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Chi ha fatto la chelazione?


13 risposte a questa discussione

#1 michimichela

michimichela

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Inviato 12 giugno 2008 - 06:55:14

Cari tutti,
ho cercato un po' nel sito ma... mi sembra impossibile, non trovo nessuno che parli della chelazione da mercurio.
Io sto per cominciare il dmsa.
Sono un po' preoccupata e cercavo "rassicurazioni" in qualche esperienza delle vostre. Forse Jhonny la faceva. O la fa. Sicuro, cercherò meglio.
Comunque domani ho deciso che comincerò con l'assunzione ogni 4 ore dei 25mg consigliati.
Ho letto in internet di tutto, compresi grandi attacchi di panico, ma si parla di altre dosi.
Cosa mi capiterà??
E come è pensabile di svegliarsi di notte per settimane/mesi e prendere la capsulina? Io mi sento male solo all'idea. Già sto meglio ma non sono certo al top, poi se mi si va a toccare il sonno... altro che attacchi di panico!!!
Insomma, proviamo pure, ma credo e spero di non essere una pioniera e che i rischi siano in qualche modo calcolati. :mellow:
Commenti?
Grazie.
Buona giornata.
Michela

#2 alessia1975

alessia1975

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Inviato 12 giugno 2008 - 07:20:34

ciao,
ci stavo pensando anch'io ma non ho ancora provveduto, in internet ho trovato quest'articolo:
E' una terapia che utilizza delle sostanze chimiche (soprattutto EDTA) per "chelare", cioè togliere andando a raccogliere all’interno dell’organismo per mezzo del sangue, le tossine accumulate nelle vene e nelle arterie (esempio calcio e grassi).
La chelazione è un processo che si incontra frequentemente in natura, durante il quale i metalli inorganici come il ferro, per esempio, formano complessi con la materia organica.

Negli Stati Uniti è largamente utilizzata. Da oltre 40 anni i medici vi ricorrono per curare i disturbi cardiovascolari.

E' un un drenaggio forzato dell’organismo. E' una tecnica praticata e conosciuta nei paesi anglosassoni e in America, in Italia ancora poco conosciuta.

Risulta molto utile per prevenire ed evitare sopra tutto ictus, bypass, infarti e malattie arteriosclerotiche.

Sostanza varie, soprattutto EDTA, veicolate dal sangue staccano e sciolgono i depositi delle sostanze tossiche accumulate in tutto il corpo per alimentazione e altri comportamenti errati.
Questa terapia si effettua per per fusione venosa lenta, da 1 a 3 volte la settimana e con dosaggi variabili in rapporto alle caratteristiche della malattia e della normalità o meno della funzione del rene, dato che il chelato (edta stesso + il metallo legato all'edta) viene eliminato per il 95-98% attraverso il rene. Il miglioramento dei disturbi inizia dopo 3-5 perfusioni; si concreta durante il ciclo di cura 20-30 perfusioni) ed è massimo dopo 3-6 mesi dalla fine della cura. Il risultato è migliore nei diabetici e quando il malato ottimizza il proprio stile di vita eliminando i noti fattori di rischio (obesità, ipertensione, ipercolesterolo e trigliceridi, abolizione del tabacco, ecc.).

La terapia chelante consiste in un ciclo da venti a trenta fleboclisi somministrate a giorni alterni o meno frequentemente. Ciascuna fleboclisi ha una durata media di tre ore e si effettua ambulatoriamente.Il primo ciclo di terapia può essere seguito successivamente da cicli meno intensivi.

E' pericolosa? La terapia chelante, se eseguita secondo il protocollo, non comporta problemi degni di nota. Le gravi complicazioni renali osservate agli inizi, dovute ai dosaggi non razionali dell’edta (5 -10 gr al giorno per 15 giorni), hanno ormai solo valore storico. Dopo 5 anni dalla fine della cura, la mortalità, negli 800 casi Italiani, è stata del 3,2% per l’aggravamento della malattia perla quale fu eseguita la terapia chelante.

La terapia chelante se ben eseguita non presenta contro indicazioni specifiche, ma essendo il prodotto eliminato per via renale completamente nelle 24 ore, la sua pratica richiede una efficiente funzionalità renale. E’ quindi controindicata nei casi di grave insufficienza renale, ed anche di quella epatica.


