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5 risposte a questa discussione

#1 monica.71

monica.71

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Inviato 10 dicembre 2007 - 12:33:56

ma come sapete vi porto sempre nel cuore
di seguito vi allego copia della presentazione
del progetto alla quale ho deciso di aderire
dedicandogli quel poco tempo che ho a disposizione
perchè lo ritengo importantissimo
per la nostra sicurezza e la sicurezza dei nostri cari..

il forum si chiama noiperlagiustizia ed è guidato da un bravissimo dottore di palermo....

ed ecco qui di seguito riportato

" chi siamo"

" perchè vorremmo andare al referendum nel 2008"


nell'augurarvi una buona lettura vi porgo i miei più cordiali saluti

#2 monica.71

monica.71

    Frequentatore

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  • 51 messaggi

Inviato 10 dicembre 2007 - 12:34:53

" CHI SIAMO"

Siamo un gruppo di cittadini ritrovatisi per caso girando per la Rete, sull'onda emozionale di un evento di cronaca eccezionale per efferatezza ed assurdità; evento che ancora una volta vedeva protagonista un bambino, vittima innocente dell'imperizia e della malvagità umana.

Quel bambino, che ora non c'è più, si chiamava Tommaso Onofri.

Strappato dal desco familiare in una maledetta sera di marzo del 2006, fu trucidato pochi minuti dopo.

Le modalità e l'epilogo della vicenda ci lasciarono attoniti, ma nessuno di noi volle accettare che la storia di questo bimbo, che aveva visto materializzare intorno a se gli orchi più crudeli della più spaventosa fra le favole, dopo i clamori della ribalta (scivolando sull'incerta memoria del mondo) finisse nell'oblio.

Come era potuta succedere una cosa simile nella nostra Italia...chi di noi poteva più stare tranquillo a casa sua, riunito per la cena?

Molti di noi sono mamme con figli molto piccoli, e l'immedesimazione è stata immediata e potente.

Ci siamo resi conto dell'assoluta inutilità del nostro grido di dolore finche ' resta "solo" un grido di dolore, seppur legittimo ed inevitabile.

Ed e' di fronte a questa constatazione che siamo rimasti qui, per cambiare le cose.

Per due anni, anche nel corso di numerosi incontri nazionali, abbiamo analizzato, studiato ed approfondito la situazione, ed abbiamo individuato nel lassismo e nell'inadeguatezza di alcune norme la causa principale dell'abbattimento del livello di sicurezza sociale, fino a soglie di estrema e costante pericolosità, in particolare in alcuni grandi centri urbani.

Questa grave ed anomala situazione dell'ordine pubblico non sembra comunque preoccupare più di tanto i nostri politici, di destra, sinistra o centro che siano, piacevolmente isolati dai problemi della gente comune. Pertanto noi abbiamo deciso, riuniti in quel di Viterbo il 15 settembre 2007, di formare un COMITATO di PROMOTORI per la presentazione, nel 2008, presso la Corte di Cassazione, di una richiesta di raccolta di firme per l'indizione di un referendum per l’abolizione di quelle parti della Legge Gozzini che si sono rivelate fin qui maggiormente produttive di nuovi ed efferati crimini.

Crimini che chiaramente non sarebbero mai accaduti se i delinquenti che li hanno commessi si fossero trovati in carcere a scontare la loro pena, anziché liberi ed incontrollati sul territorio.

Altri quesiti referendari in preparazione sono quelli per l'abrogazione del Segreto di Stato per tutti i procedimenti giudiziari per il reato di omicidio e di strage, nonché per l'abrogazione del rito abbreviato e del patteggiamento dal C.P.P.

E' nostro intento quindi dare una risposta civica per quanto più possibile scevra da strumentalizzazioni politiche ed ideologiche, utilizzando gli strumenti di democrazia diretta che il nostro ordinamento legislativo ci mette a disposizione.

Cerchiamo politici onesti che vogliano unirsi a noi per questa inderogabile battaglia di civiltà, e a te che stai leggendo queste righe, e che sicuramente quindi senti con forza tutta l'urgenza e l'importanza di temi come la sicurezza sociale e la certezza della pena, chiediamo di visitare il nostro forum.

Perché tutto ciò si verifichi, infatti, occorre che si realizzi un evento che, nella sua evidente semplicità, è invece eccezionale: portare a conoscenza quanto più possibile il nostro progetto, raccogliere lo stesso sentire ed unire la voce, la forza, il coraggio.

Messaggio modificato da monica.71, 10 dicembre 2007 - 12:40:44


#3 monica.71

monica.71

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  • 51 messaggi

Inviato 10 dicembre 2007 - 12:41:28

" IL NOSTRO PROGETTO"

" ANDARE AL REFERENDUM POPOLARE NEL 2008"


Perchè un REFERENDUM?


REFERENDUM d’iniziativa popolare


PER la CERTEZZA della PENA, PER il CONTENIMENTO del CRIMINE VIOLENTO e PER L’ABOLIZIONE del SEGRETO di STATO PER i REATI di STRAGE e di OMICIDIO

Vedendo questo voluminoso carteggio, distribuito da un gruppo di cittadini provenienti da tutt’Italia, molti di voi si chiederanno : “ma io che c’entro ?”.
No, caro lettore, siamo arrivati ad un punto tale, ad un punto così brutto, che ormai “c’entriamo tutti” !
E ce ne possiamo uscire solo se sapremo ritrovarci tutti.
Prova a regalarci mezz’ora del tuo tempo e vedrai, che lo capirai subito.

Perché questo volantino è stato distribuito per la prima volta a PARMA il 21 di Settembre ‘
Perché proprio a Parma, in quel giorno, iniziava il processo relativo ad un gravissimo episodio di crimine violento, avvenuto nell’inverno del 2006 in quel di Casalbarancolo.
In questo minuscolo, placido e tranquillo, paesino della campagna emiliana, all’ora di cena, proprio mentre milioni di italiani si ritrovavano a tavola nell’intimità delle loro case, due delinquenti da strapazzo, collegati con altri loro simili, all’esterno, irruppero in un modesto casolare di proprietà di un direttore delle poste locali, e simulando una rapina, immobilizzarono e legarono sotto la minaccia delle armi gli astanti e sequestrarono un bambino di pochi anni, che era intento a magiare, malato e febbricitante, con i suoi genitori e i suoi fratellini.
Poche minuti dopo lo uccisero brutalmente, seppellendolo poi vicino al greto di un torrente.
Diranno poi, tranquillamente, di averlo ucciso, sia perché il piccolo, per il freddo, la febbre, il buio e la paura, si era messo a piangere, sia per il sopraggiungere di difficoltà nella continuazione della gestione del sequestro.

