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Recupero 100% ME/CFS con Terapia Gupta Amigdala


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4 replies to this topic

#1 startrek01

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Posted 04 March 2009 - 13:42:19

Segnalo il sito :

www.cfsrecovery.com

per il rivoluzionario programma di recupero da ME/CFS (il 92% dei pazienti ha migliorato ed il 67% ha recuperato fino quasi al 100% ), attraverso un programma interattivo di DVD, che contiene 12 sessioni interattive con Ashok alla sua clinica di Harley Street, nel centro di Londra.
Gupta è un noto ricercatore che è stato affetto da FE/CFS ed ha recuperato al 100%.
Giro la notizia.

#2 romy

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Posted 04 March 2009 - 20:37:41

Segnalo  il sito :

www.cfsrecovery.com

per il rivoluzionario programma di recupero  da ME/CFS (il 92% dei pazienti ha migliorato ed il 67% ha recuperato fino quasi al 100% ), attraverso un programma interattivo di DVD, che contiene 12 sessioni interattive con Ashok alla sua clinica  di Harley Street, nel centro di Londra.
Gupta è un noto ricercatore che è stato  affetto da FE/CFS ed ha recuperato al 100%.
Giro la notizia.

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Praticamente si tratta di un programma per l'equilibrio dell'Amigdala,premetto che credo a quanto asserisce Ashok Gupta,sia per quanto riguarda le cause della malattia,che poi sono le stesse di cui parliamo da anni sui forums,e sia per quando riguarda il traning di miglioramento o guarigione, anche se a parole mie in passato ho menzionato tali metodi,quando ho parlato di PNL,(Programmazione Neuro-Linguistica), tecniche di meditazione, tecniche di consapevolezza, tecniche yogi, e altro ancora.
Ma per concepire tali tecniche e farle proprie,a mio parere,non basta un corso su DVD,ma occorre essere seguito da un maestro di vita per anni e non per giorni,ed a nulla servirebbero anche le eventuali 15 ore da trascorrere in Clinica in Inghilterra.Comunque sono convinto che il corso funzioni,ne ho le prove,ma sono anche convinto che un tale corso,bisogna rivoluzionare totalmente il modo di pensare e di vivere,cosa che non si puo'fare in poche ore o pochi giorni,e penso non sia alla portata di tutti,specialmente se i sintomi si trovano ad un certo stadio di avanzamento.Poi c'è il problema dello spostamento per la clinica di Harley Street, nel centro di Londra.Chi ne ha le possibilità fisiche ed economiche,ed ha una mente aperta al nuovo,penso si tratti di una buona possibilità di guarigione.Comunque,volevo aggiungere,che a sapere dove cercare anche in Italia,tali tecniche,applicate alla salute,si trova dove praticarle,per non parlare della montagna di libri scritti su tali argomenti,ma poi c'è il detto che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.Ti ho detto come la penso,non per sentito dire,ma perchè tutte quelle techiche le ho conosciute in prima persona nella mia vita,e posso dirti che funzionano per davvero,ma non sono per tutte le menti.Ciao Romy

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Iosto'conChiara

 

Quando le voci in te parlano di fine;

quando la mente dice che hai perduto;

quando credi che sia impossibile;

eppure prosegui,ti sollevi sulla tua Spada;

e fai ancora un altro passo;

Lì è dove termina l'Uomo;

Lì è dove comincia Dio.

 

Mentre si aspettano future ricerche è importante per prima cosa non
nuocere.

Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti, sono gli unici in cui puoi camminare a testa alta anche se stai piangendo.

 

"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.
Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.
Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere,
per la quale Dio non abbia una cura corrispondente
".
                                                                                              Paracelso

 

“Questa realtà è solo un sogno di cui siamo convinti!”

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Mio collegamento

Per quanto riguarda l'ipotesi che la CFS possa essere una forma di Depressione Mentale,tutti gli studi hanno contraddetto tale approccio.Per citare un solo ma importante rilievo clinico:i livelli di Cortisolo sono molto bassi nella CFS,al contrario di quelli alterati verso l'alto della Sindrome Depressiva.


Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.

 

Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.

Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......

 

https://www.youtube....h?v=ICjFAa2ZbIY

 

 

 

 

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#3 startrek01

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Posted 05 March 2009 - 11:35:34

In realtà iscrivendosi al sito di Gupta si ricevono delle e-mail successive che indirizzano a tutti dei video del corso presenti su YouTube. Purtroppo io non conosco l'inglese e non so valutare la validità della proposta ,serve una traduzione ed una eventuale prova da parte di qualcuno che porti alla conoscenza di tutti.
Penso che nella CFS niente vada tralasciato.
Ciao Ferruccio.