Avvelenamento da metalli pesanti
I metalli pesanti sono i composti più pericolosi e dannosi tra le sostanze inquinanti. Infatti, penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, aria atmosferica, abiti e trasporti, bloccando l'attività di numerosi complessi enzimatici. L’assorbimento dei metalli pesanti a livello gastrointestinale varia a seconda delle condizioni dell’ospite, della composizione (inorganica od organica) e dello stato di valenza del metallo. Il sangue è il principale mezzo di trasporto dei metalli. Le principali vie di escrezione dei metalli sono quella renale e quella gastrointestinale. In minima parte l’eliminazione può avvenire per salivazione, traspirazione, esalazione, allattamento, esfoliazione della pelle e perdita di unghie e capelli. Alcuni organi (ossa, fegato e rene) sequestrano determinati metalli in concentrazione relativamente elevate e per anni.

La quantità di piombo contenuto nel nostro corpo è 500 volte superiore rispetto a quella presente 100 anni fa. Il piombo interagisce con il glutatione, la glutatione perossidasi e con il selenio bloccando quindi uno dei meccanismi chiave della nostra difesa antiossidante. Viene ingerito con l’acqua potabile (contaminata dalle condutture in piombo), i cibi in scatola, le tinture, i gas e l' inquinamento atmosferico.
I sintomi da intossicazione da piombo comprendono : cefalea, depressione, insonnia, affaticabilità, irritabilità, ansia, debolezza, algie muscolari, mancanza di appettito, calo ponderale, ipertensione, ridotta funzionalità renale e surrenalica, infertilità nell’uomo e aborti spontanei nella donna, gotta saturnina,anemia da deficienza di ferro, pigmentazione blu nerastra alla base delle gengive.
Sorgenti di piombo sono : atmosfera, gas di scarico delle auto, fonderie, acqua potabile, verdura coltivata in prossimità di vie trafficate e/o in terreni contaminati, frutta e succhi in barattolo, latte proveniente da animali allevati in pascoli contaminati, carni (soprattutto fegato di animali contaminati), dentifrici, batterie di auto, quotidiani, tabacco e cenere di sigaretta, tinture per capelli.
Il mercurio è un veleno mortale per tutti gli esseri viventi. Il pesce lo accumula in grande quantità. La sintomatologia da avvelenamento da mercurio comprende : insonnia, nervosismo, perdita di memoria, ansia, depressione, perdita di peso e di appetito, tremori, allucinazioni, parestesie alle labbra ed ai piedi, debolezza muscolare, amaurosi, sordità, disturbi della parola e coordinazione, ridotta funzionalità renale.
Il mercurio è presente in svariate sostanze quali : pasta per otturazione dei denti, termometri e barometri, cereali trattati con funghicidi, pesci e mammiferi marini, cloruro di mercurio usato nei laboratori di istologia, talco, cosmetici, coloranti, diuretici, supposte antiemorroidi, detergenti per pavimenti, filtri dei condizionatori d’aria, conservanti per il legno, lassativi, adesivi, pomate antipsoriasi e tatuaggi.

L’alluminio è il minerale più diffuso sulla superficie terrestre, ma non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano. E’ stata dimostrata la costante associazione di accumuli di alluminio in patologie caratterizzate da disturbi mentali quali: Alzheimer, Parkinson e Down. L’accumulo nell’uomo avviene con grande lentezza probabilmente in misura di pochi nanogrammi al di, per cui all’età di 60 anni la quantità di alluminio può raggiungere quantità significative. I disturbi comprendono: pneumoconiosi, sequestro di fosfati dal tratto gastrointestinale con osteoporosi e rachitismo, reazioni cutanee, nefrite, epatopatie, coliti, ipereattività nei bambini, Alzheimer. Prodotti che contengono alluminio sono: vasi per la cottura di alimenti, antiacidi, deodoranti, materiali di costruzione, utensili, cavi e materiali da isolamento, materiale da imballaggio, lattine per bibite, acqua potabile, birra, cibi in scatola, spray nasali, dentifrici, ceramica, amalgame per denti, filtri per sigarette, tabacco, gas auto, pesticidi, addittivi, sale da tavola e condimenti, formaggi, medicamenti contenenti caolino, suture, nicotinato di alluminio.

Ogni sigaretta comporta l’assunzione di 1,4 mcg di cadmio ed un pacchetto di sigarette aumenta i depositi del cadmio di 4 mcg, impegnando e sottraendo capacità antiossidante a tutto l’organismo. Il cadmio può aumentare lo spessore della membrana basale dei piccoli vasi e dei capillari riducendo la circolazione. Nelle donne viene interessata anche la circolazione uterina con conseguente possibile prematurità o deformità del feto. La sintomatologia comprende: affaticabilità, ipertensione, anemia ferro-priva, enfisema polmonare, osteoporosi in donne del 3° mondo con gravi deficit alimentari, epatopatie, anosmie, colorazione giallastra dei denti, coliche renali, ipercalciuria, sindrome del lattaio (linee di pseudofrattura alla scapola, femore ed ileo), ipofosfatemia, artrite reumatoide, ridotta produzione di Vit D, insufficenza polmonare, proteinuria, aminoaciduria, cancro prostatico. Il cadmio è presente in: acqua potabile, farina di grano raffinata, cibi processati, ostriche, rene, fegato, riso, fumo di sigaretta, tabacco, fertilizzanti, protesi dentarie, ceramiche, coloranti, materiale elettrico, sostanze antiruggine, polivinile, funghicidi, pesticidi, raffinerie, prodotti di scarto delle gomme, combusti di olio.