Quest’episodio, ripreso più volte dalla stampa e dai media, ammutolì tutti, d’orrore, perché grande era stata la dimostrazione di disprezzo per la vita umana , ma anche di paura, perché improvvisamente diede a tutti la misura esatta e dolorosa di quanto fosse diventata inesistente la sicurezza dei cittadini,in balia della delinquenza perfino nel chiuso delle loro dimore, e quanto invece, per converso, fosse aumentata la baldanza e l’arroganza di rapinatori ed assassini, i quali, confortati dal fatto che leggi inique continuano a garantire loro una sostanziale impunità, non mostrano più alcuna remora ad aggredire, rapinare, violentare sequestrare, uccidere, perfino nelle loro case, gli inermi cittadini, che lo Stato vuole disarmati, proprio mentre si mostra indulgente e comprensivo verso ogni categoria di delinquenti sorpresi armati.

In realtà, però, quel crimine, così agghiacciante e mostruoso, perché compiuto con gelida indifferenza e con motivazioni talmente banali, da disvelare immediatamente tutto il cinismo e la speciale malvagità d’animo presente nei suoi autori, non ha rappresentato altro che l’epifenomeno di tanti altri episodi perfettamente simili, che, sia pure raramente con conseguenze così tragiche, da anni dilagano nel nostro paese, e che continuano a svolgersi continuamente fra la paura della gente, l’assuefazione della stampa e la placida indifferenza della nostra classe politica


Infatti, è sotto gli occhi di tutti, che negli ultimi anni una particolare tipologia di crimine violento ha preso progressivamente campo nel nostro paese diventando così frequente da porsi, per le stereotipate modalità colle quali puntualmente viene compiuto e reiterato, come un’autonoma fattispecie di reato : l’irruzione nelle abitazioni private dei cittadini a scopo di rapina, talvolta accompagnata da sequestri di persona di breve durata, denominati anche dalla stampa come “sequestri lampo”.
Ovverosia la consumazione del reato di rapina attraverso la violazione di privati esercizi o domicili.
Perché tale tipo di reato sta dilagando a macchia d’olio ed in particolare nelle zone più ricche del paese ?
Preliminarmente occorre prendere atto che in Italia il reato di rapina è punito con pene che vanno da un minimo di 3 anni a un massimo di 10 anni di reclusione, ma in realtà questo massimo è puramente ipotetico, sia perché previsto come correlato al riconoscimento di svariate aggravanti che sono poi, molto spesso, bilanciate da altrettante attenuanti, sia perché quasi sempre gli autori di tali crimini accedono al giudizio col rito abbreviato, cosa che comporta un’automatica riduzione della pena.
Poi va rilevato che un buon 70% delle rapine consumate è commesso da pregiudicati per il medesimo reato di rapina e, fra queste, molte ancora sono poste in essere da detenuti posti agli arresti domiciliari o in libertà provvisoria o in regime di semilibertà o perché temporaneamente usciti in permesso “premio” dal carcere nel quale si trovano per scontarvi pene detentive per precedenti rapine o altri gravi reati di natura violenta.

Si rileva pertanto che il reato di rapina attraverso l’irruzione presso privati domicilio è divenuto frequente nel nostro paese per la commistione sinergica ed inestricabile di 3 precisi fattori :

1. L’esiguità delle pene detentive previste per il reato di rapina
2. La facilità colla quale vengono concesse misure alternative al carcere e permessi premio per chi commette, anche abitualmente, rapine
3. La mancanza pressoché totale di rischio insita nell’irruzione in un’abitazione privata, specialmente se compiuta durante la notte.

E intuibile infatti che lo stesso reato, la rapina, se consumata per strada o attraverso l’irruzione in una banca o in un ufficio postale o in un qualsiasi altro luogo esposto al pubblico presenti una non trascurabile possibilità di insuccesso dovuta a fattori imprevedibili ma dipendenti sempre proprio dalla “pubblicità” del luogo ove viene perpetrata.
In altre parole, in un luogo pubblico, per definizione, il rapinatore non ha mai la certezza di restare solo con la sua vittima perché in qualunque momento la sua azione criminale potrebbe essere interrotta o sventata dal comparire sulla scena di altri soggetti ( polizia, passanti, ecc. ecc.)
Completamente diverse sono invece le condizioni nelle quali vengono consumate le rapine in “luoghi privati”.
In tali rapine,chi le commette, una volta violato un privato domicilio, ha la quasi certezza di poter compiere il suo reato in uno scenario che, fino alla conclusione dell’azione criminale, conterrà esclusivamente lui e la sua vittima.
Paradossalmente, in questo tipo di reato, il rapinatore trova protezione, una volta penetrato in un abitazione privata, proprio nella “riservatezza” del domicilio della sua vittima, fattore che gli permetterà di poter completare quasi sempre indisturbato la sua azione.
Inoltre se coglierà la sua vittima intenta a mangiare tranquillamente intorno ad una tavola imbandita o, meglio ancora, immersa nel sonno nel proprio letto, disporrà di un effetto “sorpresa”, a suo favore, enormemente maggiore di quello, pur presente, insito nella commissione di una rapina in un luogo esposto al pubblico.
Da quanto sopra esposto è facile comprendere perché un numero sempre crescente di malviventi si sia dedicato a rapinare abitazioni private e, fra tali, privilegiando quelle inserite in ville isolate.

Pertanto, poiché questo tipo di reato si è sviluppato sia per l’ esiguità delle pene colle quali viene sanzionato, e sia per la sostanziale vulnerabilità delle abitazioni private, è solo agendo sui precitati fattori è possibile contrastarlo.
E posto che non è possibile, e nemmeno augurabile, trasformare ogni abitazione privata in una sorta di “fortilizio”blindato , giocoforza, si dovrà agire sugli altri 2 fattori che rendono appetibile al delinquente questo tipo di rapine : l’esiguità delle pene e l’eccessiva liberalità e inadeguatezza della “Legge Gozzini” le cui conseguenze sono state rese ancor più drammatiche dall’uso disinvolto e sconsiderato di questa legge, (e delle altre misure alternative alla carcerazione lasciate alla discrezionalità dei singoli giudici) , esercitato fin qui da molti magistrati, spesso fuorviati da pareri tecnici completamente erronei, quando non letteralmente “campati in aria”, offerti loro da sociologi psicologi e psichiatri molti dei quali sono, evidentemente, talmente impreparati che vien da chiedersi, non solo con quali stravaganti criteri siano stati assunti quali consulenti dei magistrati di sorveglianza ma, finanche, come siano riusciti a portare a compimento i loro studi.

La veridicità della considerazione sopra esposta riposa pacificamente, purtroppo, sul numero abnormemente alto delle vittime innocenti che la società civile ha dovuto fin qui piangere, e tuttora continua a piangere, a seguito della messa in circolazione di pericolosissimi delinquenti, assetati di sangue e di malaffare, ritenuti completamente “redenti” da esperti psicologi, educatori, sociologi e psichiatri che, evidentemente, alla luce di questi disastrosi risultati, tanto “esperti” non appaiono proprio..
Si pensi al “mostro di Genova”, il MINGHELLA che, essendo stato condannato all’ergastolo per aver ucciso ( e torturato ) tre giovani ragazze, di cui due minori, è stato poi messo in semilibertà a Torino dove, prima di essere scoperto, ha potuto tranquillamente dedicarsi al suo “sport” preferito uccidendo, sempre dopo averle a lungo seviziate, altre 8 ( leggasi OTTO ! ) donne.
Oppure si pensi al Signor IZZO , il “mostro del Circeo” che addirittura era stato giudicato, dagli “esperti” presso il tribunale di Palermo, talmente “redento” da essere stato inviato in libertà a svolgere compiti di “assistente sociale” e che poi, dopo pochi mesi è tranquillamente tornato a fare il “mostro”, uccidendo barbaramente due donne, una ragazzina e la sua mamma, che aveva irretito con la promessa di garantir loro un lavoro onesto. E, per apprezzare appieno il grado di “redenzione” appurato nel soggetto dagli psicologi delle carceri di Palermo, non sarà ozioso ricordare che costui, mentre forse già meditava di ucciderle,vantandosi coi suoi amici, amava spiritosamente definire le sue due future vittime come “le mie due puttanelle”.

