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Inquinamento domestico...


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3 risposte a questa discussione

#1 VITTORIA

VITTORIA

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Inviato 24 gennaio 2007 - 17:34:31

INQUINAMENTO DOMESTICO.....

....ANCHE LE CASE SONO INQUINATE

Forse non ce ne rendiamo conto, ma l’aria che respiriamo tra le mura domestiche è spesso inquinata. Il fumo di sigaretta, la polvere e gli inquinanti biologici, insieme alle esalazioni nocive che giungono dall’esterno, creano quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la “sindrome dell’edificio malato”. Un disturbo che sembra colpire il 20% della popolazione con allergie, irritazioni delle prime vie aeree e degli occhi, mal di testa, nausea, vertigini, eruzioni cutanee e irritabilità. Anche l’arredamento deve essere “sano”. Numerose aziende, soprattutto nel Nord Europa, producono già mobili trattati con resine naturali al posto delle vernici con il piombo. Ma vediamo, stanza per stanza, quali sono i “pericoli”.

Segue qui: http://www.polesine....amento/a001.htm


Materiali da costruzione e inquinamento indoor

Sono moltissimi i fattori che condizionano la qualità dell'aria negli spazi che abitiamo.

Materiali da costruzione e inquinamento interno
I materiali e i prodotti edilizi possono rilasciare i seguenti inquinanti:
· inquinanti di natura fisica: radon e prodotti di decadimento;
· composti organici volatili e semivolatili, in particolare formaldeide e antiparassitari;
· inquinanti biologici: funghi, muffe, batteri;
· fibre minerali naturali e artificiali: amianto, lana di vetro, lana di roccia.

I prodotti edilizi possono peggiorare le condizioni abitative secondo tre modalità:
· rilasciando direttamente sostanze inquinanti o pericolose (composti organici volatili, radon, polveri, fibre);
· adsorbendo e successivamente rilasciando sostanze presenti nell'aria e provenienti da altre fonti (per esempio da attività o da altre fonti);
· favorendo l'accumulo di sporco e la crescita di microrganismi.
I materiali e i prodotti utilizzati in edilizia possono emettere composti altamente tossici (carcinogenici o allergeni), composti che possono causare sintomi generali, composti irritanti, composti che causano una inaccettabile qualità dell'aria (odori sgradevoli) e composti con sconosciute proprietà tossiche.
La grande diffusione, avvenuta in modo incontrollato negli ultimi cinquanta anni dell'industria chimica nel settore edilizio, ha portato a un uso generalizzato di materiali sintetici per gli arredi, le tappezzerie, le pavimentazioni e i componenti degli edifici.
Tali materiali emettono nell'aria degli edifici sostanze chimiche che possono avere effetti rilevanti sulla salute delle persone o sul livello di comfort.
L’emissione di Composti Organici Volatili (VOCs) è più alta all’inizio della vita del prodotto e tende a diminuire notevolmente in tempi abbastanza brevi (da una settimana per i prodotti umidi, come vernici e adesivi, a sei mesi per altri composti chimici).
Fa eccezione la formaldeide, che tende a presentare rilasci relativamente costanti per molti anni.
La concentrazione è funzione del rapporto tra superficie emittente e volume dell'ambiente e dei ricambi orari; la pericolosità è in funzione del/dei tipi di sostanza, delle sinergie con altre sostanze presenti nell'ambiente, della concentrazione e del tempo di esposizione.
La crescita di colonie di microrganismi dipende dal tipo di prodotto (naturale o sintetico) dalla percentuale di umidità contenuta, dalla qualità della superficie (porosità), dalle condizioni d'uso (attività svolte, presenza di altri prodotti), dalle condizioni microclimatiche.
I prodotti di origine naturale non trattati in superficie, come per esempio il legno massello o le fibre tessili vegetali o animali tendono a predisporre un ottimo habitat per la crescita di colonie di microrganismi.
La presenza di polveri e fibre nell'aria interna è normalmente legata al grado di usura dei prodotti come pavimentazioni, tappezzerie, intonaci, pitturazioni o alla possibilità che materiali fibrosi (come alcuni tipi di isolanti) entrino in contatto con l'aria interna.
E’ questo il caso, per esempio, degli isolanti fibrosi utilizzati in controsoffitti o nelle tubazioni del condizionamento.

