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Il cioccolato allevia i sintomi della CFS


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13 risposte a questa discussione

#1 Zac

Zac

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Inviato 18 dicembre 2006 - 14:37:01

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Ho volutamente scritto qui quest'ultima "notizia" su una new apparsa oggi su un quotidiano inglese e non in altre sezioni più "serie", prendetela come curiosità in attesa che questa sperimentazione venga fatta anche da noi :tn_282[1]:

"I ricercatori dello Hull Royal Infirmary hanno scoperto che mangiare cioccolato fondente ogni giorno aiuta a prevenire i sintomi della cfs. Pazienti che hanno preso parte allo studio hanno avuto miglioramenti mangiando barre di cioccolato particolarmente formulato per otto settimane."


Potete leggere la notizia qui: http://www.metro.co.uk/news/article

Chi si offre volontario ? :111:
Ciao

Zac



Dark chocolate 'eases ME symptons'
Monday, December 18, 2006

Eating small amounts of dark chocolate every day can help combat a chronic illness, it emerged today.

The specially formulated chocolate helps reduce the symptoms of myalgic encephalomyelitis (ME), a study by researchers at Hull and East Yorkshire Hospitals NHS Trust found.

People who took part in the study reported feeling significantly less fatigue after eating 1.5oz (45g) of the chocolate every day for eight weeks.

They also reported feeling more fatigue when they stopped eating the chocolate and were receiving a placebo instead, researchers said. Symptoms of ME, which is also known as Chronic Fatigue Syndrome (CFS), include exhaustion, general pain and mental fogginess.

But its causes are not fully understood and diagnosing the condition is difficult because many of the flu-like symptoms are similar to other illnesses.

Professor Steve Atkin, who conducted the study, said: "No-one has examined the effects of chocolate on CFS before and so this is a very exciting and interesting result for us.

"The participants in this study were taking 45g of specially formulated chocolate for eight weeks then having a two-week period of rest before then taking a simulated dark chocolate, low in polyphenols, for another eight weeks.

"In the test period they reported feeling less fatigue and once they moved on to the placebo chocolate they began feeling more fatigue again.

"Interestingly they didn't experience any significant weight gain either, which is an extra positive."

The formulated chocolate contained 85% cocoa solids and was rich in polyphenol flavonoids, which have been reported to reduce the risk of death from coronary heart disease, cancer and strokes.

Chocolate is also known to increase neurotransmitters like serotonin, which is associated with regulating mood and sleep. There is currently no cure for ME and treatment concentrates mainly on managing symptoms, such as headaches, sore throats, sleep disorder and abnormal temperatures.

Although the cause of the illness is not yet known, scientists are looking at the possibilities of viruses, environmental toxins and genetic predisposition.

TRADUZIONE AUTOMATICA

La cioccolata amara 'le facilità ME symptons' lunedì, il 18 dicembre, 2006

Mangiare gli ammontare piccoli di cioccolata amara che ogni giorno può aiutare il combattimento una malattia cronica, è emerso oggi.

Gli aiuti di cioccolata specialmente formulati riducono i sintomi di encefalomielite mialgica (ME), uno studio dai ricercatori al Baccello e la Fiducia di NHS di Ospedali di Yorkshire Orientale ha trovato.

Le persone che ha portato la parte nello studio riferito sentendo considerevolmente meno la fatica dopo mangiare 1.5oz (45g) della cioccolata ogni giorno per otto settimane.

Hanno riferito sentendo anche più fatica quando hanno fermato mangiando la cioccolata e ricevevano un placebo invece, i ricercatori detti. I sintomi di ME, che è anche saputo la Sindrome di Fatica come Cronica (CFS), include l'esaurimento, il dolore generale e la nebbiosità mentale.

Ma le sue cause non sono completamente capite e diagnosticare la condizione è difficile perché molti dell'i sintomi di influenza-come sono simili alle altre malattie.

Il professore Steve Atkin, che ha condotto lo studio, detto: "Nessuno ha esaminato gli effetti di cioccolata su CFS prima che e cosí questo è un risultato molto eccitando ed interessante per noi.

"I participanti in questo studio portavano 45g di cioccolata specialmente formulata per otto settimane avendo poi un periodo di due-settimana di riposo porta prima di allora una cioccolata amara simulata, bassa nel polyphenols, per un'altra otto settimane.

"Nel periodo di test hanno riferito sentendo meno la fatica ed una volta hanno mosso su alla cioccolata di placebo hanno iniziato a sentire più fatica ancora.

"In modo interessante non hanno sperimentato qualunque guadagno di peso significativo sia, che è un extra positivo."

La cioccolata formulata ha contenuto 85% solidi di cacao ed era ricco nel flavonoids di polyphenol, che è stato riferito per ridurre il rischio di morte dalla malattia di cuore coronaria, cancro ed i colpi.

La cioccolata è anche saputa per aumentare i neurotrasmettitori come la serotonina, che è frequentato l'umore di regolare ed il sonno. C'è attualmente nessuna cura per ME ed i concentrati di trattamento principalmente sui sintomi dirigenti, come i mal di testa, le gole dolorose, il disordine di sonno e le temperature anormali.

Sebbene la causa della malattia non è ancora saputa, gli scienziati guardano le possibilitì di virus, le tossine ambientali e la predisposizione genetica.

Zac
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"In medicina tutto quello che è sconosciuto è malattia mentale" (...)
"Una delle malattie più diffuse è la diagnosi." (Karl Kraus)
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#2 vivolenta

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Inviato 18 dicembre 2006 - 21:24:04

IO IO IO IO IO :tn_282[1]:
Meglio cinghiale che pecora

#3 romy

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Inviato 19 dicembre 2006 - 20:46:37

Stasera sono uscito per fare alcune spese con mia moglie,ho fatto il pieno di dolci e dolcetti per Natale,tra cui alcune barrette di cioccolata amara a varie percentuali di cacao da agricoltura biologica.Quella al 100%di cacao è immangiabile,molto meglio la 70%che ho già mangiato,poi mi resta da provare la 90%.Peccato che mi ritrovo con disbiosi orale,altrimenti sarebbe stata un cuccagna,comunque uno strappo alle abitudini lo faccio.La cioccolata,quella fondente è stata sempre la mia passione,contiene feninilanina,sostanza che porta su'il morale e fà diminuire la fame.Ciao.Romy

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Iosto'conChiara

 

Quando le voci in te parlano di fine;

quando la mente dice che hai perduto;

quando credi che sia impossibile;

eppure prosegui,ti sollevi sulla tua Spada;

e fai ancora un altro passo;

Lì è dove termina l'Uomo;

Lì è dove comincia Dio.

 

Mentre si aspettano future ricerche è importante per prima cosa non
nuocere.

Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti, sono gli unici in cui puoi camminare a testa alta anche se stai piangendo.

 

"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.
Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.
Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere,
per la quale Dio non abbia una cura corrispondente
".
                                                                                              Paracelso

 

“Questa realtà è solo un sogno di cui siamo convinti!”

