vi riporto un stralcio del "suo" pensiero e dei suoi formidabili approcci ed, infine, suo sito..(in fila per appuntamento

"Integratori con vitamine e minerali. Prenderli o lasciarli?
Sulla tematica degli integratori alimentari regna un certo caos. La raccomandazione ufficiale è in genere che „una dieta sana e variata apporta tutte le vitamine ed altre sostanze di cui il corpo umano ha bisogno , e quindi non è necessario assumere integratori". In realtà invece, a mio avviso non vi è assolutamente una risposta universale. E‘ necessario innanzitutto distinguere il caso di chi è in buona salute e si pone la domanda solo per restare sano, e chi invece soffre già di qualche malattia....
Chi sta bene dovrebbe, per continuare a star bene, assumere 5 manciate (della propria mano) di 5 diversi tipi di frutta/verdura di 5 colori diversi, 5 volte al giorno. Questa è la cosiddetta „rule of 5? (”regola dei 5? di cui parla la medicina ortomolecolare… e già molti si trovano qui dinnanzi al primo ostacolo: solo il 3-5% della popolazione generale assume queste quantità di frutta e verdura e in realtà le condizioni della vita moderna (si mangia in fretta un panino correndo da un appuntamento all‘altro) sono tali che seguire questa regola è molto difficile. Come se questo non bastasse, c’è da prendere in considerazione un ulteriore fattore poco rassicurante: il mercato agricolo moderno (classicamente denominato „economy –based farming”, prevede che la terra sia sfruttata al massimo, senza darle il tempo di rigenerarsi e senza ridarle le sostanze necessarie (i fertilizzanti chimici non restituiscono certo al terreno tutti i minerali e le altre sostanze di cui iessi avrebbero bisogno. Le quantità di vitamine e minerali contenute nella frutta-verdura possono quindi al giorno d‘oggi essere minime (potrebbero essere maggiori quelle di pesticidi!), e purtroppo non tutti hanno la possibilità di nutrirsi con i prodotti del proprio orto oppure di comprare prodotti provenienti da coltivazioni biologiche. Anche se si è in buona salute è bene, per restarlo, assumere degli integratori.
Generalmente però nell’ assunzione di vitamine viene commesso un grave errore: vengono prese dosi troppo basse, corrispondenti in genere alla “Recommended Daily Allowance (RDA- razioni giornaliere raccomandate) americana. Come è nato il concetto delle RDA? Ai tempi della II guerra mondiale, all’epoca in cui l’America stava per mandare i suoi s oldati in Europa, scienziati americani studiarono e stabilirono la “Minimal Daily Allowance” (MDA) di molte vit/minerali. Come implica il termine, si tratta della quantità minima necessaria per far sì che non appaiano dei sintomi di carenza in maschi giovani, sani e in condizioni ottimali. La MDA è poi diventata RDA e le dosi sono rimaste tali e quali. Dai tempi della II guerra mondiale i terreni si sono ulteriormente impoveriti e le abitudini alimentari sono peggiorate. Inoltre le dosi raccomandate sono quelle necessarie per evitare sintomi da carenza, e non certo quelle per restare in condizioni di salute ottimali, in particolare per chi è in fase di crescita o fa una vita malsana.
La raccomandazione che vorrei rivolgere a chi vuole restare in buona salute non è tuttavia quella di ingurgitare scatole di vitamine in alte dosi, ma piuttosto di assumere integratori a base di sostanze alimentari che sono per natura molto ricche di vitamine, minerali ed altre sostanze magari non ancora conosciute. Per fare un esempio: la vitamina E farmaceutica contiene in genere solo alfa tocoferolo, mentre si sta ora scoprendo che gli effetti benefici di questa vitamina sono prodotti anche dal tocoferolo beta e gamma e dal gruppo dei tocotrienali, tutti presenti nella vitamina E contenuta in sostanze naturali ma non in quella contenuta in preparati farmaceutici. Questi cibi naturali ricchissimi di vitamine minerali ed enzimi (il discorso che riguarda gli enzimi è così importante che lo tratterò in un futuro intervento a parte) che per fortuna ancora esistono: mi riferisco alla spirulina, alghe blu-verdi, polline, pappa reale ed altre.
Un’altra raccomandazione importante è tuttavia quella di accertare, anche se si è in buona salute, se si soffre di qualche carenza di vitamine/minerali, avvalendosi a questo scopo delle possibilità offerte dalla tecnologia diagnostica moderna.