Possono, gli esperti sociologi, educatori, psichiatri e psicologi , che hanno suggerito ai rispettivi magistrati di sorveglianza di liberare questi due “mostri”, gentilmente spiegare alla popolazione italiana in base a quali ragionamenti “scientifici” o almeno “empirici” hanno emesso il loro “parere tecnico” sull’avvenuto “recupero” dei 2 sopracitati “mostri” ?
E può almeno sapere la popolazione italiana se questi “esperti” abbiano conservato il loro posto di lavoro o siano stati rimossi ?

O forse sono stati addirittura “promossi” dopo aver offerto ai giudici le loro brillanti “consulenze”che hanno causato la morte di ben 10 persone ?

E che dire di quel “mostro di Biella” che dopo aver violentato e perseguitato a lungo una giovane ragazza, aveva promesso, più volte, fra un’entrata e un’uscita dalla galera, che l’avrebbe, prima o poi uccisa, cosa che poi puntualmente ha fatto.
Anche in questo caso era più importante cercar di recuperare, a tutti i costi, il “mostro” piuttosto che cercare di evitare la morte “annunciata” della sua vittima ?
Sappiate che costui sarà l’unico che non sarà certamente a breve liberato. Ma solo perché ha deciso di por fine alla sua vita impiccandosi nella sua cella.
E che dire di fronte alla tragica fine di quella povera ragazza di Sanremo, trafitta sulla pubblica strada in pieno centro ed in pieno giorno, da uno psicopatico geloso omicida, che solo pochi mesi prima aveva probabilmente ucciso, per le stesse motivazioni e con le medesime modalità, la precedente fidanzata, eppoi, seppur schiacciato da una gran messe di gravi e concordanti indizi, era stato lasciato libero di bighellonare per la riviera, alla ricerca di un’altra ragazza da sgozzare ?
Eh si che decine di volte, quest’ultima povera vittima, ed i suoi affranti genitori, si erano recati a supplicare giudici e polizia affinchè quell’uomo, che aveva dichiarato apertamente di volerla uccidere, venisse, se non arrestato per le sue minacce, almeno allontanato da quella città ?

NIENTE !

A Sanremo tutti coloro che conoscevano quella coppia sapevano che quella poveretta sarebbe stata uccisa eppure, in omaggio a certe Leggi demenziali, e anche ad una certa diffusa superficialità, tutti attesero placidamente, che quell’omicidio, annunciato, promesso e ripromesso, si compisse.

E che dire della morte della povera Antonella Russo di Avellino, uccisa dopo essere stata, per infinite volte, di morte minacciata da un uomo violento e brutale che per anni le aveva malmenato la madre ?
E così ad Avellino la povera Antonella, questa ragazza piena di voglia di vivere e di fare, non c’è più
E le modalità della sua morte, ricalcano, per certi aspetti, come fotocopie, le modalità della morte della ragazza di Sanremo.
Le stesse sequenze di minacce, le stesse inevase richieste di aiuto a giudici e polizia e poi, la stessa morte.

Quasi si fossero rivolte a chiedere aiuto alle persone sbagliate !

I genitori di queste due povere ragazze hanno urlato, si sono disperate, hanno chiesto giustizia, nel clamore dei pochi giorni che i media hanno dedicato a queste vicende.
L’avranno, questa giustizia, richiesta con tutte le ormai sfilacciate fibre del loro cuore e del loro animo ?

Intanto c’è già chi si prepara affinchè gli assassini, a Sanremo come ad Avellino, prima di godere di futuri “permessi premio” ed altre agevolazioni, inizino già ora a godere dei vari sconti di pena che quella stessa Giustizia, rimasta sorda e distratta alle richieste di aiuto delle loro vittime, sarà pronta e premurosa a concedere ai loro assassini.

Di queste due ragazze, di una, quella di Sanremo, presto non si parlerà più, dell’altra, quella di Avellino, si parla ancora, ma sol perché la poveretta, fra le sue amiche, ne aveva una che ne valeva mille, come sensibilità e coraggio, per cui è arrivata a creare un “blog” , nella rete, dal quale chiede, ogni giorno, conto e ragione, dell’assurda ed evitabilissima morte di colei che era la sua amica del cuore.

Eh si, cari amici, in rete non c’è solo Grillo, il coraggio talvolta è nascosto fra le mille pieghe del web.

Nessun dubbio quindi deve esistere più che il “mostro di Biella”, il “mostro di Parma”, il”mostro di Sanremo” , il “mostro del Circeo”, il “mostro di Avellino”, li hanno creati , in buona parte, certe nostre assurde leggi, facilitate,talvolta, anche da certe inappropriate loro applicazioni.
E stata proprio questa mania sconsiderata di scarcerare o di non incarcerare delinquenti pericolosissimi ed irrecuperabili, che ha creato nuove vittime e nuovi “mostri”

E sapete invece perché il Sig. CHIATTI, il “mostro di FOLIGNO” che sconta 30 anni di carcere dopo aver ucciso 2 bambini è tuttora in carcere?
Forse perché, una volta tanto, i giudici e gli “esperti” si sono accorti che quel criminale non si era ancora “redento” ?

Assolutamente no.

Chiatti è tuttora in carcere solo perché alla vigilia della concessione del permesso richiesto ha avuto la sfrontatezza o l’onestà o la dabbenaggine
( dipende dai punti di vista ) di proclamare candidamente di non essere cambiato e di annunciare che, una volta liberato, se ne avrà l’occasione, ancora violenterà ed ucciderà, avendo cura però, questa volta, di essere molto più accorto che in precedenza, a non lasciar tracce dietro di se !
E, a questo punto, giudici ed esperti, professionisti nel “recupero di mostri” , in un soprassalto di prudenza, o di paura delle reazioni dell’opinione pubblica, proprio non se la sono sentita di liberarlo.
Del resto, per comprendere l’attendibilità di certi “esperti” basti pensare che, proprio pochi giorni dopo il rapimento del povero Tommaso Onofri durante il programma condotto da Bruno Vespa denominato “Porta a Porta” uno di questi “esperti” che è anche un rinomato psicologo, spesso ospite della trasmissione, aveva saccentemente affermato che il povero Tommy, in verità non era mai stato rapito !!!

Magari questi luminari avessero avuto, una volta tanto, ragione !