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Mio collegamento

Per quanto riguarda l'ipotesi che la CFS possa essere una forma di Depressione Mentale,tutti gli studi hanno contraddetto tale approccio.Per citare un solo ma importante rilievo clinico:i livelli di Cortisolo sono molto bassi nella CFS,al contrario di quelli alterati verso l'alto della Sindrome Depressiva.


Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.

 

Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.

Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......

 

https://www.youtube....h?v=ICjFAa2ZbIY

 

 

 

 

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#4 deborah72

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Inviato 20 dicembre 2006 - 16:59:59

Anche io amo la cioccolata fondente.
Gnam gnam.
Bella spessa,amara (... e troppo calorica)
In ufficio ne abbiamo portata una marea
E' finita!!
Gli autisti han fatto man bassa
Meglio per noi ragazze che abbiam rischiato di aumentare di una taglia al giorno.
Però, sti disgraziati non ci hanno portato niente.


PS
Dè mangiar, mangiotta; dè lavurà borbotta.

Per mangiare, mangia. Per lavorare si lamenta
Se ci impegnasimo di più a fare il bene, piuttosto che a stare bene, forse riusciremmo anche a stare meglio

#5 romy

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Inviato 21 aprile 2007 - 17:27:19

L'esperimento Inglese,postato sopra da Zac,dove viene usata una speciale formulazione di cioccolata per il controllo dei sintomi da fatica,ecc. non mi ha lasciato indifferente.
Nel contempo un altro studio affermava che una buona cioccolata presa la sera prima di dormire apportava molto piu' ossigeno al cervello durante la notte,aiutando la nostra memoria e facendoci svegliare più lucidi la mattina.
Pero'non sapevo che per capirci in merito alla qualità della cioccolata da consumare occorre una Laurea ad hoc,troppo difficile,milioni di tipi di cioccolata in commercio,tante informazioni fuorvianti e di parte sui vari prodotti,alla fine si rischia di consumare quella meno adatta,e che puo'arrecare persino danni alla salute.A tal riguardo ho scritto un email alla ditta Domori di Genova e resto in attesa di conoscere la quantità di flavonoidi e polifenoli nei vari tipi di cioccolata da loro commercializzata.
Io uso un tipo amaro,puro,biologico,al 100%di cacao del tipo Trinitario di Repubblica Dominicana,senza zucchero aggiunto.Ogni confezione da 50 grammi costa sui 2,5 Euro(caruccia),ed al gusto è una specie di ciofeca,altro che cioccolata.Ne uso poco al momento,lo studio parla di 45 grammi al giorno,senza pericolo d'ingrassare o di accumulare grassi letali saturi.Sinceramente mi sembra impossibile una simile cosa,ed anche pericolosa si si usa cioccolata non adatta o di scarsa qualità.Vedete come è difficile?e stiamo parlando di cioccolata.Fosse vera la cosa,sarebbe da tentare la terapia,si parla di benessere al cuore,all'umore,alla fatica,memoria e lucidità,sintomi di CFS,insomma una panacea,e non è un farmaco,bensi'un alimento,tra i piu'amati dai popoli.Ma come dicevo sopra la cosa difficile è scovare la cioccolata adatta,c'è qualcuno tra i lettori del forum?che si unisce a me nella ricerca?In attesa d'informazioni.Romy

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#6 Cocci

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Inviato 21 aprile 2007 - 19:27:34

:) ciao romy
esendo che vivo al confine svizzero era abitudine andare al confine a fare il pieno di benzina e cioccolato.
io ne mangiavo a tonnellate di tutti i tipi e dei migliori,ora mi chiedo se i miei malanni non siano stati causati anche da questo.
ora se mangio cioccolato mi viene mal di reni e mi si infiamma l'intestino,non lo sapevo me ne sono accorta per caso così come per caso mi sono accorta che non posso bere ne vino ne birra pur non essendo allergica all'alcool.
il perchè non si sa esattamente mi hanno detto di evitare....
___________________________________________________________________
leggendo per pura curiosità e magari per trovare la chiave dei miei mali avevo letto una storia sul cioccolato in cui si diceva che in tempi remoti usavano mischiare il cacao con alcune particolari spezie per ridurre l'acidità.
il cacao è un'alimento acidificante
____________________________________________________________________
questo è un'articolo che ho trovato:
(taglio solo un pezzo per saperne di più leggete nel sito http://www.lifegate...._articolo=1102)
Pubblicato il 14-04-2003
Cioccolato sulla bocca della scienza

Qui di seguito vengono elencati i dati scientifici raccolti fino ad ora mettendo in evidenza quelli certi e tralasciando quelli non ancora scientificamente dimostrati
......
La novità più recente è stata presentata dal Neuroscience Institute di San Diego. Gli acidi grassi del cioccolato sono in grado di indurre la produzione di composti cannabinoidi endogeni (simili cioè alla cannabis ma prodotti dal nostro organismo). Queste ricerche confermerebbero quindi che il piacere che deriva dal mangiare cioccolato ha chiare basi biologiche e non solo psicologiche.


(non mi risulta che noi abbiamo bisogno di oppioidi ,non ne hanno mai prescritti)

Il cioccolato ha controindicazioni? Ebbene sì. Oltre agli individui che hanno particolari intolleranze verso gli elementi principali o particolari disfunzioni metaboliche (come ad esempio l'obesità), le donne in fase di allattamento o gravidanza, neonati, bambini in fase di crescita e soggetti sofferenti di calcolosi non dovrebbero mangiare cioccolato. La presenza di acido ossalico, infatti, blocca sia l'assorbimento del calcio introdotto con la dieta sia il normale ciclo metabolico del calcio endogeno, formando sali insolubili che si possono depositare principalmente nei reni.

(non so voi ma io ho una gravissima osteoporosi ,non perchè mi manca i calcio ma perchè non lo metabolizzo e non ho relativi problemi ormonali,ne mi manca la vitamina D,da quel che ne so e che mi ha detto in parte un'immunologo può essere dovuto alla mancanza di attività fisica,di sole e acidosi,il sangue per compensare prende il calcio dalle ossa)

se ritrovo altre cose le posto
ciao Neve
"una carta del mondo che non contiene il Paese dell'Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo ,perchè non contempla il solo Paese al quale l'umanità approda di continuo.E quando vi getta l'ancora ,la vedetta scorge un Paese migliore e l'Umanità di nuovo fa vela"
Oscar Wilde

#7 romy

romy

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Inviato 21 aprile 2007 - 20:19:18

Neve,dipende dal tipo di cioccolata,ho detto che ci vuole la laurea adatta per capire la cioccolata.Quella che si trova facilmente in tutti i punti di vendita,compreso la Svizzera,sono surrogati,misture varie, burri e grassi con l'odore del cacao,insomma è un casino.Occorrerebbe avere la cioccolata che hanno usato nello studio Inglese e poi vedere se è vero.Romy

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#8 Zac

Zac

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Inviato 21 aprile 2007 - 21:16:26