Altre sostanze chelanti impiegate oltre a EDTA sono:

Dimercaptopropanolo (dimercaprolo), indicato come agente chelante per l’avvelenamento da arsenico, oro, mercurio e piombo
Penicillamina, nelle intossicazioni da metalli pesanti
Deferoxamina mesilato (deferoxamina), trattamento indicato nell’avvelenamento acuto da ferro
Acido dimercaptosuccinico (DMSA), indicato nelle intossicazioni da piombo
Trientina, chela il rame ed il ferro e ne riduce l’assorbimento a livello intestinale

Queste sostanze sono comunque meno frequentemente impiegate e con qualche effetto collaterale.
Il dimercaptopropanolo nella intossicazione acuta da mercurio risulta massimamente efficace se iniziato 1-2 ore dopo l’ingestione e non è più efficace dopo circa 6 ore dalla stessa. Nell’avvelenamento acuto e cronico da piombo può essere somministrato in associazione con il calcio EDTA, perché opera una più veloce rimozione del piombo dagli eritrociti, dal sistema nervoso centrale, dal tessuto osseo, potenziando l’escrezione fecale del piombo. Non trova indicazione nell’avvelenamento da ferro, cadmio, selenio, argento e uranio, perché in questi casi forma complessi che sono più tossici dello stesso metallo, specialmente a livello renale. Non è indicato nell’intossicazione di composti alchil-organici del mercurio, perché ne aumenta la distribuzione nel cervello; è controindicato inoltre nell’avvelenamento da gas arsenicali (AsH3) Dopo la seconda-terza somministrazione può subentrare febbre, che può anche persistere durante tutto il trattamento, più frequentemente nei bambini. Viene somministrato per iniezione intramuscolare profonda con frequenza mai inferiore alle 4 ore. I sintomi di un sovradosaggio del dimercaprolo consistono in convulsioni, sonnolenza e vomito severi e possono comparire per dosi superiori ai 5 mg/kg di peso corporeo ed entro 30 minuti dalla somministrazione, per poi calare nelle 6 ore seguenti. Durante il trattamento il pH urinario deve essere mantenuto a valori alcalini per diminuire il rischio di nefrotossicità, perché il complesso metallo – dimercaprolo può dissociarsi a pH acido.

La penicillamina, trova indicazione nella malattia di Wilson, artrite reumatoide, cistinuria, intossicazione da metalli pesanti: piombo, mercurio. Chela mercurio, piombo, rame, ferro, per formare complessi stabili e idrosolubili, che vengono escreti per via renale. L’eliminazione avviene per via renale e fecale. Il miglioramento della sintomatologia si manifesta dopo alcune settimane di trattamento. La penicillamina può avere effetto leucopenico e trombocitopenico, in parte responsabili di un aumento dell’incidenza delle infezioni microbiche, e della comparsa di sanguinamento gengivale e ulcerazioni orali. Viene controindicata in gravidanza. Negli anziani aumenta il rischio di tossicità ematologica e di scompenso renale. Viene controindicata la contemporanea somministrazione di fenilbutazone per aumento del rischio ematico e renale. Occorre associare sistematicamente piridossina perché la penicillamina ne aumenta l’escrezione. I più frequenti effetti collaterali comprendono: reazioni allergiche; stomatite; diarrea; perdita del gusto; perdita dell’appetito,nausea,vomito, gastralgie, meno frequentemente: agranulocitosi, anemia aplastica; glomerulopatia; anemia emolitica; leucopenia, trombocitopenia. La terapia con penicillamina avviene per via orale con dosaggi giornalieri. La posologia non deve superare i 2 gr/die e viene raccomandata l’assunzione a stomaco vuoto. Nei pazienti affetti da Wilson occorre rispettare una dieta a basso contenuto di rame; in questi casi vanno esclusi: cioccolato, nocciole, molluschi, funghi, fegato, broccoli e cereali arricchiti con rame.

