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LEGGENDO QUA E LA'


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Inviato 02 marzo 2006 - 01:27:48

Shakespeare era italiano
Troppe coincidenze per una clamorosa ipotesi

E se William Shakespeare fosse stato italiano? È un’ipotesi neppure tanto remota a favore della quale tramano numerose coincidenze sospette. E se Hercule Poirot era solito ripetere che «una coincidenza è solo una coincidenza, due coincidenze sono solo due coincidenze, ma tre coincidenze fanno una prova», allora qua di prove ce non sono davvero parecchie.

Pare che un certo Michelangelo Florio nato in Sicilia intorno all’anno 1560, autore di numerose tragedie e commedie, e perseguitato per motivi religiosi, iniziò a fuggire con la sua famiglia. Per garantirsi un anonimato maggiore prese a farsi chiamare con il cognome della madre, Crollalanza (o Scrollalanza che in italiano diventa "scrolla la lancia" ovvero la traduzione letterale dell’inglese "shake speare"). Nel suo peregrinare Crollalanza avrebbe fatto una lunga tappa a Venezia, dove fonti del tempo vorrebbero che un suo vicino moro avesse ucciso per gelosia la propria moglie. È immediato pensare che questa storia possa avergli suggerito la trama dell’Otello.

Successivamente le tracce di Crollalanza si ritrovano a Stratford in Inghilterra (città natale di Shakespeare nelle biografie ufficiali) dove l’oste che lo ospitò prese a chiamarlo William sostenendo che questi gli ricordava il figlio morto, William appunto. Potrebbe essere nato così William Shakespeare.

Ad accentuare il mistero altri particolari tutt’altro che irrilevanti: nei registri della scuola secondaria di Stratford non compare il nome di nessun William Shakespeare. Inoltre nel 1603 il nome di Shakespeare scompare dal registro degli attori forse per paura che i suoi persecutori fossero sulle sue tracce; e ancora di lui si diceva fosse socio del Club In di Londra, dove invece nessuno Shakespeare risulterà mai essere registrato, ma un Michelangelo Florio, sì.

E poi ci sono le sue opere a "chiudere il cerchio". Nelle biografie ufficiali non si ha notizia di suoi viaggi all’estero, eppure gran parte delle sue opere maggiori sono ambientate in Italia. Una conoscenza troppo profonda per non essere sospetta.




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