Ehhh, Romy, non so se ti posso aiutare, io sono un cultore del cioccolato ma non a fini puramente scientifici.
Non è che il cioccolato, dal 75/80 % in su, 99%, si possa gustare cosi dolcemente, infatti se assaggi del cioccolato al 95 % ti viene voglia di sputarlo !
La serata deve iniziare con del cioccolato al massimo al settanta % di cacao, dipende anche da cone hai abituato le tue papille, poi passi all'80, dall'85% in poi devi "spingerlo" contro il palato e farlo sciogliere molto lentamente, e da qui in poi riesci ad apprezzare dutte le percentuali di cacao, se non affini la lingua prima non lo apprezzerai mai, ovviamente devi condire il tutto con del buon rum, o rom, invecchiato, oppure Tè Black Dragon o Caffè Blue Mountain (Giamaicano) allora si che è una goduria, sopratutto se fatto in compagnia, altrimenti.. ci si accontenta.
Questa è una terapia ottima per il palato e per la mente, non so se i risultati sono scientifici ma.. almeno per un po' ci si sente bene :)
Ovviamente parlo del cioccolato fondente, non di quelle zozzerie che la comunità europea vorrebbe passare come cioccolato fondente, anche se ogni tanto apprezzo il cioccolato con le nocciole (piemontesi) oppure quello al peperoncino, oppure alla crema di menta o alla composta di fichi, stò sbavando !! :P
Ogni tanto mi tolgo lo sfizio di andare in certi market, anche all'Esselunga, dove vendono prodotti a marchio CTM (equo e solidale), visto che una lavorazione essenziale per il gusto e la qualità del cioccolato è il "concaggio", oppure mi piace fare il giro del mondo mangiando il cioccolato, Brasile , Equador, ecc.
Concludendo, se qualche ricercatore vuol farmi dei controlli scientifici, non invasivi, prima e dopo una serata simile, ben venga a casa mia, l'importante è che non rompa.. l'atmosfera e che magari porti tutto l'occorrente !
Buon cacao

Zac

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#9 romy

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Inviato 21 aprile 2007 - 22:40:24

O.K. Zac vai con la cioccolata,io uso la 100% sono già abituato,pero'mi devo organizzare come te col caffè o the che hai detto tu.Dobbiamo trovare anche una buona qualità di polvere di cacao,per fare la bevanda serale.Ho un dubbio sulla cioccolata amara,non è che usano il latte per farla?.Adesso posto un po'd'informazione a 360°sulla cioccolata.Ciao.Romy

Il Cioccolato
Il cibo degli dei, una bevanda che affonda le proprie origini nella notte dei tempi, è diventato un gustoso alimento che conta innumerevoli appassionati in tutto il mondo

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Il Cacao
La pianta del cacao, il cui nome scientifico è “Theobroma cacao” (Theobroma = cibo degli dei), attribuito dal naturalista Linneo, è una pianta perenne che cresce nella zona tropicale compresa tra i 20-30 gradi di latitudine nord e sud, trova il suo habitat ideale intorno ai 400 metri d'altezza, su terreni ricchi di azoto e potassio, in un clima umido tra i 20 ed i 30 °C. Dal tronco sottile, raggiunge i 6-7 metri d'altezza nelle piantagioni ma allo stato spontaneo raggiunge anche i 10 metri. Il frutto si chiama cariosside dalla forma ovoidale lungo circa 20-25 cm e largo circa 10-12 cm e il suo peso varia dai 200 grammi ad 1 chilogrammo. Il colore varia a seconda della varietà, dal giallo all'ocra e fino al rosso. Il cacao viene coltivato all'ombra di altre piante dalla folta chioma che la proteggono dal vento, dalle piogge e dalla luce diretta del sole. I fiori, molto abbondanti, crescono direttamente sul tronco e sui rami principali, ma solo pochi, impollinati dai moscerini, riusciranno a trasformarsi in frutti. All'interno del frutto si trovano circa 30-40 semi ovoidali, lunghi 2-3 centimetri, immersi in una gelatina biancastra mucillaginosa altamente zuccherina.


La pianta del cacao



Esistono tre varietà di cacao: il cacao Criollo (Creolo), originario del Messico (secondo alcuni dal Rio delle Amazzoni), dai semi biancastri, qualitativamente più pregiato perché molto aromatico e poco amaro, delicato e purtroppo più raro e anche quantitativamente il meno produttivo. La seconda varietà è il cacao Forestiero o Forastero (straniero), originario dell'alta Amazzonia, da cui sono derivati gli alberi Africani, caratterizzato da semi violetti, qualitativamente meno pregiato del Criollo, perché molto acido e dal gusto amaro molto spiccato a causa del maggior contenuto di tannino. Nonostante questa caratteristica, e visto che è più resistente e produttivo, ha una crescita più rapida e copre l'80% della produzione mondiale. La terza varietà è il cacao Trinitario, si tratta di un ibrido delle altre due varietà e possiede le caratteristiche di entrambi. Molti sono gli ibridi, diversi per caratteristiche, gusto, aroma e colore, e proprio come per il caffè, una sola qualità di cacao non da un prodotto eccellente, ma solo una sapiente miscela di qualità differenti che ogni produttore conserva gelosamente.




La Storia
La storia del cioccolato comincia con la storia del cacao. Indietro, nel tempo delle leggende, sembra che i primi coltivatori della pianta del cacao fossero i Maya, nel 1000 A.C. circa, e successivamente i Toltechi e gli Aztechi. La leggenda narra che il dio Azteco Quetzalcoatl donò al mondo il seme del cacao con il quale preparare una bevanda amara e piccante notevolmente energetica. In onore del dio il seme venne chiamato “cacahualt” per poi mutare in “chocolatl”. Nel 600 DC circa, sempre nell'America centrale, i Maya usavano i semi del cacao come moneta di scambio, come unità di calcolo e per produrre una bevanda chiamata “xocoatl”. Questa bevanda, ottenuta tostando e macinando i semi, quindi mescolati ad un liquido e sbattuti fino ad ottenere una bevanda schiumosa, poco o niente aveva a che fare con la cioccolata che siamo abituati a consumare oggi. Questa bevanda, scarsamente appetitosa almeno secondo il gusto moderno, veniva apprezzata perché era capace di eliminare la fatica e stimolare la forza fisica e mentale.

Nel 1200 gli Aztechi imposero al conquistato popolo Maya tributi da pagarsi in semi di cacao. La bevanda di cacao arricchita di vaniglia diventa la preferita dell'imperatore Montezuma. A questo punto la leggenda cede il passo alla storia. Nel 1492, Cristoforo Colombo sbarcato nelle terre dell'Honduras, riporta dall'America semi di cacao alla corte Spagnola, tuttavia questi saranno ignorati. Hernan Cortes, nella prima metà del 1500, comprese l'importanza della bevanda ricavata dai semi del cacao e porta in Spagna la ricetta Azteca del cioccolato ma il gusto è ancora troppo amaro per i palati del vecchio mondo. Gli esperti non concordano sulla data, ma sappiamo per certo che ad un ceto punto il cioccolato comincia ad essere consumato addolcito con lo zucchero.