Il trattamento con deferoxamina è indicato nell’avvelenamento acuto da ferro nel contesto di un approccio aggressivo che comprende: induzione di vomito, lavanda gastrica, irrigazione gastroenterica, trattamento dello shock, correzione della acidosi metabolica. L’efficacia del trattamento con defexoramina è legato soprattutto alla tempestività dello stesso. La deferoxamina è indicata anche nell’intossicazione da alluminio, compresi i pazienti in emodialisi. Viene eliminata per via renale. Teoricamente 100 mg di deferoxamina chelano 8.5 mg di ferro ferrico. Viene somministrata per via parenterale, perché il suo assorbimento a livello gastroenterico è molto basso. Rapidamente metabolizzata viene eliminata per via renale nell’arco di 6 ore: 2/3 per via renale ed 1/3 con la bile. La somministrazione di deferoxamina non è controindicata in gravidanza e nei bambini.Tra gli effetti collaterali vengono menzionati: orticaria, rash cutaneo, ipotensione, sindrome da stress respiratorio, disturbi uditivi. Dopo un trattamento da intossicazione acuta il paziente deve essere controllato a distanza di 24 ore (controllo dello shock) e dopo 2 settimane (prevenzione di complicanze gastrointestinali).

Il trattamento con DMSA viene indicato nella intossicazione da piombo, in combinazione con calcio disodio EDTA.Tra gli effetti collaterali vengono ricordati: neutropenia, rash cutaneo, disturbi gastrointestinali, odore sgradevole nell’urina, sudore e feci. Il trattamento consiste nella somministrazione orale di 10mg/kg di peso ogni 8 ore, per 5 giorni.

La trientina viene indicata nella malattia di Wilson; chela il rame ed il ferro e ne riduce l’assorbimento a livello intestinale. L’eliminazione dei composti è prevalentemente renale. Effetti collaterali: anemia sideroblastica nei bambini, febbre, reazioni allergiche.
Sconfitto è solo colui che non combatte.

#3 Johnny

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Inviato 12 giugno 2008 - 08:14:55

Cari tutti,
ho cercato un po' nel sito ma... mi sembra impossibile, non trovo nessuno che parli della chelazione da mercurio.
Io sto per cominciare il dmsa.
Sono un po' preoccupata e cercavo "rassicurazioni" in qualche esperienza delle vostre. Forse Jhonny la faceva. O la fa.

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No michi, non ho fatto, non faccio e non farò nessuna chelazione.
Il percorso che ho intrapreso è diverso dal tuo.
Sempre di denti si parla ma le scuole di pensiero sono differenti,
si assomigliano, ma sono differenti.
Il fatto di intraprendere l'uno o l'altro percorso è strettamente legato
alle problematiche individuali, le quali, nel mio caso, dopo consulti e
visite varie, mi hanno fatto propendere per la filosofia daundereriana
(cioè dentisti tedeschi).
Filosofia che però, nel corso degli anni, si è sviluppata ed aggiornata
e se prima la chelazione era ritenuta indispensabile, ora non lo è più.
Ma naturalmente ti parlo del mio caso, che se ricordo bene, dentalmente
parlando, molto ma molto più problematico del tuo.

Poi che dirti, sei una ragazza in gamba e se hai scelto Modena avrai
avuto i tuoi buoni motivi, primo fra tutti la fiducia che devono averti
infuso. Ed infatti sono molto preparati e secondo me hai fatto la scelta giusta
riguardo le tue problematiche.
Chelazione si o no....
La chelazione comporta la mobilitazione dei depositi di metallo pesante
che hai in corpo. Se fatta con la dovuta cautela non dovrebbe crearti
problemi e chi te la fa so che ha ottima esperienza e di solito molto cauto
nelle dosi.
Marco (che credo non abbia da ridire se lo tiro in ballo) la faceva presso
il tuo stesso centro.
Prova a chiedere a lui.

Ciao :mellow:

Messaggio modificato da Johnny, 12 giugno 2008 - 20:58:49


#4 michimichela

michimichela

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Inviato 13 giugno 2008 - 08:50:09

Se solo non avessi... finalmente l'adsl a casa ma sia explorer che firefox bloccati...
Ma il bello devo ancora raccontarvelo:
ho ordinato le capsule da 100mg sul sitro supersmart e qualcosa.
pensavo fossero pillole e ne avrei così suddivisa una in 4 parti per avere la mia dose.
Il sito ha fatto scherzi strani, così ho dovuto ordinare il prodotto 2 volte senza avere neppure i benefici promessi dopo il primo acquisto per il secondo... paghi 2 e prendi 1, più spese di spedizione.
Cercherò di riavere i miei soldi.
Nel frattempo impazzisco per trovare una farmacia che mi venda capsule vuote.
Mi indirizzano in un negozio che vende strumenti chimici e lì le bilancine hanno prezzi irraggiungibili.
Però mi fanno fare la prova e scopro che 100mg di polvere (ovviamente netti) indicati per ciascuna capsula, corrispondo al triplo: ben 300mg!!!
Non sono riportati eccipienti sulla confezione.
Attenzione... se a qualcuno venisse la malaugurata idea di cercare un sito, questo è da eliminare. Crocione sopra.