di Silvia Piardi segue qui:
http://www.mybestlif...nquinamento.htm


LA BIOEDILIZIA



La Bioedilizia nasce dall'esigenza di realizzare un futuro sostenibile, in cui l'architettura gioca un ruolo importante, poichè può tradurre in pratica il desiderio delle persone di vivere secondo i ritmi e i modelli dell'ecologia. La scelta dei materiali da costruzione influisce sull'ambiente e sulla salute di tutti. I materiali comunemente usati oggi richiedono grandi consumi di energia, esauriscono le risorse naturali e nella loro composizione vi sono sostanze nocive.
Ma cosa significa quindi costruire in Bioedilizia? Costruire è sempre un atto di violenza sulla natura, quindi prima di progettare, ristrutturare, intervenire, bisogna ascoltare il luogo. Gli edifici vengono pensati come spazi ed i loro elementi esterni diventano confini alla loro dimensione interiore. Le attività che si svolgono all'interno di un edificio ed il suo aspetto esteriore devono armonizzarsi con il luogo in cui avviene l'inserimento e quindi con tutto ciò che già esiste e ciò che si realizzerà in seguito.
Bioarchitettura è un modo di concepire la casa come un guscio intorno all'uomo, ispirata ai principi dell'abitare sano. Nella casa sana vi deve essere un equilibrato ricambio d'aria e un smaltimento dell'umidità efficiente, un utilizzo di materiali naturali non trattati e certificati (legno, calce, terra, cotto, sughero, lana, cocco, etc...) in modo da prevedere un'adeguata manutenzione e il possibile riciclaggio di tutti i materiali. Limitare il riscaldamento al minimo necessario e studiare la progettazione della casa in modo da sfruttare la ventilazione naturale. Particolare attenzione va data all'inquinamento elettromagnetico provocato da impianti ed elettrodomestici difficilmente contrastabile. Utilizzare l'energia solare per l'illuminazione naturale interna e amare il verde affinchè la natura entri tra le mura e collabori a purificare ed ossigenare l'aria perchè, all'interno delle nostre abitazioni, è spesso riscontrabile un carico di sostanze nocive addirittura più elevato che non all'esterno, risolvibili mediante operazioni di restauro e la manutenzione degli edifici.
La Bioedilizia si pone anche come premessa per la realizzazione di un modo di arredare e vivere i propri spazi quotidiani con coerente consapevolezza ambientale. Un design ecologico per l'abitare non può disinteressarsi degli aspetti che definiscono la casa nel suo insieme, poichè anche in questo caso esiste interazione globale e reciprocità di effetti. Ad esempio, la scadente qualità di murature, intonaci ed isolanti in un edificio tradizionale può generare umidità e condensa sulle pareti di una stanza, con formazione di muffe e colonie fungine dannose per la salute. Sarebbe allora impensabile realizzarvi l'arredamento ecologico per una stanza se prima non si potesse intervenire con soluzioni adeguate a risolvere il problema di base con tecniche e materiali idonei. E' quindi fondamentale non ridurre il progetto dell'edificio e dell'arredo ad un semplice utilizzo di materiali sani, ma fare tesoro di tutto quello che ci suggeriscono l'insieme degli aspetti tecnici, psicologici e culturali legati all'idea dell'abitare bioecologico. Oggi si percepisce il desiderio di un design ecologico, una realtà diversa, attenta ai bisogni del nostro pianeta e delle persone, ricorrendo all'uso di materiali, tecniche di lavorazione e di finitura biocompatibili, forme, segni e colori che comunichino l'idea di naturale.

http://www.buildlab.com/article/35


Ancora sulla bioarchitettura leggi qui:
http://www.vivincasa...coli.asp?art=50



VITTORIA
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(R.Steiner)

#2 bodj

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Inviato 05 giugno 2007 - 20:59:50

BUONASERA,
forse pochi sanno che i materiali "bioedili" in Italia si possono giovare di un 3% sulla composizione non dichiatata nella scheda tecnica che possono contenere materiali potenzialmente tossici ordinari. Quindi si paga un prodotto veramente bio-edile solo al 97%. Naturalmente negli altri Paesi questa "dispensa" non esiste.
Sulle certificazioni delle ditte bioedili é ancora peggio cito dalla dichiarazione di un operatore commerciale del settore: "la Associazione Bioedile XY ha preso un miliardo di lire dalla Ditta XZ per avere la certificazione (marchio) sui loro prodotti".
Attenzione ad alcuni "esperti" bioedili in materiale e consulenze per MCS per i motivi di cui sopra e per come hanno attinto a informazioni sulla compatibilitá dei materiali (testandoli gratis con alcuni pazienti con promessa di aiuto a risolvere i loro problemi abitativi in cambio dell´esposizione subita e della consulenza).
Non aggiungo altro se non che alcuni testanto i prodotti col biotensor sui malati ma questo strumento, diciamo cosí, é influito troppo dal comportamento, dall´umore, o dagli "scopi", dell´operatore. Queste personaggi che speculano sulla pelle e sulle tasche dei malati girano notoriamente nei convegni per MCS.
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#3 bixy-amico CFSini-