Nei primi del 1600 il cioccolato arriva in Francia aggiunto con zucchero, cannella e vaniglia, ed incontra subito il gusto dei Francesi diventando una bevanda molto diffusa. Il suo avvento è dovuto al matrimonio fra la principessa Spagnola Anna, figlia del re Filippo III, e il re di Francia Luigi XIII. Su istruzioni della principessa Anna il cioccolato comincia ad essere servito anche alla corte di Francia. Alla fine del 1600 la bevanda si diffonde in Belgio, Germania, Svizzera, Austria e Italia. Nel 1720 padre Labat, facendo un resoconto della sua missione nelle Antille, racconta che i Creoli della Martinica utilizzavano spesso l'espressione “alla cioccolata” per indicare “alle otto di mattina” rivelando un'abitudine ben radicata.

Verso la fine del 1700 ed i primi del 1800 in Inghilterra vengono utilizzate le macchine a vapore per macinare i semi di cacao: ha così inizio la produzione in grandi quantità del cioccolato. In Olanda, Van Houten inventa una macchina per estrarre il burro di cacao, la bevanda comincia a diventare più fluida e quindi più gradevole. Alla fine del 1800 lo Svizzero Daniel Peter aggiunge al cioccolato del latte condensato, ottenendo un cioccolato al latte di consistenza solida. Sempre alla fine del 1800, un altro svizzero, Rudolph Lindt, sviluppa un metodo nuovo ed originale per raffinare il cioccolato, il risultato è un prodotto finito estremamente fine: è appena nato il cioccolato fondente, un prodotto che non ha nulla a che vedere con il suo progenitore Maya, il “xocoatl”.




Dal Cacao al Cioccolato: La Trasformazione
Trasformare i semi di cacao in cioccolato richiede molto lavoro. Dopo la raccolta i frutti vengono spaccati e vengono raccolti i semi e la polpa biancastra che li ricopre, poi vengono posti in recipienti per far fermentare la polpa ed ammorbidire i semi: questo procedimento riduce il sapore amaro ed astringente dei semi sviluppandone gli oli essenziali, un fattore estremamente importante poiché favorisce lo sviluppo dell'aroma che determinerà la qualità del prodotto finale. Subito dopo i semi vengono fatti seccare al sole oppure al calore artificiale, poi vengono stoccati in attesa della torrefazione. Successivamente i semi vengono spazzolati dalle macchine “mondatrici” per eliminare le impurità ed i corpi estranei e che al termine del trattamento provvedono alla “calibratura”, processo che consiste nel vagliare i semi in base alla grandezza, pronti per la torrefazione.

La torrefazione è un processo durante il quale tutte le sostanze che si sono formate con la fermentazione, vengono ora esaltate donando ai semi il caratteristico profumo del cacao. Un processo determinante per la qualità del prodotto finito, perché questo procedimento elimina l'umidità e l'acidità favorendo lo sviluppo delle componenti aromatiche. In grandi sfere rotanti le fave, così si chiamano i semi del cacao, vengono fatte abbrustolire per un periodo di 15-20 minuti, ad una temperatura che varia da 110° e i 120° C. Questo processo deve essere controllato da esperti torrefattori che decidono il momento in cui interrompere la procedura, prima che le fave possano subire il processo di carbonizzazione.


Un frutto di cacao aperto



Il passo successivo consiste nel macinare e fondere ad una temperatura di 50-60° C i semi ottenendo la pasta di cacao, una parte di questa viene utilizzata per produrre il burro di cacao e il cacao solubile in polvere. L'altra parte viene sottoposta al processo di “concaggio” durante il quale vengono aggiunti altri componenti, come ad esempio lo zucchero, e sottoposti al processo di raffinazione. Questo processo non è una semplice azione fisica di rimescolamento poiché l'attrito, il calore, l'aria ed il tempo permettono allo zucchero di variare alcune caratteristiche chimiche (inversione dello zucchero). Il risultato del processo di concaggio è un prodotto fluido, plastico e vellutato: il cioccolato fondente. Adesso il composto è pronto per le lavorazioni finali, lo stampaggio in tavolette o qualsiasi altra lavorazione. Il processo di concaggio può variare in base alle consuetudini alimentari dei vari paesi, il cioccolato Americano, piuttosto ruvido, subisce un concaggio di 18 ore, per contro quello Svizzero, estremamente vellutato, viene sottoposto a concaggio per 72 ore.

La fase successiva di lavorazione si chiama “temperaggio” e consiste nel far passare il cioccolato dai 40° C del concaggio ai 28 °C per poi rialzarsi a 31° C. Questo brusco passaggio di temperatura serve ad ottenere un prodotto finale lucido e consistente modificando i cristalli del burro di cacao. La fase finale è quella della modellazione dove il cioccolato viene versato in stampi di metallo o legno fatti vibrare in modo da far uscire l'aria e rendere il prodotto perfettamente uniforme. Una volta raffreddato il cioccolato viene tolta dallo stampo e confezionato.




Tipologie di Cioccolato
Con il termine cioccolato si intende un prodotto contenente una percentuale di burro di cacao non inferiore al 35%. Fra le varie tipologie di cioccolato troviamo:



Cioccolato base - deve contenere almeno il 35% di cacao di cui almeno il 18% deve essere burro di cacao e la quantità di zucchero non deve superare il 65%
Cioccolato bianco - contiene almeno il 20% di burro di cacao, latte in polvere e zucchero. Non si tratta di cioccolato in senso stretto del termine perché non contiene cacao ma solamente burro di cacao
Cioccolato al latte - si tratta di una miscela di pasta di cacao, burro di cacao, zucchero e latte. La percentuale di cacao non deve essere inferiore al 25%
Cioccolato al latte con nocciole - si tratta di una miscela di pasta di cacao, burro di cacao, zucchero, latte e nocciole intere. La percentuale di cacao non deve essere inferiore al 25%
Cioccolato fondente - deve contenere burro di cacao, pasta di cacao e zucchero. Contiene un'alta percentuale di cacao, 35-45%, ed è leggermente zuccherato
Cioccolato extra-fondente - contiene un'alta percentuale di cacao che può arrivare fino al 70%
Cioccolato amaro - deve essere fatto con latte parzialmente scremato non superiore al 10% e non deve contenere coloranti
Cioccolato gianduia - contiene circa il 25% di cacao, burro di cacao, zucchero e nocciole finemente tritate



Qualità Nutrizionali
Il cioccolato è composto dal 64% di glucidi, 22% di lipidi (burro di cacao), 5% di proteine, 4% di sali minerali, 1,7% di alcaloide teobromina. Il cioccolato, vista la sua notevole componente lipidica, è senza dubbio un alimento altamente calorico: 100 grammi di cioccolato fondente apporta 515 Kcal, mentre la stessa quantità di cioccolato al latte apporta 545 Kcal. La durata di permanenza nello stomaco di 200 grammi di cacao è una delle più basse, da una a due ore al massimo, quanto il vino, la birra o il caffè.

