Inviato 27 settembre 2009 - 20:11:44
Ciao a tutti,
io ho seguito il convegno a Como. Ho perso la presentazione di Tirelli ma ho visto la dtt.sa Capelli del dip. di Immunogenetica di Pavia, un infettivologo e un neurologo dell'ospedale di Como, oltre a una psicologa e ad un medico che si è presentato nella doppia veste di medico e di paziente CFS.
Penso che sia stato un congresso che merita proprio i complimenti. L'atmosfera era molto seria, alla CFS veniva attribuita la necessaria gravità.
La dott.sa Capelli ha dato uno sguardo alla ricerca, soprattutto riguardo ai chip biologici che studiano le espressioni geniche per trovare indizi sui meccanismi patogenetici in atto nelle malattie: nella CFS ci sono già stati alcuni studi di questo tipo ma i risultati sono ancora piuttosto contrastanti.. l'evoluzione di queste tecnologie è comunque molto promettente anche in vista di un possibile test da usare come strumento diagnostico.
Il dott Santoro ha passato in rassegna tutti gli agenti infettivi implicati nella CFS, come evento scatenante o come infezione cronica: virus erpetici, micoplasmi, clamidie, borrelie, coxielle, enterovirus, parvirus, toxoplasma e altri. La cfs ha sintomi tipici anche delle malattie infettive come febbre, mal digola, linfonodi gonfi, le stesse reazioni infiammtorie alle articolazioni e ai muscoli ecc..
Non si tratta pero' di una semplice malattia infettiva ma di una sindrome molto complessa, che interessa alla fine tutti i principali sistemi dell'organismo, e che crea sintomi un po' in tutti i distretti del corpo. Sono state passate in rassegna alcune ipotesi avanzate dagli studiosi fino ad oggi.
Il dott. Di Palma ha mostarto alcuni meccanismi neurologici alla base della fatica, che potrebbero appartenere alla cfs come appartengono ad altre malattie, come la sclerosi a placche o altre. ha mostrato anche di saper maneggiare molte classi di farmaci per tentare di alleviare alcuni sintomi per esempio nella fibromialgia.
Il dott Brambilla, che è anche paziente, stava molto male e ha mostrato un video che volva comunicare la situazione di disperazione che vive, avendo la malattia devastato la sua quotidinianità come anche i sui progetti.
Hanno inoltre parlato una psicologa e una persona del direttivo dell'associazione tedesca Fatigatio.
Penso che questo tipo di congresso sarebbe esattamente quello che ci vuole per sensibilizzare la classe medica in tante altre città e regioni.
Complimenti a Roberta e Tomas.