Appena il mio pc funzionerà di nuovo a dovere (e che stragran p... di tutta sta faccenda dall'inizio, che chissà perchè a ognuno tocca "per legge" sempre almeno una pena alla volta nella vita, spesso varie insieme) cercherò Marco.
Se qualcun altro però ne sapesse rinnovo l'invito a parlarmene.

La mia più grande preoccupazione è l'interruzione del sonno...

Grazie a entrambi per le risposte. Ma che fatica!!!!!
Michela

#5 Zac

Zac

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Inviato 13 giugno 2008 - 12:24:15

Ciao Michela,
prova a scrivere la parola "chelazione" nella finestra di Google a fondo pagina e cerca sul sito, troverai parecchi post pertinenti che potrebbero servirti.

Ciao

Zac

Zac
Amministrazione

--------------------
"In medicina tutto quello che è sconosciuto è malattia mentale" (...)
"Una delle malattie più diffuse è la diagnosi." (Karl Kraus)
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Le foto di Zac qui: PhotoZac


#6 Marco

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Inviato 15 giugno 2008 - 21:42:11

Ciao Michela, ciao a tutti.

Cara Michela, proverò a rispondere a qualche tuo quesito, anche se il campo "chelazione" è particolarmente variegato e in materia ognuno ha le sue idee e le sue teorie e spesse volte sono molto discordanti fra loro.

Dunque, come ha detto giustamente Johnny io sto facendo la chelazione e la sto facendo già da diverso tempo anche se con lunghi momenti di interruzzione.

Innanzitutto ti chiedo Michela: quei 25 mg che devi prendere ogni 4 ore, sono 25 mg di cosa? Se sei stata a Modena mi vien da pensare che si tratti di DMSA.

Il DMSA è stata la mia prima esperienza con i chelanti....... e non è stata una bellissima esperienza perchè ben presto mi sono accorto di tollerare pochissimo la sostanza, anche a dosi ridottissime, tanto da farmi propendere per abbandonare questa strada. Questo è quanto è accaduto a me, ma so di molte altre persone che tollerano molto bene questo chelante e che non hanno nessun problema ad assumerlo, anche a dosi maggiori.
Adesso come adesso sto ancora facendo terapie chelanti ma con il solo acido alfa lipoico che, secondo Cutler, è di gran lunga il chelante più importante e costituisce l'80% della chelazione.

Il mio personale consiglio Michela è questo: non partire con 25 mg per dose (che è la dose "standard" consigliata normalmente) ma parti con dosi molto più contenute, poi...... se vedi che tolleri bene il chelante aumenta volta dopo volta fino a trovare la dose "giusta" per te. Questo te lo dico per evitarti brutte sorprese poichè con i chelanti chimici non si scherza e non tutte le persone tollerano bene il DMSA (e io sono tra questi).

Per quanto riguarda le capsuline da riempire, io ho sempre fatto a "occhio", non è assolutamente necessaria una bilancina. Questo te lo dico per evitarti una spesa che si può tranquillamente evitare..... e anche se le tue capsuline non sono precise al milligrammo non fa assolutamente nulla.

Il problema del sonno invece è più arduo; dovendo prendere una capsulina ogni 4 ore, notte compresa, io mi sono abituato a "spezzare" in 2 il mio riposo....... praticamente mi sono abituato a fare 2 riposi al giorno di circa 4 ore ciascuno, il primo incomincia alla sera, il secondo lo inizio a notte fonda. Certo non è il massimo, sopratutto all'inizio...... ma alla fine ci si abitua a tutto ed oramai per me è diventata la prassi.


Ora una domandina per Johnny: ma come fai a evitare di fare la chelazione? Se sei intossicato da mercurio e non lo levi, quello rimane lì in eterno (o quasi). Se ritieni superfluo farla mi vien da pensare che tuo problema non risieda tanto nell'intossicazione da mercurio, quanto piuttosto da altro (vedi devitalizzazioni, focus & C.).
Comunque hai detto bene...... piccole dosi ripetute a brevi intervalli, secondo il metodo Cutler, è una strada di chelazione sicura e non dovrebbe dare problemi a patto di intraprenderla sempre con molta, molta cautela e non dare nulla per scontato.