Fra gli 850 componenti chimici del cioccolato alcune meritano una breve menzione. La teobromina sembra essere uno stimolante del sistema nervoso centrale, la feniletilamina sembra essere un antidepressivo e non solo, alcuni attribuiscono a questa sostanza un effetto afrodisiaco. La componente lipidica del cioccolato è rappresentata dal 32% di acidi grassi monoinsaturi e da un 58% di acidi grassi saturi, di cui il 33% è rappresentato da acido stearico. L'acido stearico viene rapidamente desaturato in acido oleico che aiuta a prevenire la formazione di coaguli sanguigni. Gran parte degli acidi grassi del cioccolato hanno un'azione metabolica positiva. Per quanto riguarda il colesterolo va ricordato il suo bassissimo tenore: 1 mg ogni 100 grammi.



Il cioccolato, ricco di polifenoli, ereditati dal seme del cacao e che rimangono inalterati durante il processo di lavorazione, sono gli stessi che si trovano anche nel vino rosso e nel tè. Queste sostanze hanno una forte capacità antiossidante ed aiutano a prevenire l'arteriosclerosi. 40 grammi di cioccolato fondente contengono 950 grammi di antiossidanti, tanto quanto un bicchiere di vino rosso, questo è vero solo per il cioccolato fondente poiché il cioccolato al latte ne contiene solo la metà. Il basso contenuto di sodio e la presenza di ferro, maggiore rispetto alla carne rossa, il magnesio, in percentuale il minerale più presente nel cioccolato, indispensabile per il corretto funzionamento delle attività cellulari, il fosforo, leggermente maggiore rispetto al merluzzo, il potassio e il calcio, ne fanno un alimento particolarmente indicato per coloro che svolgono attività sportiva. Il cioccolato ha un bassissimo contenuto di sodio, pertanto è un alimento da tenere in considerazione da quei soggetti, che a causa di patologie ipertensive, devono tenere sotto controllo l'assunzione di sodio.

Sempre più spesso si sente parlare del cioccolato come antidepressivo, una capacità che certamente possiede. Il cioccolato agisce da catalizzatore facilitando la produzione di endorfine. Le endorfine sono sostanze peptidiche prodotte dall'ipofisi e che hanno la funzione di neurotrasmettitore: grazie ad un'azione narcotica simile a quella della morfina, diminuiscono la sensibilità al dolore e stimolano le sensazioni di euforia. Cento grammi di cioccolato contiene circa 1 mg. di feniletilamina, una sostanza dagli effetti simili all'LSD, che il cervello produce naturalmente in circostanze di desiderio e con molta probabilità anche durante l'eccitamento sessuale. Nel cioccolato è anche presente una certa quantità di tetraidrocannabinolo (THC), uno dei principi attivi della marijuana. Il nostro cervello produce una sostanza equivalente, legata a sensazioni di benessere, e l'assunzione di cioccolato tende a mantenere questa sostanza più a lungo prima della sua dissoluzione, prolungando le sensazioni piacevoli. Se questa premessa può avere suscitato dei timori, va ricordato che queste sostanze sono presenti in quantità talmente basse da non essere affatto dannose, sono sostanze naturali e sono presenti nella giusta quantità per produrre effetti positivi. Per provocare effetti dannosi alla salute occorrerebbero quantità 100.000 volte superiori rispetto a quanto contenuto nel cioccolato.




La Degustazione
Come per il vino, anche per il cioccolato ci sono delle regole da seguire per una corretta degustazione, queste regole, o meglio, questi consigli, ideati ed utilizzati dagli esperti, servono a valutare tutti gli aspetti di questa straordinaria prelibatezza. Prima di procedere alla degustazione bisogna tener presente che se si deve assaggiare del cioccolato fondente si inizierà da quello con minor contenuto di cacao per procedere in crescendo. Se la degustazione comprende più tipi di cioccolato, si inizierà dal cioccolato bianco, seguito da quello al latte, quindi quello fondente, rispettando sempre le quantità di cacao, sempre in ordine crescente. Queste regole sono importantissime per poter percepire correttamente gli aromi.

Il colore ideale dovrebbe essere rosso mogano-cannella e non è vero che un cioccolato per essere buono deve essere sempre e solo scuro (marrone-nero), qualche volta questo colore serve a nascondere qualche difetto. Il colore deve essere brillante, non opaco, senza patine bianche (si tratta di affioramenti di burro di cacao) o grigiastre (sono affioramenti di zucchero) causate da una cattiva conservazione.

Spezzare la tavoletta di cioccolato: il suono deve essere netto e secco, in accordo alle condizioni ambientali; questo sarà utile per valutare la qualità della cristallizzazione del burro di cacao. Annusare il cioccolato cercando di individuare gli aromi primari (quelli caratteristici del cacao) e quelli secondari (questi variano da cacao a cacao) ed eventuali aromi sgradevoli. Un buon fondente deve avere un profumo deciso di cacao ed una sensazione vagamente vanigliata. Un cioccolato al latte deve essere vanigliato per essere poi seguito dal profumo di latte, quindi quello di cacao. Un cioccolato bianco deve avere un profumo delicatamente dolce di vaniglia e di latte.

Portare il cioccolato in bocca e masticarlo lentamente. Un cioccolato di qualità deve sciogliersi rapidamente, non deve essere troppo dolce né troppo amaro né troppo acido, in bocca deve dare una sensazione vellutata. La sequenza delle sensazioni sono dal dolce per passare rapidamente al leggermente acido ed infine all'amaro (l'amaro è un segno positivo di basso tenore zuccherino). Infine si valuterà la persistenza, cioè il tempo trascorso dopo aver deglutito il cioccolato fino alla scomparsa delle sensazioni aromatiche: una maggiore persistenza corrisponde una maggiore qualità. Se il cioccolato è al latte, questo si dovrà sciogliere rapidamente in bocca, deve essere meno croccante del fondente e leggermente pastoso, e deve svilupparsi in questa sequenza: dolce, acido, amaro con intenso gusto di latte accompagnato da un profumo di vaniglia.

Nel caso in cui si stia degustando del cioccolato bianco, tenere presente che questo deve essere croccante come il cioccolato al latte, deve sciogliersi rapidamente in bocca e deve sviluppare questa sequenza di sapori: burro di cacao, una sensazione vagamente acidula, dolce dello zucchero e un intenso gusto di latte, il tutto accompagnato da un aroma di vaniglia e un vago gusto di lecitina. La temperatura giusta per la conservazione del cioccolato è tra i 16 e i 18 °C. Non andrebbe conservato in frigo perché altri odori estranei potrebbero inquinare le caratteristiche aromatiche del cioccolato. Se si intende conservare il cioccolato nel frigorifero, sarà opportuno metterlo in un contenitore chiuso ermeticamente.



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Quando le voci in te parlano di fine;

quando la mente dice che hai perduto;

quando credi che sia impossibile;

eppure prosegui,ti sollevi sulla tua Spada;

e fai ancora un altro passo;

Lì è dove termina l'Uomo;

Lì è dove comincia Dio.