Credo proprio appaia ormai chiaro come la Legge GOZZINI non sia pane per i denti per più di uno dei nostri giudici e, soprattutto, per molti dei nostri psicologi !


Pertanto appare di somma urgenza l’emanazione di una Legge che introduca opportune modifiche al Codice Penale al fine di contrastare e contenere il crimine violento, ridefinendo alcune delle pene previste per i reati contro l‘incolumità fisica della persone, sopratutto quando consumati contro i membri più deboli ed indifesi del convivio sociale ed, in particolare, contro quelli che ogni società civile degna di questo nome deve considerare come il bene più prezioso, fragile, sacro ed intoccabile : i bambini !

Quanto sopra si rende necessario e improcrastinabile poiché da molto tempo assistiamo all’irrogazione di pene ingiustificatamente miti nei confronti di autori di gravi delitti contro l’integrità e la vita delle persone e, talmente miti, da risultare talvolta addirittura molto inferiori a pene inflitte a soggetti resisi colpevoli di reati di natura esclusivamente economica. ( truffe, falsi, bancarotta, violazione dei diritti d’autore, ecc ecc. )

Ma, a nostro avviso, questa tendenza deve essere invertita, e subito.

In una società, dove tutti, a parole, si mostrano preoccupati per l’edonismo dilagante, e strombazzano che occorre rivalutare, salvaguardare e coltivare il patrimonio ideale di valori etici e morali che la storia della nostra evoluzione sociale ci ha consegnato, non è più possibile che il nostro sistema giudiziario, o quanto meno l’applicazione pratica di questo sistema, risulti essere spesso più attenta alla salvaguardia di meri interessi economici piuttostochè all’integrità e alla vita delle persone.
Ed i particolare di quelle più deboli o dimenticate

Non possiamo e non vogliamo più permettere che il denaro venga sempre posto davanti a tutto.

Non è più pensabile pertanto di tollerare una situazione di discrezionalità, confinante con la stravaganza, tale per la quale un Pubblico Ministero in Sicilia abbia potuto richiedere solo 9 anni di reclusione ( dei quali poi solo 6 comminati,e dei quali poi addirittura solo 6 mesi scontati ) per il Sig. ALESSI imputato in Sicilia dei reati di sequestro di persona, violenza carnale di gruppo , rapina,e minacce, mentre in Lombardia un altro Pubblico Ministero abbia invece richiesto per la figlia di VANNA MARCHI ( che pure, presumibilmente, non è uno stinco di santa, essendo accusata di essere una volgare ciarlatana televisiva ) ben 13 anni di reclusione per i reati di truffa e minaccia !
Comunque, supponendo più che probabile che costei abbia imbrogliato migliaia di creduloni non si comprende proprio quale proporzione vi sia fra queste 2 richieste e i 2 diversi reati compiuti !
Infatti, atteso che la Marchi sia un’imbrogliona, va indubbiamente punita, ma pensiamo che qualsiasi persona di buon senno considera assurdo chiedere 13 anni di reclusione per una ciarlatana che vendeva creme dimagranti e numeri al lotto attraverso la televisione e chiedere invece 9anni di reclusione per un sequestratore sadico e immorale che ha violentato la sua vittima, offrendola anche al suo complice, e legando ad un albero il suo fidanzato, dopo averlo rapinato di povere cose, perché assistesse impotente e umiliato alla doppia violenza inferta sua compagna ?

Per noi, l’onore e l’integrità fisica di quella povera ragazza, e del suo fidanzato, assumono un valore enormemente superiore alla montagna di quattrini che la MARCHI ha truffato,vendendo numeri al lotto, che non uscivano mai, e creme dimagranti che non snellivano nessuno.

Perché noi, in quei due sfortunati ragazzi, vediamo i nostri figli che crescono, che sono il frutto della nostra speranza e della nostra fatica.

Per noi, pertanto, perfino la piccola collanina e i poveri anelli, piccoli grandi simulacri amorosi, di quella coppia di giovani, offesi, percossi, intimoriti, minacciati e disonorati, valgono infinitamente di più dei centinaia di migliaia di euro inceneritesi in quell’insensato inseguimento della fortuna.

E, se valgono di più per noi, debbono valere di più anche per tutte le nostre leggi e per tutti i magistrati che le amministrano.

E vero che in Italia la Magistratura è sovrana, ma è pur vero che la giustizia è esercitata in nome del comune senso dei calori condivisi dai popolo.

Siamo poi certi che questo modo di esercitare la giustizia conferisca credibilità alla Magistratura ?

Che ne rafforzi il prestigio ?

E che conclusioni dobbiamo trarre, inoltre, sul fatto che il Sig. ZANINI di Partitico, (Palermo) pluripregiudicato, detto anche “DIABOLIK” per l’abilità colla quale violava le abitazioni private,arrampicandosi su muri e cornicioni,per rapinare e violentare, trovandosi “stranamente” libero, dopo essere stato ultimamente denunciato perfino per tentata violenza carnale sulla propria nonna 80enne, ha potuto tranquillamente penetrare nottetempo nella stanza di una povera studentessa di 22 anni, cogliendola nel sonno e uccidendola durante il tentativo di violentarla !!!
E così, per questo malinteso delirio di recupero di qualunque criminale ora abbiamo finalmente anche il “mostro” di PARTINICO (Palermo) così come avevamo già, solo per restare in Sicilia e solo per restare in tempi recentissimi, il “mostro” di S. BIAGIO PLATANI (Agrigento) perché anche Mario ALESSI per la fredda amoralità colla quale ha ucciso il povero Tommy può ben fregiarsi del titolo di “mostro”.

Ah, se non si fosse mai abbandonato, perché giudicato frettolosamente ed erroneamente lesivo della dignità personale, l’esperimento del “braccialetto elettronico” che tutti i detenuti pericolosi in libertà provvisoria dovrebbero invece indossare !

A quest’ora, il piccolo Tommy di Casalbaroncolo, sarebbe ancora fra noi !

E, come si è già detto, di questi casi se ne potrebbero elencare centinaia e centinaia, e migliaia e migliaia, sono invece i casi solo appena meno gravi di quelli citati.

Infine un doveroso e necessario accenno a certi ultimi fatti vergognosi quanto inquietanti che hanno insanguinato settori che, per il loro aspetto prettamente ludico, dovrebbero restare esenti dal crimine violento

All’indomani, del proditorio assassinio del giovane poliziotto addetto al servizio d’ordine per la partita di calcio CATANIA-PALERMO, sull’onda dell’emozione suscitata nel paese da quel delitto assurdo, sembrava che finalmente i responsabili delle istituzioni politiche, sociali e sportive si fossero improvvisamente svegliati dal loro colpevole torpore e fossero sul punto di prendere finalmente misure di sicurezza tali da restituire una partita di calcio la dignità e la tranquillità di un qualsiasi avvenimento sportivo dovrebbe avere.

“Riprenderemo il campionato solo l’anno prossimo”, “Impediremo l’ingresso negli stadi ai violenti”, “Aboliremo le partite in notturna, perché è più difficile riconoscere i facinorosi” e bla-bla-bla a non finire

I maggiori quotidiani italiani (Corriere e repubblica) pubblicarono un sondaggio che rivelava che quasi oltre il 70 % degli italiani erano favorevoli ad una chiusura anticipata di tutti i campionati di calcio, per dare un segnale forte di contrasto a questa violenza inutile, assurda e tollerata.