Un saluto (metal free) a tutti.

:P

#7 Johnny

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Inviato 16 giugno 2008 - 14:17:08

[
Ora una domandina per Johnny: ma come fai a evitare di fare la chelazione? Se sei intossicato da mercurio e non lo levi, quello rimane lì in eterno (o quasi). Se ritieni superfluo farla mi vien da pensare che tuo problema non risieda tanto nell'intossicazione da mercurio, quanto piuttosto da altro (vedi devitalizzazioni, focus & C.).
Comunque hai detto bene...... piccole dosi ripetute a brevi intervalli, secondo il metodo Cutler, è una strada di chelazione sicura e non dovrebbe dare problemi a patto di intraprenderla sempre con molta, molta cautela e non dare nulla per scontato.


Un saluto (metal free) a tutti.

:P

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:D

Innanzitutto Marco mi preme sapere come stai, che è già da
mo che non ci si becca....

Poi, non è che la chelazione la evito o la ritengo superflua presuntuosamente IO, bensì
è CHI MI CURA che la evita, persone ben più sapienti preparate ed
accreditate del sottoscritto in tale contesto e nel poter decidere quale
terapia sia più indicata o meno, per il sottoscritto ed in generale.

Come dicevo le teorie si sviluppano e costantemente c'è sempre da aggiornarsi.
La chelazione non è demonizzata, sia chiaro, ma è tenuta come scialuppa
di salvataggio
da utilizzare solamente nel caso in cui ci si trovi con l'acqua alla gola.
Alla chelazione, ora, che tra l'altro come ben sai e come hai sperimentato tu stesso
può essere anche tuttaltro che esente da pericoli, è preferito l'utilizzo di
sostanze e composti (appartenenti in gran parte al Ciclo del Metile) atti ad
aiutare ripristinare ed equilibrare il fisiologico ciclo di disintossicazioe naturale.

Focus, devitalizzazioni e C. come sai sono un bel problema accessorio
che va a sommarsi all'intossicazione da amalgama.
Infatti una chelazione come si deve dovrebbe essere susseguente, prima
ad una bonifica dal metallo dentale, poi all'eliminazione di focus e devitalizzati.
Io ho eliminato ma mentre eliminavo ho potuto disitossicare mentre
non avrei potuto chelare (come sai non puoi chelare avendo ancora amalgame o depositi
di metallo pesante nella mascella o nella mandibola, cioè nell'osso).

Disintossicando nel mentre ho potuto cominciare a stare meglio da subito
e senza nessun rischio dovuto alla mobilitazione e una escrezione da parte di
un fegato e reni che in me non funzionavano egregiamente, causa appunto l'intossicazione.

Quindi nel mio caso la disintossicazione era necessaria e ben più plausibile
di una immediata chelazione (che avrebbe fatto ulteriori danni).

Nel caso di un individuo con apparato emuntore in ordine ben venga invece
la chelazione ma tu conosci individui con la nostra patologia che abbiano
fegato e reni perfettamente in regola?

Comunque Marco ogni individuo è a se stante e non mi sogno minimamente
di sindacare tra l'altro su una questione delicata e personale come è
la salute e le scelte in tal senso.
Sono convinto che ognuno di noi ha sufficiente sale in zucca da saper valutare
egregiamente pro e contro e potersi così abbandonare serenamente nelle
braccia di chi lo cura.

Io, per ora, sono sereno.

:D



#8 Marco

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Inviato 16 giugno 2008 - 17:03:36

Certo, naturalmente quando parlo di chelazione era sottinteso che questa debba sempre avvenire dopo la completa rimozione delle amalgame e, possibilmente, anche dopo essersi occupato dei propri devitalizzati ed eventuali foci.
Anche io ho fatto disintossicazione naturale durante la rimozione protetta delle amalgame e certamente questa mi ha aiutato in tutto l'iter eseguito.

Per quanto riguarda la mia salute, le cose non vanno male, l'acido alfa lipoico lo "tengo" bene, anche se, naturalmente, non debbo farmi prendere dall'entusiasmo ed esagerare con le dosi.