 

Mentre si aspettano future ricerche è importante per prima cosa non
nuocere.

Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti, sono gli unici in cui puoi camminare a testa alta anche se stai piangendo.

 

"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.
Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.
Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere,
per la quale Dio non abbia una cura corrispondente
".
                                                                                              Paracelso

 

“Questa realtà è solo un sogno di cui siamo convinti!”

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Per quanto riguarda l'ipotesi che la CFS possa essere una forma di Depressione Mentale,tutti gli studi hanno contraddetto tale approccio.Per citare un solo ma importante rilievo clinico:i livelli di Cortisolo sono molto bassi nella CFS,al contrario di quelli alterati verso l'alto della Sindrome Depressiva.


Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.

 

Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.

Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......

 

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Inviato 21 aprile 2007 - 22:56:58

CACAO
Il cacao si ottiene dalla Theobroma cacao L. (Fam. Sterculiaceae), albero originario dell’America centrale (Messico, Equador,
Antille), e coltivato anche in Brasile, Africa, Asia.
Altre specie di Theobroma sono: T. bicolor, T. angustifolium, T. ovalifolium che forniscono prodotti simili al cacao, ma di
qualità inferiore.
Il cacao è noto fin dal XVI secolo, epoca della colonizzazione del Messico da parte della Spagna.
DESCRIZIONE DELLA PIANTA. La pianta si presenta come un albero che raggiunge gli 8-10 m di altezza con foglie intere, ovali,
appuntite, fiori brevemente peduncolati, piccoli, di color rosa-rosso, che nascono direttamente dal fusto, il frutto è una capsula
ovale, grande, carnosa, con parete coriacea, munita di 10 solchi longitudinali, contente una polpa giallastra nella quale sono
immersi numerosi semi (15-40) disposti in serie longitudinali, i semi sono ovoidi, lunghi 2-2.5 cm e larghi 1-1.5
DROGA. semi
PREPARAZIONE DELLA DROGA. Quando il frutto è maturo si separa la polpa e si lascia fermentare; quando la massa è diventata
quasi liquida si separano i semi che si fanno seccare al sole e tostare. I semi vengono poi sgusciati e sottoposti a triturazione in
modo da ottenere una polvere fine. Con questo trattamento si ottiene il tipico aroma e colore bruno.
F.U.: La droga Non è iscritta nella F.U.; è invece citato il burro di cacao, ampiamente usato come eccipiente per la preparazione di
prodotti farmaceutici e cosmetici.
PRINCIPI ATTIVI. I semi di cacao contengono:
 caffeina (0.2%)
 teobromina (1-2%)
 teofillina (tracce)
 tannini (2-15%)
 grassi (burro di cacao, 50%)
 proteine
 vitamine del gruppo B
 ossalati
La caffeina sembra esista preformata nei semi, mentre la teobromina si forma durante il processo di fermentazione.
La teobromina, tra le metilxantine, ha il minor effetto broncodilatatore, mentre ha un effetto diuretico superiore alla caffeina.
Nella polvere di cacao, e conseguentemente nel cioccolato, sono state di recente identificate delle N-acetiletanolammine capaci
di interagire on il sistema cannabinoide endogeno. In particolare, è stata identificata l’anandamide e sostanze quali Noleoiletanolammina
e N-linoleietanolammina che, pur non legando i recettori per i cannabinoidi, aumentano i livelli endogeni
di anandamide inibendo l’enzima responsabile della sua degradazione (anandamide idrolasi).

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Inviato 21 aprile 2007 - 23:08:32

ALCALOIDI PURINICI
Gli alcaloidi purinici sono correlati chimicamente all’adenina e alla guanina, dai quali derivano attraverso semplici Nmetilazioni.
Gli alcaloidi purinici non hanno proprietà basiche, ciò nonostante vengono classificati come alcaloidi perché contengono azoto
e perché possiedono spiccate proprietà farmacologiche.
Non si trovano liberi nelle piante, ma combinati a sostanze tanniniche, fenoliche e glucidiche con le quali formano composti più
stabili. Durante i processi di fermentazione, di tostatura e/o essiccamento della droga, si ha la scissione di questi composti:
 i tannini danno luogo a flobafeni insolubili (bruno di cacao, rosso di cola)
 gli alcaloidi rimangono liberi
Gli alcaloidi purinici più comuni sono:
CAFFEINA: è presente in diverse piante, ma viene estratta dai residui del tè; si ottiene anche dalla tostatura del caffè perché
sublima e può essere facilmente raccolta.
TEOBROMINA: è presente nei rivestimenti esterni dei semi di Teobroma cacao, dai quali viene estratta.
TEOFILLINA: si trova nel tè, ma in quantità basse per essere convenientemente isolata, per cui si preferisce prepararla per
demetilazione dalla caffeina o per sintesi completa.
AZIONI BIOLOGICHE
Caffeina: stimola il SNC: a dosi di 100-200 mg causa diminuzione del senso di fatica e aumento dell’attenzione
a dosi superiori a 1 g provoca ansia e tremori
aumenta l’attività del cuore: effetto inotropo e cronotropo positivo
agisce come diuretico
Teobromina e Teofillina: broncodilatatori
diuretici
Gli alcaloidi purinici stimolano inoltre la secrezione gastrica e la lipolisi.
In terapia la caffeina si usa in associazione con alcaloidi della segale cornuta o con analgesici dando luogo a medicamenti
utilizzati nelle cefalee.
La teofillina viene usato come antiasmatico.
PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE DELLE METILXANTINE
Le metilxantine esplicano i loro effetti tramite:
 inibizione delle fosfodiesterasi e quindi aumentando i livelli intracellulari di cAMP
 effetti sul calcio:
 effetti diretti sulla concentrazione di Ca++ intracellulare (stimolazione dei recettori della rianodina)
 effetti indiretti sulla concentrazione di Ca++ intracellulare tramite un’iperpolarizzazione delle membrane cellulari
 disaccoppiamento tra l’aumento di Ca++ intracellulare e la contrazione muscolare
 antagonismo dei recettori dell’adenosina
EFFETTI SUL MUSCOLO LISCIO
Le metilxantine hanno un effetto miorilassante, in particolare sulla muscolatura bronchiale precedentemente contratta
(sperimentalmente oppure nell’asma). Questo effetto è particolarmente evidente con la teofillina. Il meccanismo con cui
producono broncodilatazione non è però ancora conosciuto.
EFFETTI SUL SISTEMA NERVOSO CENTRALE
La teofillina e la caffeina sono potenti stimolanti centrali, mentre la teobromina è praticamente inattiva. Gli effetti prodotti dai
dosaggi contenuti nelle bevande sono una riduzione della sonnolenza e della fatica e un più agevole flusso del pensiero
(soprattutto caffeina). A concentrazioni più elevate si ottiene nervosismo, ansia, irrequietezza, insonnia, tremori. A dosi ancora
più elevate si possono avere convulsioni focali o generalizzate (soprattutto con teofillina).
Le metilxantine stimolano il centro della respirazione, con azione più marcata durante stati patologici, ed inoltre possono
produrre anche nausea e vomito.
EFFETTI SUL SISTEMA CARDIOVASCOLARE
Producono, soprattutto la teofillina:
 stimolazione cardiaca (tachicardia e aritmie a dosi elevate)
 riduzione delle resistenze vascolari periferiche
 diuresi (marcata con la teofillina)
 aumento dei livelli di catecolamine e renina
EFFETTI SUL MUSCOLO SCHELETRICO
La caffeina, in particolare, aumenta la capacità muscolare e la forza di contrazione nell’uomo.
EFFETTI SUL PERCEZIONE DEL DOLORE
La caffeina dà analgesia di tipo colinergico tramite antagonismo dei recettori A1 dell’adenosina.
USI TERAPEUTICI
ASMA
Per molto tempo la teofillina, per le sue proprietà broncodilatatrici, ha rappresentato il trattamento d’elezione nella terapia
dell’asma. Trova impiego principalmente in pediatria nell’asma notturna e nelle forme di apnea dei bambini prematuri. A seguito
della sua ridotta finestra terapeutica e della necessità di continuo monitoraggio dei livelli plasmatici, è stata recentemente
soppiantato da farmaci più maneggevoli.
EMICRANIA
La caffeina, oltre agli effetti stimolanti, ha anche proprietà analgesiche che ne determinano l’uso in varie associazioni nella
terapia dell’emicrania.
DIURETICI
Le metilxantine hanno proprietà diuretiche e, a tale scopo, sono usate in associazione in preparati che favoriscono la diuresi.
TOSSICITA’
Avvelenamento per ingestione di caffeina è un evento estremamente raro. La dose letale di caffeina è di circa 5-10 g, mentre
effetti collaterali compaiono a dosi di circa 1 g e sono prevalentemente di tipo centrale e cardiovascolare. In ordine cronologico
di comparsa abbiamo: insonnia, irrequietezza, eccitazione, lieve delirio, emesi, convulsioni, tachicardia, extrasistoli,
accelerazione del respiro. Il consumo di cacao può scatenare cefalea nei soggetti predisposti.