Sembrava che il Campionato fosse finito, e per la riapertura, prevista dopo un anno, niente più partite alla sera, controlli più severi ecc ecc

Sembrava che finalmente coloro che dirigono il Paese si fossero resi veramente conto che occorreva fare qualcosa per arginare quella follia collettiva che corredava puntualmente ogni partita di calcio di esplosioni di vandalismo e di violenza.

Sembrava che finalmente, questi nostri politici, che parlano sempre di grandi problemi, senza risolverne mai nessuno, un piccolo problema, l’avessero finalmente risolto.
Quello di consentire agli italiani di poter tornare allo stadio con i loro figli.
Almeno così promettevano quelle loro parole.


E, intanto, nella Cattedrale di Catania, risuonavano poche altre, flebili parole, parole, agghiaccianti, appena sussurrate fra i singulti di infantili lacrime, eppur assordanti come se invece fossero caduti i blocchi dell’architrave della dalla volta di quella chiesa..

Parole capaci di far tremare i polsi dalla vergogna a chi aveva ancora cuore e onestà per provarla : erano le parole affrante e sgomente di quel dignitoso bimbo, figlio ormai senza padre, di un servitore dello stato, mandato allo sbaraglio a presidiare uno spettacolo ormai più votato al denaro che allo sport

“Addio papino mio” !

Io, come padre, a quelle parole ho trasecolato, come cittadino, mi sono vergognato.
Com’era stato mai possibile, che quel bimbo salutasse così quel suo padre ?
Un padre che l’aveva salutato, uscendo di casa, dicendogli : “Vado a vedere la partita ; quando ritorno te la racconto”.
Così, quel giorno, il pensiero della morte, si annidò nell’animo di un bimbo.
Legandosi alle sue intime fibre, ai suoi pensieri, dove resterà, doloroso ed inspiegabile per chissà quanto tempo ancora, prima e dopo che i giorni peggiori, quelli del silenzio e della solitudine, arrivino.

E poi, dopo quella messa,la terra s’ingoiò quel padre, e anche tutte le parole roboanti che avevano seguito alla sua morte.

Perché di parole, ne vennero subito dopo, a salma quasi ancor calda, parole che spazzarono via tutte quelle che erano stato pronunciate solo il giorno prima

Parole di politici, di dirigenti sportivi, e perfino di certi magistrati che rivelarono impietosamente a quel bimbo come quel suo adorato papà, appena morto, era in realtà morto per servire un paese di “Pulcinella”.

Parole che ci fecero sembrare sudice ed immonde le “belle” parole sentite pochi giorni prima , perché le svelavano, solo pochi giorni dopo, come “non vere” , come “false”, nel momento stesso in cui venivano pronunciate

Parole che hanno finito per costituire una cornice di desolante solitudine e disperazione attorno a quell ”Addio papino mio ! ”

E pensare che in Italia, (in un Italia dove non è più possibile, per un’ anziano, e non solo per un’anziano, andare in banca a ritirare o a versare quattro soldi, senza correre il concreto rischio di venir rapinato, in un’Italia dove è divenuto pericoloso uscire alla sera e dove nessuno è più sicuro neppure a casa sua), emanazioni della polizia e dei Carabinieri, come il RIS o l’UCV , ci dimostrano di essere l’unico concreto ed efficace strumento contro il crimine e l’unico baluardo a tutela della nostra sicurezza.

E noi ripaghiamo così queste nostre forze dell’ordine.
Con l’indifferenza più ipocrita, davanti al loro sacrificio

Questi poliziotti, come già ci ammonì inutilmente Pasolini, non sono i figli di Commenda o di squali della finanza : sono i figli emancipati di quella classe operaia e contadina che è riuscita a raggiungere un minimo di benessere attraverso trasferimenti defatiganti da un capo all’altro della penisola e attraverso dure lotte sindacali e continui sacrifici.


Questa, purtroppo è la classe dirigente che ci ritroviamo.

Una classe dirigente e degli amministratori che ritrovano una parvenza di efficienza solo quando si tratta sguinzaglia la polizia per arrestare quattro lavavetri o la guardia di finanza per catturare quattro vu’cumpra’ che vendono cd e magliette taroccate.

Perché, a quanto pare, invece della tutela della sicurezza dei cittadini, la priorità è quella di tutelare i lauti, immensi,ed indecenti guadagni di stilisti e cantanti, che poi, di tasse, ne pagano meno di un pensionato.

Una classe dirigente che, di destra o di sinistra, che sia o che appaia, chiede ogni anno sempre più sacrifici a quei quattro cristi che mandano avanti il paese, sgobbando da mani a sera, con l’”eterna” scusa che occorre tappare il “buco” lasciato dagli altri.

E ciò, mentre alla chiusura dei mercati generali delle grandi città, si celebra quotidianamente il rito umiliante , officiato da decine di pensionati al minimo che, superata giocoforza la vergogna, razzolano fra le bancarelle che stanno per chiudere, alla ricerca di quell’”oro verde” che è divenuto, per loro, quel cespo d’insalata troppo disidratata o quella pera troppo matura per essere convenientemente esposti al pubblico, il giorno appresso.

Al Parlamento però, di lavoratori e pensionati “veri” non c’è ne porta nessuno, né la destra, né il centro, né la sinistra.
Al Parlamento non troverete mani dalla pelle ruvida e con dita tranciate da presse o troncatrici da falegname o da tipografo.
AL Parlamento troverete invece mani lisce e ben idratate, e dalle unghie ben curate e tagliate,come o meglio di certi attori di telenovele.
AL Parlamento però, se v’informate bene, qualche mano lorda di sangue innocente, la troverete, sempre liscia e ben curata, s’intende.

Al Parlamento, ogni tanto, ci mettono qualche “pornostar” o qualche “travestito”, ma solo per gabellare che in democrazia, ognuno può sperare di arrivare lì o per procacciarsi qualche migliaia di voti in più.

E, su questi ultimi noi nulla da eccepire, perché per noi qualsiasi scelta lecita, di percorsi individuali di vita sono da rispettare profondamente.
Anzi, bisogna anche saper abbandonare qualunque “pruderie”, ed avere il coraggio morale di riconoscere che Cicciolina e Luxuria, quanto a dignità e onestà, e spesso anche in chiarezza di intenti e di linguaggio, hanno spesso surclassato molti dei loro colleghi e, segnatamente, certamente di quelli sempre ed unicamente occupati a raffazzonar denari o ad acquistare palazzi, al prezzo di quelle case popolari che poi, regolarmente, ogni anno, negano al popolo

I ladri, comunque, son sempre stati ben rappresentati.

E così pure gli ex malversatori o gli ex picchiatori, gli ex sprangatori, neri o rossi siano stati o del colore dell’arcobaleno ( non perché professino idee di pace, ma per il numero di bandiere politiche che hanno cambiato, nel loro esclusivo interesse )

Ma, come si è detto, neppure gli ex assassini ed i “cattivi maestri” mancano.

