. Si riunirà tre volte l'anno, e ogni sessione durerà almeno dieci settimane. I paesi accusati di violare sistematicamente i diritti umani potranno essere sospesi dal consiglio con il voto di due terzi dell'assemblea generale. Gli Stati Uniti erano insorti per primi contro la commissione di cui facevano parte paesi come Siria e Libia, denunciati dal dipartimento di stato americano per frequenti abusi.

Il progetto di riforma è stato presentato un anno fa dal segretario generale dell'Onu, Kofi Annan che ieri ha parlato di «risoluzione storica». Il blocco dei paesi in via di sviluppo tuttavia si è schierato contro un elemento fondamentale del piano di Annan: l'elezione dei nuovi membri del consiglio per i diritti umani con almeno due terzi dei votanti. Il presidente dell'assemblea generale Jan Eliasson ha negoziato un compromesso: la maggioranza sufficiente sarà di 96 voti, cioè della maggioranza dei membri dell'assemblea, compresi gli assenti. «Finalmente - ha dichiarato ieri Eliasson - l'Onu si è dotata di un organismo che sosterrà i principi espressi dalla dichiarazione universale dei diritti umani».

Il nuovo Consiglio dovrà essere materialmente eletto il prossimo 9 maggio e si riunirà propbabilmente non prima del 19 maggio per la prima volta, a Ginevra. La creazione del nuovo organismo è stata appoggiata da 12 premi Nobel per la pace, incluso l'ex presidente Usa Jimmy Carter.






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