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Le armi dolci per sconfiggere il 'mal di tempo'


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Inviato 01 febbraio 2006 - 12:40:25

A cura di Piero Sampieri - Pubblicato il 21/09/2005


Le armi dolci per sconfiggere il 'mal di tempo' di Claudia Bortolato. Scirocco, vento dell'est, pioggia, neve: non sono solo noiosissimi eventi atmosferici, ma un vero e proprio tormento. Almeno, questo, per l'esercito di meteoropatici che, puntualmente, ad ogni brusca variazione di temperatura od umidità viene letteralmente assalito da mal di testa, debolezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione e, addirittura, calo del desiderio sessuale.


Fantasie? Malanni immaginari? No, malesseri reali, risponde la scienza. «La biometeorologia medica ha dimostrato che esiste una continua interazione tra i processi fisiologici che avvengono nel corpo umano e le condizioni climatiche atmosferiche», spiega il professor Roberto Gualtierotti, presidente dell'Associazione europea di medicina termale e bioclimatologia. «Nell'ipotalamo, infatti, è localizzato anche il centro di termoregolazione corporea, che ha il compito di mantenere in equilibrio i processi di produzione e dispersione di calore per conservare sui 37° C circa la temperatura interna del corpo. Indipendentemente dalla temperatura esterna». Se, per qualche motivo, il sistema di termoregolazione non funziona a dovere, l'organismo non riesce ad adattarsi prontamente alle improvvise variazioni ambientali e "risponde" con sintomi di disagio più o meno accentuati. E si diventa, così, meteoropatici.
Ma come si innesca la reazione meteoropatica? E' il "momento di passaggio" da una situazione climatica all'altra che provoca i disagi e i malesseri meteoropatici. Per questo sono soprattutto i venti, che comportano una variazione nello stato elettrico dell'aria, con un aumento di ioni positivi, a provocare i sintomi più fastidiosi. Comunque, niente paura: cessato il fenomeno atmosferico scatenante, spariscono rapidamente anche i disturbi. Il problema è che il pazzo clima del nuovo millennio, caratterizzato da continui, altalenanti eventi atmosferici, non facilita la vita ai meteoropatici. Che, sembra, siano destinati ad aumentare. «L'attuale sistema di vita, caratterizzato da lunghe permanenze in ambienti chiusi e surriscaldati, non favorisce la buona funzionalità del sistema di termoregolazione, che si "assopisce" gradualmente per carenza di stimoli», osserva Gualtierotti.


LE ARMI DOLCI PER SCONFIGGERE LA METEOROPATIA


La medicina ufficiale non dispone attualmente di terapie specifiche: riposo e provvedimenti sintomatici (per esempio, blandi sedativi per l'irritabilità, tonici per la debolezza e l'ipotensione, analgesici contro i mal di testa) sono gli unici baluardi offerti per combattere questa sindrome. Il rimedio, molto spesso, arriva, invece, dai trattamenti naturali. Va ricordato, inoltre, che è molto utile stare il più possibile all'aria aperta, praticare attività fisica con costanza, soprattutto il nuoto ed effettuare qualche sauna.


IDROTERAPIA E ALTRI UTILI ACCORGIMENTI

Stimolare il sistema di termoregolazione: è l'imperativo per chi vuole prevenire o attenuare i disturbi meteoropatici. Gli specialisti consigliano di stare il più possibile all'aria aperta anche in inverno, di praticare attività fisica con costanza, soprattutto nuoto. Molto utile è effettuare con regolarità terapie idroterapiche casalinghe, come idromassaggi e, soprattutto, docce alternate. Ecco come procedere: con il getto di acqua calda della doccia bagnare prima piedi e gambe, risalire verso braccia, schiena, addome. Quindi, passare brevemente (2 minuti circa) tutto il corpo con il getto di acqua fredda, poi ancora con acqua calda e, terminare, sempre velocemente, con acqua fredda. In alternativa, o in associazione, si possono effettuare delle spugnature fredde. Bagnare in acqua fredda un asciugamano di cotone o di canapa. Una volta strizzato e piegato in quattro, passarlo velocemente su tutto il corpo, partendo sempre dalle estremità e insistendo sulla colonna vertebrale. Finita l'operazione, vestirsi immediatamente senza asciugarsi. Molto efficaci anche le saune, ma poichè possono avere controindicazioni è opportuno sentire il parere del medico di fiducia. Per combattere i disturbi provocati dai venti, scirocco e föhn in particolare, quando si staziona in ambienti chiusi, è utile ricorrere ad uno ionizzatore, che contrasta lo squilibrio elettrico immettendo nell'aria ioni negativi. Buona norma è evitare gli ambienti fumosi e con riscaldamento troppo elevato e "rimediare" all'aria troppo secca e viziata con umidificatori e aperture frequenti della finestra.