Non manca nulla.

E chi sono costoro ?

Non occorre indicarli

Il comico-politico Beppe Grillo ha gridato i loro nomi su cento piazze d’Italia, davanti a folle oceaniche e nessuno l’ha smentito e querelato.

Infine ha esposto i loro nomi nel suo blog e tutti, molti politici inclusi, lo hanno ringraziato.

Ci sono perfino quelli che promuovono il consumo di stupefacenti, andando a piantare la marjuana nelle fioriere di Montecitorio !
Alla faccia dei milioni di euro che lo Stato spende per le campagne di propaganda contro la droga !!!

Al Parlamento siedono ora, addirittura, come nostri rappresentanti, gli ex rappresentanti di quelle coorti omicide, che a suo tempo hanno fatto stragi di innocenti e di servi dello Stato, anche se oramai si sentono più poco.
Gente finita solo da non molto tempo fuori dalle cronache ma, quel che è peggio e che più conta, vissuta sempre fuori dalla realtà.


Certo, è vero che costoro hanno già pagato il loro debito, ma vien pur da chiedersi : di quali valori costoro possono arricchire il Parlamento ?

Come è possibile nominare nostro “rappresentante” colui che, in un regime di democrazia e libertà ha scelto di uccidere per affermare le proprie idee

E di uccidere, fra l’altro, chi, con le “sue” idee, non c’entrava proprio per nulla, ma svolgeva solo il proprio lavoro, per campare se stesso e la sua famiglia.

Certo, in democrazia, tutte le categorie devono essere rappresentate, quindi possiamo pure pensare di integrare, in un prossimo futuro, il parlamento con sempre più assassini, magnaccia, truffatori e prostitute.
Sempre che abbiano finito di scontare la loro pena, beninteso.

Certo, in ossequio a nuove e stravaganti teorie socio-politiche e filosofiche possiamo pensare di fare pure questo.

Di incrementare cioè la presenza, alle due Camere, di gente che, semplicemente dal “parlatorio” di una galera si trasferisce al “Parlamento” della Repubblica

Ma la domanda, incombente e insuperabile, perché inconciliabile con la scelta ideale che sottende il patto sociale che ci ha condotto a questa società civile e democratica fondata sulla libertà, sulla giustizia e sul lavoro, rimane sempre quella : di quali valori andremo ad integrare il parlamento ?

In Italia c’è molta gente che lavora onestamente tutta la vita per i fatidici “quattro soldi” e tutta la loro vita è costellata dalla certezza di non finire mai al parlamento come Deputato o come Senatore, e neppure come Sottosegretario e neppure come Portaborse.

Siamo veramente certi che questa stragrande maggioranza di cittadini si senta appagata e soddisfatta dal vedere eleggere in Parlamento ex corrotti
o ex corruttori o magari rappresentanti di certi poteri economici, bancari, o finanziari che magari hanno fatto volatilizzare presso banche o società fasulle i loro risparmi ‘

Alla televisione certi politici ci hanno spiegato che certe imbarazzanti presenze in Parlamento rappresentano nient’altro che la conseguenza dell’applicazione del nostro sistema democratico, in pratica un tributo o uno scotto che dovremmo pagare per aver scelto la libertà e la democrazia.

Ma noi non vediamo proprio cosa ci sia di democratico a far si, che gente finita in galera perché ritrovatasi a delinquere, perchè troppo avida di soldi e di potere o perché rivelatasi allergica al lavoro o alla convivenza pacifica, approdi poi direttamente in parlamento ?

Che è poi, è proprio il tempio di quelle Leggi che loro hanno violato

Noi vi diciamo che tutto ciò non è giusto.

Chi ha sbagliato e ha poi saldato il suo debito con la giustizia, va riaccolto, compreso, e magari anche, da chi ha titolo per farlo, perdonato.
E, ove lo desideri e ove occorra, deve anche essere aiutato efficacemente, a reinserirsi nel mondo lavorativo

Ma mai e poi mai innalzato a rango di Maestro e, meno che mai eletto a rappresentante di chi non ha mai sbagliato

Se no, la beffa, per chi non ha mai sbagliato, senza nulla pretendere, diventa atroce.

INFINE , ma non certo in ordine d’importanza, va detto che per l’ITALIA, che continuamente si riunisce alle più progredite, ricche e potenti nazioni democratiche del mondo, e che giustamente, invia i propri soldati, laddove nel mondo, continue ed orribili stragi di innocenti , ordite da conosciuti terroristi o da oscuri cospiratori, arrestano la vita civile di un popolo o ne minacciano l’esistenza, è giunta l’ora di eliminare un’istituto giuridico vergognoso che da sempre ha messo a repentaglio l’ordine democratico tanto faticosamente raggiunto in tempi non lontani :
L’ apposizione o l’opposizione del segreto di Stato nel corso dei procedimenti penali di ogni ordine e grado per i reati di omicidio e per quello di strage.

Se non eliminiamo questo marchio d’infamia dal nostro ordinamento giudiziario, ora e subito, nel momento che ci vede, per la prima volta nella nostra storia, inviare i nostri figli, in angoli sperduti nel mondo, a rischiare e a perdere le loro giovani vite, per prevenire quell’immondo atto che è il mettere una bomba in mezzo a uomini, donne e bambini, inermi ed indifesi, inconsapevoli ed impreparati, in una piazza o in un mercato, su un treno come su un aereo, allora è meglio che li richiamiamo immediatamente a casa, tutti, dal primo all’ultimo.

Cosa mandiamo a fare i nostri soldati a prevenire omicidi e stragi negli altri Paesi, quando manteniamo, nel nostro, una norma che il compimento di omicidi e stragi incoraggia ?

O richiamiamo i nostri soldati o aboliamo quella norma.

Ce lo impone la logica, l’onore ed il prestigio dell’Italia davanti ai propri stessi cittadini e al mondo che sa.

Ma sopra ogni cosa, ce lo deve imporre il rispetto che dobbiamo per i nostri morti, anzi, per tutti i morti : per quei nostri civili, morti ieri, per gli stesso orrendo non-senso, per cui muoiono oggi quei civili afghani, che i nostri soldati cercano di salvare a rischio della loro vita.

Solo così daremo il più alto valore alla morte, a quella dei nostri soldati oggi, a quella dei nostri civili di ieri e l’altro ieri, e a quella delle vittime del terrorismo nostrano e straniero, che per tanto tempo, ha scorrazzato con la sua falce impazzita, in tutt’Italia.
A quella dei vari Bachelet, Berardi, Calabresi, Biagi, Borsellino, Dalla Chiesa, D’Antona, Falcone, Imposimato, Moro, Occorsio, Pinelli , Raciti, e a quelle dei tanti, troppi altri che non cito, ma che hanno, e devono avere, lo stesso rispetto.

Vi siete mai chiesti, quanti, fra questi che abbiamo nominato e fra quelli che non abbiamo nominato, sarebbero ancora vivi, se i loro assassini avessero saputo di non aver potuto, un domani, contare sul segreto di Stato ?