#4 startrek01

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Posted 05 March 2009 - 19:32:58

L’intelligenza emotiva: l’amigdala

Noi tutti abbiamo avuto a che fare con l’amara esperienza della perdita del controllo emozionale... Cercate di ricordarvene qualcuna e in modo particolare soffermatevi a quello che maggiormente è rimasta impressa nella vostra mente per la sua carica emotiva.

Nei nostri cuori soggiacciono ferite emozionali attive, che al minimo sussulto sismico (esperienze che la vita comporta) emergono con una forte carica emotiva paragonabile alla potenza di un vulcano in eruzione, provocando, il più delle volte, danni irreparabili a noi stessi e alle persone che più amiamo. Gli aspetti di un io bisbetico, irrequieto, insaziabile, volubile, capriccioso, offeso, timido, pauroso, frustrato, ribelle, testardo, sottomesso, aggressivo egocentrico, passionale, paragonabili al magma, al gas, ai vapori, allo zolfo e ai prodotti piroclastici di un vulcano, costituiscono uno stato latente o palese di situazioni molto pericolose endogene ed esogene della persona.

Perché? Come mai? Che cosa succede nella nostra mente? Dove avviene questo processo di reazione emozionale fuori dalla norma e che erroneamente cerchiamo di giustificare con accuse?

L’amigdala è un centro del sistema limbico del cervello. Il termine deriva dalla parola greca che significa mandorla. É un gruppo di strutture interconnesse, a forma appunto di mandorla, posto sopra il tronco cerebrale, vicino alla parte inferiore del sistema limbico.

Il sistema limbico è il punto centrale del sistema regolare endocrino, vegetativo e psichico; elabora stimoli provenienti dall’interno del corpo e dall’esterno. Descrive le strutture cerebrali che si trovano al confine tra l’ipotalamo e le strutture connesse, da un lato, la corteccia cerebrale dall’altro.

L’amigdala, ne abbiamo due, è specializzata nelle questioni emozionali. Se viene resecata dal resto del cervello, il risultato è una evidentissima incapacità di valutare il significato emozionale degli eventi, conseguentemente si diventa cechi affettivamente (cecità affettiva).

L’amigdala funzione come un archivio della memoria emozionale ed è quindi depositaria del significato stesso degli eventi; la vita senza l’amigdala è un’esistenza spogliata di significato personale.

All’amigdala è legato qualcosa di più dell’affetto: tutte le passioni dipendono da essa. Le lacrime, un segnale emozionale esclusivo degli esseri umani, sono stimolate da essa. Asportando o resecandola negli animali, questi perdono ogni impulso a cooperare o a competere e non provano più rabbia o paura.
1. L’amigdala è un grilletto molto sensibile.

I segnali di entrata provenienti dagli organi di senso consentono all’amigdala di analizzare ogni esperienza andando, per così dire, a ‘caccia di guai’. É una sentinella psicologica che scandaglia ogni situazione e ogni percezione, sempre guidata da un unico interrogativo, il più primitivo: E’ qualcosa che odio? Qualcosa che mi ferisce? Qualcosa che temo? Se la risposta è affermativa - se in qualche modo la situazione profila un «Si» - l’amigdala scatta immediatamente, come un sorta di grilletto neurale e reagisce telegrafando un messaggio di crisi a tutte le parti del cervello.

Nell’architettura cerebrale, l’amigdala è come una di quelle centraline programmate per inviare chiamate di emergenze ai vigili del fuoco, alla polizia... ogni qualvolta il sistema di allarme istallato all’interno di un’abitazione o di una banca segnali un problema.

Quando scatta l’allarme della paura, ad esempio, l’amigdala invia messaggi di emergenza e tutte le parti principali del cervello; stimola la secrezione degli ormoni che innescano la reazione di combattimento o fuga, mobilita i centri del movimento e attiva il sistema cardiovascolare, i muscoli e l’intestino. Altri segnali vengono dati per secernere piccole quantità di adrenalina, oppure al tronco cerebrale, facendo assumere al volto un’espressione spaventata, ecc. Simultaneamente, i sistemi mnemonici corticali vengono riorganizzati con precedenza assoluta per richiamare ogni informazione utile nella situazione di emergenza contingente.

Nell’architettura del cervello l’amigdala ha una posizione privilegiata in qualità di sentinella delle emozioni capace all’occorrenza di sequestrare il cervello.