:tn_005[1]:

#9 michimichela

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Inviato 16 giugno 2008 - 20:49:54

Eccomi qua, la discussione proseguiva e io non c'ero.
Meglio. Avrei preso male sapere che il dmsa può dar fastidi, soprattutto perchè a me dà fastidio anche l'aspirina...figuriamoci!!!
Invece non sapendolo mi sono organizzata per farmi suddividere in 4 la dose di una capsula ed arrivare in teoria a 25mg.
Da che dose consigli di partire? Metà? Meno?
Lo so che non sei un medico, che ognuno è a sè e compagnia, ma l'esperienza altrui vale non come una strada obbligata quanto piuttosto come un sentiero già tracciato. Vorrei solo farmi un'idea prima di iniziare, e magari anche durante.
Parto con un fuoco di domande:
- che tipo di problemi ti dava il dmsa?
- conosci personalmente gente che lo ha preso e tollerato?
- ci si abitua a dormire a spezzoni e a viverla umanamente? Ti svegli anche negli altri giorni in cui potresti dormire, magari.
- da quanto tempo fai la chelazione?
- ti sembra di averne benefici?
E tutto quello che ti viene in mente, ti prego, raccontamelo!!! Mi sembra di imbarcarmi in una complicatissima cosa che non so nemmeno se è necessaria. Lo sarà, ma non percepisco di stare così male al punto da essere disposta a tutto. Sto meglio e mi sembra (sempre percezione) di andarmi a complicare la vita...
Grazie infinite
Michela

#10 Marco

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Inviato 17 giugno 2008 - 11:48:46

Cara Michela, cercherò di venirti in aiuto anche se, come hai fatto notare giustamente tu, io non sono un medico e quello che ti posso dire è basato sulla mia esperienza personale e sulle conoscenze di cui sono venuto in possesso.

Tutto quello che riguarda il problema "denti" è suscettibile di tante intrpretazioni, ma la chelazione è il "campo" che forse lo è più di tutti e le strade, ipotesi e possibili soluzioni e contro-soluzioni si sprecano.

Io non conosco Michela quelle che sono le tue condizioni fisiche, ma voglio partire da una cosa che ha detto Johnny nel precedente post: se una persona ha fegato e reni malridotti é sconsigliabile iniziare subito con una terapia chelante: meglio prima, o tutt'al più durante, fare qualcosa per migliorare i nostri emuntori e poi, quando le cose sono migliorate, passare a una chelazione comunque, almeno all'inizio, molto prudente.

Se deciderai di iniziare una chelazione chimica con il DMSA ti consiglio di partire da dosi molto leggere, io direi non più di 8-10 mg per dose; poi se vedi che le cose vanno bene potrai aumentare gradatamente di ciclo in ciclo. Anzichè quindi dividere una capsula da 100 in 4 parti, la puoi dividere in 10 parti e iniziare così.

Quali problemi ho avuto io con il DMSA? Ti rispondo subito, ma sappi che ciò che ho provato io tu potresti assolutamente non provarlo oppure provarlo diversamente perchè ognuno è un caso veramente a sè.
Comunque gli effetti collaterali che ho avuto io erano sopratutto malessere generale, brividi di freddo, sopratutto lungo la schiena, problemi digestivi e, se andavo un pochino oltre, febbricola o senso di febbricola. Quando si hanno problemi di questo tipo è meglio interrompere oppure abbassare le dosi, perchè una chelazione ben fatta non dovrebbe portare ad avere questo tipo di problemi.

No, non conosco personalmente persone che prendono il DMSA, ma la persona che mi segue, il mio tutor bio-dentistico (come si fa chiamare) mi parla spesso di persone che segue o ha seguito da vicino per la disintossicazione da mercurio (tante) e mi ha detto che normalmente il DMSA, sempre preso a piccole e ripetute dosi, è ben tollerato dai più.
I problemi che ho avuto io con il DMSA a mio parere non vengono dalla redistribuzione del mercurio, perchè ne ho preso dosi troppo piccole per giustificare gli effetti collaterali che ho avvertito, ma più probabilmente da una iper-sensibilità verso il prodotto che, non dimentichiamocelo, è comunque e sempre una sostanza chimica (anche se a detta del mio tutor, molto molto meno tossica di un aulin o di una aspirina).
Si tratta quindi di provare e di vedere....... ma sempre sotto la protezione di qualche prodotto che aiuti gli emuntori e, naturalmente, sotto la supervisione di una persona competente.

Credo che nella vita ci si abitui a tutto, anche a vivere e a dormire a "spezzoni" come dici tu :tn_005[1]: . Sì, personalmente anche negli altri giorni dormo in due riprese, ma non sempre...... dipende da volta a volta. Tutto comunque è estremamente personale; io ad esempio non ho risentito più di tanto di questo nuovo stile di dormi-veglia perchè oramai da diversi anni il mio sonno non è più molto profondo e quindi..... anche a dormire in un unica volta per me non cambia tanto.
Si tratta sempre di provare..... può anche darsi che tu, una volta presa la capsulina durante la notte, nel rimetterti a letto ti riaddormenti subito.... è da provare e da vedere.