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Inviato 21 aprile 2007 - 23:21:40

CIOCCOLATO: ASPETTI NUTRIZIONALI





Conosciuto già dagli antichi Maya che lo consideravano un dono degli dei, il cacao fu importato dal Sud America, e si diffuse ben presto presso le corti europee, dove veniva consumata come bevanda mescolata con zucchero e aromatizzata con vaniglia o cannella. Era apprezzata a tal punto che il naturalista C. Linneo lo definì "Teobroma", cioè cibo degli dei.
L'albero del cacao viene coltivato ancora oggi nei paesi situati in prossimità dell'Equatore; dai sui semi, sottoposti a processo di essiccazione, fermentazione, torrefazione e macinazione, si ottiene la polvere di cacao.
Il cioccolato è sicuramente tra i cibi più consumati e apprezzati al mondo, ma quanti sanno veramente cosa contiene una barretta di cioccolato fondente?
Iniziamo col dire che per la maggior parte il cioccolato è costituito da carboidrati e da lipidi, questi 'ultimi rappresentati essenzialmente da acidi grassi saturi: ac. palmitico, ac. myristico, ac. laurico e ac. stearico.
Il più abbondante è proprio l' acido stearico che ha una ben nota azione pro-coagulante (cioè stimola l'aggregazione delle piastrine del sangue con formazione di trombi che possono occludere i vasi), dovuta all' attivazione all'interno delle piastrine del metabolismo dell' acido arachidonico con formazione di trombossani, sostanze che risultano essere potenti aggreganti cellulari. Recenti studi hanno dimostrato che l' acido stearico non faccia aumentare i livelli di colesterolo e di LDL, a differenza degli altri acidi grassi saturi. Altra notizia che sarà gradita ai più golosi è che il cacao, essendo un prodotto di origine vegetale, è completamente privo di colesterolo.
Il cioccolato è inoltre ricco di metilxantine, e in particolare di caffeina e teobromina, sostanze contenute in numerosi alimenti di largo consumo, come caffè e the, aventi proprietà stimolanti il sistema nervoso. Sono proprio le metilxantine la causa di un fastidioso bruciore retrosternale che può presentarsi ad alcune persone dopo aver assunto della cioccolata; infatti esse provocano un rilasciamento di alcuni muscoli, tra cui anche quelli dello stomaco, con passaggio del contenuto dello stomaco nell' esofago.
Il cioccolato contiene anche proteine, alcune delle quali ricche di tiroxina, un aminoacido che viene utilizzato dal nostro organismo per produrre dopamina, un ormone che induce un senso di benessere. Proprio questo ormone viene indicato da alcuni studiosi per spiegare la "dipendenza" dal cioccolato che sembra colpire alcuni individui.
Infine recenti studi si sono soffermati su alcuni composti presenti in alta concentrazione nelle piante e presenti anche nel cioccolato, i polifenoli.
In particolare, il gruppo di polifenoli caratteristici del cioccolato sono i procianidi, che posseggono importati proprietà:

Protezione nei confronti delle malattie cardiovascolari
Infatti i polifenoli hanno note attività antiossidanti, ed esercitano così un'azione protettiva sui vasi e sulle LDL proteggendole dall' ossidazione da parte dei radicali liberi.

Attività antitrombotica, in quanto i polifenoli aumentano la concentrazione nel sangue di prostacicline e diminuiscono quella dei leucotreni (tra cui i trombossani), inibendo gli enzimi cellulari responsabili della loro formazione (ciclossigenasi e lipossigenasi).

Azione chemiopreventiva, dovuta alla protezione esercitata dai polifenoli sulle cellule nei confronti dei radicali liberi, che possono danneggiare numerosi componenti cellulari, tra cui anche il DNA, aumentando il rischio di formazione di cellule tumorali.

Secondo alcuni studi, che necessitano però di ulteriori conferme, i polifenoli possono indurre l'apoptosi (cioè l' auto-distruzione) nelle cellule tumorali.

Potenziamento della risposta immunitaria, dovuta all'eliminazione dei radicali liberi in circolo. In uno studio su cellule umane coltivate è stato osservato una modulazione della risposta immunitaria e in particolare dei linfociti T da parte dei polifenoli.


Nonostante tutti questi effetti benefici, non bisogna dimenticare che gli alimenti che contengono cacao hanno la caratteristica di possedere un'elevata quantità di calorie,cosa che dovrebbe distogliere dall'abuso chi ha qualche chilo di troppo.


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Quando le voci in te parlano di fine;

quando la mente dice che hai perduto;

quando credi che sia impossibile;

eppure prosegui,ti sollevi sulla tua Spada;

e fai ancora un altro passo;

Lì è dove termina l'Uomo;

Lì è dove comincia Dio.

 

Mentre si aspettano future ricerche è importante per prima cosa non
nuocere.

Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti, sono gli unici in cui puoi camminare a testa alta anche se stai piangendo.

 

"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.
Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.
Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere,
per la quale Dio non abbia una cura corrispondente
".
                                                                                              Paracelso

 

“Questa realtà è solo un sogno di cui siamo convinti!”

