29-08-2006
Ritirati integratori a base di Cimicifuga racemosa
E’ stata sospesa la commercializzazione degli integratori alimentari contenenti la pianta Cimicifuga racemosa (“Black cohosh” in inglese), molto usati nei disturbi della menopausa.
Il 7 agosto 2006 il Ministero della Salute italiano ha inviato una circolare alle Aziende di settore, invitandole a sospendere la commercializzazione dei prodotti contenenti Cimicifuga racemosa.
La decisione è stata presa in Italia dopo la pubblicazione, a luglio, di un comunicato stampa dell’EMEA (Agenzia Europea del Farmaco) circa la presunta tossicità della pianta.
A mettere in moto l’intera macchina è stata la raccolta di una cinquantina di segnalazioni, a livello mondiale, sulla sospetta tossicità della pianta a livello del fegato. Anche se, afferma l’EMEA, fra tutti quelli segnalati, solo in 4 casi si può parlare di legame possibile o probabile.
La Cimicifuga racemosa è una pianta officinale, la cui radice è contenuta in preparati venduti in farmacia ed erboristeria. Questi preparati sono usati, spesso nella medicazione fai-da-te, per alleviare i disturbi classici della menopausa: sudorazione, vampate di calore, disturbi del sonno.
Ecco i nomi dei principali integratori contenenti Cimicifuga, che dovrebbero essere ritirati in questi giorni dal mercato: After old, Antos, Bioestril blu e rosso, Biomineral Donna, Caltax, Cimicifuga Arkocapsule, Cimicifuga Erbavita, Cimicifuga Fitomedical, Cimicifuga Pharbenia, Cimicifuga plus, Ciclomite complex, Clima, Climagen, Climant, Climastin, Cligine, Donna sempre, Euclim, Fitolady, Fitofemm, Fitopausa, Fitormil, Genestin, Genestin forte, Genigreen, Happy age, Hiperogyn, Lady 50, Leonorus eis, Longlife Cimicifuga, Meno Vis Nature, Menovamp, Mepostar, Neodonna Isoflavoni, Placa 40, Primadonna, Remax, Remifemin, Seaplus, Sintoclim.
Gli effetti indesiderati più frequenti legati all’uso di estratti di Cimicifuga sono: irritazione allo stomaco, nausea, mal di testa, vertigini.
Di recente, però, sono state raccolte segnalazioni relative a problemi al fegato (da semplici alterazioni epatiche fino a epatiti gravi) da parte di chi utilizzava prodotti contenenti Cimicifuga racemosa.
Rispetto al largo utilizzo di questi prodotti, le epatiti sono casi rari; ma è bene vigilare anche sull’uso di questi prodotti, definiti “naturali”, di cui spesso si sottovalutano gli effetti indesiderati.
E’ importante comunque ribadire che si tratta di una “sospensione cautelativa”, in quanto non è stato ancora stabilito un nesso causale certo tra l’assunzione di Cimicifuga racemosa e i problemi epatici.
Nell’attesa che l’Istituto Superiore di Sanità faccia le debite valutazioni sulla sicurezza della Cimicifuga racemosa e che le Aziende interessate provvedano a ritirare i prodotti ancora in commercio, consigliamo:
- a chi ha fatto uso di questi prodotti senza riscontrare alcun problema di salute, di non allarmarsi
- a chi sta usando questi prodotti e ha notato segnali inusuali (debolezza, affaticamento, perdita di appetito, urine scure, dolori addominali, ingiallimento della pelle o degli occhi), di sospendere l’assunzione del prodotto e di parlarne con il medico curante
- a chi non li ha mai assunti, in particolare a coloro che soffrono già di problemi al fegato, di non usare prodotti contenenti Cimicifuga racemosa, in attesa di dati più certi sulla loro sicurezza.
Fonte: Altroconsumo, rivista in difesa dei consumatori 29-08-2006
http://www.altrocons.../src/113802.htm