Proviamo a porcela, questa domanda.
Come possiamo pretendere, dai nostri giudici, dalle nostre forze dell’ordine, ai nostri stessi funzionari, di ergersi a coraggioso baluardo, ognuno per i propri profili, per la salvaguardia di quel patto sociale che è alla base della nostra democrazia ?

Quando poi, ad ognuno di costoro, in qualche sera, capiterà di guardare con un occhio, i propri figli e con l’altro un film o un programma su Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa e via dicendo ?

Fiumi d’inchiostro sono stati fin qui inutilmente versati su questo tema, e noi non vogliamo aggiungerne troppo del nostro.

Vi diciamo solo che noi intendiamo “sic et simpliciter” andare all’azione e per questo, fra i referendum che promuoveremo ci sarà anche quello per l’abrogazione del Regio Decreto 11 Luglio 1941, n. 1161, che attualmente continua ambiguamente a regolare tale, visto che i nostri politici non hanno mai voluto o saputo andare al cuore di questo problema, neppure attraverso una sistemazione complessiva della materia, che pur avrebbero potuto operare avvalendosi di quello strumento che pur avevano approntato e cioè la Legge 24 Ottobre 1977, n. 801 , nata come una normativa di grandi potenzialità ed invece volutamente lasciata azzoppata a rappresentare poco più che una sorta di circolare interministeriale.

Quanto sopra perché mai più la vita politica del paese venga turbata ed avvelenata da stragi ed omicidi misteriosi che contemporaneamente hanno fin qui gettato nella più nera delle disperazioni migliaia di nostri cittadini :

Quella che segue ogni morte senza senso e senza verità

E arrivato il tempo per cui, d’ora in poi, chiunque voglia imprimere una qualunque svolta alla vita sociale e politica del Paese sappia che, o lo farà con i mezzi che il nostro ordinamento democratico gli mette a disposizione oppure, diversamente, se pur di realizzare il suo scopo, scegliesse di percorrere i meandri oscuri e le strade tortuose dell’eversione, qualora su questo scellerato percorso decidesse, inoltre, di usare anche l’arma dell’ omicidio politico o quella della strage indiscriminata di innocenti, al fine di ricavarne diretti o indiretti vantaggi per il suo disegno , deve sapere, fin d’ora, che mai più lo STATO, o una qualsiasi delle sue istituzioni, che rappresenta anche il corpo ed il sangue di ognuna di quelle vittime o deve tornare a rappresentarlo, potrà apporre od opporre il segreto in procedimenti penali istruiti per individuare e sanzionare mandanti ed esecutori di quei crimini.

RIASSUMENDO, 3 SONO I PRINCIPALI E PIU URGENTI PROBLEMI D’ORDINE SOCIALE E MORALE CHE, A NOSTRO PARERE, OCCORRE RISOLVERE IMMEDIATAMENTE PER RIDARE finalmente UN MINIMO DI FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE AGLI ITALIANI, E RIMETTERE COSI IN MOTO UNA MACCHINA DEMOCRATICA CHE APPARE COME INCEPPATA E PRECISAMENTE :

1 Risolvere il problema della sicurezza, che è ormai arrivato ai massimi livelli
di allarme sociale, ridefinendo e rivedendo alcune normative del nostro
ordinamento giudiziario

2 Introdurre una norma che impedisca l’accesso alle cariche politiche ed
amministrative elettoralmente attribuite a tutti i pregiudicati per i reati più
gravi

3 Abolire il segreto di stato per tutti i procedimenti giudiziari di ogni ordine e
grado riguardanti i reati di omicidio e strage.

Naturalmente, visto che i politici italiani, erano in tutt’altre faccende affaccendati , noi dell’associazione noiperlagiustizia@libero.it abbiamo elaborato, con l’aiuto di nostri professionisti un’organica e completa proposta di legge che potesse risolvere i tanti problemi su sicurezza, moralità ed esigenza di verità che abbiamo fin qui elencato.

Però abbiamo deciso di on consegnarla a nessun politico perché la facesse anche sua e la portasse al Parlamento in discussione.
E, neppure, abbiamo voluto proporla come LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE, come pure avremmo potuto fare, iniziando poi a raccogliere le cinquantamila firme che la normativa su questo tipo di legge prevede.

E sapete perché ?

Perché purtroppo in ITALIA, le buone Leggi, quelle che il cittadino sente istintivamente come sue, difficilmente vengono realizzate, perché vengono regolarmente insabbiate ( quando non addirittura buttate subito in un cassetto destinato a non essere riaperto mai ), attraverso passaggi, lunghi e farraginosi, che sembrano fatti apposta e che talvolta, ad arte vengono resi tali, affinchè non approdino mai al lido della discussione parlamentare.

Per questo buon motivo, pur impegnandoci continuamente a cercare di migliorare, anche attraverso il confronto e la collaborazione con chiunque vi sia aperto la nostra bozza di proposta di legge, che presto troverete qui, abbiamo preferito imboccare la strada, dieci volte più difficile ed impegnativa, ma anche più cento volte più concreta e decisiva, del REFERENDUM ABROGATIVO, che di firme ne pretende cinquecentomila, ma che, se dovesse decollare, porterà direttamente sul tavolo di Deputati e Senatori, anche la nostra proposta di legge poiché, per precise disposizioni contenute nelle norme referendarie, il Parlamento sarà costretto a legiferare nel senso indicato dai cittadini referendari, per arrivare finalmente alla soluzione dei drammatici problemi che qui abbiamo trattato.

NON ESISTE ALTRA STRADA al di FUORI di QUESTA

Nessuno s’illuda di risolvere questo o quel problema sopra evidenziato, logorandosi i continui pellegrinaggi presso questo o quel politico, nella speranza che uno di questi preda a cuore certe legittime aspettative dei cittadini.

Molte associazioni ci hanno provato da decenni, e da decenni, vivono unicamente di speranze che via via si affievoliscono, fino a diventare, prima mera frustrazione, e poi sorda disperazione.

CERTI PROBLEMI L’ INTENDONO SOLO COLORO CHE LI VIVONO SULLA PROPRIA PELLE.

Per i nostri politici, i problemi della sicurezza non sono altro che astratti problemi politici come tutti gli altri.
Loro non hanno mamme anziane che rischiano la pelle per andare a ritirare la pensione, o figlie che devono recarsi a scuola in autobus.
Queste, e tante altre piccole azioni quotidiane del vivere sociale, che per noi sono divenute un rischio costante, per i politici non esistono : le compiono per loro una marea di domestici, addetti, dipendenti, portaborse, guardie del corpo ecc ecc.
Loro vivono, invece, piacevolmente, in tutta sicurezza, isolati da qualsiasi fastidiosa incombenza che grava sulla vita di tutti i giorni dei comuni cittadini.

Cosa volete che possa importare, per esempio, ad un Deputato o a un Senatore, se i treni notturni che percorrono “velocemente” , in 15 o 20 ore, la nostra penisola sono divenuti più luridi ed insicuri di una diligenza del “Far West”, perché pascolo indisturbato, oltre che per zecche, mosche, zanzare, anche per ladri e rapinatori, italiani, comunitari ed extracomunitari, originari di mezzo mondo ?