Gli input sensoriali provenienti dall’occhio o dall’orecchio viaggiano dapprima diretti al talamo e poi servendosi di un circuito monosinaptico all’amigdala (esiste un fascio molto sottile di fibre nervose che vanno direttamente all’amigdala); un secondo segnale viene poi inviato dal talamo alla neocorteccia - il cervello pesante o pensante. Questa ramificazione permette all’amigdala di cominciare a rispondere prima della neocorteccia.

Quest’ultima, infatti, elabora le informazioni attraverso vari livelli di circuiti cerebrali prima di poterle percepire in modo davvero completo e di formulare infine una risposta, che risulta quindi molto più raffinata rispetto a quella dell’amigdala.
2. L’amigdala è specialista della memoria emozionale.

Le nostre emozioni hanno una mente che si occupa di loro e che può avere opinioni del tutto indipendenti da quelle della mente razionale.

L’ippocampo (parte del lobo temporale) - per lungo tempo considerato la struttura chiave del sistema limbico - è coinvolto nella registrazione e nella comprensione degli schemi percettivi più che non nelle reazioni emotive - come in un computer.

La principale funzione dell’ippocampo sta nel fornire un ricordo particolareggiato del contesto, vitale per il significato emozionale; è l’ippocampo che riconosce il diverso significato, tanto per fare un esempio, di un orso visto allo zoo o nel cortile di casa.

Mentre l’ippocampo ricorda i fatti nudi e crudi, l’amigdala ne trattiene, per cosi dire, il sapore emozionale. Ad esempio: nel caso in cui avessimo fatto un sorpasso rischioso tale da creare un certa paura, l’amigdala, da quel momento in poi, ogni qualvolta che, in qualche modo, ci si ritrova in circostanze simili, ci fa sentire ansiosi. L’ippocampo è fondamentale per riconoscere in un volto quello di tua cugina. Ma è l’amigdala ad aggiungere che ti è proprio antipatica.
3. Meccanismi di allarme neurale e associazioni

In quanto archivio della memoria emozionale, l’amigdala analizza l’esperienza corrente, confrontando ciò che sta accadendo nel presente con quanto già accaduto nel passato. Il suo metodo di confronto è associativo: quando la situazione presente e quella passata hanno un elemento chiave simile, l’amigdala lo identifica come una associazione.

Ecco perché questo circuito è, per cosi dire, sciatto: agisce prima di avere una piena conferma. Ci comanda precipitosamente di reagire ad una situazione presente secondo modalità fissate molto tempo fa, con pensieri, emozioni e reazioni apprese fissate in risposta ad eventi forse solo vagamente analoghi - e tuttavia abbastanza simili da metterla in allarme.

Perché essa dichiari lo stato di emergenza basta solo che pochissimi elementi della situazione presente ricordino quelli di una passata circostanza pericolosa. Il guaio che oltre ai ricordi, carichi di valenze emozionali, che hanno il potere di scatenare questa risposta di crisi, possono anche essere superate le modalità di reazione. In tali momenti, l’imprecisione del cervello è aumentata anche dal fatto che molti vividi ricordi emozionali risalgono ai primi anni di vita e riguardano il rapporto fra il bambino e chi si prendeva cura di lui. Questo è vero soprattutto per gli eventi traumatici, ad esempio se un piccolo veniva percosso o apertamente trascurato.

L’amigdala può reagire con delirio di collera o di paura prima che la corteccia sappia che cosa sta accadendo, e questo perché l’emozione grezza viene scatenata in modo indipendente dal pensiero razionale, e prima di esso.
4. Il centro che controlla le nostre emozioni

Mentre l’amigdala lavora per scatenare una reazione ansiosa e impulsiva, altre aree del cervello emozionale si adoperano per produrre una risposta correttiva, più consona alla situazione. L’interruttore cerebrale che smorza gli impulsi sembra trovarsi all’estremo di un importante circuito diretto alla neocorteccia - precisamente ai lobi prefrontali o frontali.

Quest’area cerebrale neocorticale consente di dare ai nostri impulsi emotivi una risposta più analitica o appropriata, modulando l’amigdala e le altre aree limbiche. Quando si scatena un’emozione, nel giro di qualche istante i lobi prefrontali eseguono la reazione che ritengono migliore fra una miriade di possibilità, in base al criterio del rapporto rischio/beneficio… ad esempio: quando attaccare, quando darsi alla fuga e anche quando calmarsi, persuadere, cercare comprensione, tergiversare, provocare sensi di colpa, piagnucolare, indossare una maschera di spavalderia, essere sprezzanti, ecc.