MEDICINA TRADIZIONALE CINESE


Agopuntura, dieta e fitoterapia cinese possono aiutare l'organismo a combattere sintomi generali e specifici della meteoropatia. La cura va naturalmente personalizzata, ma, in linea di massima, bastano alcune sedute di agopuntura per riequilibrare l'energia e migliorare sensibilmente i sintomi e la resistenza alle modificazioni atmosferiche. In genere è molto utile, per esempio, stimolare il quindicesimo punto del triplice riscaldatore. Anche specifiche erbe cinesi, come il Fang Feng, aiutano a potenziare l'adattabilità del corpo ai cambiamenti dell'esterno. Infine, la dieta: secondo la medicina cinese, l'organo che presiede ai cambiamenti di stagione e, per esteso, ai cambiamenti climatici, è il sistema milza/pancreas. Chi ha difficoltà di adattamento alle mutazioni atmosferiche dovrebbe quindi privilegiare nella dieta cereali e i carboidrati non raffinati, che "nutrono" la milza.


OMEOPATIA



La medicina del dottor Hahnemann contempla numerosi e specifici rimedi per i "mali atmosferici". Qualche esempio? Per i disturbi che si accentuano con il freddo umido sono utili Arsenico, Calcarea e Dulcamara; per quelli che compaiono con il vento, Licopodio, Pulsatilla; se i problemi si manifestano con la nebbia, Iperico, Rhus toxicum. Per la meteorolabilità correlata alla neve, utili Conium e Sepia; per la sindrome del vento del Sud è invece indicato Arsenico iodato. In genere, questi rimedi si assumono alla 5 o 7 CH, nella dose di 3 granuli, 3 volte al giorno.


FIORI DI BACH



Anche la terapia con i fiori, approntata dal medico inglese Edward Bach, può rappresentare un valido aiuto per la meteorolabilità. Agendo sul piano psicologico, questi rimedi aiutano a superare le impasse emotive e i disturbi connessi. Per esempio, Walnut, la noce, è utile per chi è ipersensibile ai cambiamenti in generale; Impatiens aiuta chi è suscettibile di nervosismo con l'arrivo del vento; Sclerantus, o fiorsecco, si addice a chi soffre di sbalzi d'umore (nelle farmacie omeopatiche e vanno assunti nella dose di 4 gocce, sotto la lingua, 2 volte al giorno).
ESISTE ANCHE IL TEST MEDICO PER ACCERTARE LA METEOROPATIA
Presso alcuni centri di bioclimatologia è possibile sottoporsi ad un semplice esame, messo a punto dal professor Gualtierotti con il biologo olandese Tromp, che permette di testare l'efficienza del sistema di termoregolazione dell'organismo e, conseguentemente, l'ipersensibilità ai cambiamenti atmosferici. «Si effettua attraverso la misurazione della temperatura del palmo della mano che, attraverso uno specifico gel, viene fatta scendere dai normali 32 a 26, 27° C. Quindi, asportato il gel, si verifica dopo quanto tempo la temperatura torna ai valori iniziali», spiega Gualtierotti. Se i valori ritornano sui 32 gradi entro sei minuti, tutto è nella norma; entro 10-15 minuti, significa che esiste una certa sensibilità al tempo; dopo il quarto d'ora rivela la meteoropatia vera e propria. Per informazioni rivolgersi all'Asium, associazione specialisti idroclimatologi dell'Università di Milano, tel. 02.7490939.


METEOROPATICI O SOLO METEOROSENSIBILI?



Una sottile, ma fondamentale, linea di confine: è quella che separa la meteorosensibilità dalla meteoropatia. La prima è solo una più o meno accentuata suscettibilità a vento, temporali, neve & company, che provoca più che altro "malesseri" psicologici, nervosismo, un po' di ansia e di tensione, ma nessun disturbo fisico propriamente detto. Come accade, invece, nella meteoropatia vera e propria. Ma attenzione a non abbassare la guardia. «Un'ipersensibilità ai fenomeni atmosferici può predisporre, nel tempo, a soffrire di vere e proprie meteoropatie», avverte il professor Ferdinando Dogana, ordinario di psicologia all'Università Cattolica di Milano, autore, tra l'altro, di una ricerca condotta su un campione di soggetti meteorosensibili, che ha evidenziato come a manifestare questa "sofferenza psicologica" siano soprattutto le donne e le persone anziane in genere. «Ma, indipendentemente dal sesso, sono soprattutto le persone emotive e nervose, o con temperamenti un po' labili, ad essere particolarmente predisposte alla meteorosensibilità». Altro indizio: chi soffre di meteorosensibilità è, spesso, una persona un po' rigida, caratterizzata dal bisogno di avere tutto sotto controllo. Ambiente compreso.


http://guide.superev...09/225756.shtml
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