Loro viaggiano esclusivamente e comodamente in aerei, che vengono ripuliti più volte al giorno e che, che spesso, addirittura li attendono, qualora arrivino in ritardo all’aereoporto, e che utilizzano anche per coprire distanze esigue.
Quasi che il loro tempo, rappresentasse qualcosa di utile per il Paese.

Ormai vengono presi solo per innocui babbei, quegli speranzosi cittadini che ingolfano la posta del “Corriere della Sera” o di “Repubblica” per segnalare di essersi svegliati di soprassalto, per essere stati morsicati da qualche misterioso insetti o derubati da un, ancor più misterioso, rapinatore.
Anzi, i giornali manco pubblicano più le loro lamentele : la stampa si nutre solo di scandali freschi, nuovi, il quotidiano, anche il più orrido, non è pane per i “media”.

Eppure ci sarebbe un modo, semplice e sicuro, per trasformare, nel giro di poche settimane, giusto il tempo che una legge compia un velocissimo iter, fra le mille insidie di qualsivoglia Commissione Legislativa, i nostri treni notturni, in convogli veloci, confortevoli, puntuali, puliti e perfino profumati :

Basterebbe obbligare anche una volta sola, a turno, tutti i nostri Senatori e i nostri Deputati a compiere un viaggio, con tutte le loro famiglie al gran completo, su uno, a Loro scelta, di quei sgangherati, lenti e rumorosi treni, gelidi d’inverno e roventi d’estate, dalle “toilettes” immonde e maleodoranti, le cui porte sbattono malinconicamente per tutta la notte, perché nessuno osa toccare quelle maniglie, infestati da insetti, ladri e rapinatori, gli uni più pericolosi degli altri, e che collegano regolarmente Milano o Torino o Venezia, con Reggio Calabria, Taranto, Crotone o Agrigento o Palermo, e che portano nomi pomposi di Italiani illustri del passato o di amene località turistiche del nostro presente. ( “Treno dell’Etna”, “Conca d’Oro” ecc. ecc. )

Nel giro di soli 3 mesi avremmo i migliori e più veloci treni notturni d’ Europa, con un Carabiniere ed un netturbino in borghese per ogni vagone e con una vettura “bar-ristorante” aperta al pubblico ininterrottamente da cinque minuti prima della partenza a cinque minuti a precedere l’arrivo.

Purtroppo, questo, così come tanti altri piccoli analoghi espedienti, finalizzati a calare, per una volta tanto, i nostri Parlamentari nelle svariate realtà vere del nostro Paese, non si può sviluppare.

E quindi i nostri treni, continueranno a viaggiare, luridi, lenti ed insicuri.

E logico quindi che poi sorridano con aria di sufficienza, fra il benevolo ed il compassato, quando i cittadini si lamentano per la dilagante insicurezza delle strade, dei mezzi pubblici, ecc.

Un’insicurezza che loro non vivono e che apprendono invece esistere solo leggendo il giornale o andando a fare figure, sempre più peregrine, a “Ballarò” o a “Porta a Porta” o ad “Anno Zero”


E ciò perché, al Parlamento, troppi, fra coloro di coloro che abbiamo eletto a rappresentare il popolo, ed i bisogni del popolo, dimentichi del loro mandato, vivono in un mondo tutto loro, in un’atmosfera ovattata ove ciò che conta è solo ed esclusivamente prevalere con ogni mezzo e con ogni possibile dispetto su altri che vorrebbero subentrare al loro posto e, per ciò fare tutti combattono contro tutti, a colpi di astruse formule politiche, per prevalere, con un occhio sempre rivolto alle poltrone : o a quella su cui siedono o a quella che vorrebbero occupare.

Si fa un gran parlare, dicendo che la gente si allontana dalla politica, e si fa un gran discutere per individuare cause e rimedi, per questo divorzio incombente, ma si è certamente più vicini al vero, dicendo che è invece la politica che, unilateralmente, magari senza accorgersene, si è, insensibilmente, progressivamente e inesorabilmente, allontanata dai cittadini e dai loro reali problemi.

E finito il tempo delle promesse, in tv o sulle piazze o in rete, tutte poi regolarmente non mantenute, così come deve finire quel triste andazzo che fa si che, ad ogni delitto clamoroso che poteva essere evitato o ad ogni strage, regolarmente impunita, che doveva essere evitata, dopo il sangue, la disperazione e le lacrime, a inutili improperi , seguano solo inutili promesse, prima della più desolata delle rassegnazioni.

SONO STATI TUTTI ANNI INUTILI, quelli persi a rappresentare continuamente ai nostri politici l’esigenza di un mutamento di rotta legislativa che garantisca un minimo di sicurezza e di vivibilità e, perché nò, anche di reddito dignitoso, a tutti i cittadini onesti.

E ARRIVATA L’ORA DI REAGIRE, MA SOPRATUTTO, L’ORA DI AGIRE

L’ora di un REFERENDUM POPOLARE voluto proprio dal…… popolo

Siamo andati tante volte a votare come pecoroni per referendum inutili che servivano solo a quel o quel tal’altro politico per mettersi in mostra……

QUESTA VOLTA, ANDIAMOCI PER NOI STESSI !!!

CHE IL 2008 ci veda, una volta tanto, padroni dei nostri destini

Perché in ballo c’è la cosa più importante che possa esistere : la vita, quella nostra e quella dei nostri cari.
E, sopra di tutto, quella dei nostri figli !

E la verità sui nostri morti.

Io non so cosa potrà dire o come potrà reagire un politico che avrà la ventura di leggere queste nostre intenzioni, ma una cosa è certa : se verrà con noi a raccogliere firme in piazza, allora, vorrà dire che è della razza degli onesti !

Dr MICHELE DE CARO per noiperlagiustizia

#4 monica.71

monica.71

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Inviato 10 dicembre 2007 - 12:43:04

Per tutti gli eventiali quesiti e chiarimenti in merito il dottor Michele alias Gattopardo56 è disponibilissimno a rispondere a tutte le vostre domande :)

#5 VITTORIA

VITTORIA

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Inviato 11 dicembre 2007 - 15:18:15

Ciao cara Monica, ci fa piacere rivederti ogni tanto :)

Ci sono molti nuovi che non possono sapere..,...Monica è un'amica dei CFSini, non è malata ma ha conosciuto la nostra patologia e comprendendone l'entità, ci è sempre stata molto vicina emotivamente, cosa non frequente come si sa!

Grazie Monica per averci messi al corrente del vostro progetto, noi nel nostro piccolo possiamo aiutarvi nel divulgare la cosa (un copia incolla non costa molto) e qualora riusciate ad organizzare anche una raccolta firme on-line, fatecelo sapere.

Un caro saluto, a presto Vittoria.
VITTORIA
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(R.Steiner)

#6 monica.71

monica.71

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Inviato 13 dicembre 2007 - 11:37:15

grazie stellina sei sempre tanto cara
ne appriffo per un saluto a tutti i nuovi utenti
un caldo abbraccio a tutti voi.. :D




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