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Inviato 05 giugno 2007 - 22:46:32

BUONASERA,
forse pochi sanno che i materiali "bioedili" in Italia si possono giovare di un 3% sulla  composizione non dichiatata nella scheda tecnica che possono contenere materiali potenzialmente tossici ordinari. Quindi si paga un prodotto veramente bio-edile solo al 97%. Naturalmente negli altri Paesi questa "dispensa" non esiste.
Sulle certificazioni delle ditte bioedili é ancora peggio cito dalla dichiarazione di un operatore commerciale del settore: "la Associazione Bioedile XY ha preso un miliardo di lire dalla Ditta XZ per avere la certificazione (marchio) sui loro prodotti".   
Attenzione ad alcuni "esperti" bioedili in materiale e consulenze per MCS per i motivi di cui sopra e per come hanno attinto a informazioni sulla compatibilitá dei materiali (testandoli gratis con alcuni pazienti con promessa di aiuto a risolvere i loro problemi abitativi in cambio dell´esposizione subita e della consulenza).
Non aggiungo altro se non che alcuni testanto i prodotti col biotensor sui malati ma questo strumento, diciamo cosí, é influito troppo dal comportamento, dall´umore, o dagli "scopi", dell´operatore.  Queste personaggi che speculano sulla pelle e sulle tasche dei malati girano notoriamente nei convegni per MCS.

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Il problema di cui parli, non è strettamente legato alla bioedilizia, o all'architettura biodinamica.
Il problema si, esiste, ma è legato al malcostume e a quegli "imprenditori" che cercano di cavalcare un fenomeno,nella speranza di trarne un illecito profitto.
Questo tipo di malcostume lo ritroviamo anche in altri ambiti, tutti legati alla qualità.
Lo troviamo, per esempio, nei cibi biologici che, in molti casi, a dispetto dell'etichetta, sono tutto, meno che biologici, lo possiamo riscontrare nei prodotti etichettati DOC, DOP, o IGP.
La disonestà di questi "imprenditori" si fa gioco della tracciabilità del prodotto, garantita da queste etichette, appunto.
Ogni settore economico-produttivo ha il suo sottobosco, la sua faccia impresentabile.
Io, che sono un architetto, ormai da anni sto interessandomi dell'argomento e posso con certezza dire che, bioarchitetti non ci si improvvisa.
Progettare, seguendo questa filosofia, richiede uno studio complesso, quasi un'altra laurea.
Quindi, per difendersi da queste truffe, meglio affidarsi ad un bravo professionista, vincolato ad una deontologia professionale e sorretto dallo studio dell'argomento e, se riusciamo ad avere anche delle referenze di lavori già fatti, ancora meglio.
Diffidare quindi di chi, fino a l'altro ieri, faceva l'idraulico e domani si presenta come esperto di energia e di fonti rinnovabili (ho citato l'idraulico, solo come esempio, anche se sono parecchi, riciclatisi così).


#4 bodj

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Inviato 07 giugno 2007 - 08:51:09

Il problema di cui parli, non è strettamente legato alla bioedilizia, o all'architettura biodinamica.
Il problema si, esiste, ma è legato al malcostume e a quegli "imprenditori" che cercano di cavalcare un fenomeno,nella speranza di trarne un illecito profitto.
Questo tipo di malcostume lo ritroviamo anche in altri ambiti, tutti legati alla qualità.
....Quindi, per difendersi da queste truffe, meglio affidarsi ad un bravo professionista, vincolato ad una deontologia professionale e sorretto dallo studio dell'argomento e, se riusciamo ad avere anche delle referenze di lavori già fatti, ancora meglio.
Diffidare quindi di chi, fino a l'altro ieri, faceva l'idraulico e domani si presenta come esperto di energia  e di fonti rinnovabili (ho citato l'idraulico, solo come esempio, anche se sono parecchi, riciclatisi così).

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...PECCATO che parlassi di "professionisti" bioedili a livello NAZIONALE e purtroppo conosciuti personalmente. Non amo sparare nel mucchio. A meno della memoria che puó fregarmi non dico qualcosa se non sono certo sopratutto quando si tratta di giudicare altri...
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