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Per quanto riguarda l'ipotesi che la CFS possa essere una forma di Depressione Mentale,tutti gli studi hanno contraddetto tale approccio.Per citare un solo ma importante rilievo clinico:i livelli di Cortisolo sono molto bassi nella CFS,al contrario di quelli alterati verso l'alto della Sindrome Depressiva.


Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.

 

Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.

Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......

 

https://www.youtube....h?v=ICjFAa2ZbIY

 

 

 

 

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Inviato 14 dicembre 2007 - 15:00:38

Quando il convento passa poco o nulla ti attacchi a qualunque cosa,ed io mi sono attaccato alla cioccolata,e sono sempre in attesa di quando metteranno in commercio quella adatta a curare la cfs.Nel frattempo ho messo la cfs nel motore Alert di google,ed ecco che mi sono uscite fuori vecchie notizie ma anche di nuove sulla cioccolata,mettendo in risalto che la sostanza benefica è uno speciale tipo di polifenolo,molto amaro di gusto,che di solito viene tolto dalla cioccolata,la sostanza si chiama EPICATECHINA,è un toccasana per tutte le più gravi patologie che portano a morte nell'era moderna mi riferisco a ictus, cardiopatie, cancro e diabete,e non solo alla cfs.C'è molta legna al fuoco sull'argomento,ed in mancanza di meglio,chiedo al forum di seguire il filone cioccolata-polifenoli-epicatechina.Dimenticavo c'è il popolo dei Kuna, nativi di Panama, sono venuto a conoscenza che i malanni più gravi che affliggono il genere umano (ictus, cardiopatie, cancro e diabete) colpiscono meno di una persona su dieci, tra questa popolazione: tutto merito dell’epicatechina contenuta nel cacao.
Per quanto riguarda la relazione con la cfs,ne abbiamo parlato già in passato ampiamente,voglio solo aggiungere questo ultimo passo:

Studio Gb, cioccolato nero contro sindrome fatica cronica


Cioccolato fondente e ad alto contenuto di cacao possibile 'scudo' contro la sindrome da fatica cronica.
La speciale formulazione dell'alimento più goloso al mondo, attualmente non disponibile sul mercato, è stata testata da un endocrinologo della Hull York Medical School (Gb), dopo che due pazienti colpiti dalla malattia avevano riferito di essersi sentiti molto meglio consumando un piccolo quantitativo di cioccolato 'nero' al giorno.
Steve Atkin ha dunque colto la 'palla al balzo', arruolando altri 10 'vittime' della fatica cronica e dividendole in due gruppi: al primo è stato somministrato per 45 giorni un quadratino dello speciale cioccolato al dì, mentre il secondo gruppo ha testato cioccolato bianco 'semplice'.
Dopo un mese di pausa, i campioni sono stati invertiti.
Ebbene, nel primo gruppo la sensazione di benessere effettivamente conquistata grazie al consumo di cioccolato 'nerissimo' scompariva passando all'altro colore dell'alimento.
La spiegazione scientifica risiede nel fatto che il cioccolato contiene polifenoli, sostanze che abbassano la pressione e soprattutto stimolano la produzione di serotonina, il cosiddetto ormone della felicità, capace anche di far sentire meno fatica a questi malati. Sta di fatto che ben due volontari che avevano partecipato allo studio sono potuti tornare a lavorare regolarmente: ora la parola passerà a ulteriori approfondimenti di ricerca, necessari quando si hanno davanti risultati ottenuti su un campione ristretto.

Viraccomando buona cioccolata a tutti per Natale.Romy

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Allora, se capiamo che siamo responsabili di ciò che viviamo, già questo cambia del tutto la visione delle cose.

 

Livello anormalmente alto o basso di cAMP causa difetti di apprendimento e di capacità di memoria,in generale.

Sul cAMP ci sarebbero molte cose da dire al fine di una buona memoria e cognitività,forse lo faro' un giorno sul mio topic,tempo permettendo,ora voglio solo ripetere una verità a cui sono arrivato da qualche anno,aumentare il cAmp nei giovani comporta un miglior apprendimento e memoria,accade l'inverso nelle persone adulte o anziane.Quindi il cervello dei giovani si comporta all'opposto dei cervelli dei vecchi ed anziani questo avviene anche negli animali da laboratorio,questo spiega anche tutta la diatriba sulla Cannabis terapeutica..........negativa nei giovani un toccasana negli anziani,perchè comporta una diminuzione,appunto,del cAmp e quindi potenzia la comunicazione tra neuroni e quindi la memoria,apprendimento e cognitività,mal ridotti nella CFS/ME,fibromialgia,MCS,MBS,ed altre......

 

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Inviato 01 gennaio 2008 - 23:57:22

Maledizione ci rovinano anche la cioccolata adesso.mi corre l'obbligo di farvi leggere che come si supponeva.....


IL CIOCCOLATO FA BENE? IL MITO SI 'SCIOGLIE'
Ecco l'ennesimo mito 'sciolto' purtroppo proprio a ridosso delle feste quando tutti ci sentiamo più giustificati di fronte ai dolci:



è un'esagerazione, quando non una palese bugia, dire che il cioccolato fondente fa bene al cuore perché ricco di antiossidanti, in realtà non ne contiene poi tanti mentre è ricco di grassi e zuccheri.

L'amara verità, per molti difficile da digerire, arriva da un'editoriale della rivista The Lancet che avverte: i benefici di questa calorica e grassa leccornia per il cuore, forse alimentati anche dalle aziende produttrici, potrebbero essere in realtà ininfluenti.

Infatti, anche dimenticando per un attimo che la cioccolata é comunque un attentato alla linea, il problema è un altro: il cioccolato nero farebbe bene perché ricco di flavonoidi, molecole con azione antiossidante che favoriscono la circolazione del sangue, ma secondo Lancet la tavoletta ne contiene alla fine veramente pochi.

In realtà, avverte l'editoriale, le case produttrici tolgono i flavonoidi dal cacao durante la produzione perché questi composti danno un sapore amaro alla cioccolata. Inoltre sono veramente poche le aziende che nell'etichetta aggiungono informazioni chiare e complete anche sul contenuto in flavonoidi.

Numerosi studi hanno teso a dimostrare le virtù del fondente: uno giunto nel novero solo lo scorso mese, sulla rivista Circulation, mostrava che il fondente ricco di flavonoidi migliora la funzione delle arterie coronarie. Ma attenti all'imbroglio: molte delle barrette in vendita potrebbero non contenere affatto i flavonoidi, amari e quindi tolti perché ridurrebbero l'effetto tanto amato al palato del prodotto.

"E anche se contenesse i preziosi flavonoidi - conclude The Lancet - il vero diavolo nel cioccolato sono grassi e calorie", che andrebbero compensati riducendo l'apporto di altri cibi. Quindi a Natale tutti perdonati, ma poi meglio ricordare il messaggio.

www.ansa.it

Messaggio modificato da romy, 01 gennaio 2008 - 23:58:39

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