Io ho iniziato la chelazione oltre un anno e mezzo fa, ma questa durata non fa testo perchè ho passato dei periodi lunghissimi senza farla. E questo in parte dovuto proprio agli effetti collaterali avuti col DMSA che si facevano sentire anche a lunga distanza dall'ultima assunzione.

Se ho avuto dei miglioramenti da quando ho iniziato la chelazione? In generale posso dire di sì, anche se non grandissimi. Mi ripeto però..... a dispetto del lungo tempo da cui l'ho iniziata in realtà non ho fatto tantissima chelazione e quella "giusta" forse la sto facendo soltanto da poco, quella con acido alfa lipoico.
I piccoli miglioramenti normalmente mi accorgo di averli nei periodi di "stacco" piuttosto che mentre la sto facendo........ ma so per certo che per altri non è così, cioè altri sentono i miglioramenti mentre la stanno proprio facendo. Come vedi ognuno è proprio un caso a parte.

Cara Michela, spero di aver risposto alle tue domande.

Tutto questo te l'ho scritto a motivo delle mie personali esperienze, ma mi ripeto: per fare disintossicazione e chelazione da mercurio è necessario mettersi in mani esperte e farsi seguire con attenzione. Per questo genere di cose la prudenza non è mai troppa.

Un abbraccio "mercury free".


:218:

#11 michimichela

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Inviato 18 giugno 2008 - 22:22:57

:)
Un moto d'affetto ha coronato positivamente la mia giornata: già sto facendo cose che da anni non mi sognavo e metterlo a fuoco -pur con un gran mal di testa ma tutto dovuto a vita "NORMALE" (sole e bicicletta)- mi rende positiva, ora poi leggere che non succede niente di particolarmente grave mi rassicura e per l'ennesima volta mi apre il cuore.
Su questo sito la disponibilità e il senso di calda solidarietà è un'esperienza che si ripete davvero ogni volta.
Lo so che molti di noi nella vita vera, magari per modo di fare o per idee politiche o per "appartenenza sociale" si degnerebbero sì e no di salutarsi a vicenda, ma qua dove non è importante chi siamo e cosa pensiamo ma solo ciò che condividiamo... si crea un mondo meraviglioso.
Solo in questo senso... cfs per tutti!!!
E che resti ovviamente virtuale.
Grazie Marco.

Un ultimo quesito, tipo indovinello, per gli illuminati.
Cosa vuol dire che i 100 mg dichiarati di una capsula corrispondono a 100 mh di prodotto, nessun eccipiente, e di fatto il peso del contenuto della capsula è di 300mg?
Davvero non ce la posso fare!
Questi di supersmart (mi raccomando, NON COMPRATE LI'), mi stanno facendo impazzire.
Se tanto mi dà tanto, un po' di cfs sta stordendo anche loro.
Oppure devo ricominciare a studiare un po' di matematica io???
Speriam di no!!

#12 chiara

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Inviato 23 agosto 2008 - 18:43:30

mi potete dire come si fa a capire se un dentista toglie bene tutta la amalgama e se il sostituto e' innocuo?grazie!

#13 Marco

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Inviato 23 agosto 2008 - 21:12:45

Un dentista toglie bene le amalgame quando segue rigorosamente il protocollo di rimozione protetta.
Qui puoi trovare qualcosa che fa al caso tuo:

http://it.groups.yah...LLOdiRIMOZIONE/

Se un dentista non segue il protocollo di rimozione protetta è meglio non toccare assolutamente nulla fino a quando non si trova il dentista giusto.

Il materiale per sostituire le amalgame si può testare. Molti dentisti non fanno fare nessun test, utilizzando normalmente il diamond crow che dalla maggioranza delle persone è ben tollerato.


:)

#14 Davide81

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Inviato 21 dicembre 2008 - 13:33:56

Ciao come ho scritto anche altrove io sto facendo la chelazione con edta in endovena..la faccio una volta ogni 2-3 settimane...nessun effetto collaterale anzi a differenza di marco io i benefici li sento in modo marcato appena dopo la flebo,dopo che urino e che elimino l'edta e i metalli che ha chelato.
Anche io miglioramenti ne ho avuto ma non sonoc erto guarito,io ho alluminio molto alto ed essendo l'alluminio legato a motle patologie cerebrali e quindi neuromuscolari che sia o no esso la causa della mia fatica cronica io lo tolgo comunque..non ho amalgame in bocca e il mio terapeuta mi fa flebo anche di vitmine e minerali



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