Molto diverso è invece il discorso per chi soffre di qualche malattia, prende certe medicine o ha determinati profili genetici (vi sono ad es. delle particolarità genetiche che rendono difficile assimilare vitamine del gruppo B, altre, come la criptopirroluria, che portano ad un grossa carenza di Vitamina B6 e Zinco, che è quindi necessario assumere in quantità molto maggiori di quelle assimilabili con i cibi). Quando già si soffre di qualche squilibrio/malattia, non basta ovviamente seguire una dieta “equilibrata”; occorre invece creare uno “squilibrio” benefico in senso inverso a quello della malattia (ad es. con dosi molto elevate, non raccomandabili a persone sane, di singole, determinate vitamine o minerali).
E’ in realtà la stessa FDA (organo americano di controllo di cibi e medicine) che ha stabilito che soggetti ammalati, anziani o che assumono farmaci hanno bisogno di dosi maggiori di vitamine/minerali. Vi sono ad es. donne che assumono la pillola anti-concezionale per anni senza rendersi conto che stanno assumendo un “farmaco” che riduce molto la loro capacità di assimilare le vitamine del gruppo B. Pochi sanno che quando prendono un’aspirina eliminano molta vitamina C, ecc.ecc. In questi casi, anche quando si decide di assumere vitamine, per averlo letto su qualche rivista, o perché il medico, al quale si è chiesto consiglio, ha detto, pur con aria scettica, di “prendere pure le vitamine, tanto non faranno male” (lasciando intendere che secondo lui non faranno nemmeno bene!), si commette in genere l’errore di assumerle in dosaggi troppo bassi. Spesso le dosi di vitamine prescritte corrispondono all’incirca a 1 mg di una statina o a 5 mg. di aspirina…. Dosaggi che non servono a nulla e farebbero ridere un qualsiasi medico ortomolecolare, me compresa. L’altro problema è che spesso vengono prescritte vit/min in forme inattive o scarsamente assimilabili (ved. ad es. quanto detto prima sulla vit.E, che in alcuni studi è risultata poco efficace proprio perché la forma somministrata non era quella naturale e completa.)
Concludo con una raccomandazione importante: in questa tematica molti ritengono di poter sperimentare da soli, in base a qualche articolo letto, pensando che le vitamine “tanto non possono far male”! Nulla di più sbagliato. A parte il fatto che, se non assunte a regola d’arte, non fanno nemmeno bene, e già questo sarebbe peccato, occorre mettere in rilievo che, nei dosaggi elevati necessari per ottenere un effetto medico nel gruppo di persone di cui sto parlando, le vitamine/minerali assunte in modo inappropriato possono far male ed aggravare la situazione. Per fare solo alcuni esempi: dosi elevate di vitamina E possono aumentare l’effetto di farmaci anticoagulanti; il folato (forma di vit.

Integratori alimentari. Quali e quanti? Come accertarlo?
Abbiamo tutti delle necessità biochimiche uniche: alcuni possono avere necessità di supplementi nutrizionali in quantità maggiore di altri. Alcuni possono avere una mancanza ad esempio di CoQ 10 mentre altri possono avere una maggiore esigenza di vitamina B1, e finora era molto difficile accertare le esigenze specifiche di integratori alimentari per ognuno. Ora tuttavia, grazie al progresso tecnologico, vi è finalmente un test che consente di testare la biochimica individuale allo scopo di determinare le esigenze specifiche di determinati integratori per ognuno.
Se a questo test si unisce quello di nutrigenomica, che consente di stabilire quali siano i cibi quotidiani più adatti per la costituzione genetica di ognuno, allora credo veramente che si sia fatto un grosso passo avanti per la prevenzione ed il mantenimento della salute. Senza questi due test non potrei svolgere in modo ottimale il mio lavoro in quello che mi sembra uno dei settori più importanti per la prevenzione e la cura delle malattie: la medicina ortomolecolare. Dovrei infatti, nel prescrivere determinati integratori, basarmi solo sull’esperienza, (mia e soprattutto di scienziati e medici del livello del premio Nobel L. Pauling) senza tuttavia avere a disposizione sistemi diagnostici precisi in grado di confermare o meno le mie deduzioni.