La neocorteccia è al lavoro tutte le volte che registriamo una perdita e ci rattristiamo, o ci sentiamo felici dopo un trionfo, o ci maceriamo rimuginando su qualcosa che qualcuno ha detto o ha fatto facendoci sentire feriti o in collera.
Conclusione

In un certo senso, abbiamo due cervelli, due menti - e due diversi tipi di intelligenza: quella razionale e quella emotiva: Il nostro modo di comportarci nella vita è determinato da entrambe: non dipende solo dal Qi (quoziente dell’intelligenza), ma anche dall’intelligenza emotiva. La complementarietà del sistema limbico e della neocorteccia, dell’amigdala e dei lobi prefrontali (destro e sinistro), significa che ciascuno di essi è solitamente una componente essenziale a pieno diritto della vita mentale. Quando questi partner interagiscono bene, l’intelligenza emotiva si sviluppa, e altrettanto fanno le capacità intellettuali.

Come indurre i due partner, l’intelligenza razionale e quella emotiva, ad interagire bene?

Secondo il pensiero di E. G. White:

1. “Ciò di cui abbiamo bisogno è di una conoscenza che rinvigorisca mente e anima (l’intelligenza razionale ed emotiva – ndr.), e che faccia uomini e donne migliori. L’educazione del cuore è molto più importante di ogni nozione letteraria”. (Sulle Orme del Gran Medico, pag. 192)

2. “Dobbiamo disciplinare, educare e addestrare la mente in modo tale da poter compiere il servizio di Dio anche se esso non è in armonia con le inclinazioni naturali. Bisogna sopraffare le tendenze al male, ereditate e acquisite” (Idem, pag. 194).

3. “Coltivate ciò che vi è più nobile in voi, siate pronti a riconoscere le buone qualità l’uno dell’altra: il sapersi apprezzati è uno stimolo meraviglioso e una grande soddisfazione. La simpatia e il rispetto incoraggiano nella lotta per perfezionarsi, e la l’amore stesso cresce mentre sprona al raggiungimento di fini più nobili” (Idem, pag. 152).

4. “Dio ci ha dato la facoltà di scegliere, ma sta a noi fare la scelta. Non possiamo cambiare i nostri cuori, non possiamo dominare i nostri pensieri, i nostri impulsi, i nostri affetti, non possiamo renderci puri e adatti al servizio di Dio, ma possiamo scegliere di servire Dio e offrirgli la nostra volontà. Allora Egli opererà in noi «il volere e l’operare secondo il suo beneplacito»” (Filippesi 2: 15), (Idem, pag. 70).

5. Le cose migliori della vita - la semplicità, l’onestà, la veracità, la purezza e l’integrità - non si possono né comprare né vendere. esse sono a disposizione degli ignoranti e degli istruiti, dell’umile lavoratore e dell’illustre uomo di stato” (Idem. pag. 80).

Francesco Zenzale

Nota: Questo studio, tranne le citazioni di E. G. White, è stato tratto dal libro del Dr. D. Goleman, Intelligenza Emotiva, ed. CDE, Milano.
Letture consigliate:

1. Intelligenza Emotiva, D. Goleman, ed. CDE, Milano

2. Psicologia - Fisiologia, Francis Leukel, ed. Zanichelli, Bologna

3. Neorofisiologia Umana, Arthur C. Guyton, ed. Il Pensiero scientifico, Roma

Glossario

Sistema Libico: l’anello che collega varie vie e centri, tra cui il setto, il giro cingolato, l‘ippocampo, l’area entorinale, l’amigdala e il talamo anteriore.

#5 Gattone

Gattone

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Posted 07 March 2009 - 04:12:24

ce l'ho il corso non l'ho praticato ,tieni presente che secondo lui la caussa della malattia è praticamente il fatto che uno pensa sempre ai sintomi o cose negative il che scatenerebbe una reazione a catena per cui uno è sempre all'ertato, lui comunque aveva una cfs post virale
non so se funzionerebbe per tutti i casi in realtà dipende dalla causa primaria, dove le hai lette quelle statistiche?
cmq il metodo influenza pesantemente la psiche in un modo un po semplicistico mi sembra certo sarebbe meglio fare tutto con una persona vera, non si scherza con la mente...
cma per lavorare sulla psiche mi sembra piu interessante il sito di sasha allenby che lavora con eft principalmente
oppura karl dawson lui si che laVora a fondo, ci fosse gente cosi in italia...

Edited by Gattone, 07 March 2009 - 04:15:38.





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