Spesso nei miei interventi ho menzionato il fatto che è necessaria all’organismo una quantità sufficiente di una determinata vitamina o di altre sostanze (Coenzima Q10, acido alfa-lipoico, carnitina, vitamine varie ecc.) Tuttavia, accertare se l’organismo sia carente di determinate sostanze è più facile da dire che da fare e si procede in genere in base a criteri generali e all’esperienza. Ci possono essere, nelle varie persone, dei difetti nell’attività enzimatica, più o meno pronunciati, che rendono impossibile ottenere, anche con un’ alimentazione sana e variata, quantità sufficienti di determinate sostanze, che è pertanto opportuno supplementare con integratori alimentari. Si riesce in questo modo ad evitare future malattie.
Ho cercato a lungo in passato dei test diagnostici affidabili per questo scopo, e solo recentemente sono riuscita a trovarli . .
Mi riferisco ora in particolare ad un test, che ho da poco scoperto, modo semplice e poco costoso. Si chiama “test degli acidi organici” e per ora, che io sappia, viene effettuato solo in America, ma basta inserire in una busta un bastoncino che è stato prima immerso nell’urina e inviarlo, e dopo poco tempo dall’America arriva il risultato, che finora mi ha dato delle risposte in merito a problemi di vari pazienti che non ero riuscita a chiarire con altri test e mi ha consentito di consigliare le qualità ottimali di integratori (vitamine, aminoacidi ed altre sostanze) in base alla costituzione individuale di ognuno.
Come funziona questo test? Gli acidi organici, chiamati anche acidi carbossilici, comprendono dei composti basilari per il funzionamento di molte vie biochimiche, e consentono di accertare il buon funzionamento del ciclo di Krebs (con il quale è prodotta l’energia nelle cellule.) Il ciclo di Krebs comprende nove acidi organici ed è il processo metabolico essenziale per tutte le fonti d’energia provenienti dal cibo, (carboidrati, proteine e grassi) . Un cattivo funzionamento del metabolismo degli acidi organici può indicare che mancano determinate sostanze nutritive, oppure che queste non sono utilizzate in modo adeguato
Alcuni scompensi metabolici già ben noti comprendono l’aciduria metilmalonica o l’anemia collegata alla vitamina B6, per citare solo alcuni problemi che rispondono favorevolmente a dosi farmacologiche di vitamine.
Alcuni esempi di cosa si possa accertare con questo test: 1) l’acido metilmalonico è noto come indicatore di una carenza di vitamina B12. La sua presenza nell’urina indica l’esistenza di problemi nel passaggio della vitamina B12 dall’intestino ai tessuti, in cui si verifica una carenza di questa vitamina, carenza superabile con la sua somministrazione in dosaggi superiori a quelli che è possibile assumere con i cibi. La presenza nell’urina di citrato in eccesso può indicare una carenza di aminoacidi o l’esistenza di problemi nel metabolismo delle proteine. La presenza di succinato può indicare l’esigenza di maggiori quantità di aminoacidi a catena ramificata. L’eccesso di fumarato indica una carenza di coenzima Q10. L’eccesso di malato indica un’esigenza di maggiori quantità di vitamina B3 e di coenzima Q10. 3) Processi di disintossicazione: livelli elevati di para-idrossifenilacetato possono indicare una presenza, nel tratto gastrointestinale, di batteri come Giardia, C.difficile, Proteus vulgaris o altre infezioni intestinali. La presenza di benzoato in eccesso e di carenza di ippurato indica la presenza di difetti nella II fase del processo di disintossicazione da parte del fegato.
Come viene effettuato il test? Con un perfezionamento del sistema di Gas Chromatograpy/Mass Spectro-metry (GC/MS),nota da tempo per la possibilità che offre di quantificare in modo accurato e preciso una miriade di sostanze , e di comprendere meglio numerosi processi patologici. Così ad es. ha consentito di accertare che in caso di diabete non vi è solo un difetto nel metabolismo del glucosio ma anche in quello degli aminoacidi e degli acidi grassi.
Se dovessi dire quali sono i test diagnostici che finora ho trovato più utili per accertare le cause di malanni per i quali i test della medicina classica, risultanti tutti normali, non consentivano di accertare le cause, citerei senz’altro questo test, insieme a quello sui polimorfismi genetici, la criptopirroluria e alcuni altri di cui ho parlato in precedenti interventi.
Dott.ssa Fiamma Ferraro
mai sentita una più tosta..
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